12 Ottobre 2009

Marcegaglia: “Lubiana ha un interesse economico per opporsi al rigassificatore”

Centrale Simpson

Sala marittima gremita per l’assemblea di Assindustria Trieste di questa mattina, che sancisce l’avvicendamento alla presidenza dell’organo fra Corrado Antonini e Sergio Razeto. Benedice l’incontro il presidente nazionale Emma Marcegaglia, con un lungo intervento conclusivo sulle strategie da adottare per uscire dalla crisi. Nel mezzo, il direttore del Piccolo Paolo Possamai intervista davanti alla platea Renzo Tondo, Roberto Dipiazza, Maria Bassa Poropat e il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli.

Il rigassificatore

Poche sorprese e molto fair play istituzionale, perlomeno all’indirizzo dei presenti. L’unico destinatario di attacchi molto pesanti sarà infatti il governo di Lubiana, accusato apertamente di celare degli interessi economici dietro la sua opposizione al rigassificatore di Zaule. Questo, almeno, è il punto di vista di una solitamente correttissima Emma Marcegaglia: “Non riesco proprio a capire la posizione slovena. Forse si oppongono per ragioni di competitività economica, visto che le aziende d’oltreconfine traggono beneficio dalle bollette assurde che devono pagare i nostri imprenditori. Si tratta di una posizione senza senso, che dobbiamo denunciare con forza all’Unione Europea”. Strano, ma la platea non applaude.

Il rigassificatore è necessario, le fa eco il ministro Matteoli: “Pensare di poter soddisfare il bisogno energetico nazionale con l’eolico o il solare è un sogno. I nostri imprenditori non hanno bisogno di sogni, ma di energia. E dato che il nucleare non sarà a regime prima di quindici anni, il gas diventa una risorsa ancora più importante”. Dipiazza annuisce col testone, mentre il pubblico rimane freddino.

Prosegue Marcegaglia: “I gasdotti ci lasciano legati a paesi che fanno un uso politico dell’energia, come la Russia, l’Algeria o la Libia. L’Italia è forse il peggior paese al mondo nella gestione del consenso. Dobbiamo informare i cittadini, renderli partecipi. Poi, però, al momento delle scelte, bisogna avere il coraggio di lasciare da parte i piccoli gruppi contrari”. Riecheggia ancora il monito di Matteoli: “Chi si oppone, va contro lo sviluppo del paese, lo sviluppo industriale, l’occupazione dei lavoratori”. E’un nemico della nazione, insomma. Sui pannelli, curiosamente, campeggia il logo di Gas Natural, uno degli sponsor della manifestazione.

“Non capisco- continua il ministro- come Lubiana possa sollevare delle obiezioni ambientali. E poi ricordiamoci che il rigassificatore si verrebbe a trovare sul territorio nazionale”. Tutti d’accordo gli altri oratori, che ribadiscono più o meno gli stessi concetti. Corrado Antonini rilancia pure sul nucleare, “un’occasione da prendere al volo”. Solo la Bassa Poropat non si sbilancia, scegliendo di non esprimersi sull’argomento. Mah, sarà forse del Pd?

La mini intervista a Menia
Al termine dell’assemblea, c’è giusto il tempo per scambiare una battuta con Roberto Menia, sottosegretario all’Ambiente. Gli chiedo se, a suo giudizio, l’inquinamento transfrontaliero non abbia rilevanza ai fini del diritto internazionale. “Per il diritto internazionale abbiamo fatto tutto quello che dovevamo- replica un po’ piccato- Non so cosa possano volere di più. Abbiamo pure avviato una missione diplomatica”. Ok, ma forse le proteste di Lubiana non sono proprio un’ingerenza, come lei sostiene. Sarà sicuramente a conoscenza della Convenzione sull’Ambiente di Rio de Janeiro del 1992 o della sentenza arbitrale sulla Fonderia di Trail del 1941, che affermano dei principi contrari al suo punto di vista. Un attimo di silenzio, poi riparte il registratore: “Adesso anche gli Sloveni sono in Europa. Abbiamo adempiuto a tutto ciò che è norma e regola nella Ue, seguendo un percorso più che corretto. Non vedo come possano continuare a protestare”. E si gira senza nemmeno terminare la risposta, attirato da una telecamera di Tele 4 che ronza nei paraggi.

