19 Ottobre 2009

Magris premiato dai Librai Tedeschi. “Che l’Italia non sia all’avanguardia in senso negativo, un’altra volta”

Claudio Magris ha vinto ieri il premio della Pace dell’Unione Librai Tedeschi. E’ il primo e unico italiano a ricevere il riconoscimento. Il premio (25 mila euro) è stato assegnato nel passato a personaggi come Vaclav Havel, Amos Oz, Herman Hesse e Susan Sontag. Magris ha ringraziato con un lungo discorso centrato sull’Europa e sul nuovo populismo serpeggiante che minaccia la democrazia.

Ha detto Magris alla cerimonia di premiazione, svoltasi nell’ambito della Fiera internazionale del libro a Francoforte:

[L’Italia] non sia, ancora una volta, all’avanguardia in senso negativo” e che non si indulga “all’illusione di vivere senza guerra”. [Una guerra che] “sta assumendo tanti volti, si insinua e si mimetizza nelle più diverse manifestazioni.
Il fascismo, dopotutto, in Europa lo abbiamo inventato noi, anche se poi altri ci hanno ben superato nello zelo.
Indulgiamo nell’illusione di vivere senza guerra, perché il Reno non è più un confine conteso con ecatombi di soldati o perché sul Carso non c’e più quella frontiera, vicina a Trieste, che era l’invalicabile Cortina di Ferro e una miccia accesa. Sono altri oggi i confini che minacciano la pace, confini talora invisibili all’interno delle nostre città, fra noi e i nuovi arrivati da ogni parte del mondo.
Non solo sulle coste italiane arrivano clandestini in fuga, scambiati per pirati venuti a saccheggiare. Le reazioni a tale esilio scambiato per invasione sono isteriche. Nel 2000 un noto uomo politico italiano, divenuto poi ministro della Repubblica, si recò a Lodi, in Lombardia, nel luogo in cui si doveva costruire una moschea, tirandosi dietro al guinzaglio un maiale per offenderegli immigrati musulmani che chiedevano quella moschea. Pure questo è un piccolo atto di guerra. In Italia c’é una legge che viola un fondamentale principio democratico, in quanto autorizza gruppi di privati cittadini acontrollare l’ordine e la sicurezza, beni certo essenziali a difendere con fermezza, specialmente nei confronti degli immigrati.
L’insofferenza crescente per la legge che persegue i reatie la limitazione del potere della magistratura esprimono il torvo sogno di una vita senza legge o con meno legge possibile,ossia di una giungla in cui i forti trovino pochi ostacoli nello schiacciare i deboli.

Solo un’Europa realmente unita, un vero Stato, naturalmente federale, decentrato, potrebbe avere la capacità, e avrebbe il dovere, diaffrontare problemi che non sono più nazionali, concentrandosi su pochi ma netti valori, come ad esempio l’uguaglianza di diritti fra tutti i cittadini a prescindere da ogni differenza disesso, religione o etnia.

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