13 Ottobre 2009

“Spegni il motor déi” – Diario della Barcolana 2009 – Parte II

(Link alla prima puntata, precedente)

Il titolo di questo racconto l’ho preso al momento della partenza.
Una barca gigantesca con la scritta Sector chiedeva “acquaaaaaa”.
Ok, fin qui ci arrivo, quando chiedi “acqua” significa che vuoi spazio,
forse perché sei più grande.
Forse perché hai la precedenza, non lo so.

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Una barca come la nostra allora accende il motore per spostarsi.
Solo che il motore non cenna a spegnersi.
E la barca ci sfila davanti senza pudore.

Allora Miro, il nostro comandante, s’incazza come una Maxi Jena
e gli urla “spegni el motòr mona!”
“Sì sì”
“Sì sì un cazo, studa!!!!”

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Alla partenza non riusciamo a prendere vento.
Poi improvvisamente cominciamo a viaggiare sui 5-6 nodi.
E accade la meraviglia.

Ci sono alcuni periodi della vita di una società in cui il vocabolario sportivo
si modifica a seconda della moda del momento.
“Terzo tempo” quando furoreggiava il rugby.
Al bar sotto casa mia tra uno spritz e l’altro “il movimento Cassina” ha tenuto banco per mesi.
Ma sopra tutti, già dai tempi di Azzurra, “Spinnaker” e “Gennaker” erano le parole chiave della Pensione Lucy,
quando da piccolino andavo tutte le estati a Viserbella.

E Spinnaker fu.
Il momento dell’apertura dello spinnaker mi è costato un
“che cazo te sta fazendo? Mola, molaaaaaaa!!!!”
In quel momento la cima si inceppa.
Io tiro, tiro, tiro ma niente.
Arrotolo alla mano la parte della cima e tiro ancora più forte.
Niente.
Miro arriva da dietro, cattura la cima e la libera con un colpo secco.
Solo che la cima è ancora arrotolata alla mia mano.
E io faccio un volo all’indietro di circa un metro e mezzo sbattendo sul timone e le paratie.
Lui si gira: “scusime”.

Ma una scusa pro-forma. Perché gli si legge negli occhi che la colpa è mia.
E infatti: “no te gà el passo da barca, xe un passo largo in spazio picio. No come ti che te fa passetini”.
“Te ga de puntar i pié e tenerli ben saldi”.

Passo largo in spazio picio” sarò il prossimo status su Facebook, questo è chiaro.
Sono 2 anni che vivo in una mansarda e non l’ho ancora imparato.

"Passo grande in spazio picio". Regola per abitare in una mansarda

"Passo largo in spazio picio". Regola per abitare in una mansarda

Ma la gara continua e finisce.
L’avvistamento della boa.
La virata, il momento in cui almeno 30 barche devono passare per lo stesso punto,
dove lo skipper deve contemporaneamente occuparsi della manovra
e insultare le altre barche. Multitasking.

Poi orzare e poggiare.

“Posso tenere il timone?”
“No”

Il traguardo con grandissimo abbraccio finale e la netta sensazione di aver fatto un grande risultato.
27° posto nella classifica della classe 5
344° posto assoluto.
E’ il record della spitz.

Miro, si scioglie, attracca e si butta in acqua dopo una, due, tre birre.
Perde gli occhiali da sole.
Ma col sorriso si ributta in acqua a cercarli.

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E risale in superficie con un posacenere di plastica
pieno d’alghe.
Tutti applaudono e io non capisco.

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Due anni prima mia morosa, seduta su una delle paratie
stava fumando una cicca quando con un movimento molto intelligente
fece cadere in acqua il posacenere.
All’epoca nonostante svariati tentativi nessuno lo ritrovò più.

L’appuntamento è fra un anno con la prossima Barcolana.
L’appuntamento è fra due anni con gli occhiali da sole.

(Link alla prima puntata, precedente)

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6 commenti a “Spegni il motor déi” – Diario della Barcolana 2009 – Parte II

  1. stefano de Mota ha detto:

    ..e bravo mulo!! me piasi..ciò!

  2. BaoTzeBao ha detto:

    Definitivo: enricIo xe’ per barca!
    E se el timon fussi a parole el vinzi la copAmerica de solo, el vinzi !

  3. effebi ha detto:

    ma la barca …no xe per lù….

    ma el posacenere pianzeva lagrime de sngue ?
    ….MIRACOLO !!!!!!!

  4. Laura Omero ha detto:

    Complimenti per el raconto e per el posto in classifica. Che bel sentir “parlar” de novo, dopo tanti anni tiestin…

  5. arlon ha detto:

    Serie strepitosa 😀

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