20 Ottobre 2009

Per il Giornale, “Magris canta la litania dell’anti-italiano”

Feltri

Articolo al vetriolo del “Giornale” contro Claudio Magris, colpevole di aver denunciato la deriva populista della politica italiana. Magris, in occasione della consegna del Premio per la Pace a Francoforte, aveva detto di augurarsi che, esattamente come ai tempi del fascismo, l’Italia non si trovi oggi in una posizione di “avanguardia” politica.

Scontate le ironie del giornale edito dalla famiglia Berlusconi. “Certo che da Claudio Magris uno si attende qualcosa in più rispetto agli altri. Un tocco danubiano, una intuizione mitteleuropea, qualcosa di internazionale” esordisce Alessandro Gnocchi, l’autore dell’articolo. Che poi insiste sull’espressione “gelatinosa totalità sociale”, utilizzata da Magris per denunciare il radicamento sempre maggiore del populismo, cercando di metterla in ridicolo.

Gnocchi non si degna di confutare gli argomenti dello scrittore triestino (“L’insofferenza crescente per la legge che persegue i reati e la limitazione del potere della magistratura esprimono il torvo sogno di una vita senza legge o con meno legge possibile, ossia di una giungla, di una condizione di bellum omnium contra omnes, in cui i forti trovino pochi ostacoli nello schiacciare i deboli”), ma si limita a definirli “darwinismo sociale […] Roba vecchia come il cucco”.

Non mancano nemmeno le ironie sul sostegno che Magris ha dato a Pressburger, candidato con l’Idv in occasione delle ultime elezioni europee. Pressburger, scrive Gnocchi, “fu trombato. Colpa della gelatinosa totalità sociale?”. La vera chicca, però, sta nel titolo: chi critica il boss diventa automaticamente “anti-italiano”. Questa sì, davvero, è roba vecchia come il cucco. O, più precisamente, come mia nonna.

Olé. Attendiamo con fiducia un dossier in cui emerga che Magris- solito indossare calzini turchesi- era in realtà una spia omosessuale al soldo di Federico Barbarossa.

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26 commenti a Per il Giornale, “Magris canta la litania dell’anti-italiano”

  1. Sergio Cadorini ha detto:

    Avete letto IRREDENTI REDENTI di Renate Lunzer? Li si trovano molti delusi che ora Magris sembra interpretare in chiave moderna.

  2. massimiliano ha detto:

    credo che il problema fondamentale non risieda in ciò che ha affermato il prof. Magris a Francoforte, bensì nella lettera pubblicata sul Corriere della Sera lo scorso mese di agosto (come da voi riportato in data 7/8), nella quale egli si rivolgeva alla ministra Gelmini con cultura, arguzia ed ironia che gli sono proprie (ossia proprio le armi del tutto sconosciute ai berlusconidi mascoli o femmine che siano). Credo seriamente che la ministra Gelmini stia ancora cercando un interprete che le possa “tradurre” quanto in tale missiva esposto (e non mi riferisco all’uso del dialetto triestino…).

  3. controcorrente ha detto:

    Feltri è un essere spregevole… ma trovo sbagliato citare il libro della Lunzer, che per quanto si sia ben documentata mi è apparsa un po’ faziosa.

  4. Bibliotopa ha detto:

    Grande Magris!
    quando scrive in difesa dell’italiano, gli danno dell’italiano nazionalista , quando scrive contro l’attuale situazione politica, gli danno dell’anti-italiano.
    Visto da destra, visto da sinistra, avrebbe detto il buon vecchio Guareschi.

  5. massimiliano ha detto:

    Magris è grande ed è naturalmente incomprensibile, fuorviante e mobile nei suoi pensieri,come tutti coloro i quali sono nati e vissuti in un’area di confine ed anche per questo risultano tremendamente antipatici, sfuggenti, misteriosi agli occhi di quelli che invece vivono delle loro povere certezze catodiche.

  6. effebi ha detto:

    non ho capito magris che si augura che
    “…. esattamente come ai tempi del fascismo, l’Italia non si trovi oggi in una posizione di “avanguardia” politica”

    che vor dì ?

  7. lanfur ha detto:

    Vuol dire:
    Italia ’22
    Germania ’33
    Spagna ’39

    e non sono mondiali di calcio.