Infrastrutture

E’ il tema centrale dell’intero incontro e tutti i relatori si sperticano nel sottolineare la centralità del FVG nel sistema europeo. Paradossalmente, punzecchia Possamai, dopo l’apertura della grande viabilità per un triestino è quasi più facile andare nel resto d’Europa che in Italia. Sollecitato dal direttore del Piccolo, Matteoli racconta di aver ottenuto una dichiarazione favorevole dall’amministratore delegato di Cai-Alitalia per il ripristino del volo Ronchi-Linate. “Magari non con un grosso apparecchio, ma una soluzione è allo studio. Comunque lo rivedo stasera, mi impegno a parlarne di nuovo”.
Il mattatore di questa sezione è però Renzo Tondo, chiamato a realizzare la terza corsia sul tratto Mestre-Trieste e a difendere i collegamenti ferroviari del FVG. “Da quando ho ottenuto il commissariamento di Autovie Venete, i tempi di costruzione della terza corsia sono diminuiti del 40%. Tutti i lavori dovrebbero concludersi entro il 2014. Il costo dell’opera, che supererà i 2 miliardi di euro, sarà in parte finanziata con un innalzamento delle tariffe. Del resto, le nostre sono fra le più basse d’Italia. Abbiamo già appaltato i lavori per il tratto Villesse-Gorizia e, soprattutto, per il San Donà-Quarto d’Altino. Nell’ultimo caso si è imposta Impregilio, con una gara pulitissima”.

Sui collegamenti ferroviari, Razeto denuncia che, se in FVG dovessero circolare solo dei treni regionali, per arrivare a Milano “sarebbero necessarie cinque ore e più, contro le quattro degli Anni ‘60”. Tondo, per conto suo, s’impegna a garantire una copertura finanziaria per mantenere i treni interregionali, nel caso in cui le Ferrovie lo chiedessero. Poi, certo, questo aiuto dovrà essere commisurato alle disponibilità economiche della regione. “Nel caso in cui ci venisse chiesto- ragiona il Governatore- dovremmo fare delle scelte, anche riguardo al Parco del Mare. E saranno queste scelte a caratterizzare il nostro mandato”. Insomma, non lo dice, ma si capisce.

Altra questione centrale sono gli spazi inquinati sottratti all’attività industriale. Se Razzeto denuncia la complessità delle norme italiane, che a suo dire richiedono delle garanzie eccessive prima di poter dichiarare agibile un terreno, un Dipiazza obamiano rilancia fermo: “Come ho dimostrato a Muggia con la costruzione del pastificio Zara, il problema non sono le norme, ma la volontà. Se veramente vogliamo, possiamo”.

La crisi

Tutti d’accordo meno Berlusconi, si direbbe. La crisi c’è e continuerà a mordere. Siamo forse usciti dalla recessione, ma nella prossima fase le ripercussioni sul settore manifatturiero rischieranno di essere persino più dure di quelle già patite. Bisogna stringere i denti, insomma, e approfittarne per compiere delle “ristrutturazione necessarie”. Licenziamenti in vista? Si direbbe di sì, anche se nessuno ne parla apertamente.

Piuttosto, tutti i presenti si premurano di sottolineare la bontà delle misure anti-crisi adottate dall’amministrazione regionale. La coesione sociale è un valore, si sente ripetere a mo’ di mantra. E provvedimenti come il sostegno alla Cassa integrazione o ai corsi per il reinserimento dei lavoratori disoccupati servono come il pane.

La piena apertura al dialogo coi sindacati forse segnala meglio di ogni altra spia il timore dei vertici confindustriali, sia locali che nazionali, per l’intensità della prossima fase della crisi. Certo, esorta la Marcegaglia, “bisogna saper cogliere le opportunità che anche una situazione di questo genere può offrire. Dobbiamo aprirci ai mercati indiano e cinese, che saranno i primi a uscire dal momento più nero”.

Misura altrettanto necessaria, a detta di Razeto, è l’ammorbidimento del regime di tassazione: “In Slovenia, la pressione fiscale sui redditi è inferiore del 7,5%, senza contare l’Irap. Rischiamo concretamente che i nostri imprenditori scelgano di emigrare”.

