28 Settembre 2009

Treni-taglia e i collegamenti col resto del mondo: parla la politica triestina

Bora.La ha raccolto le opinioni di alcuni leader di organizzazioni politiche e civiche presenti a Trieste in merito ai cronici disservizi dei trasporti su treno e aereo dal Litorale verso l’Italia e il resto d’Europa (vedi la cronaca della ridicola performance del Trieste – Milano dello scorso venerdì).

Ecco la carrellata di voci che abbiamo costruito:

Massimiliano Fedriga, parlamentare, Lega Nord:

“Riconoscere la centralità di Trieste nella grande Europa dei 27 significa garantirle un ruolo di primo piano a livello geografico, politico, culturale e commerciale. Per conseguire tale scopo, non è ammissibile escludere la città dalle principali direttrici di traffico per ragioni meramente finanziarie, negando oltretutto un servizio essenziale a una fetta importante della cittadinanza. TrenItalia ha ottenuto tutte le concessioni necessarie a garantire trasporti adeguati su tutto il suolo nazionale: è bene dunque che si affretti a rivedere i propri progetti senza che la principale porta d’accesso dell’Europa occidentale sui Balcani e, più in generale, su tutto l’Est europeo si veda ingiustamente penalizzata.”

Paolo Menis, del Meetup di Beppe Grillo di Trieste:

“La disavventura vissuta dai passeggeri del treno Trieste-Milano di venerdì scorso farebbe sorridere se non ci fosse di mezzo la sempre più precaria qualità dei servizi offerti da Trenitalia e la vita professionale di quei cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto pubblico.
E’ l’ennesima dimostrazione che i denari devono essere utilizzati per la manutenzione dei treni e delle infrastrutture, e non per portare avanti un progetto antieconomico e non sostenibile dal punto di vista ambientale come la TAV.”

Paolo Rovis, del Pdl locale, Assessore del Comune di Trieste:

La politica locale, se per locale si intendono i Comuni e le Provincie,
ha il doveroso compito di rappresentare le necessità dei territori amministrati. Lo fa verso i propri interlocutori “superiori” più prossimi, ovvero le Regioni ed i parlamentari eletti nelle proprie circoscrizioni. In questo modo si arriva (o si dovrebbe arrivare), ai gangli decisionali dello Stato. Poi è ovvio che tutti chiedono qualcosa e dal momento che le risorse non sono infinite, si devono operare
scelte.
Pur nella consapevolezza che tutta la regione FVG conta un numero di abitanti che è pari alla metà di Milano, è mia opinione che questa sia un’area su cui investire per le potenzialità che può esprimere a seguito del nuovo assetto geopolitico europeo. Servono coraggio e lungimiranza, capacità di guardare al futuro e non soltanto all’esistente.
Per questo dico che la valutazione dev’essere politica e strategica e non meramente burocratico-aziendale del tipo: pochi passeggeri e poche merci, quindi pochi treni. Si aumentino invece i collegamenti e si incrementerà il numero dei movimenti, innescando una virtuosa spirale di crescita.

Roberto Cosolini, segretario del Pd di Trieste:

Siamo in presenza di un vero e proprio disimpegno delle FFSS nei confronti della regione e in particolare di Trieste: treni eliminati, continui disservizi su quelli che ancora ci sono effetto anche delle scelte di ripiego sul materiale rotante, smantellamento di funzioni operative quali il compartimento ecc. La cosa clamorosa è che tra le Istituzioni solo il Porto, per evidenti ragioni legate alle merci, sembra rendersene conto e protesta  mentre le altre Istituzioni tacciono. Aggiungiamoci ridimensionamento di Ronchi e prevedibili problemi per alcuni anni causati dai cantieri della terza corsia e la conseguenza è: RISCHIO DI ISOLAMENTO alla faccia della vocazione turistica e finanziaria, dei parchi del mare e dei congressi.
Questo è un vero tema da vertenza territoriale verso Governo e Ferrovie: Regione in primis, con supporto di Provincia e Comune, deve farsene carico. Altrimenti sarà anche vero che Dipiazza grazie al completamento della grande viabilità va, come dice, in 15 minuti a bere il caffè dal Sindaco di Capodistria, ma per Trieste questo è un pò poco.