  8. cagoia ha detto:

    …l’esportazione del “made in italy”

  9. effebi ha detto:

    mah, il fascismo in tre numeri ?

    a me viene in mente la “carta del lavoro” e la “socializzazione” peraltro elaborata anche da quel comunistaccio di Nicola Bombacci (italiano pure lui eh !).

    corporativismo alternativo al liberal-capitalismo e al marxismo, insomma in Italia (all’avanguardia politica) si era in grado di pensare a qualcosa di importante e di confrontarlo con altrettante importanti teorie economiche.

    (oggi aspettiamo che il PD, dopo elettrizzanti primarie, decida che franceschini sarà il nuovo segretario… azz !)

    fino alla metà del novecento in italia (ma in tutta europa)i cervelli erano in movimento (nel beno o nel male, ognuno poi dia il suo giudizio) poi il nulla, strade lastricate da gomma americana… tutti impegnati a comperare azioni e titoli di stato.

    forse l’intellettuale (!?) Magris (tranquillo mitteleuropeo pantofolaio) preferisce il rassicurante nulla al fermento delle idee.

    boh, anzi…zzzzzzzzzzzz ! (vado a vedere quanto hanno perso oggi le borse… meno 22 ? …meno 39 ?)

  10. Scle ha detto:

    Effebi: legio mal o te sta “rivalutando” quel felice periodo storico?

  11. massimiliano ha detto:

    forse le strade lastricate di gomma americana ti facevano almeno accorgere che qualcosa non andava… oppure fino a che le masticavi (le gomme) almeno muovevi una parte del corpo. oggi nulla di tutto questo: i sentimenti, dall’amore, all’invidia, all’odio, si muovono sui cristalli liquidi.. una volta tolta la corrente andiamo a nanna che tanto domani c’è il Milan…
    rassicurante.. tremendamente rassicurante. ecco le certezze di cui ci nutriamo.
    Magris è una delle poche “teste fine” che ancora riescono a far emozionare. per nulla tranquillo… e la Mitteleuropa è ancora oggi e sempre più il fermento vivo dell’intero continente.

  12. effebi ha detto:

    @massimiliano: mah, uno che teme l’avangardia me lo vedo in papuze (pantofole).
    la mitteleuropa fermento vivo dell’intero continente ? non me ne sono accorto, sta succedendo qualcosa ?

    @scle: non parlavo di periodi, parlavo di idee.
    non è mia intenzione rivalutare nulla, preciso solo che molto spesso quando si parla di fascimo non si sa di cosa si parla e spesso si danno… i numeri.

  13. Bibliotopa ha detto:

    comincio con una premessa: non ho ancora trovato il discorso di Magris per intero, e comunque non sarei in grado di leggerlo nell’originale, visto che lo ha pronunciato in tedesco.
    Ce n’è però un grosso stralcio sul Corriere della sera, vi metto il link, tradotto in italiano, non so che percentuale del discorso sia, ma mi sembra abbastanza chiaro:
    http://www.corriere.it/cultura/09_ottobre_19/magris_085c1634-bc78-11de-9662-00144f02aabc.shtml
    Per cominciare, si tratta di un premio per la pace e Magris fa un discorso sulla pace e soprattutto sulla guerra, sul rischio di guerra, sulla pace falsa che ignora la guerra..
    vi invito a leggerlo e poi capire i commenti, anche se mi sa che probabilmente anche i commentatori del Giornale forse non hanno letto tutto il discorso. Immagino che quello che abbia irritato l’articolista del Giornale siano stati questi passi:
    *Citazione*
    Nel 2000 un noto uomo politico italiano, divenuto poi Ministro della Repubblica, si recò a Lodi, in Lombardia, nel luogo in cui si doveva costruire una moschea, tirandosi dietro al guinzaglio un maiale per offendere gli immigrati musulmani che chiedevano quella moschea. Pure questo è un piccolo atto di guerra.