Ecco quindi che diventa necessario puntare sugli atout di questa benedetta città: la ricerca e la posizione strategica. Senza trascurare un’opera di riassestamento strutturale basilare, almeno a detta dello stesso Razeto: il settore terziario, a Trieste, è sovrasviluppato rispetto al manifatturiero. Certo, “nel breve periodo questo ha permesso di attenuare gli effetti della crisi. Però, a medio termine, una simile realtà non può che destare preoccupazione”.

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32 commenti a Marcegaglia: “Lubiana ha un interesse economico per opporsi al rigassificatore”

  1. Italo ha detto:

    Mi permetto di dire che sere fa su Tv Capodistria c’erano dei personaggi a me sconosciuti che affermavano che il rigassificatore non va costruito in Italia, ma dentro al porto di Capodistria! Udite udite così noi Italiani dipenderemmo dalle loro decisioni energetiche.
    Io sono favorevole al rigassificatore a Zaule. Pensiamo al rigassificatore dentro al porto di Barcellona o agli innumerevoli dentro all città di Tokyo. Non è mai successo nulla e nessuno ha mai protestato.

  2. Flavio Gropaiz ha detto:

    Gli Italiani hanno voluto ad occhi chiusi la Slovenia in Europa. (adesso subiscono le conseguenze, vedi rigassificatore, vignete,…)Incalzati dalla chiesa che ha diritto di propieta’ dell’intera Slovenia (all’infuori di piccole parti di propieta’ di italiani,austriaci,ungheresi,).Gli sloveni alla chiesa fa il segno del ditto….la chiesa ha tempo…..!

  3. effebi ha detto:

    italo, ancora con sta storia de barcellona e tokyo ? ma te ga visto dove i li ga fati ? no dentro al porto, no in un metro de fondal, no vizin le case e col viavai de petroliere. mah, vol dir che mi son “contro lo sviluppo del paese, lo sviluppo industriale e l’occupazione dei lavoratori”… ma me par che in platea più de qualchidun (de ds come de sn) gaveva qualche perplessità.
    go za dito e digo denovo, no xe che per farghe dispeto alla slovenia me martelo i cosideti…
    i vol far el rigassificator ? che i lo fazi in mezo al golfo, acqua alta, più corente, via dele case (e sarà anche meno gasdoto de costruir)
    o ponemo una question estetica ? al sindaco che rovina la vista dala vileta ?

  4. enrico maria milic ha detto:

    beh, ovvio

    se qualcuno contesta il rigassificatore allora lo fa per interessi economici.
    rotfl

    ; )

  5. 'demo 'vanti déi! ha detto:

    ma ragazzi perché non fanno tutto ‘sto casino per il rigassificatore che stanno costruendo i croati??? E’ sempre la solita storia… quando si tratta di fare polemiche contro l’Italia, si fanno forti a favore della tutela dell’ambiente, ma quando si tratta di discutere sulle varie Livarna, centrali nucleari in sicurezza, scarichi abusivi in Isonzo, rete elettrica ferroviaria inesistente, depuratori etc..etc… fanno “orecchie da mercante”….

  6. enrico maria milic ha detto:

    per come capisco io il problema (non sono un tecnico ne ho seguito bene l’argomento)

    credo che le obiezioni della slovenia verso il rigassificatore a trieste siano:
    – che il golfo è molto piccolo e quindi ogni effetto del rigassificatore sull’ambiente marino colpirà anche la slovenia
    – che, a differenza del rigassificatore a veglia, in mezzo alle profonde acque del quarnero, le ripercussioni ambientali del rigassificatore a zaule saranno molto più gravi

    quindi credo che, quando tu chiedi retoricamente perchè la slovenia non faccia puppoli sul rigassificatore croato, suggerisco che sarebbe meglio andare avanti, dei.

