9 Ottobre 2009

Al via l’autunno caldo delle scuole superiori

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Riceviamo da Riccardo Laterza, dell’Unione degli Studenti:

“Non ci sentono? Alziamo la voce!”. È con questo slogan che stamattina gli studenti medi del Friuli-Venezia Giulia sono scesi in piazza a Udine, Monfalcone e Trieste, per la giornata di mobilitazione nazionale indetta dall’Unione degli Studenti. La giornata ha segnato una partecipazione complessiva di più di 3000 studenti di tutta la Regione, di cui 700 a Udine – dove il corteo era organizzato in collaborazione co Movimento Studentesco –, 600 a Monfalcone e 1700 a Trieste.

Le rivendicazioni degli studenti scesi in piazza toccano punti molto importanti non solo per il mondo della scuola, ma per tutta la società, come la difesa della libertà d’informazione dai recenti attacchi del Governo, o la richiesta di ritiro del Pacchetto Sicurezza.

Ma alle rivendicazioni nazionali – tra le quali ricordiamo anche la riassunzione di tutti i docenti e ATA licenziati, l’istituzione di due fondi speciali per l’edilizia scolastica e per i corsi di recupero, il ritiro del PdL Aprea – si aggiunge anche una richiesta fatta direttamente al Governo Regionale.

L’Unione degli Studenti, infatti, chiede che l’attuale Legge sul Diritto allo Studio, scritta trent’anni fa e priva di tutele concrete, venga abrogata per costruire, tutti assieme, una nuova legge che garantisca i diritti degli studenti. Diritto allo Studio significa abolire le barriere economiche e sociali che impediscono l’accesso al mondo della formazione, ovvero garantire agevolazioni per il trasporto pubblico, per l’acquisto di libri e altro materiale scolastico, per la formazione al di fuori della scuola – libri, CD, musei, cinema, teatri, concerti –.

Le rivendicazioni sul Diritto allo Studio porteranno presto alla formazione, in Regione, di un Coordinamento aperto a tutti per iniziare a stilare una proposta di legge d’iniziativa studentesca.

Nell’occasione l’Unione degli Studenti ha redatto una Piattaforma Rivendicativa Regionale .

Vista la risposta avuta dagli studenti anche a livello nazionale – sono stati 150.000 gli studenti scesi in piazza in una sessantina di città italiane – questa non sarà che la prima delle mobilitazioni che gli studenti organizzeranno questo autunno. La Scuola Pubblica (r)esiste ancora.

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