23 Ottobre 2009

Villesse raddoppia: accanto ad Ikea il 5° più grande parco commerciale in Italia

Sulla scia di Ikea, Villesse progetta il nuovo parco commerciale. Nel comune isontino sorgerà un nuovo centro commerciale: una struttura che verrà trainata dalla nuova apertura di Ikea.
Sarà un centro di tutto rispetto: con 130mila mq complessivi sarà il quinto in Italia per superficie e accoglierà una ventina di marchi della grande distribuzione ed altre cinquanta piccole attività commerciali ad interesse locale. Se tutto andrà come nelle previsioni, entro poco più di un anno sarà operativo l’ipermercato Coop per poi fare spazio ai successivi insediamenti.
E il forte impatto che lo sviluppo commerciale avrà sul paese di Villesse avrà una contropartita. Si tratta di un mlione e mezzo di euro che copriranno le spese per “una serie di lavori a favore della comunità villessina a mitigazione dell’impatto della nuova viabilità esterna al parco commerciale”.

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15 commenti a Villesse raddoppia: accanto ad Ikea il 5° più grande parco commerciale in Italia

  1. Luciana ha detto:

    130 mq, come il mio appartamento?????
    forse manca qualcosa….;)

  2. Oblivion ha detto:

    Beh.. era previsto. E poi vedrete che ci faranno pure un parco acquatico con tanto di scivolo.. In quella zona, più si scava e meglio è…

  3. Morgan ha detto:

    E le casse del comune di Villesse ringraziano…spero solo questi soldi aiutino gli abitanti del Paese.

  4. Valdi ha detto:

    quei soldi non servono nemmeno in parte a compensare i disagi dei residenti, traffico, micro polveri inquinamento acustico e luminoso, aumento di produzione immondizie scarico liquami da trattare ecc.

  5. Lucano ha detto:

    Non ho accolto con favore la notizia dell’IKEA e men che meno quella di questo ulteriore ampliamento. Siamo il Paese e la regione dei centri commerciali, degli outlet e dei capannoni (vuoti). Continuiamo a construire e a mangiare terra fertile. Solo qua in regione consumiamo ogni anno qualcosa come 3 milioni di metri quadrati di superficie.
    Senza contare che ormai il mercato è più che saturo di strutture commerciali e gli effetti si vedono, centri mezzi vuoti salvo i festivi, e pronti a ridimensionamenti come il CC di Palmanova.
    Insomma è questo lo sviluppo per i nostri politici? Trasformare terra fertile e ambienti agresti in cemento! Certo tutto in nome dello sviluppo e del lavoro!
    Ma perchè se uno va in Francia o Germania non trova tutti questi centri commericali e capannoni a deturpare paesaggio e ambiente? Naturalmente perchè i capannoni lì, li aggregano in aree ben ristrette, e i CC li fanno si, ma con giudizio, e sono veri centri commerciali di dimensioni ben superiori a quelli nostri! La adifferenza è che la il territorio lo gestiscono diversamente da noi dove basta parlare di soldi e puoi costruire dove e come vuoi!
    Ci troveremo di fronte ad altre crisi economiche in futuro, e il cemento non si coltiva!
    Leggetevi questo rapporto: http://www.legambiente.fvg.it/pagine/1/news_sel.php?RECORD_KEY%28news%29=id&id(news)=518

  6. cagoia ha detto:

    Xe assurdo costruir centri commerciali se la gente no ga soldi de spender.
    Prima se dovessi crear richezza, e dopo i posti dove andar a sperperarla.

  7. EFFEBI ha detto:

    sarebbe ora di “basta”

  8. Goriziadomani ha detto:

    Costruire centri commerciali crea posti di lavoro!

  9. massimiliano ha detto:

    @cagoia
    la tua mi pare l’osservazione più sensata.

  10. EFFEBI ha detto:

    @goriziadomani

    ….e ne cancella altri (è solo uno spostamento)

    il tot che si vende è lo stesso e non di più, più centi commerciali non significa più vendita

    se poi quello che viene venduto arriva anche dall’estero significa che si toglie occupazione alla produzione italiana

  11. giovanni ha detto:

    mi sono recato oggi dove è arrivato dio. in effetti tutti lo aspettavamo… con ansia, vista l’opera di marketing che da piu’ di cinque anni ci SMARONANO, ho acquistato tre lampadine a basso consumo. controllo lo scontrino che dice “non fiscale ai sensi della legge 311/2004 art 1 comma 429.” sono ancor piu’ indignato. mi leggo la legge e posso pensare che in Italia tutto si possa fare a proprio piacimento: inviare telematicamente all’ag. delle entrate il totale degli incassi! (??) PAZZESCO!!! come dire: facciamo gli scontrini non validi poi facciamo quello che vogliamo a fine serata!
    prima al ristorante vedo per terra un’altro scontrino quasi completamente scritto in svedese ahahahaha! poi iva non si chiama iva ma “VAT” uauuu! prima ancora vado a vedere i letti, mi rispondono, a domanda fatta, che noi italiani dobbiamo adeguarci ai 2,00 mt di lunghezza ( per noi fuori misura infatti i geometri ancor oggi calcolano nelle NUOVE costruzioni per i letti la misura di 1,90!!) prima ancora vado a fare plin plin e trovo che mi devo mettere in punta dei piedi perchè troppo alti. ( eh gli svedesi sono ben alti) noi poveri italiani abbiamo la statura media di 1,70 ( poveri nani!) insomma complimenti anche agli svedesi che si sanno imporre piu’ di dio.
    🙁

  12. Diego ha detto:

    Bè insomma questa dei letti mi pare un po’ una esagerazione. Anche vedere in un nuovo centro commerciale “solo” inquinamento è un po’ una esagerazione.
    E’ ovvio che ci sarà più traffico, ma un centro commerciale come Ikea, e un centro commerciale come quello che vanno a creare crea posti di lavoro.
    Resta negativo il fatto che i centri storici si svuotino sempre più: fate i centri commerciali nei centri storici integrandoli nell’architettura pre-esistente, parcheggi multipiano nascosti in tutto il centro città e risolviamo qualche problema. No?

  13. Italo ha detto:

    I centri commerciali creano lavoro salariato di bassa qualità e soprattutto precario e con retribuzioni risibili. Questi che lavorano là sono moderni poveri che non hanno capacità di consumi. I guadagni finiscono nel grande capitale, spesso e volentieri, straniero che va via all’estero. Volete mettere i vecchi commercianti, che erano considerati benestanti, ma che lasciavano i guadagni tutti sul territorio ed erano quelli che avevano una certa possibilità di acquistare automobili, vestiti ecc…..e tenevano in piedi il circuito economico locale. Ora tutto questo non esiste più ed è impensabile che l’economia come è stata concepita nel ‘900 possa avere un futuro duraturo. Le crisi si perpetueranno aihmè!

  14. Lucano ha detto:

    Concordo molto con le considerazioni fatte da Italo.

  15. giovanni ha detto:

    quoto italo

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