18 Ottobre 2009

La Pallamano Trieste si risveglia a 20 minuti dalla fine e supera Romagna

Pallamano Trieste-Romagna 26-23 (p.t. 10-12)

Dall’inferno al paradiso in poco più di 20 minuti: la Pallamano Trieste formato “Highlander” insegue tutta la partita, non disputa un match sopra le righe per un tempo e mezzo ma riesce a risorgere grazie ai proverbiali attributi cubici, superando la formazione di Romagna dopo una vera e propria battaglia sul parquet. Finisce 26-23 ed è un risultato che sottolinea la consistenza della formazione giuliana, ancora priva dei suoi pezzi pregiati Nadoh e Visintin, e per la squadra di Radojkovic c’è l’ennesima conferma di non essere un collettivo che alza bandiera bianca sino al termine dei minuti regolamentari.
Con il nuovo arrivo Zvokelj ancora da inserire nel migliore dei modi, i biancorossi sono riusciti a uscire dal guscio della mediocrità a metà della ripresa, quando gli ospiti sembravano avere la partita in pugno: con una difesa finalmente registrata (anche grazie alle parate di Modrusan nella seconda parte della partita) e con un Jan Radojkovic totalmente immarcabile e macchina realizzatrice di penalty di valore assoluto (7/7 dai sette metri), Trieste ha avuto grandi risposte anche da parte di Marco Lo Duca (che al termine della gara dedicherà affettuosamente la vittoria odierna a un Giorgio Oveglia in quel momento presissimo al cellulare) e in generale da tutto il manipolo di giovani che hanno saputo sopperire alle defezioni importanti dal punto di vista della qualità in campo.

L’inizio di partita è problematico per i padroni di casa: i biancorossi vanno sullo 0-2 al 2′ e, pur ricucendo lo strappo e portandosi sul 4-2 (con Zvokelj particolarmente ispirato), paga successivamente dazio in attacco con un black-out totale di sette minuti, nonostante la superiorità numerica sul parquet per 120 secondi. Il break di 0-4 para chiaro e Trieste stenta a trovare il bandolo della matassa, complice la buona difesa di Romagna con tanto di vena realizzativa di Strujic: gli uomini di Radojkovic, con tante idee fumose, chiudono i primi trenta minuti sul -2 (10-12).
La ripresa sembra essere funesta per Carpanese e soci che precipitano pericolosamente sul -5 (10-15): Trieste riesce però a risalire il fondo del barile grazie alle invenzioni di Radojkovic (alla fine top-scorer di giornata con 13 reti) e Romagna cede incredibilmente di schianto, trovando raramente la via del gol e dilapidando il piccolo tesoretto di gol di vantaggio sapientemente costruito sino a lì. I padroni di casa riprendono coraggio, pareggiano a undici minuti dalla fine con Lo Duca (19-19) e mettono il break decisivo negli ultimi tre minuti ancora con Radojkovic: il gol finale di Oveglia Jr. è la ciliegina sulla torta di una gara nata male e finita nel migliore dei modi.

Alessandro Asta

www.elsitodesandro.it

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