    Ora nel mio Paese c’è una legge che viola un fondamentale principio democratico, in quanto autorizza gruppi di privati cittadini a controlla­re l’ordine e la sicurezza — beni cer­to essenziali e da difendere con fer­mezza — specialmente nei confron­ti degli immigrati.
    [..]
    questo populismo è una gelatino­sa totalità sociale, che distrugge al­cuni valori fondamentali, ogni senti­mento del lecito e dell’illecito, del rapporto tra il bene dell’individuo e il bene comune. Sentimento che non è sufficiente ma è necessario avere, per poter almeno sperare di costruire giustizia e dunque pace. Senza la prima, non c’è la seconda; l’insofferenza crescente per la legge che persegue i reati e la limitazione del potere della magistratura che li persegue esprimono il torvo sogno di una vita senza legge o con meno legge possibile, ossia di una giun­gla, di una condizione di bellum om­nium contra omnes , in cui i forti tro­vino pochi ostacoli nello schiacciare i deboli. In un’intervista televisiva del 3 maggio 2003, riportata due giorni dopo sul «Corriere della Se­ra », il professore di filosofia Toni Negri — delle cui elucubrazioni pseudo rivoluzionarie si sono verosi­milmente nutrite le Brigate Rosse sotto il cui imbecille piombo reazio­nario sono caduti molti rappresen­tanti dell’Italia migliore, quella più aperta e volta ad una società diversa e più libera — ha dichiarato pubbli­camente la propria solidarietà a Ber­lusconi, in quanto entrambi perse­guitati dalla magistratura.
    [..]
    Dinanzi alle dimensioni mondiali di tali possi­bili catastrofi, l’attuale debolezza e sconnessione dell’Euro­pa appaiono doppiamente penose e colpevoli. Solo un’Euro­pa realmente unita, un vero Stato — naturalmente federale, decentrato — potrebbe avere la capacità (e avrebbe il dove­re) di affrontare problemi che non sono più nazionali. All’Eu­ropa spetta il grandioso e arduo compito di aprirsi alle nuo­ve culture dei nuovi europei provenienti da tutto il mondo, che vengono ad arricchirla con le loro diversità. Si tratterà di mettere in discussione noi stessi e di aprirsi al massimo dia­logo possibile con altri sistemi di valori, ma tracciando le frontiere di un minimo ma preciso quantum di valori non più negoziabili, da considerare acquisiti per sempre e da ri­spettare come assoluti che non vengono più messi in discus­sione. Pochi ma netti valori, come ad esempio l’uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini a prescindere da ogni differenza di sesso, di religione o di etnia,
    * fine citazione*

    per me, ancora una volta, mi tolgo il cappello davanti al grande prof Magris.

  14. massimiliano ha detto:

    @bibliotopa: sottoscrivo cotanta “scappellata”

    @effebi: l’avanguardia che Magris teme è l’avanzare dell’ignoranza e del nulla (da qui populismo, razzismo, etc etc…). pure il fascismo fu un’avanguardia (alcune forme di espressione filosofica o letteraria o comunque artistica.. pensiamo al futurismo, a D’Annunzio…). oggi chi rappresenta questa avanguardia? Calderoli? Berlusconi? Castelli? Carfagna? Brunetta? Prestigiacomo? Brambilla? Feltri? Vespa? che sanno fare? cosa lasceranno?
    beate le “papuze” di Magris…
    per quanto riguarda la Mitteleuropa, ti posso dire di guardare a ciò che sta accadendo in Istria… una delle forme di convivenza multietnica e multiculturale più avanzate. ti sembra poco?
    o è meglio ascoltare qualche deficiente che come massima aspirazione desidera bere l’ampolla con l’acqua del Po?

  15. massimiliano ha detto:

    …dimenticavo nell’elenco la BBC… (BondiBonaiutiCicchitto).. altri giganti intellettuali…

  16. effebi ha detto:

    No, scusate…
    che la pace sia “più meglio” della guerra e che la convivenza sia da preferirsi all’odio lo sanno anche i bambini
    abbiamo bisogno di un intellettuale che ce lo dica ? abbiamo bisogno che ci sia un magris per accorgerci che portare un maiale in una moschea e cosa da non farsi !?

    quallo che ci manca è di capire se l’europa “bella & unita” la facciamo marciare con un motore capitalista, socialista o qualcos’altro ancora da inventare visto che entrambi hanno dato segni di “malfunzionamento”.

    volgiamo accogliere tutti gli immigrati del mondo in europa ? bene, ma ricordiamoci che se il sistema sarà quello capitalistico in breve tempo saranno (saremo con loro) tutti sfruttati e al sevizio del capitale (in tasca) di pochi.
    se il sistema sarà quello socialista dovremo fare i conti con le varie eresie possibili (nazionalsocialismo ? intenazionalsocialismo ? socialstatalismo ?) consapevoli che forse l’unico socialismo ad aver funzionato è stato quello svedese (ma gli immigrati ho il sospetto che non siano ancora pronti a certe discipline scandinavi e manco noi… miteleuropei triestini)

    la “mitteleuropa” è un sistema sociale ? ci spiega come gestire il capitale ? i rapporti nel lavoro ? ci da delle indicazioni su quali fonti energetiche puntare ?

    l’europa non ha bisogno di intellettuali (che ce ne sono fin troppi ed in ogni dove sproloquiano su tutto) ma di quella merce diventata oramai rarissssssima:
    il Politico (P maiuscola)
    (da non confondersi con il buffone, l’intrallazzatore, o anche il bravo amministratore.)

