21 Ottobre 2009

Ikea Villesse: alle 9.30 porte aperte ai clienti

ikea 3Si apre alle 9.30. Dopo il tradizionale taglio del tronco, Ikea aprirà ufficialmente i battenti alle 9.30 di oggi.
Le attese orde di clienti avranno a disposizione un ristorante con 520 posti a sedere, mentre ad attenderli all’uscita ci saranno 34 casse, di cui 20 self-service. Infine, a disposizione di tutti i visitatori, un parcheggio gratuito di 1.800 posti auto. Al primo piano i visitatori troveranno uno showroom dedicato ai mobili, mentre al piano terra il mercato ospiterà l’ampia scelta di complementi d’arredo, dai tessuti alle piante, dalle lampade ai piumini, agli accessori per la cucina.
Gli orari del punto vendita Ikea di Villesse: apertura 7 giorni su 7 dalle 10 alle 20.

+++ LO SPECIALE DI BORA.LA SU IKEA A VILLESSE:
Le foto in anteprima dell’Ikea di Villesse
Il racconto del nuovo negozio, visitato in anteprima da Bora.La
Di Bussolo (Ikea): “Non possiamo escludere che dei ragazzini siano impiegati nel processo produttivo. Però solo la nostra presenza può cambiare le cose”
Tutti i numeri di Ikea in Italia e nel mondo
– I lavoratori di Ikea Villesse senza stipendio: 1) la denuncia; 2) il caso risolto
Il sito ufficiale di Ikea Villesse in italiano e sloveno


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20 commenti a Ikea Villesse: alle 9.30 porte aperte ai clienti

  1. enrico maria milic ha detto:

    ok, ikea a villesse di posti di lavoro ne ha creati, ma mi sorprende come nessuno dica nulla di come cozzano questi grandi festeggiamenti con quella che è, dopo tutto, la creazione di ricchezza a favore di una multinazionale svedese fondata da un ex nazista. e nessuno che dica nulla sui diritti dei lavoratori in italia e sul vero o presunto sfruttamento operato da ikea in altri paesi. curioso : )

  2. Deborah ha detto:

    enrico meno pippe!
    cosa importa che è un ex nazista?
    e se offre lavoro cosa ti frega del resto??

  3. enrico maria milic ha detto:

    ok, lasciamo stare il passato nazista del fondatore di ikea,

    ma come hanno detto ieri e l’altro ieri tremonti e berlusconi, il posto fisso e la stabilità dell’occupazione potrebbero avere ancora qualche valore. e ikea non mi pare passi proprio per questo gigante delle assunzioni a tempo indeterminato. o forse sono male informato
    : )

  4. etabeta ha detto:

    Enrico,anche la Bayer forniva lo ziklon per i nazisti,ma le aspirine o autan lo prendon tutti…….detto questo il lavoro a tempo indeterminato o posto fisso,può ambirlo solamente chi entra nell’Apparato Statale. Nel privato la parola indeterminato non è realmente plausibile….

  5. controcorrente ha detto:

    ahahahaha nell’apparato statale????? …è da una vita che il precariato esiste anche lì

  6. etabeta ha detto:

    Infatti ho scritto AMBIRE, non GARANTIRE…hahahahaah….direi bella differenza no?
    Ma non si parlava mica di precariato?

  7. Oban ha detto:

    Ma basta! Ma che cos’è tutto questo can-can?
    Avessero aperto.. che ne so.. un centro sperimentale, un ospedale specialistico.. E’ l’ennesimo centro commerciale! Ahooo!! E’ un negozio!!! Sveglia!!!

    Ma appunto.. Solo a raccoglire tutto quello che è stato detto e scritto su questa Ikea di Villesse, ne viene fuori uno spaccato di quella che è la mentalità dominante ai nostri tempi. Non aggiungo altro, c’è da piangere solo nel rendersi conto di questo.

  8. francesco ha detto:

    ok,più cittadini meno consumatori.francesco

  9. viceversa ha detto:

    dacordo con Oban!! e po, i conti i se farà fra 3 mesi (quando che scadi i contratti a tempo determinato); se i clienti (e il fatturato) ghe darà ragion, gavrà “vinto” l”ex nassista”; se sarà un buso ne l’acqua, beh, alora esisti ancora qualchidun che ragiona cola sua testa… E con questo no voio dir che xè tuti ignoranti e lobotomizai che ‘pena che i va fora de casa verzi il tacuin per spender -beninteso-.
    Digo solo che ghe vol bon senso, no lasarse fregar, po se un el vol farse un giro per sta ikea nol copa nisun; insoma, come se disi da ste parti: “scarpe grose ma cervel fin”
    Saluti a tutti

  10. Virus ha detto:

    Ma che buco nell’acqua. Ikea ha un futuro luminoso! Con la crisi che c’è chi si compra più un divano da 5000 euro ??? Ieri ho acquistato a Villesse un letto matrimoniale per 89 euro. Perfetto per le mie esigenze perchè l’ho messo in una camera con un piccolo ingresso e non potevo farci entrare le doghe di un matrimoniale. IKEA le vende in rotolo, facilissime da montare a 15 euro.
    Sono mobili con una bella estetica, facili da montare, che si possono portare a casa in macchina. Vendono il prodotto giusto per questi tempi, hanno inventato il low cost e molte aziende prima o poi dovranno trovare il modo di produrre abbassando i costi perchè io rinviavo sempre l’acquisto di quel letto perchè quello che guadagno non mi permette di spendere di più. Ho letto ieri l’articolo di Kitzmuller sul Piccolo che condanna la multinazionale svedese. Ovvio che questo tipo di realtà ci sottraggono territorio, che uniformano i gusti mel mondo, che nulla hanno a che fare con i nostri cibi, la nostra cultura, le nostre tradizioni. Ma Kitzmuller è uno che vende i suoi libri, ha un meraviglioso agriturismo, la famiglia mi pare che produca vini eccellenti. Lui si può permettere di avere un letto di anttiquariato tipico delle case padronali del Friuli, io con quello che guadagno sono soddisfatto del mio bel letto IKEA.