  7. effebi ha detto:

    se demo per scontado che la slovenia saria interessada dall’impatto del rigassificator cossa doveria dir qui de muja o de servola ?
    el problema xe che la slovenia fa fumo e fiamme per i propri interessi e purtoppo questo (supposto) coinvolgimento sloven meti -de fato- in secondo pian el reale casin che un impianto a zaule provocheria sula popolazion locale, triesina e mujesana.
    e mi go sempre el sospeto che sia fato ad arte:
    come se fa a farghe digerir ai triestini una m..emele come el rigasificator in centro cità ? basta farghe veder che i sloveni no lo vol, i tandui ghe cascherà come mone….e non solo no i protesterà, anzi i reclamerà de averlo…
    econe qua…(el giogo xe fato e i sloveni gaverà ala fine anche la mancia per el favor)

  8. effebi ha detto:

    la politica xe diventà un afar sporco e i afari sprochi xe diventai politica.
    sveia popolo bue ! finimola de corerghe drio a menia che brontola per do parole in sloven, sotobanco i se meti dacordo, in italian come in sloven.
    bori xe bori e denar je denar…

  9. jacum ha detto:

    rigasifigador a venezia, in laguna!

    de lá i pasa anca dei gasdotti del network italico.

    la popolazion xe contraria! go fato un picio sondagio, e xe risultá che o i no lo vol o no ghe frega. ma d’acordo nisun!

    qua de noi i vol impiantar el rigasifigador, el coridoio zincue, slargar l’autostarda, potenziar la ferovia che va verso fora, centrale nucleare, l’acuario eccetera…

    ma gavemo perso el senno e la mente!

    ma chi lavorerá su sti impianti, dala costruzion ala operativitá e manutenzion?

    ma pensé che le ditte che vinzerá sti apalti impiegherá zente del loco? o sará una masnada de imigrati?

    e volé veder diexe o cuindexe ani de cantieri intorno al kras?

    rimanemo sul piano de sviluppo studentesco e turistico. ma no acuari enormi! basta svilupar el parco marino de Miramar, magari con vixite sotomarine…

    e non dimentichemose, come sempre, chi che gá costruí la beleza de trieste!!

    VIVA L’A E PÓ BON.

  10. effebi ha detto:

    ma come te scrivi ? co le “x” come i cagainacua vene”x”iani ?

  11. Euroscettico ha detto:

    io mi domando e dico come mai i vari Jacum, Enrico Maria Milic non si scandalizzano mai sulle “porcherie” ecologiche fatte dai loro amici sloveni… vedi Livarna, l’Isonzo (ormai ridotto a una discarica all’aperto), depuratori mai visti, piani regolatori osceni (vedi Nova Gorica)… e compagnia bella???

  12. enrico maria milic ha detto:

    @euroscettico

    la risposta è semplice:
    perchè sono cittadino italiano e mi preoccupo di condizionare le scelte degli enti pubblici italiani, prima di tutto.

  13. effebi ha detto:

    🙂 pensavo che la bora sufiassi anche oltre i confini nazionali 🙂
    (vista la promozion per i dentisti in slovenia, l’acquisto case in slovenia, el campionato de balon sloven… etc…etc… promozioni per la slovenia ma critiche per l’italia ?!)

  14. Andrea Luchetta ha detto:

    Detto che sono d’accordo con Enrico, e cioè se sono cittadino italiano mi preoccupo in primo luogo delle scelte di quelli che dovrebbero rappresentarmi, non è vero che di Livarna non ci siamo occupati o che festeggiamo a ogni peto che viene da oltreconfine. Basta scrivere Livarna sul motere di ricerca del sito. Gli ultimi 3 con Livarna nel titolo sono questi:

    http://gorizia.bora.la/2009/10/01/la-livarna-chiede-di-ampliare-i-forni-del-40-la-risposta-al-rigassificatore/

    http://gorizia.bora.la/2009/09/03/il-rigassificatore-di-zaule-e-il-caso-livarna/

    http://gorizia.bora.la/2009/07/12/livarna-a-salcano-si-chiede-di-limitare-le-emissioni-2/

  15. effebi ha detto:

    andrea hai fatto bene a precisarlo, enrico non se n’era accorto.
    in ogni caso rigassificatore batte livarna 41-23 (parlo di post, per la statistica)
    e va precisato che la livarna c’è e fa gia danni, il rigassificatore è ancora un progetto.

