La legge regionale sugli interventi sociali che discrimina gli stranieri ovvero chi non ha a lungo risieduto sul territorio locale è stata approvata poco fa con i voti della maggioranza, PdL, LN, UDC, Misto e Pensionati. Hanno votato contrari SA e IdV mentre il gruppo del PD non ha partecipato alla votazione.
Approfondisci sul contenuto della Legge.
Prima della votazione alcuni consiglieri erano intervenuti per le loro dichiarazioni di voto.
«E’ incomprensibile e antidemocratica la prova di forza che la maggioranza e la Lega Nord hanno tenuto su questa legge», così Alessandro Corazza (IdV-Citt), che ha pesantemente criticato il provvedimento e i suoi contenuti, taluni incostituzionali.
«Vorremmo dare sovvenzioni e contributi a tutti senza limiti», ha affermato Roberto Asquini (Misto), «ma è impossibile e così dobbiamo fare delle scelte e tutelare chi ha contribuito a costruire con il lavoro e le tasse la nostra regione».
«Larga parte della spesa sociale di questa regione non ha requisiti di residenza» – ha precisato Massimo Blasoni (PdL) – «si fanno scelte commisurate alle risorse e si pongono regole già adottate da amministrazioni di centrosinistra».
Denuncia Sergio Lupieri del Pd: «Una legge arrivata in Aula senza audizioni, dopo aver interrotto i lavori della III Commissione, che ha visto la Lega Nord dare i numeri sugli anni di residenza – da 15 a 8 a 1 – e l’UDC in crisi di identità astenersi nei momenti determinanti. Una legge non emendabile, da
rigettare, che sarà impugnata con procedure di infrazione a livello europeo e dalla Corte costituzionale, ma non prima di aver provocato gravi danni alle persone. Discriminazione, famiglie e figli di serie A e di serie B, accesso ai servizi sociali che, con la barriera degli anni di residenza, nuocerà a tutti, cittadini italiani e stranieri. Una sola parola può riassumere questa legge,
“vergogna”».
Visto che il Pd parla di vergogna, consiglio loro di guardarsi allo specchio.
– Commessa: Signore, desidera?
– Cliente: Go visto quel bel paio de jeans in vetrina. Quanto vien?
– Co: 50 euro.
– Cl: Ok, posso provarli.
– Co: Prego si accomodi.
– Cl: Devo dir che i me sta propio ben, li ciogo.
– Co: Bene signore. Si accomodi alla cassa.
– Cl: La ga dito 50 euro? Eco qua.
– Co: Perfetto questo è lo scontrino.
– Cl: Si bon, ma le braghe che go comprà?
– Co: Mi dispiace me le diamo a quell’altro signore, vede? sembra averne più bisogno di lei.
– Cl: ma Cristo, le go pagade mi. E anche mi go bisogno. No la vedi che quele che go in dosso xe tute frugade?
– Co: Mi dispiace, ma questo negozio si trova sul lato sinistro dela strada. Qui le cose funzionano in questo modo.
– Cl: bon, vol dir che la prossima volta andarò comprar nel negozio di fronte.
no capisso che problema, cussi sarà più tutelada l’autoctonia, i friulani, i sloveni…
effebi furbetto
sai bene che molti di quelli che, su bora.la, sono a favore della tutela delle lingue e delle comunità di minoranza, non sono a favore di provvedimenti razzisti come quello votato ieri in consiglio regionale (parlo per me, almeno).
C’è un clima allucinante
eh, xe dura si! e quando non xe pila e xe tempi scuri vien fora “el meio” de l’omo.
@enrico maria
…di tutto di più
alla fine entrambi remano per la “tutela” di qulcuno e guarda caso quel “qualcuno” è lo stesso per entrambi.
…il sacro autoctono !
Gli Sloveni …cocoli…..da una vita rivendicano la particolarità dell’autoctonia e adesso la smentiscono?
Lasciamo perdere questa legge, ma allora se tutti dovessero essere sullo stesso piano,gli stessi diritti,le stesse assistenze che senso ha l’esistenza di una minoranza slovena? C’è la minoranza serba,musulmana,cinese,rumena,albanese…..perchè i soldi agli sloveni sì ed agli altri no?
ma vale anche per i veneti e i lombardi?
nessuna deroga ! le ronde friulane vigileranno attente.
Certo che è un’ ottima pubblicità per la regione! fa proprio venire voglia di investire e trasferirsi da queste parti… bel colpo!
Mi chiedo comunque perche` un lavoratore italiano/comunitario che probabilmente ha abbondantemente finanziato il welfare con le proprie tasse nella regione d’origine debba poi venire penalizzato per il fatto di trasferirsi (o venir trasferito) in Friuli.
Mi chiedo se la prospettiva di diventare un cittadino con soli doveri e nessun diritto non sia disincentivante per un lavoratore straniero che voglia uscire dalla clandestinita`.
Il provvedimento mi pare piuttosto miope, motivato da intenzioni discriminatorie e solo successivamente giustificato con motivazioni di carattere economico.