14 Ottobre 2009

Il gigante vuoto. Incompiuto il monumento ai difensori della terra slovena

Il gigante è ancora incompiuto. Non ci sono soldi per completare il monumento “ai difensori della terra slovena” di Cerje.
La torre in pietra che svetta sulle alture del Faiti, sopra la strada del Vallone, è costata finora la bellezza di 2,96 milioni di euro, in sette anni di lavori. E’ iniziata infatti nel 2002 la costruzione del discusso monumento, letto da molti come la risposta slovena all’Ossario di Oslavia. La bandiera con il Tricorno, insomma, e il Tricolore che si fronteggiano da un’altura all’altra, attorno a Gorizia.
Nonostante le lungaggini – il sindaco di Miren-Kostanjevica, Marusic, avrebbe garantito l’arrivo entro l’anno di altri 670mila euro sufficienti a completare l’opera – l’area si è trasformata in una meta per le passeggiate domenicali. E’ stata infatti creata una rete di percorsi, “Sentieri di pace sul Carso-Poti miru na Krasu”, che collegano il gigante di Cerje, spettacolare punto panoramico su Gorizia e la valle del Vipacco, il paese di Lokvica e quello di Kostanjevica.
Forse il 2010 sarà l’anno dell’inaugurazione. La mega torre di 21 metri ospiterà al primo piano il museo della Prima guerra mondiale, al secondo testimonianze storiche sul periodo tra le due guerre e sull’attività del Tigr, al terzo troverà spazio una sezione sulla Seconda guerra mondiale, mentre al quarto verrà allestito il museo della guerra d’indipendenza della Repubblica di Slovenia del luglio del 1991.
cerje

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66 commenti a Il gigante vuoto. Incompiuto il monumento ai difensori della terra slovena

  1. Euroscettico ha detto:

    …a dir la verità trovo peggiore la scritta inneggiante a un dittatore come Tito!

  2. effebi ha detto:

    ma i ghe ne ga fati altri in slovenia o questo sarà l’unico ?
    ma la prima guera mondiale… la slovenia la ga persa o vinta ?

  3. Italo ha detto:

    La ga vinta! Ga vinto duto! Anche il superenalotto!

  4. effebi ha detto:

    eh no se ga mai capido, in quanto suditi (convinti e combattenti) dell’austria i la ga persa, ma proprio perchè i la ga persa i la ga avuda vinta col riconoscimento ufficiale anche se dentro al regno dei serbi croati e sloveni.
    forsi alora se l’austia vinzeva la guera lori la gaveria persa !? mah…
    a proposito de moschee inveze go scoperto una curiosità, lunica che par che esisti o esisteva (!?) in slovenia iera una fata proprio a Bretto (Log pod Mangartom) per i islamici che combatteva qua sul fronte.
    per la cattolicissima austria conto la laica e massona italia (vara ti come i omini xe strambi…)

  5. etabeta ha detto:

    Se no i gà i soldi per finirlo a mi no me pol propio fregar niente,affari suoi…..Come impatto ambientale il bidon de cemento xe una vera cag..a,,,,de bon che i no lo gà fato de quà….altrimenti te sa che articoloni sui giornai.
    🙂

  6. Euroscettico ha detto:

    ma gli antitalici intellettualoidi di sinistra non commentano? …pensa che vespaio di polemiche avrebbero scatenato se avessero costruito questo aborto di cemento nella terra dei cachi…

  7. Luigi (veneziano) ha detto:

    In Slovenia la coscienza comune è comunque quella di aver “vinto” la guerra, nel senso che finalmente si è entrati a far parte come popolo costitutivo di uno stato “proprio”.

    Restavano le dure amputazioni del territorio etnico sloveno, con ampie zone andate all’Italia. E quale sarebbe questo “territorio etnico sloveno”?

    Una zona che più o meno va a prendersi una bella fetta dell’attuale Friuli – sfiorando Udine e “mangiandosi” Gemona” – una bella fetta dell’Istria, la Carinzia eccetera eccetera.

    Questa “grande Slovenia” venne messa giù per la prima volta in una famosissima carta geografica ideata nel 1848 e stampata nel 1853 – opera di Peter Kozler – che non ha nulla da invidiare alle successive carte irredentistiche italiane che cacciavano dentro i “confini naturali” dell’Italia Istria, Quarnaro e Dalmazia.

    Questa carta però non è finita nello sgabuzzino: è assurta a tutti gli onori e a dispetto del fatto che integra nel proprio territorio parti attualmente di altri Stati, campeggia all’interno del sito del Presidente della Repubblica Sloveno ed è considerata uno dei più famosi simboli storici del paese.

