25 Ottobre 2009

Kaiserschmarrn, il dolce dell’imperatore Francesco Giuseppe

La frittata dolce dell’Imperatore, Kaiserschmarrn o Kaiserschmarren che dir si voglia, è un dolce diffuso in tutto il vecchio Impero Austro-ungarico.
Tradizione vuole che l’imperatore Francesco Giuseppe, una sera, non avendo tempo di partecipare alla cena, avesse ordinato al suo cuoco una crêpe da servire nel suo studio.
Preso alla sprovvista e impegnato nel preparare la cena per il resto della corte, il cuoco si scordò della crepe e la lasciò troppo sul fuoco facendola leggermente bruciare e in più, nel tentativo di girarla, la spezzò. A quel punto, non avendo tempo di prepararne un’altra, la spezzettò, ci mise la marmellata di fianco e coprì le bruciature con lo zucchero. Evidentemente fu un successo.

La preparazione è molto semplice. Gli ingredienti sono: mezzo litro di latte, 150 g di farina, 50 g di zucchero, 4 uova, 50 g di uvetta, 50 g di burro.
Preparate la pastella amalgamando i tuorli d’uovo, la farina ed il latte. A parte montate le chiare a neve aggiungendo poi lo zucchero. Quindi unite le due preparazioni mescolando leggermente.
Prendete una padella, meglio un’antiaderente che vi faciliterà di molto il compito, cospargetela di burro, fatela scaldare e versateci dentro la pastella che cospargerete con l’uvetta ammollata nell’acqua calda o nel rum.
Fate cuocere, tagliate in quattro parti la frittella e giratela per terminare la cottura da entrambe le parti.
Tagliate quindi il vostro kaiserschmarrn in più parti. Servitelo ancora caldo, spolverato di zucchero vanigliato, e accompagnato da marmellata di mirtilli rossi o mousse di mela.

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7 commenti a Kaiserschmarrn, il dolce dell’imperatore Francesco Giuseppe

  1. Milost ha detto:

    …troppe uova e troppo zucchero in questa ricetta…e non riconosco come elettivi i mirtilli in accompagnamento ma preferisco la composta di susine ( il Kompot, per essere esatti).

  2. Bibliotopa ha detto:

    Una variante della leggenda dice che l’imperatore, trovandosi in montagna, venne ospitato da un contadino che, non aspettandosi la visita, improvvisò un dolce con quello che aveva a disposizione.
    In effetti il Kaiserschmarn è un dolce che risolve il problema di ospiti improvvisati, perchè si fa con ingredienti che di solito sono pronti a casa, al massimo, avendo tempo, si può lasciare un po’ a bagno l’uvetta nel rum.
    Io uso le dosi della cucina triestina di Maria Stelvio, che sono 125 gr di farina 1/4 di litro di latte, 2 uova e 30 grammi di zucchero.
    C’è da aggiungere che da quando hanno inventato lo sbattitore elettrico si potrebbe provare a sbattere le uova e lo zucchero tutto assieme, monta lo stesso, e poi aggiungere farina e latte: vantaggio? un recipiente di meno da lavare…
    ma la ricetta riportata sopra non spiega il punto importante, cioè del tagliare a pezzi la frittella, appena rappresa, con due forchette riducendo la a pezzetti, e qua sta il problema attuale, perchè con una padella antiaderente le forchette non possono essere di metallo, per non rovinarla. Per il momento esatto in cui cominciare a sminuzzare, io tendo a farlo appena incomincia a “prendere”, ma mia cugina viennese mi rimprovera che è troppo presto. Una volta che non si sente più il sapore di farina cruda, è pronto e va coperto di zucchero, per me a velo, ma c’è chi lo usa anche semolato.
    Mia nonna lo accompagnava con sciroppo di lampone, papà mi pare lo bagnasse col marsala.
    La cucina triestina fa altre varianti di Schmarn, al cacao, al pane, al semolino, al riso e perfino alle patate.
    Nota di colore, le versioni fino agli anni ’70 usano le traduzioni italiane e il Kaiserschmarn lo trovate sotto “Sminuzzata imperiale”.

  3. AnnA ha detto:

    Ovviamente la traduzione di Kaiserschmarr(e)n non è “frittata dolce”, bensì “idiozie dell’imperatore” 🙂 (proprio perché nata per errore)
    Io la preferisco invece con il sugo di lamponi (e magari pure gli stessi lamponi). La ricetta della bisnonna viennese però, mi spiace, ma non la mollo, tanto meno in rete 🙂

  4. massimiliano ha detto:

    @ anna:
    1 fa piacere che tu abbia una ricetta “della bisnonna viennese”
    2 nessuno te l’ha chiesta
    3 ergo: se hai piacere condividi (dato che mi pare non si parli di missili atomici o del brevetto della coca-cola) altrimenti, rimando al punto 2

  5. era ha detto:

    visto che sei così attenta, AnnA, da quanto in qua “Schmarren” significa idiozie e non frittelle????

  6. AnnA ha detto:

    E va bè, te lo scrivo anche qua allora:

    Non hai mai significato frittelle, Era (a prescindere che poi non si tratta di frittelle, piuttosto una specie di frittata allora), Schmarren in tedesco significa “stupidaggini”, “idiozie”, “boiate”, che ti piaccia o meno, è un fatto, mettiti il cuore in pace 🙂
    E questo proprio per la storia raccontata in questl’articolo: è nata come una cosa mal riuscita, rispetto alle intenzioni, fatta per l’imperatore, che poi invece ebbe successo.

    Appunto, Massimiliano, visto che nessuno me l’ha chiesta, non la mollo, tanto più vista poi la particolare gentilezza 😛

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