Aldo Flego, del Comitato per l’Area Metropolitana della Venezia Giulia:

“Trieste e i trasporti: situazione insostenibile, e ormai da lungo tempo, che penalizza non solo la nostra economia d’area, ma restringe e limita le nostre opportunità di sviluppo. Giustamente le grandi imprese con sede a Trieste lamentano questo sostanziale disservizio, ma non solo queste: ogni attività ne risente in modo pesante. Siamo ben collegati alla Baviera, e verso Milano non voliamo più. Bisogna conseguire a breve il volo a Linate. E per i treni corriamo il rischio di essere segati. Lasciamo un attimo – in silenzio – il lavoro all’assessore Riccardi: vediamo che succede. E poi commenteremo, e se sarà necessario, scenderemo in campo, con forza e uniti. In ogni caso bisogna ricordare che Trieste deve fare sistema, su Ronchi in particolare, ma anche sull’asse ferroviario, con le zone più vicine di Slovenia. Magari – può essere una costruttiva provocazione!- con una linea ferroviaria diretta veloce Lubiana, Monfalcone (nodo per Trieste e Gorizia), Latisana (nodo per il Friuli), Mestre, Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Milano. Non altre fermate: fate i conti, conviene. E senza aspettare i fantomatici corridoi dell’alta velocità”.

(chiarimento dall’autore dell’articolo: faccio parte del Comitato per l’Area Metropolitana della Venezia Giulia)

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19 commenti a Treni-taglia e i collegamenti col resto del mondo: parla la politica triestina

  1. Bibliotopa ha detto:

    Bella l’ultima proposta di Flego! nel frattempo io aspetto un treno che non fermi a Desenzano, visto che sembra che Gardaland sia più importante di tante altre realtà locali.
    e qualcuno mi spiega l’importanza di san Bonifacio? una volta nessun treno ci si fermava, ora è una sosta frequente. A me fa pensare solo alla prima opera di Verdi, Oberto, conte di san Bonifacio.

  2. arlon ha detto:

    La proposta de Flego saria za in studio, e saria sai bel saver che fine che la ga fato, visto che saria de lavorarghe da doman, inveze de ciacolar!!
    vedi:https://bora.la/2009/04/16/metropolitana-leggera-del-litorale-primo-ok-della-conferenza-intergovernativa/

    Piutosto, la cità metropolitana me par una soluzion ottima, se se rivassi a farla saria veramente un segno dei tempi (un bon segno).

    Dove e quando se firma?
    (Arlon da Bruxelles :P)

  3. Marisa ha detto:

    Bello il commento di PAOLO MENIS; Massimiliano Fedriga è pronto per il comizio elettorale a candidato sindaco di Trieste.

  4. StripedCat ha detto:

    la linea Milano-Lubiana sarebbe gia’ un primo passo per la costruzione di una Megaregion.

    Esempio: BASEL

    Per rendere il confine un fattore critico di successo, non il lato del binario morto (da entrambi i lati).

  5. Marisa ha detto:

    Mi pare si stia dimenticando la dorsale sud-nord. Mestre-Udine-Tarvisio-VIENNA-Danubio.
    Che poi è già a alta velocità e anche la più importante e dimenticata (forse perchè non ha al centro Trieste ?). A Lubiana, Budapest, ci si arriva anche via Vienna. Oltre che essere una direttrice fondamentale per arrivare al Nord Europa (Germania, Olanda, ecc). E si sta anche dimenticando la Venezia-GORIZIA-Lubiana. Oltretutto la direttrice più logica per Lubiana passa per Gorizia e non per Trieste. Mettere al centro del sistema viario regionale Trieste, crea solo problemi tecnici (Carso) e isola tutto il resto della regione. Il che, se permettete, non è accettabile e neppure giusto. Il porto di Trieste e Trieste non sono la Regione. Esistono due “direttrici” regionali fondamentali: verso nord e verso est. La prima vede Udine al centro e porta in Austria, Germania, Polonia, Ungheria, Slovenia, ecc. La seconda (Est) non può che passare per Gorizia. Pensare l’intero sistema viario regionale mettendo al centro Trieste, significa isolare tutto il resto della regione oltre che creare notevoli problemi tecnici. Vedi la TAV che costerà cifre spaventose solo perchè DEVE passare per Trieste anzichè, come sarebbe logico e auspicabile, per Gorizia. A Lubiana ci si va via Gorizia, poi si fa una bretella per Trieste. A Vienna ci si va via Udine. Non è un problema di campanile ma solo ed esclusivamente la necessità di “analizzaree” il problema dei trasporti regionali in maniera…..”regionale” e non esclusivamente triestina. Cosa che voi state facendo. Trieste non è al centro della regione ma in un angolo e circondata dal Carso. Vi può anche non piacere…..ma le cose stanno così. Il collegamento stradale Treviso/Pordenone/Udine/Gorizia è semplicemente penoso. Parti alle nove di mattina da Udine per arrivare a mezzogiorno a Pordenone! E non esiste un collegamento ferroviario diretto Treviso-Gorizia. Ossia tutto il territorio regionale che produce il 90% del PIL regionale, non è servito da infrastrutture stradali e ferroviarie degne di un paese civile.