    Anche attualmente una parte degli sloveni considera che alcune parti del proprio territorio continuino a non far parte dello Stato sloveno. In particolare si fa riferimento a Gorizia e a Trieste, tanto che l’allora primo ministro Janez Jansa nel discorso per la festa del ritorno del Litorale alla Madrepatria, ha affermato nel 2008 (un anno fa, quindi) che “una considerevole porzione della regione slovena della Primorska, incluse Trieste e Gorizia e oltre 100.000 sloveni, sono rimaste parti del territorio di paesi vicini”. Successivamente, Jansa ha ricordato che mentre la Croazia a quel tempo ha ricevuto tutto il suo territorio, la Slovenia da sola ha pagato il prezzo della pace nel 1947 e quindi si può capire perché oggi s’è irrigidita di fronte alla questione dei confini con i croati!

    Non oso immaginare le reazioni slovene se a fare un discorso del genere fosse stato – con riferimento a Maribor, storicamente a grande maggioranza tedesca fino agli anni ’20 del secolo scorso – un primo ministro austriaco.

    Ad ogni modo, un altro argomento che trovo molto poco affrontato è proprio quello del trattamento riservato alle minoranze tedesca e ungherese in Slovenia nel primo dopoguerra. E’ perfino imbarazzante l’elenco delle sorprendenti analogie fra le misure adottate dal governo locale sloveno rispetto ad alcune delle misure prese dal fascismo italiano contro gli allogeni tedeschi, sloveni e croati.

    Il monumento-ossario di Oslavia è uno schietto simbolo d’architettura fascista, eretto all’epoca in cui si disseminavano i confini italiani di tali manufatti con scopi etnico-irredentistico-propagandistici.

    E questo ossario sloveno degli anni 2000, invece, come dovremmo qualificarlo?

    Luigi (veneziano)

  8. ilCaio ha detto:

    urca ciò,i italiani che critica i stanieri sulle opere incompiute xe brobrio un obbrobbrio!
    e poi 2,96 milioni per un scatolon de cemento su una collina cossa volè che sia:in dicembre inizieremo a spender i 6,3 MILIARDI per far il ponte sul streto de messina!e chissà se riveremo ad “incompierlo” anche quel…

  9. Wehrle ha detto:

    Visto che la HIT se in roso, i meterà dentro anche qualche slot…

  10. cagoia ha detto:

    Euroscettico 15 ottobre 2009, 18:17
    pensa che vespaio di polemiche avrebbero scatenato se avessero costruito questo aborto di cemento nella terra dei cachi…

    I soliti tagliani che pensa che solo lori i pol.
    Tranquillo, i tagliani no ga l’esclusiva sule cagade. Anche i altri pol farle.
    Però magari no cussì ben…

  11. effebi ha detto:

    libertà xe poder dir “tagliani” senza che nissun rompi le bale..
    dir s’ciavi inveze no se pol…. (guai al mondo ! …apriti cielo !!!)

  12. cagoia ha detto:

    “tagliani” xe la traduzion dialettale de “italiani”. Non necessariamente xe dispregiativo.

  13. effebi ha detto:

    s’ciavi xe la version dialettale de slavi
    no necessariamente dispregiativa
    (riva dei s’ciavoni, venezia)

  14. cagoia ha detto:

    Ma ti te son malignazzo e te la usi in modo dispregiativo. 🙂

  15. effebi ha detto:

    uguale de ti, “Kagojia” !!! 🙂

  16. Euroscettico ha detto:

    cago-ia come xé tutto ben? …lanciata la provocazione e tu sei arrivato puntualissimo 😉

  17. cagoia ha detto:

    no gavevo gnente de far.

  18. Euroscettico ha detto:

    …non avevo dubbi 🙂

  19. Mauro Franza ha detto:

    Scuseme, perché “taglian” xe dispregiativo?
    A Trieste sta parola la dopra tuti, cussi come tanti dopra “s’ciavo” per indicar un che parla sloven.

    Po, la scrita “TITO” xe offensiva? Si, certo, ma anche le scrite “DUX” sui muri de Trieste. Se una xe grande e l’altra più picia el significato no cambia O te vol dir che la scrita “TITO” la ga mesa el comun de Nova Gorica?

