21 Ottobre 2009

Inaugurato il rigassificatore di Rovigo: “Ridurrà la nostra dipendenza”

rigassificatore_rovigo

Ieri è stato inaugurato in pompa magna il rigassificatore Adriatic Lng, collocato a 15 km dalla costa di Rovigo. Si tratta del primo impianto off-shore al mondo costruito in cemento armato e appoggiato sul fondale.
“Un evento storico per la nostra economia” scrive Paolo Stefanato sul “Giornale”: “Esso fornirà il 10% del fabbisogno nazionale di gas”, con una capacità di lavorazione pari a 8 miliardi di metri cubi all’anno.

Prosegue Stefanato: “Il nostro Paese oggi è dipendente dall’estero per l’85% della produzione di elettricità, e il 65% di questa quota proviene da due soli Paesi, Russia e Algeria. Oggi entra in gioco anche il Qatar, il primo produttore di gas naturale al mondo, attutendo i rischi connessi alla dipendenza energetica: ora i pericoli di black out, così concreti lo scorso anno, si possono dire fortemente ridotti, se non addirittura scongiurati.

“E se fosse troppo? Si è chiesto ieri il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ricordando che hanno già ottenuto le necessarie autorizzazioni altri due rigassificatori, a Priolo e a Trieste. Nessun problema, “perché la nostra politica è quella di fare dell’Italia l’hub energetico del Mediterraneo, punto di arrivo e di transito anche per altri Paesi europei”’.

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3 commenti a Inaugurato il rigassificatore di Rovigo: “Ridurrà la nostra dipendenza”

  1. cagoia ha detto:

    “perché la nostra politica è quella di fare dell’Italia l’hub energetico del Mediterraneo, punto di arrivo e di transito anche per altri Paesi europei”’

    Quindi l’obietivo xe de guadagnar rivendendoghe el gas ai altri paesi europei…
    E non più l’autosufficienza energetica. Ga dito che rovigo per questo xe sufficiente.
    e nel giogheto chi ghe guadagna? de sicuro no quei che se ritrova el rigassificator davanti casa.

  2. effebi ha detto:

    xe chiaro che questo servi per el fabbisogno, e quel o quei de trieste, per mandar gas in mitteleuropa…
    e cussì i “ne lo mittel in quel posto” nel pantan de zaule

  3. Carlo ha detto:

    A questo punto è chiaro che al sistema produttivo/industriale, e ai nostri focolari domenstici, il metano l’abbiamo assicurato. Resta l’interesse di 3 attori coinvolti ne business: GasNatural, Acegas, Comune/Regione per royalties e tasse pagate localmente, + accise di Stato. Niente di male, ma.
    Ma c’e’ anche un bel po’ di gente che ci perde: qualità della vita di chi abita in prossimità dell’impianto, valore della sua abitazione, ecc.
    E’ per questo che esiste la Direttiva UE “Seveso”, che richiede che venga consultata la popolazione in seno all’iter di approvazione dell’impianto. C’e’ tendenza a dimeriticarsene, ma questo è stato uno dei motivi che hanno portato alla bocciatura del progetto di rigassificatore a Brindisi (2007).

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