  6. arlon ha detto:

    E se la regione di riferimento di Trieste (con le sue esigenze) non fosse il FVG, ma un’altra, transfrontaliera?

    E se magari Trieste puntasse ad essere (com’è abbondantemente stata, prima che i confini e le amministrazioni ne cancellassero i trasporti) anche una destinazione, oltre che un semplice punto di passaggio o deviazione?

    Detto questo, sono d’accordo che la linea verso nord non possa rimanere così sottosviluppata, mi chiedo perchè un treno TS-UD-Vienna non esista.. personalmente, l’avrei utilizzato in più di un’occasione, e – come per Milano – si tratterebbe semplicemente di completare allungando un po’ le linee esistenti.

    Mi sa però che ai piani alti sia già stato deciso di puntare sul Brennero, che l’italia come partner principale ha la Germania, mica l’Austria.

  7. lanfur ha detto:

    L’intervento più singolare è quello di Rovis. Non dice niente ma lo fa così bene…

  8. Marisa ha detto:

    Scrive Arlon: “E se le regione di riferimento di Trieste (con le sue esigenze) non fosse il FVG, ma un’alta, transfrontaliera?”

    Non metto in dubbio che questo è ciò che auspica, spera e SOGNA Trieste. Ma dubito che la Slovenia, la Croazia, la Carinzia con Vienna, e lo stesso Friuli, concordino con questo SOGNO triestino. Non c’è più una Maria Teresa che fa leggi che obbligano tutti a servirsi del porto di Trieste. La Slovenia è un piccolo Stato emergente e non considera certamente Trieste il suo riferimento. La Croazia sta seguendo a ruota la Slovenia. Il Friuli è sempre stato una regione europea e tale vuole restare e di certo non guarda a Trieste. Dov’è la centralità politica, economica e culturale di Trieste? E lo dico senza alcun spirito di polemica e ancor meno spirito campanilistico. Ma solo con molto pragmatismo. I sogni sono una cosa, la realtà un’altra. E la direttrice sud-nord è fondamentale anche per Trieste. La direttrice verso est, è senza futuro. E lo sapete.

  9. lanfur ha detto:

    La logistica questa sconosciuta. Dico la mia: money talks.

  10. Marisa ha detto:

    Un primo passo concreto che porterà Cremona a diventare il capolinea interno del trasporto merci. – 2009-01-24 12:25:34
    http://www.welfarecremona.it/wmview.php?ArtID=11236

    Anche questa è logistica. E poi c’è il fiume Danubio che collega tra loro non pochi Stati e sul quale c’è un progetto europeo di incentivazione del trasporto merci fluviale.

  11. cagoia ha detto:

    E quindi?
    Te parli come se el Tagliamento rivassi fin Amburgo e fossi navigabile fin la.

  12. Marisa ha detto:

    Cagoi, dove ho nominato il fiume Tagliamento?

    Il fiume Po invece è navigabile e rendendo costante la sua navigazzione per 365 giorni all’anno si potrebbero togliere tantissimi tir dalle strade. L’Europa ha una rete di fiumi navigabili enorme. Dal Danubio al Reno. E ci sono importanti progetti europei sulla navigazione fluviale già finanziati. E con la navigazione fluviale si possono trasportare le merci dalla Romania, all’Ungheria, alla Germania, alla Francia e si, anche in Italia.

    Trieste ha tenuto conto di questa realtà logistica?

  13. Macchinista ha detto:

    Marisa non puoi considerare Udine per il traffico ferroviario verso i Balcani. Per quella zona il passaggio è Villa Opicina e basta. L’infrastruttura slovena non è in grado di sopportare alti volumi senza costosi adeguamenti.

  14. cagoia ha detto:

    De quel che so Trieste no ga mai avudo l’ambizion de gestir el trafico verso ovest.
    Ghe xe el Po, Ghe xe Venezia e anche Ravenna, opur Genova dal’altra parte.