  20. effebi ha detto:

    macchè provocazion dai, lassemo perder che senno ne riva addosso F.D.C con tuto el suo “peso”…

    piutosto domandavo se sto qua xe l’unico che i ga eretto in slovenia in omaggio ai “difensori della terra slovena”

    me par strano che, se xe l’unico, i gabi deciso de farlo in sto logo, a ridosso del confin italian,
    visto che ricorda “anche” le vicende dela prima e dela seconda guera mondiale saria sta più ovio meterghelo sul confin austriaco.

    se l’austria no perdeva la prima guera i sloveni fussi stadi ancora suditi austriaci, Marburg, Laibach ( isola e capodistria saria restade comunque tali 🙂 ) quindi no se ga capido cossa che faseva i sloveni in divisa austriaca che la Slovenia no iera nianche una region riconossuda ma separada tra el Kunstenland e la Krajn. boh !

    nela seconda posso capir fin che l’italia ga ocupado parte del regno dei Serbi-croati-sloveni, ma solo per 2 anni (fin al 43) e solo una parte -tuto el resto e anche dopo el 43 se ga preocupado i gnocchi de ocupar. boh !

    se inveze el monumento xe per via del indipendenza dala ocupazion jugoslavia (ma me pareva che no iera una ocupazion ma una scelta felice e celebrata) alora forsi iera mejo che sto monumento i lo piazi in mezo dela slovenia o quantomeno verso i confini meridionali opur in un posto dove magari se ga svolto qualche combattimento coi jugo. boh !

    opur, opur xe sta fato qua per i soliti motivi… e spender tuti quei bori per farghe un dispeto al italia me par veramente ecessivo, o quantomeno… mona.

  21. Victor Bergman ha detto:

    Concordo con FB riguardo una sola cosa:

    spender soldi per quel “cunio” xe veramente de mone… indipendentemente se iera per far un dispetto o un favor.

    Chissa chi xe il furbaz che se li ga intascadi (anche se no xe cifre astronomiche… con quela cifra poteva far invece una bela palestra o una bela piscina, i fazeva più bela figura…)

    Riguardo alla interpretazione tutta personale di FB della storia della 1a e 2a GM in Slo lassemo star che xe meio….

  22. effebi ha detto:

    quindi con calma, una roba per volta….

    prima guera mondiale:
    http://www.kaiserjaeger.com/Foto%20Austriache/oegarnkart1898.jpg20162/Austria-hungary%5B1%5D.png (si può ingrandire)

    quala xe la “terra slovena” che (que)i sloveni che ga combatudo soto l’austria gaveria difeso ? me sfuggi…
    fori quei che ga disertato, o se ga arreso, o xe pasadi a combater de l’altra parte (da quela del Italia che de Laibach-Lubiana-Lubjana no ghe podeva -in quela volta- interessar)

    capisso che a qualchidun ghe pol far strano ma Laibach, Marbur e Cilli -perfin divise in regioni diverse- se le iera slovene le iera ocupade dal austria no da “gesù bambin”.

    farghe un monumento ai sloveni che ga combattudo soto l’austria definendoli “difensori dela tera slovena” xe un fatto storicamente sbagliado.

    dal costo de tre milioni de euro…

  23. cagoia ha detto:

    Te parti dal presupposto che un sloven doveva difender solo la Slovenia, un che parlava taglian solo l’Italia, un austriaco solo l’Austria.
    In realtà se fazeva tuti parte de un paese sovranazionale dove ognidun parlava quel che voleva e gaveva una sua identità culturale.
    E difendendo questo paese se difendeva contemporaneamente anche chi la Slovenia, chi l’Austria, chi la Boemia, chi el Litorale etc.

    Chi ga vinto e chi ga perso?
    Se lo pol dir a posteriori.
    Visti i 70 anni che i ga passado dopo la fine dela 1gm se pol dir che se la guera finiva diversamente de sicuro i ghe gavessi guadagnado e de sicuro i saria stadi meio. Come anche Trieste.
    Quindi per mi lori i ga perso. E anche noi (triestini).

  24. Erika ha detto:

    quoto effebi

  25. Euroscettico ha detto:

    @ cagoia ..pensa invece che abbiamo rischiato 50 anni di arretratezza comunista!

  26. cagoia ha detto:

    Cossa cavolo c’entra questo con la prima GM?
    Se vinzeva la cattolicissima Austria i comunisti te li vedevi col canocial.

  27. Italo ha detto:

    @cagoia
    a passar la frontiera per andar a Udine a comprar i jeans e le scarpe. Quele vecie le dovevi lasar fora del negozio senò i doganieri jugo ti sequestravano duto! Ahhh che rimpianto non essere stati soto la jugo!