  17. effebi ha detto:

    ah si, l’Istria oggi (esempio di mitteleuropa e multiculturalità) è divisa in tre (per chi non se ne fosse accorto)
    Italia, Slovenia, Croazia, buona parte è fuori dall’europa, e in buona parte non ci sono gli immigrati che ci sono in Campania.
    fino a un ora fa c’era un contendere su un agro di terra e due sardoni tra ex-fratelli che probabilmente non è sfociata in violenza (come nel resto dei balcani) per la presenza non della mitteleuropa (cos’è !?) ma dell’Europa che almeno in questo ha funzionato

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    Intervista di Magris alla TV tedesca (in tedesco) dopo aver preso il premio:

    http://www.youtube.com/watch?v=SA7MmRK_6G4

    L.

  19. massimiliano ha detto:

    @effebi
    sulla Mitteleuropa ti ho già fatto un esempio (micro quanto vuoi, ma applicabile a sistemi macro…).
    l’intellettuale non è espressione di un bisogno, così come non lo è il becero idiota.
    non possiamo giungere alla conclusione che è corretto che esistano solo cose di cui si sente il bisogno, altrimenti inneschiamo fin dall’inizio un loop che come propulsore e fine unico ha il denaro… un serpente che si mangia la coda, l’autodistruzione.
    il Politico è proprio l’intellettuale.
    chi fa politica invece.. purtroppo l’abbiamo davanti agli occhi.
    e non è un bello spettacolo, converrai…

  20. effebi ha detto:

    no go capido perchè una volta creade le categorie: el politico, l’inteletuale, el maestro, la portinaia… l’omo se diverti a confonder i mestieri. mah ! xe chiaro che dopo no funziona.
    el politico se no sbaglio se ga de preocupar dei bisogni e no dei sui, ovio..) xe cussì ?!
    mah dele volte no me ritrovo…

  21. massimiliano ha detto:

    esatto, te lo ga dito. no dei sui.
    no se tratta de confonder, semplicemente de guardar l’essenza dele espresioni e dei comportamenti de un inteletuale e de un politico dei giorni nostri.
    dopo dime se no te par che el vero “politico” sia oramai solo l’inteletuale.
    l’altro al masimo xe un botegher, per ben che vadi.

  22. Richi ha detto:

    Effebi: se parliamo di numeri e fascismo e’ meglio che lasciamo stare. Anche perche’ il fascismo i numeri amava censurarli quando scomodi e moltiplicarli quando poteva trarne un consenso. Se poi vogliamo raccontarci la favoletta classica del “tutta colpa del cattivo Hitler!” e vedere Mussolini come un papa’ severo ma giusto, ben venga, e’ un’ipocrisia che dura da sessant’anni……

    Sulle politiche migratorie…..e’ chiaro che sono imperfette e non poco (come in ogni sistema corrotto che si “rispetti”), ma questo “collasso globale imminente” mi sembra il solito allarmismo.

  23. Richi ha detto:

    Inoltre effebi -piccolo off topic- se proprio vogliamo paragonare l’Istria alla Campania, penso che abbiamo un’Istria che ne esce vincitrice da ogni punto di vista.
    Immigrati o meno.

  24. effebi ha detto:

    magris for president !
    ai immigrati, coi sbarca, ghe regaleremo “un altro mare” e “Utopia e disincanto”

  25. massimiliano ha detto:

    forse sarebbe il caso di regalarli prima a chi ci governa, ammesso che riescano a comprenderne i contenuti…

  26. effebi ha detto:

    al “politico” Magris andrebbe chiesto (oltre al suo parere sui maiali in moschea) una opinione sul rigassificatore di Zaule 🙂
    sarà pro o contro ?! quale è la sua visione mitteleuropea sui rigassificatori ?!

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