  16. Andrea Luchetta ha detto:

    Scusa, ma proprio non capisco l’assunto che sta alla base di questa contabilità: è come se noi facessimo implicitamente il tifo per tutto quello che viene da oltre confine.
    Non è così, se servisse sottolinearlo.
    Si parla di più del rigassificatore perchè verrà costruito dai nostri governanti, cioè da persone che in teoria sono sottoposte al nostro controllo; perchè sarà costruito nel centro di Trieste, e quindi desta immediatamente un grosso interesse; perchè le sue implicazioni, ambientali ed economiche, rischiano di essere peggiori di quelle di Livarna (il che, ovviamente, non legittima in nessun modo l’inquinamento di Livarna); e proprio perchè è un progetto, cioè qualcosa in piena fase di discussione, su cui si può incidere maggiormente.

    Ultima annotazaione: forse sbaglio, visto che non sto più a Gorizia da 2 anni, però mi sembra che il movimento contro il rigassificatore abbia una capacità ben maggiore, rispetto agli oppositori di Livarna, di portare la questione nello spazio pubblico. Anche questo conta

  17. effebi ha detto:

    cioè non conta l’entità del danno ma l’entià della protesta !? beh anche questo è un modo per fare giornalismo libero

  18. Erika ha detto:

    quoto effebi a Gorizia semo cittadini de serie B?? …e dell’Isonzo inquinà nessun parla?

  19. fluido ha detto:

    @effebi
    te legi solo quel che te vol però… voleva dir che quei contro al rigasificator i se fa più sentir, no stemo foderarse oci e orecie de mortadela. te me par abastanza sgaio de capir ste robe e spero che non te me smentirà 😉
    concordo con ti pienamente il discorso del comm. 7.
    sveiemose!!!

  20. effebi ha detto:

    @fluido: go leto e go capido, per quel go scrito, lassime che ghe movo un poco el tapedo soto i pie de sti (peraltro bravi) muli ..eh !

  21. Andrea Luchetta ha detto:

    Effebi, non ho detto questo. Ti sei limitato a prendere e reinterpretare a piacimento l’ultimo punto che ho messo. Né penso, Erika, che a Gorz siano cittadini di serie B, ecchepalle.

    Dal momento che ancora all’onniscenza non siamo arrivati, anche noi abbiamo bisogno di guardare le agenzie, gli altri giornali, sentire dei contatti ecc. ecc. per sapere cosa succede in giro.
    E in questi canali si parla un miliardo di volte in più del rigassificatore che di Livarna.

    Il che, per inciso, potrebbe essere di stimolo per chi si oppone a Livarna. Tanto più che i due temi non sono separati e sarebbe stupido creare una contrapposizione che risponde a logiche ottocentesche.

    Sai che novità, è ovvio che un movimento ha tante più possibilità di successo quanto maggiore è la sua capacità di proporre il tema nello spazio pubblico

    Detto questo, rimangono anche tutte le altre ragioni che ho elencato nel commento precedente

  22. Andrea Luchetta ha detto:

    Effebi, viva el morbìn!

  23. Italo ha detto:

    @Andrea Luchetta

    Quando scrivi Gorz sei leggermente provocatorio e devi accettare le risposte anche piccate!
    Gorz,Tolmein,Haidenschaft,Karfreit…..

  24. Andrea Luchetta ha detto:

    Gorica va meglio?

  25. Italo ha detto:

    @ Luchetta.

    NO! Perchè quando io parlo di Aidussina,Caporetto ecc…..sono più volte stato bruscamente corretto.
    Gorizia e basta. Non c’è il bilinguismo ufficiale. Sennò lo pretendiamo anche a Nova Gorica. Grazie.

  26. Italo ha detto:

    @Luchetta.

    Mi permetto di dirti,senza polemiche, che facendo questi giochini non contribuisci alla serenità degli animi. Ottieni soltanto il muro contro muro.
    Cui prodest?

  27. @ITALO, il fatto che tu “pretenda” (sic!) il bilinguismo a Nova Gorica dà luogo ad un tertium non datur:

    – non conosci minimamente Gorizia e Nova Gorica
    – sei un provocatore sistematico.

    Anzi, tertium datur: sei entrambe le cose descritte.