  28. effebi ha detto:

    me risulta che nei territori sotto el “dominio” (perchè cussì iera) austro ungarico el malcontento verso el governo de vienna se manifestava e organizzava, …in croazia, in serbia, in bosnia, in boemia, in istria, a trieste, in ungheria, perfin a muja…

    (Vittorio Vidali il 1° maggio del 1917, ancora studente, ottiene la tessera del Partito socialista.
    Successivamente non risponde alla chiamata dell’imperial-regio esercito austro-ungarico: nel 1918 Vidali prenderà parte alle manifestazioni antiaustriache.)

    Come vedè no volevo nominar i soliti “noti” irredentisti. Quindi tuta gente che voleva “difender” o mejo “liberar” la propria terra.

    gavemo esempi de sloveni impegnai nel 15-18 o prima a svolger questo ruolo anti-austriaco e patriota (oviamente per la slovenia) ?
    opur dovemo pensar che el povero Oberdank vedendose solo soleto ghe ga “tocà” butarse coi italiani che almeno qualcossa moveva ?

  29. cagoia ha detto:

    @ITALO
    solito discorso …
    NISSUN DISI CHE SARIA STADO MEIO IN YUGO.
    L’AUSTRIA IERA UN’ALTRA ROBA!!!

    Ti te ga paranoie e te vedi yughi drio ogni canton.
    Per ti come per altri che no sa distinguer, se un critica le cagade che fa l’italia devi per forza eser filoyugocomunista.
    NO XE CUSSI!!!!!

  30. se-po ha detto:

    Penso che, a parte qualche esaltato, a chi ha combattuto la Grande Guerra importasse solo che la guerra finisse. Indifferentemente italiani, austriaci o sloveni.
    Riguardo al luogo dove l’han fatto: cavolo lassù c’è proprio una bella vista, fateci un salto se avete una mattinata libera.

  31. effebi ha detto:

    e po, domando ancora, esisti in teritorio sloven monumenti, targhe etc che ricordi -dopo la caduta del austroungheria- la nascita del P R I M O (in assoluto) stato sloven (quel aggregado al regno dei serbi, croati etc ?
    per capirse, quel dove nianche i sloveni de carinzia (in zone dove i iera magioranza) ga voludo aderir ? (vedi altro post)

  32. Italo ha detto:

    Se l’Austria avesse vinto per dire avrebbe passato il Piave e sarebbe arrivata a Venezia. Quanto podeva star prima che scoppiassi un’altra guerra? Uno stato imperial sul modello dell’antica Roma! Muli no scrivede monade che gnanca voaltre credè.

  33. fluido ha detto:

    che mi sapia non so se esisti monumenti dela SHS (Srbov-Hrvatov-Slovencev, stato dei serbi-croati-sloveni) prima come stato e dopo come regno e dagli sloveni in realtà non vien visto come primo stato (adesso intendo), penso che dopo la 2GM con la nascita della SFRJ (Socialisticna Federativna Republika Jugoslavija)sia stadi “ripulidi” i monumenti legadi a karadzordzevic in favor de simboli della NOB (Narodno Osvobodilna Borba – Fronte di liberazione) – comunque sula storia recente e non dela slovenia consiglio un libro edito da beit – Joachim Hösler Slovenia Storia di una giovane identità europea http://www.beitcasaeditrice.it/

  34. cagoia ha detto:

    Diria piutosto uno stato sul model del’unione europea.
    Se l’italia no gavessi atacà a tradimento i confini saria restati sempre quei.
    Me par che i veneti leghisti inveze del’italia i xe propio contenti.

  35. fluido ha detto:

    son in vena de libri anche se mooolto OT però ve chiedo se qualched’un ga scrito qualche bel libro sullo stile de “la svastica sul sole” de dick, dove l’asse batti gli alleati, ma in version impero austroungarico 😉

  36. Italo ha detto:

    guarda che se proprio la metti in questi termini non è proprio la stessa cosa avere i Carabinieri o i gendarmi austriaci! Avere il parlamento in cui si parla italiano e non in tedesco!
    D’annunzio voleva marciare fino Vienna ed annetterla, ma fu fermato. A questo punto sarebbe stato meglio.
    Ma allora perchè non l’Impero Romano che unificò tutto il mondo conosciuto?

  37. cagoia ha detto:

    Come la Marmora a Genova o Beccaris a Milano?
    Ah si. Questa xe la parte dela storia che no i conta a scola.

