29 Settembre 2009

I parlamentari del Pd al Cie di Gradisca: “Troppi sei mesi di detenzione. Il clima è incandescente”

“Garantire il rispetto dei diritti umani non solo per chi è ospitato in un Cie, ma anche per chi gestisce queste strutture”. Lo chiedono i parlamentari del Pd del Friuli Venezia Giulia – Ivano Strizzolo, Carlo Pegorer, Tamara Blazina, Alessandro Maran e Flavio Pertoldi – in seguito alla visita, effettuata ieri, al Cie di Gradisca d’Isonzo. La struttura, che è stata teatro nelle ultime settimane di continue rivolte da parte deli immigrati, è balzata agli onori delle cronache per le foto shock con cui i detenuti accusano di essere stati picchiati.
Sotto accusa sono i tempi di attesi a cui sono costretti gli ospiti dell’ex caserma Polonio di Gradisca. “Abbiamo verificato che l’allungamento dei tempi di permanenza da 60 a 180 giorni nei centri per l’identificazione – ha spiegato Ivano Strizzolo, vice presidente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen – ha creato molta tensione tra le persone ospitate nelle strutture. Uno stato di tensione – ha sottolineato – che è alla base dei disordini e delle agitazioni di cui si è avuta notizia dalle cronache. Ma a preoccupare – ha aggiunto – sono anche le condizioni di ovvia difficoltà in cui si trovano ad operare i gestori delle strutture”.
E’ per questo che i cinque parlamentari intendono presentare un’interrogazione con la quale “si chiederà di conoscere la situazione dei Cie in tutto il Paese”. Al Cie di Gradisca, ha evidenziato Pegorer, “c’é una forma di trattamento severo. Con la modifica legislativa che ha comportato l’allungamento dei tempi di trattenimento – ha concluso – la situazione è diventata incandescente”.

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1 commenti a I parlamentari del Pd al Cie di Gradisca: “Troppi sei mesi di detenzione. Il clima è incandescente”

  1. Giovanni ha detto:

    Al CIE di Gradisca c’è una forma di trattamento severo???

    Ma se fanno tutto quello che vogliono, hanno sigarette, bibite, ecc. ecc. gratis, telefonini con videocamere (proibite), ecc.

    Poi si procurano armi improprie (lattine schiacciate e rischiacciate che diventano coltelli, accendini che diventano taglierini, sbarre divelte, ecc.) e si menano tra di loro, si autolesionano per creare scompiglio e tentare la fuga…

    E poi siamo noi i razzisti!!!

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