20 Ottobre 2009

Sgarlata: “Vogliamo il Fondo Gorizia, l’ho scritto in una lettera a Berlusconi”

Gorizia Nessuna notizia da Roma sul rifinanziamento del Fondo Gorizia. Sono spariti i 15 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare nel triennio 2010-2012. La Finanziaria 2010 dovrebbe invece prevedere il rifinanziamento dello strumento agevolativo, in base alla richiesta inoltrata dalla Camera di Commercio nel luglio scorso, di 5 milioni di euro per ciascun anno.
“A parte la documentazione ufficiale inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – sottolinea il presidente Emilio Sgarlata – ho scritto personalmente al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, argomentando l’assoluta necessità del rifinanziamento del Fondo, sia quale importante volano per il consolidamento dell’economia, sia per la specifica situazione in cui si trova l’Isontino, oggi al centro dell’Europa comunitaria, nel frangente, oltretutto, di una pesante crisi che stringe alle corde il sistema delle imprese”.
Sgarlata ricorda come la Camera di Commercio abbia potuto attivare con il Fondo, attraverso il Confidi provinciale, importanti iniziative verso il sistema del credito, proprio in virtù di tale strumento, e come il Fondo abbia contribuito a sostenere gli investimenti e l’innovazione tecnologica, elementi determinanti per lo sviluppo futuro in uno scenario di grande competitività.
“Non desideriamo – continua Sgarlata – ottenere stampelle, o peggio ancora, strumenti di puro assistenzialismo, desideriamo soltanto essere accompagnati nel cammino di integrazione in Europa, stante la nuova centralità della nostra area e gli importanti programmi di sviluppo, in cantiere a questo scopo.
Ci rendiamo perfettamente conto dell’oggettiva difficoltà del momento, ecco perché abbiamo registrato di buon grado, senza drammi, le pesanti decurtazioni su quanto stabilito nelle due precedenti finanziarie 2008 e 2009, quest’ultima nell’ordine del 50%, ma il timore paventato è che il futuro possa riservarci notizie ancora più gravi”.
Conclude Sgarlata: “Abbiamo interessato anche tutti i Parlamentari isontini ed i principali Amministratori della provincia, per un forte interessamento congiunto al fine di ottenere, anche per il prossimo triennio, quel riconoscimento, in termini di risorse finanziarie, che nel passato è stato con grande efficacia utilizzato, che ci ha consentito di azzerare quel gap penalizzante di marginalità geografica, e che in futuro potrà consentirci di recitare un ruolo adeguato, non solo nella nostra area, ma soprattutto in una moderna Europa unita”.

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9 commenti a Sgarlata: “Vogliamo il Fondo Gorizia, l’ho scritto in una lettera a Berlusconi”

  1. Marisa ha detto:

    Che strana Regione che è la nostra! Solo due provincie confinano con la Slovenia e sono al centro dell’Europa….
    E pensare che il 90% del confine italo-sloveno si trova tra la Provincia di Udine e la slovenia

    Il Fondo per Gorizia è assistenzialismo e null’altro e a cui, ovviamente, non si vuole rinunciare….

  2. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusa Marisa, ma le province che confinano con la Slovenia non sono tre?

    E poi… oltre il 90% del confine è con Udine? Ma quando mai…

    Luigi (veneziano)

  3. Marisa ha detto:

    @ LUIGI

    Apri l’atlante geografico…..e controlla!

    E le 2 provincie del mio commento nr. 1 sono, ovviamente, le due uniche provincie regionali che hanno un “FONDO PER…”. Mi sembrava fosse chiaro il riferimento. La terza, quella che ha il 90% di confine con la Slovenia ( e il 100% con l’Austria!), è la provincia di Udine. Che Trieste e Gorizia vogliano continuare ad avere il Fondo è ovvio, ma che giustifichino questa richiesta con la barzelletta del confine e della loro centralità in Europa o la concorrenza Slovena, è troppo….
    Anche perchè la Provincia di Udine confina anche con l’Austria e quindi subisce la concorrenza di ben DUE Stati esteri…..

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    Ho guardato l’atlante e confermo: non è vero che il 90% del confine fra Italia e Slovenia corra in provincia di Udine.