  38. Italo, ti dimentichi che nel Parlamento austriaco ogni deputato si esprimeva nella sua madrelingua. De Gasperi parlava in italiano.
    Nell’esercito Austro-Ungarico, l’Ufficiale comandante di plotone doveva parlare la lingua delle reclute. Non credere alle “ciacole” scritte sui libri di scuola. Che i milanesi odiassero Radetzky è una frottola. E approfondisci cosa successe a Cesare Battisti quando fu arrestato, senza contare la rocambolesca storia di OberdanK…

  39. Italo ha detto:

    @Degni

    Mi sembra che tu sia una frottola vivente. Senza offesa. Mi hai tirato la battuta.

  40. cagoia ha detto:

    « NELL’APRILE 1849
    LE TRUPPE DEL RE DI SARDEGNA VITTORIO EMANUELE II
    AL COMANDO DEL GENERALE ALFONSO LA MARMORA
    SOTTOPOSERO L’INERME POPOLAZIONE GENOVESE
    A SACCHEGGI BOMBARDAMENTI E CRUDELI VIOLENZE
    PROVOCANDO LA MORTE DI MOLTI PACIFICI CITTADINI
    AGGIUNGENDO COSI’ ALLA FORZATA ANNESSIONE
    DELLA REPUBBLICA DI GENOVA AL REGNO DI SARDEGNA DEL 1814
    UN ULTERIORE MOTIVO DI BIASIMO
    AFFINCHE’ CIO’ CHE E’ STATO TROPPO A LUNGO RIMOSSO
    NON VENGA PIU’ DIMENTICATO
    IL COMUNE DI GENOVA POSE »

    Eh beh… de sicuro xe i slavicomunisti che ga messo la targa

  41. cagoia ha detto:

    Fiorenzo Bava Beccaris:

    “Nel maggio 1898, in occasione dei gravi tumulti milanesi – passati alla storia come la “Protesta dello stomaco” – il governo guidato da Antonio di Rudinì proclamò lo Stato d’assedio e il generale, in qualità di Regio Commissario Straordinario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage, in cui furono uccisi 80 cittadini e altri 450 rimasero feriti. In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno 1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell’Ordine Militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 ottenne un seggio al Senato.”

    Da wikipedia (sezion slavafilocomunista, ovviamente…) ‘ndemo dei.

  42. @Rector, “frottola vivente” è un’offesa che potevi risparmiarti.

    Informati prima di bollare in quel modo le idee altrui. La storia la scrivono i vincitori, non lo ripetete sempre tu ed i tuoi amici irredentisti che sognate l’invasione militare di Slovenia e Croazia? Bene, ciò vale anche per l’Impero Austro-Ungarico. Sono state scritte cose non vere oppure è stato omesso quanto di buono, tanto, l’impero AU ha fatto

  43. Italo ha detto:

    @Degni

    beh l’Irredentismo oggi è più di stampo culturale ed economico che militare.L’Austria avrà fatto cose buone, ma erano imperialisti. O con loro o contro di loro. Mi sembra che non siano valori appartenenti al tuo bagaglio culturale. Non fare forzature su tutto pur di essere anti-italiano.

  44. @rector, io non sono assolutamente anti-italiano, io sono anti-nazionalista e sono contrario al concetto di “nazione”. Metto tutte le bandiere, tutte le nazioni, tutte le lingue e tutti i popoli sullo stesso piano. Tu, al contrario, attribuisci una “superiorità” a tutto ciò che è italiano, sfociando nel doppiopesismo assoluto.
    L’irredentismo culturale? Credevo anch’io: invece ho letto sui forum irredentisti istigazioni al razzismo, alla violenza, all’occupazione militare di Slovenia e Croazia, ecc. ecc. L’irredentismo odierno è un misto di aggressività etnica ed imperialismo. Che non c’entra niente con l’Austria-Ungheria e con la nozione di “Impero”.

  45. Italo ha detto:

    C’è qualche giovanotto esuberante che ha delle smanie giovanili comprensibili. Sono quelle generazioni che riscoprono le radici perdute e non accettano facilmente che non si possano recuperare.
    Non risulta che si predichi violenza in alcun’dove come tu affermi.

  46. effebi ha detto:

    me pareva de aver posto una question sai più semplice.

    pol esser consideradi “difensori della terra slovena” i sloveni che ga combatudo soto l’austria ?
    mi me par de no, o comunque me par na forzatura da 3 milioni de euro

    po go domandado se ghe xe stadi dei sloveni che ga combatudo contro l’austria per l’indipendenza della loro terra dal austroungheria come che per esemmpio ga fato altri popoli o come che i stesi sloveni ga fato co la jugo (che per altro no i ghe la ga imposta nisun me par, visto che se sta sempre celebrada come guera de liberazion… fratelanza e bla bla bla…)

    lassè star l’italia dei… che se confondemo.

  47. 'demo 'vanti dei! ha detto:

    W IL DUCATO DI GUASTALLA!

  48. fluido ha detto:

    @effebi
    de quel che so il più famoso che xe scampado dall’esercito austroungarico perché iera anti imperialista e pensava che il model italian iera migliore xe stado el scritor Prežihov Voranc (Lovro Kuhar – il vero nome), ma i italiani lo ga blindado e molado pena finida la guera. De quel (poco) che me ricordo iera un personaggio dala storia complicada, comunista, contrario a Tito, arestado dai italiani durante la seconda guera e mandado dai tedeschi che ghe ga oferto de diventar presidente de uno stato sloveno fantoccio, lui ga rifiutado e i lo ga mandado in campo de concentramento. se qualched’un sa la storia meio che zonti pur, mi go vaghi ricordi de scola. la roba che me ricordo ben xe che go odiado i suoi libri 😉

  49. fluido ha detto:

    @italo
    non me ricordavo neanche tanto mal 😉
    pena go un poco de tempo fazo una traduzion e posto nella version italiana che go visto che manca

  50. fluido ha detto:

    la version inglese non coincidi precisamente con la version slovena! ocio! specialmente sul fato che lui xe andado via dalle truppe dela defonta

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    La storiella che sento ripetere per cui in Austria tuti se voleva ben, non regge alla prova dei fatti. Non per lo meno a partire dal 1848.

    Sloveni e tedeschi se le dettero di santissima ragione per decenni, riproponendo le stesse identiche baruffe che nello stesso periodo si svolgevano fra croati (e gli stessi sloveni) e italiani, in Istria e in Dalmazia.

    Ricorderò per esempio l’assemblea plenaria dell’associazione “Cirillo e Metodio” che nel 1908 si svolse simbolicamente a Ptuj, a indicare che quelle terre erano “territorio sloveno”.

    I nazionalisti tedeschi presero d’assalto la riunione e a bastonate rimandarono a casa i congressisti.

    Nei giorni immediatamente successivi, gli sloveni di Lubiana attaccarono i negozi e le case dei tedeschi, infrangendo decine di vetrate e distruggendo le insegne in lingua tedesca.

    Venne inviato l’esercito, che lasciò sul terreno due morti e ferì una ventina di manifestanti.

    Le associazioni nazionaliste slovene allora lanciarono la campagna “Sloveni, comprate da Sloveni!”. Per mesi e mesi gli sloveni boicottarono i negozi tedeschi.

    L’imperatore donò ventimila corone per la riparazione del teatro nazionale tedesco, a mala pena venne evitata una rivolta contro Franz Joseph.

    Bisogna ricordare che quando nel 1895 un terremoto aveva ampiamente danneggiato Lubiana, il sindaco del tempo – lo sloveno Ivan Hribar – affrontò la questione della ricostruzione eminentemente nei termini di una “rinascita mononazionale” della città: solo architetti slavi vennero chiamati per rimettere in piedi, rimodernare o costruire ex novo l’attuale capitale slovena.

    Quando l’Austria fece scoppiare la Grande Guerra (giacché bisogna ricordarsi che fu l’Austria “felix e pacifica” ad attaccare per prima dopo aver imposto un assurdo ultimatum alla Serbia…), la maggioranza dei partiti sloveni riteneva che dopo la vittoria l’Impero si sarebbe dovuto trasformare da dualista a trialista: austro-ungherese-slavo. C’era però una componente minoritaria (i cui aderenti venivano chiamati “preporodovci” da “preporod”, “rinascita”) propugnava la secessione di tutti gli Slavi del sud dall’impero.

    A quel tempo comunque la si voglia vedere aveva maggior peso l’idea di un’unione di tutti gli slavi del sud, e non l’idea di una Slovenia indipendente.

    Certo è che gli sloveni che vennero inviati a combattere contro gli italiani, lo fecero con entusiasmo giacché ritenevano di difendere il “suolo sloveno” dall’invasione; molto diversa fu invece la loro condotta sul fronte serbo o su quello russo: non erano rari i casi di diserzione, anche di gruppi interi di sloveni, che si rifiutavano di combattere contro i propri “fratelli slavi”.

