29 Settembre 2009

Espulso cittadino serbo accampato sotto la superstrada

happy_family-feathered

Pubblichiamo di seguito un comunicato della Polizia Municipale.

“Nei giorni scorsi il personale della Polizia Municipale ha provveduto ad allontanare da un giardino di San Giacomo un uomo di cittadinanza serba. La PM, dopo aver ricevuto la segnalazione di un cittadino, si è recata nei pressi del giardinetto esistente in via San Marco, di proprietà della FF.SS., nel tratto compreso tra viale Campi Elisi e via Torre del Lloyd, per accertarsi dell’esistenza del bivacco.
Giunti sul posto trovavano un uomo, Z. G. queste le sue iniziali di 42 anni, proveniente dalla cittadina serba di Veliko Gradiste. Il serbo, giunto in Italia per ricongiungersi con la moglie, ha avuto la sorpresa di essere messo alla porta dalla stessa.
Non sapendo dove andare trovava rifugio sotto un pilone della superstrada ove tempo addietro gli operatori avevano già sorpreso una famiglia di romeni di etnia rom, successivamente allontanati dal territorio nazionale.
L’uomo, risultava privo di permesso di soggiorno e subito dopo averlo fermato iniziava l’iter per l’espulsione dal territorio nazionale, che si concludeva nei giorni successivi con la notifica del provvedimento prefettizio.
Il luogo individuato come bivacco si presta bene come ricovero, essendo leggermente isolato e riparato dalla pioggia dalla carreggiata della superstrada.
In questi casi le segnalazioni dei cittadini sono indispensabili per monitorare il territorio”.

Nessuno ha nausea dei bravi cittadini?

Tag: , , , , .

11 commenti a Espulso cittadino serbo accampato sotto la superstrada

  1. cagoia ha detto:

    Anche no.

  2. Andrea Luchetta ha detto:

    Per me questo passaggio è terribile: “Il luogo individuato come bivacco si presta bene come ricovero, essendo leggermente isolato e riparato dalla pioggia dalla carreggiata della superstrada”.

    Cioè, ricapitolando: questo viene a ricongiungersi con la moglie, che però lo mette alla porta.
    Non sa dove sbattere la testa e, senza far male a nessuno, si rifugia affianco a un pilone della superstrada per cercare di ripararsi dalla pioggia.
    Il primo che passa, anziché preoccuparsi un attimo, lo denuncia ai vigili.

    Anche sì, e pure molta

  3. Bibliotopa ha detto:

    che dolce metà…

  4. cagoia ha detto:

    Odio…. te vedi un distirà soto un ponte, no te sa se sta mal, el podessi esser drogà, forsi el podessi esser pericoloso, son vecio e no me fido andarghe vizin….
    Magari te ciami qualchedun che pol renderse conto ed eventualmente aiutarlo… se me capita e te me da el tuo numero te ciamo ti… altrimenti ciamo i vigili.

  5. Andrea Luchetta ha detto:

    Fosse così, ok. Però se davvero sono preoccupato della salute e non dell’ordine pubblico, chiamo il 118, o la Caritas o chissà chi altro. Altrimenti si sa benissimo come va a finire

  6. Andrea Luchetta ha detto:

    Per inciso: paura, paura, paura. Direi che funziona

  7. Victor Bergman ha detto:

    A me non mi sembra per nulla nauseabondo segnalare alle forze dell’ordine (sono li per questo) situazioni di disagio!
    E bene hanno fatto i vigili a rimpatriare (?)
    una persona che si trovava in evidente stato di disagio – senza soldi e senza dimora.
    A casa sua (se è stato effettivamente rimpatriato) avrà forse qualche parente o amico che lo può aiutare – Veliko Gradište non è terzo mondo dopotutto.
    O forse Andrea Luchetta preferiva ospitarlo a casa sua?

  8. Andrea Luchetta ha detto:

    Non ho criticato il lavoro dei vigili, che si sono limitati ad applicare la legge.

    Trovo nauseabondo il clima che si respira e le azioni che conseguono.
    Segnalare un vagabondo alla polizia significa accettare tutto quello che può conseguire, dalla permanenza in un Cie al rimpatrio in un posto che -nel migliore dei casi- la persona ha scelto di lasciare.

    Esistono istituzioni più adatte delle forze dell’ordine per approcciarsi a situazioni di disagio. E’ ipocrita dire che si chiamano i vigili per il bene di quella persona.

    p.s. Argomentazioni del tipo: “O forse Andrea Luchetta preferiva ospitarlo a casa sua?” hanno stufato. Cerchiamo di andare oltre un livello da terza elementare. Hvala liepa.

  9. cagoia ha detto:

    Quindi che el resti soto el ponte?
    E se pol lui, pol altri 100?
    E quando no xe più ponti liberi anche in tera per strada in centro, nele vie e nele piaze?
    Più nissuna regola?
    Xe questa la soluzion?
    E no dirme che xe 1 e no xe 100.
    Perchè se la regola val per 1 val anche per 100. E se te verzi le frontiere e te elimini i controli ai 100 ai 1000 ai 10.000 se ghe riva subito.

  10. cagoia ha detto:

    Secondo ti gavemo la capacità e le possibilità de accoglier chiunque, senza nissuna regola e senza nissun limite?

  11. Andrea Luchetta ha detto:

    Non mi sembra di aver detto qui che le quote d’ingresso andrebbero eliminate e compagnia bella(fra l’altro, non vedrei nulla di male a discuterne). Mi sembra che più di qualcuno viva con l’ansia dell’invasione imminente.

    Né ho detto che non ci deve essere nessuna regola. Nel post e nei commenti successivi, mi sono limitato a criticare l’atteggiamento di un cittadino che vede una persona in una situazione palesemente difficile e, anziché cercare di aiutarla, chiama la polizia municipale, il che spesso e volentieri implica ulteriori casini. A scanso di equivoci: non perchè i vigili siano stronzi, ma perchè spesso e volentieri lo sono le leggi.

    Francamente, non so cosa farei se mi trovassi al governo. Sarei per un limite? E in caso, di che portata? Non lo so.
    So, da quel poco che ho letto, che abbiamo una legge schifosa, che guarda caso finisce per incentivare clandestinità e, conseguentemente, il lavoro nero di persone tenute volutamente in una condizione di ricattabilità.
    E so anche che, se le denuncio alla polizia, queste persone rischiano di finire in posti poco gradevoli, tipo i Cie. Che i rimpatri sono spesso circondati da non pochi misteri. E che, se anche dovesse andare tutto a buon fine, finirebbero per tornare in un posto che avevano deciso di lasciare. E- credo- se una persona è disposta a lasciare la sua casa, gli amici, la famiglia, per andare a farsi sfruttare con salari indecenti, forse aveva qualche buon motivo per partire, con cui adesso sarà costretta a fare i conti.

    In sintesi: non sono in grado di immaginare una risposta politica complessiva al fenomeno migratorio.
    So però che questa legge può essere migliorata di molto. E che se mi trovo a tu per tu con un poveretto che non sta facendo del male a nessuno, vigili e poliziotti sono proprio gli ultimi che chiamo.
    E’un lusso che si può permettere chi non sta al governo. Faccio mio, in questo, il verso di De André: “Se fossi stato al vostro posto, ma al vostro posto non ci so stare”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *