29 Settembre 2009

E’ solo l’inizio ma l’Acegas è una squadra. E domenica arriva la Fortitudo Bologna

Foto di A. Barzelogna

Cominciato il campionato di serie A Dilettanti, una categoria nuova ma vizi vecchi per l’Acegas Trieste, cioè quelli di abituare bene gli appassionati di basket giuliani, un continuum virtuale che dalla cavalcata della scorsa stagione unisce in un filo diretto la prima importante affermazione, e per giunta in trasferta a Codogno contro Lago Maggiore Castelletto Ticino.

Identità e gruppo
Molto spesso le questioni tattico-tecniche sono alchimie dai risultati non matematici, figlie di situazioni e contingenze, tutto quello per cui lo sport diventa accattivante; ma l’allenatore, per deformazione professionale, è la figura preposta a evitare l’imponderabile per veicolarlo verso il ponderabile, lavorando su aspetti che possono prescindere dal giusto svolgimento di uno schema o dalla difesa azzeccata. Ebbene, l’identità è il primo aspetto per garantirsi una squadra con la “S” maiuscola, un gruppo che parla la stessa lingua, allineato con il proprio coach e fra i componenti. Non è difficile capire perché coach Bernardi ha anticipato il rientro dalle vacanze per mettere sotto torchio i propri giocatori, esattamente per cercare prima possibile di fondere i nuovi arrivati Scarponi, Colli, Crotta e Benfatto con l’omogeneo roster rimasto dalla scorsa stagione, così come non è difficile intuire che l’Acegas di questo inizio stagione sarà leggermente più rodata delle altre per questo motivo.
Gruppo, sinonimo che va a braccetto con l’identità di squadra, parola che spesso vuol dire anche intercambiabilità e complementarietà; tutti gli addetti ai lavori hanno lodato l’assemblaggio fatto questa estate dalla coppia Boniciolli-Bernardi che, al di là dei fattori tecnici, garantisse 10 giocatori 10 da poter sfruttare a pieni giri. Le amichevoli pre-campionato avevano sostanziato questa assioma, ma la prima vittoria l’ha firmato in calce: alle prestazioni un po’ sotto tono di Ivan Scarponi (7 punti e un 2/9 al tiro), e di Stefano Crotta (0 punti ndr.), fra i migliori nelle uscite agostane, ecco uscire con fragore Andrea Colli tutta sostanza (10 punti e 4/4 al tiro), capitan Bocchini (24 punti e 4/6 da tre punti), Michele Benfatto (12 e 8 rimbalzi) e Marco Spanghero (14 punti e 4/6 da tre punti), calato perfettamente nella consueta parte di “facciamoci sti quaranta minuti di basket va…”. Importante per un’Acegas che dovrà scoprire cammin facendo i propri limiti poter contare su tutti senza aggrapparsi al “vecchietto” di turno che possa togliere le castagne dal fuoco….

Cosa vuol dire gruppo vincente?
Ci si è chiesti per un po’ di tempo cosa poteva far franare una squadra con Bonaccorsi, Pilat, Pigato, Muzio, ecc. sull’orlo della serie C, ma la risposta arrivava da chi ne ha fatta di esperienza “dietro la scrivania”, e cioè: giocatori provenienti da retrocessioni o da campionati negativi, portano inevitabilmente con se una personalità perdente, che ciò non vuol dire essere giocatori perdenti bensì giocatori in un momento delicato, quindi deboli caratterialmente. Di converso il valore aggiunto di questa Acegas è nell’abitudine alle vittorie, quanto mai utile a forgiare l’ego di ognuno, e i risultati sono palpabili: partita d’esordio in una categoria superiore, fuori casa, equilibrata, ed ecco Bocchini e soci sfoggiare un eloquente 22/24 ai liberi…..la tranquillità dei forti.
Altro indicatore: secondo tempo quasi sempre in vantaggio, sorpasso dei padroni di casa sul 62 a 61 a sette minuti dalla fine, nessun panico e nessuna demoralizzazione, la macchina bianco-rossa torna a macinare gioco e intelligentemente ad attaccare il canestro per subire falli e trovare punti facili dalla “linea della carità”.
Segni di una singola partita, ma segni chiari.

…..tutti pronti per la serata “cinque stelle” con la Fortitudo Bologna
Involontariamente la testa del tifoso triestino era come quella delle squadre di calcio italiane che aspettano già la domenica la partita che verrà in champions, e il riferimento non è neanche tanto difficile ricondurlo alla prossima, affascinante sfida di domenica 4 ottobre contro la Fortitudo Bologna al Palatrieste. Lamma, Malaventura, Cittadini, Gigena da soli lasciano poche speranze ai ragazzi terribili di Bernardi, ma proprio la vittoria alla prima di campionato può sollevare il fardello della responsabilità, pesante come un macigno per i nobili cestisti di coach Finelli.
Serenità d’animo, ottimo stato di forma atletica ma soprattutto il sesto uomo del Palatrieste potrebbero regalare “una partita” domenica pomeriggio, anche perché se i 4000 del Paladozza della prima contro Verona sono degni di nota, i primi riscontri triestini fanno ben sperare per una cornice altrettanto degna, con probabile corsa al biglietto in settimana.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)
rafbaldo@libero.it

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