    Luigi (veneziano)

  52. Luigi scrive:

    “La storiella che sento ripetere per cui in Austria tuti se voleva ben, non regge alla prova dei fatti. Non per lo meno a partire dal 1848.”

    ah, ecco, una data ed un periodo a caso…

    E prima?

  53. fluido ha detto:

    e la storia de crucco che in realtà iera sloveni e croati che chiedeva pan (kruh), ma i italiani non ga la acca aspirata e non saveva ripeter kruh ma cruc ga coniado i tedeschi/austriaci come crucchi?

  54. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Prima del 1848? Prima del 1848 ovviamente l’Austria aveva creato ed ampliato il proprio impero a colpi di baci, lanciando petali di fiori e diffondendo l’amore in Europa.

    Il vero amore.

    L.

  55. Mauro Franza ha detto:

    Eh già, come noi, baci e petali……

    Si può criticare gli altri solo se si è in grado di criticare se stessi, ma il nazionalismo non concepisce la critica.

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Mauro Franza
    Tanto per essere chiari: io considero il comportamento degli italiani nelle terre orientali come aggressivo e assolutamente non rispettoso delle minoranze. Quando poi arrivò al potere il fascismo, si passò ad un comportamento apertamente criminale, che divenne genocidiario ai tempi dell’invasione della Jugoslavia.

    Premesso questo, adesso vorrei ritornare sul punto: l’impero austriaco si espanse – come tutti gli imperi – a seguito di centinaia e centinaia di episodi bellici, e al suo interno vi furono centinaia di migliaia di morti per motivi etnico-politici.

    Fra il 1848 e il 1849 – dovresti saperlo – l’Austria chiese aiuto alla Russia per piegare la rivolta ungherese, e il tutto si concluse con una serie di battaglie campali. Sloveni e croati in quell’occasione divennero l’arma dell’assolutismo centralista asburgico (do you know Jelacic?) e parteciparono – per quel che può riguardare anche gli italiani di quelle terre – all’occupazione militare di Fiume e all’assedio di Venezia.

    Parimenti, essi furono un’arma per piegare le fregole indipendentiste ed imperialiste ungheresi (giacché nemmeno gli ungheresi erano farina da far ostie).

    Tutto ciò col condimento di qualche centinaio di impiccagioni a guerra finita.

    Tutto ciò, sia chiaro, sempre nel segno dell’amore…

    Luigi (veneziano)

  57. Mauro Franza ha detto:

    Ma io non parlavo del primo dopoguerra….
    Intendevo prima, mezzo secolo prima e in una penisola diversa da quella balcanica….

  58. effebi ha detto:

    per f.d.c (e prima e prima….)

    Federico terzo d’asburgo (semo nel 1400 el papà del primo massimiliano

    La sua politica non fu grandiosa, tuttavia vincente. Suo fratello Alberto VI fu il principale avversario, avendo sfidato la sua posizione. Non riuscì a vincere alcuno scontro sul campo di battaglia, così escogitò dei piani ingegnosi. Tenne prigioniero suo nipote Ladislao Postumo, signore d’Austria, di Ungheria e di Boemia, e cercò di estendere all’infinito la sua tutela su di questi, onde mantenere il controllo sulla Bassa Austria. Si comportò alla stessa maniera con un altro nipote, Sigismondo, figlio del duca Federico Tascavuota e della sua seconda moglie, la principessa Anna di Braunschweig-Gottinga (1390-1432) (linea tirolese degli Asburgo).

    insomma, esempio de “peace and love”

    restando al tema e anche alla luce de quanto preziosamente illustrado da luigi (ma devi un venesian contarne ste robe che i sloveni sbarufava coi gnocchi !? mah) torno a dir (in particolare a Victor che me contestava l’intepretazion delle vicende belliche)
    ma quei che combateva coi austiaci iera difensori della terra slovena ?
    pol risponder anche f.d.c. senza perderse magari per le guerre coloniali italiane i africa…

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Mauro Franza

    Sono duro di comprendonio: un nazionalismo prima della prima guerra mondiale, in una penisola diversa da quella balcanica… starai mica parlando della divisione fra Spagna e Portogallo, nella penisola iberica durante il basso medioevo?

    O invece fai riferimento ai Tre Regni (Goguryeo, Silla e Baekje) che combatterono fra di loro nella penisola della Corea?