    Visto che il totale del confine fra i due stati è di 232 km, se fosse vero ciò che scrivi allora le province di TS e GO avrebbero con la Slovenia solo 24 km di confine.

    Solo la provincia di Trieste ha invece un confine con la Slovenia di circa 35 km.

    I conti non tornano, cara mia.

    Luigi (veneziano)

  5. Marisa ha detto:

    @ Luigi

    come sei pignolo! Hai considerato anche le curve delle strade? Rimane sempre il fatto che anche se forse non è il 90%, di certo è la parte maggioritaria, ben oltre il 70%! E comunque se parliamo di confini, come la mettiamo con il confine Provincia di Udine-Slovenia? E’ un confine di serie B?

  6. jacum ha detto:

    me piaxi cuesto VOJO VOJO VOJO!!! hehehehehe

    ma gorizia cosa dá?
    e trieste cosa dá?

    ripeto el conceto fondamentale dela facenda: la regione aministrativa del Friuli Trattino Venezia Giulia no ga senso de exister piú!!

    dato che se devi abolir le province,….magari…., alora la tanto VOLUTA F trattino VG devi disfarse in realtá VERE!

    e no go capí perché no se pol gaver la propria region inveze de star facaj con chi no ne apartien o no ne vol e viceversa. cosa zentra un de pordenon co un de gorizia o un triestin co un furlan… no casché nel nazionalismo perfavor!!

    i furlani, giustamente i vol la loro region, e perché no realizar la volontá del popolo?
    xe solo una cuestion de NUMERO FISSO DELE REGIONI ITALICHE??

    no se sta parlando de secesion o distacamento del’italia, anche se mi personalmente no saria cusí triste, ma se sta parlando de autonomia in tuto e per tuto de NUOVE regioni che finalmente le devi eser riconosude come tali!

  7. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Jacum.

    Il percorso da te indicato prevede una modifica costituzionale, quindi un doppio passaggio alle camere ed eventualmente un referendum confermativo che coinvolga tutti gli italiani.

    In pratica, è una cosa attualmente impossibile.

    Luigi (veneziano)

  8. controcorrente ha detto:

    caro Luigi, Jacum è un orfano della “mammella” zona franca. Poverino lui che è così critico nei confronti dell’assistenzialismo italico…

  9. massimo ha detto:

    la zona franca è sempre stata motivo di grandi diatribe e di assistenzialismi a volte anche giustificati. Verò è, che la vicina Slovenia (finalmente) vive un momento di riscatto economico e per tanto essendo “vicina” per molti interessi comuni, non si può negare le conseguenze positive e negative che ne conseguono. Inanzitutto vorrei ricordare che il sistema fiscale Sloveno è di gran lunga molto più conveniente per le aziende (una srl paga il 20% di tasse sugli utili prodotti) per tanto diventa MOLTO concorrenziale aprire o trasferire delle attività economiche.
    Passerei a parlare poi della diatriba della benzina. A Gorizia è stato siglato un accordo con una grossa associazione di autotrasportatori con una azienda slovena per l’acquisto annuo di 10.000 milioni di litri annui di gasolio ovviamente il gettito andrà nella vicina Slovenia. Altro esempio i tabacchai si son visti calare le vendite delle sigarette del 60/70%. in sostanza a comprere 4 “stecche” oltre confine risparmi fino a farti mezzo pieno di benzina su un a utilitaria.
    Per tanto io non considererei “la zona franca” di questa epoca, un sistema di assistenzialismo, ma bensi un riparo da una concorrenza che porta inevitabilmente ad un trasferimento dei consumi ed a un impoverimento dell’economia locale ( almeno in certi settori).
    Sul discorso delle percentuali di km del confine con la Slovenia, mi sembra che sia un pò azzardato fare un paragone, dato che a cavallo con il confine della provincia di udine non ci sono delle grosse realtà economiche tranne che per tarvisio (che confina con l austria) o nel Manzanese.Il resto è un territorio naturale.
    Gorizia è divisa in due da un confine e Trieste, data la posizione geografiche vive una convivenza simile.
    Per tanto farei attenzione a non sottovalutare questa decisione presa dall’alto di escudere la Gorizia dalla zona franca. Porterà delle ripercussioni economiche (in negativo ) non da poco.

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