    A Gorizia vive una MINORANZA SLOVENA AUTOCTONA, quindi dovrebbe esserci bilinguismo. Dico “dovrebbe” perché non è dato per pervenuto (così come a Trieste). A Nova Gorica NON ESISTE NESSUNA MINORANZA ITALIANA AUTOCTONA, quindi non è chi non veda che il bilinguismo non ha e non avrebbe ragion d’essere.

    Il fatto che tu dica “Gorizia e basta” denota inoltre un’ignoranza profondissima, oltre che un comportamento prepotente. Si dà il caso come come decine di topinimi di quella zona (Gradisca, Gradiscutta, Goricizza, Belgrado, Turiacco, Biauzzo, ecc. ecc.) GORIZIA derivi dallo sloveno GORICA, che vuol dire COLLINETTA. Se avessi studiato un minimo di sloveno lo avresti capito da solo. E pensare che ci si arriva anche senza nozioni di sloveno

  28. enrico maria milic ha detto:

    AVVISO IMPORTANTE

    d’ora in poi cancellerò i commenti che non c’entrano con il tema del post

    vedi questi qua sopra che trattano di bilinguismo sotto la marcegaglia

  29. Jack ha detto:

    E’ triste vedere che alla gente non sta a cuore la salute dell’ambiente, dell’aria che non è italiana o slovena…
    Nel 2009 ancora accecati da vecchi campanilismi senza valore.
    E poi vi chiedete perchè le cose non vanno.
    Perchè ci sono tante teste chiuse come le vostre!!!!!

  30. Jack ha detto:

    OK, scusa Enrico

  31. Italo ha detto:

    Ho diritto di rimandare al mittente le testuali parole che io non mi permetterei mai di usare.

    non conosci minimamente Gorizia e Nova Gorica
    – sei un provocatore sistematico.

  32. Marcus ha detto:

    Xe preocupante quanto scritto nel articolo poiché dimostra tra le righe che la classe politica e la classe imprenditoriale no riesci a trovar una risposta alle esigenze della nostra città e territorio.

    Per quanto che se leggi principalmente “manca soldi” e pensando che un anno fà i nostri amministratori ga rifiutado, € 860.000.000.- liquidabili con effetto immediato, per il restauro e ricostruzione del porto naturalmente parlo de “solamente qualche migliaio de posti de lavor dei quali noialtri naturalmento no gavemo bisogno”.

    Infrastrutture

    El problema dei collegamenti tra Trieste e l’Italia xe catastrofico e sta peggiorando, e lo sviluppo dei collegamenti verso il Centro Europa vien volutamente ritardado.

    La crisi

    Gli ammortizzatori sociali son esigui e no basta per far fronte ai tanti già disoccupai e quei che tra poco saran disoccupai.

    La mini intervista a Menia

    Cosa volè che sappi Menia su argumenti ambientali.
    El globo se sta suriscaldando e questo vuol dir che bisogna ridurre l’emission de CO2 ovvero ridurre l’uso de fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas, nucleare)

    Il rigassificatore

    El problema del rigassificador, onshore a Zaule, in pratica no esisti perchè le navi gasiere no pol attraccar a Zaule per motivi de sicurezza sancito dalla legislazion marittima nazionale ed internazionale, percio xe inutile sprecar ancora altre parole sul tema.

    Quell che francamente no riesco a capir (come tra l’altro anche Andrea Luchetta) xe come mai la presidente dei industriali sig.ra Marcegalia se gabi espresso pro rigassificador dove che xe comunemente noto (vedi titoli nelle borse) che oggigiorno sempre de più vien investido in fonti energetiche rinnovabili (eolico, solare, termico “rifiuti”, acqua)?

    Ma forsi semo, sotto sotto, condizionadi visto che lo sponsor de questa riunion iera GAS NATURAL, come che scrivi Andrea.

    Va beh, sia come sia sotto trovè un link che ve fa veder un parco eolico offshore (in mezzo al mar) e siccome gavemo una ventosità che prometti ben propongo de prender in considerazion anche altre possibilità de approviggionamento energetico e de metter a ca. 12 miglia dalla terraferma in mezzo al mar un tale impianto.

    sotto trovè un link de un parco eolico che rifornisce energia elettrica per 150.000 case.

    clicca sul filmato a destra “Horns Reef”
    http://www.vestas.com/it/energia-e-centrali-eoliche/progettazione/campagna-anemologica.aspx

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