    🙂

  11. massimiliano ha detto:

    concordo pienamente con Virus!! semplice e diretto. senza tante “seghettementali “

  12. Milost ha detto:

    Certo Virus,l’avrei comperato anche io senza troppi problemi un letto IKEA…ma ce l’ho già un letto…voglio dire che ogni giorno dobbiamo comperare alimentari, medicinali,oggetti di prima necessità e pagare mille altri conti. Non riesco a immaginare di fare un giro all’Ikea. In teoria ora non mi serve niente di quel settore merceologico a meno che non si sfondi un letto o si azzoppino le gambe delle sedie, potrei allora farmi tentare da sarebbero orpelli, ed agli orpelli di questi tempi bisogna preferire la substantia. Per queste ragioni, che credo accomunino molti, non immagino un futuro poi così travolgente per il nuovo negozio.

  13. Emanuele ha detto:

    Nessuno pubblicizza l’acquisto sostenibile. Nessuno mi dice qual’è il costo (impronta) delle cose che acquisto. Benvenga l’ikea, benvenga il divano da ventimila euro che non pesa sul futuro. Cambia la forma dell’acquisto, non il contenuto. 😉

  14. Milost ha detto:

    Ventimila euro!!!! Beato te.E a proposito di divani, avete visto il reportage della Gabbanelli domenica sera sui divanifici del forlivese…?

  15. lanfur ha detto:

    Milost certo che l’ho visto.

    25
    lanfur
    21 ottobre 2009, 15:40

    […]

    Riguardo ai concorrenti Ikea butto lì provocatoriamente un riferimento ai divani di Report di domenica 18 ottobre.
    Nessuno ha da dire qualcosa sull’etica dei produttori italiani di arredamenti?

  16. Milost ha detto:

    L’etica? E’ forse il tassello cucito sullo schienale con la dedica personalizzata ai neo sposi che hanno acquistato il divano fatto da quattro poveri cinesi che lavorano in nero per un padrone cinese che se ne infischia delle leggi italiane? No, forse quella è un’etichetta…

  17. EFFEBI ha detto:

    il propietario un nazista ?
    intanto mi risulta che abbia passato la mano (per non pagare tasse) e poi mi sembra che l’Ikea sia anche in israele (se non hanno problemi loro…)
    mi sembra invece che Israele e Svezia abbiano avuto altri problemi, in cui si è trovata coninvolta suo malgrado l’Ikea:

    “….La pubblicazione su Aftonbladet, uno dei principali quotidiani svesesi, di un articolo in cui si sostiene che i soldati israeliani avrebbero rubato organi a bambini palestinesi sta incrinando le relazioni tra Stoccolma e Gerusalemme. Non solo: per manifestare il proprio dissenso migliaia di israeliani hanno deciso di aderire ad una petizione online che invita a protestare con un’azione concreta, ovvero boicottando i negozi Ikea, vere e proprie «bandiere» del Paese scandinavo nel mondo.

    RIPERCUSSIONI SU IKEA – «Dopo la pubblicazione anti-semita di un calunnioso articolo di stampo medioevale contro i soldati israeliani e del perdurante silenzio del governo svedese – si legge nella petizione – , è inaccettabile continuare a sostenere i negozi svedesi dell’Ikea. Per favore, non firmate solo la petizione, è necessaria un’azione reale». I gestori del negozio Ikea a Netanya, in Israele, hanno descritto l’azienda come un’organizzazione commerciale senza connotazioni politiche e hanno ribadito che continueranno ad avere eccellenti relazioni con i consumatori israeliani. Nello Stato ebraico, sarà aperto all’inizio del 2010 un secondo negozio Ikea nella località di Rishon Letzion….”

    ke kasin ke xe in sto mondo…. !!!

  18. Karem ha detto:

    STE BONI CHE CON I TEMPI CHE CORRE CHE BEN VEGNI L’IKEA CHE ALMENO PORTA LAVORO…ANCHE SE PART -TIME,SEMPRE MEJO CHE NIENTE!!!
    O PER CASO ASPETTATE ANCORA I GRANDI INDUSTRIALI GORIZIANI CHE CREINO OCCUPAZIONE??

  19. controcorrente ha detto:

    quoto karem …e diffidate da chi urla a gran voce il ritorno del Fondo Gorizia. Per anni è servito ad arricchire i soliti furbetti pseudoindustrialotti che ci sono in città!!

  20. EFFEBI ha detto:

    “…che i porta lavor”

    ricordemose che comunque xe un centro comerciale, cioè un posto dove no se produci niente, solo se vendi. l’ocupazion riguarda un maipolo de dipendenti pagadi per vender roba svedese.

    in italia e in region gavessimo forsi bisogno de posti dove se produci robe che dopo podemo venderghe ai altri.

    a far i commessi per i paesi europei che vien qua a vender no ndemo sai lontan.

    no xe esaltante alla fine che in italia se impinimo de sti scatoloni IKEA, le babe xe come mate ma i nostri produtori va in remengo.

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