    Luigi (veneziano)

  60. @EFFEBI: vedendosi minacciati dall’espansionismo italiano, sicuramente ci sono stati sloveni che hanno combattuto con gli Austriaci pensando di difendere la loro terra. Non ci sono forse coloro che giustificano i repubblichini che scelsero di stare coi nazisti, in Venezia Giulia, perché sarebbe stato l’unico modo (sic!) per difendere l’italianità di quella terra?
    Hai visto, non ho toccato l’argomento Africa 🙂
    Quindi così come alcuni scelsero di stare con i nazisti perché pensavano che fosse l’unico modo per difendersi dall’espansionismo titino, c’era chi – decenni prima – decise di stare dalla parte austriaca per difendersi dall’espansionismo italiano.
    Hai letto LA FRONTIERA di Vegliani, Ed. Sellerio? C’erano anche degli irredentisti sloveni che, in Galizia, disertavano invece, insieme agli irredentisti italiani, le file austriache e passavano con quelle russe.
    Senza dimenticare una divisione cecoslovacca che si schierò con gli italiani contro gli austriaci per perseguire l’idea nazionale cecoslovacca.
    Impossibile semplificare (italiani tutti da una parte, sloveni tutti dall’altra, ecc. ecc.)

  61. Mauro Franza ha detto:

    L’Italia, Luigi, l’Italia. Il nazionalismo non fa parlare di come è stata fatta e cos’è successo durante il Risorgimento.

  62. Italo ha detto:

    La divisione cecoslovacca a Vittorio Veneto è citata anche da Diaz.

    http://www.youtube.com/watch?v=zpnlIvBeFcc

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Mauro Franza.

    Ma non dirmi! E io che credevo parlassi della Corea o della Kamchatka…

    Comunque sia, tu che cosa leggi? Da dove trai le tue idee? Perfino nei libri di scuola si parla di ciò che di marcio è successo durante il Risorgimento! E ti faccio notare che siccome mia moglie insegna a scuola nelle superiori, io possiedo più o meno venti testi scolastici di storia diverso tipo e impostazione, per cui sono prontissimo a qualsiasi verifica. Certo: non ci troverai le idiozie padaniche, le saghe celtiche o cose del genere, anche perché ci dev’essere un limite alla decenza, anche in campo storiografico.

    Vogliamo poi parlare dei libri non di scuola? Vogliamo ricordare delle serie di libri dell’editrice Guida di Napoli sulla repressione del brigantaggio, sui Borboni vs. Savoia e via andare?

    In Italia – dove comunque si legge poco – si stampano ogni anno oltre sessantamila fra libri ed opuscoli. Puoi trovarci tutto e il contrario di tutto, e questo soprattutto in riferimento ai periodi storici controversi come il risorgimento.

    Non raccontiamo favole, per favore! Già varie volte entrai in contrasto con un contributore del blog, convinto che le sue fisse fossero “storia scritta sul marmo”…

    Luigi (veneziano)

  64. augusto De Paolis ha detto:

    Sabato, 08 marzo 2014, ho visitato per la prima volta Cerje. Una passeggiata al sole e all’aria aperta; improvvisamente ho visto tante piante di asparagina,ho cominciato a rovistare immezzo ad essa fino in cima alla torre. Ho raccolto un mazzetto di freschi asparagi.
    Arrivato su la torre sono stato colpito dal felice panorama,poi, guardando la torre ho cercato il suo significato, pensavo che fosse stata eretta su un qualche gia’ esiatente manufatto. Niente di tutto cio’. Si, la zona era stata teatro di battaglie alla baionetta nella prima guerra mondiale, quindi associare il fatto storico al monumento m’e’ sembrato ovvio. Qualcosa nn funzionava.
    Ora vengo a sapere che e’ stata costruita recentemente come ipotetico finale di una ipotetica via della pace. Tutto questo mi sta bene. Ma la cosa che nn va’ bene e’ che siamo nel xxi secolo e quelle architetture andavano pensate in maniera diversa e piu’ spirituale, al solito si manca di bellezza nell’arredare il territorio e nel contempo si rivela l’esoso costo, meglio se diversamente impiegato.
    Scendendo dalla collina, con le riflessioni che ho esposto, m’accorgo, mi pare, di avere ancora davanti, i reticolati, le trincee, i camminamenti e tutta la tragedia qui avvenuta.
    Contadini e figli di contadini lanciati al macello, carne per il cannone, infelici loro….la guerra di Piero. Ogni parola e’ infamante in questi luoghi, ogni monumento e’ solo espressione di chi non vuole capire la tragedia consumata.
    I confini, gli stati, i poteri ignobili che hanno causato questo.
    I posteri, lo vedo nei commenti, ancora non hanno capito chi comanda, perche’ come diceva il marchese del Grillo….”Io so’ Io, e voi nun contate un cazzo”…………

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