    Verso nord est inveze storicamente si.
    Solamente la situazion storica della seconda metà del 900 e il scarso interesse del’italia per queste zone ga bloccado il legame economico che gavevimo con il centro Europa. Rimeter in piedi il discorso xe quantomeno auspicabile.
    Anche se ghe xe chi spera che no sucedi solo per veder afondar sempre de più Trieste per invidia, senso de inferiorità e per la ridicola ambizion de gaver la “supremazia” in region… che tristeza.

  15. Marisa ha detto:

    MACCHINISTA, ma dove ho scritto che Udine ambisce a gestire i traffici ferroviari verso i Balcani? Ma cosa ti inventi?

    CAGOIA, perchè la metti sul patetico, sull’invidia, sul campanilismo friulano! Possibile non si possa fare un discorso concreto lasciando da parte i desiderata (triestini)? La storia del porto di Trieste l’ho studiata all’università di Trieste. Pensa un pò tu! Immagino tu lo sappia che per legge tutta l’imprenditoria dell’impero asburgico era obbligata a servirsi del porto di Trieste. Una situazione del tutto eccezionale che ovviamente non esiste più. Oggi o sei concorrenziale o ti ridimensioni. Nei commenti precedenti mi sono solo limitata a far presente che oggi ci sono dei grossi progetti europei per incentivare il trasporto fluviale. Una realtà che il porto di Trieste non può ignorare. Mi sono limitata a far presente che, secondo me, la Slovenia e la Croazia sono due Stati emergenti per i quali Trieste è la concorrenza. Perchè forse non è vero? Tutto qua….

    Ma vuoi mai che un friulano possa aprire bocca dicendo verità sgradevoli!

  16. abc ha detto:

    La via naturale e più corta da e per l’est è sempre stata la valle del Vipacco. La strada romana che portava a Lubiana e all’interno dei Balcani passava per questa valle. Oltre un secolo fa era stata costruita la ferrovia
    Gorizia-Aidussina, l’alta velocità dovrebbe passare da lì.
    L’itinerario più corto da e verso Cechia, Slovacchia, Polonia, Bielorussia e Paesi Baltici passa per Tarvisio-Austria. Molti usano questa via anche per andare in Ungheria, Ucraina, Russia, Romania, Bulgaria e Turchia.

  17. Luigi (veneziano) ha detto:

    Pensare di integrare Trieste nella rete di trasporto fluviale mi pare non tenga conto della geografia. L’unico fiume navigabile italiano è il Po, da Cremona a Venezia. Come potrebbe Trieste collegarsi al Po, battendo fra l’altro i porti di Venezia e di Chioggia, che già utilizzano questa via acquea interna e sui quali si sta già investendo?

    Il piano per il sistema idroviario del Nord Italia (che esiste) non sfiora nemmeno il tema “Trieste”. Le province interessate sono già state individuate: Venezia, Rovigo, Verona, Mantova, Cremona e… Udine. Udine è stata integrata nel piano grazie a Porto Nogaro.

    Trieste però è il secondo porto d’Italia, e quindi è assolutamente strategico che vi sia un collegamento da Trieste verso le grandi capitali europee.

    Un paio di mesi fa avevo letto sui giornali economici un paio di cose di tipo strategico sul porto. Credo se ne sia parlato anche qua.

    Comunque sia, questo è un articolo di Repubblica in merito: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/06/porto-di-trieste-piano-da-miliardi.html

    Vi fidate di Boniciolli?

    Luigi (veneziano)

  18. Marisa ha detto:

    Luigi, dove ho scritto che il Porto di Trieste si deve integrare con il traffico fluviale del Po (di cui ne beneficia Venezia)? Però può pensare di utilizzare il traffico fluviale del Danubio, o no? E se riescono, com’è nei progetti europei, ad eliminare le attuali strozzature della navigazione lungo il Danubio, lungo questo fiume si potrà portare le merci dal mar nero fino in Germania, servendo tutto l’est Europa. E’ una realtà di cui da noi in Italia si parla pochissimo. Ma esiste e non può essere ignorata. Per quanto riguarda Trieste, la ferrovia pontebbana, 30 anni fu progettata ad alta velocità in funzione del porto di Trieste……che ancor oggi la utilizza pochissimo per il trasporto merci!

  19. Macchinista ha detto:

    x Marisa: qualche post indietro hai scritto che ci si dimentica della direttrice Mestre-Udine-Tarvisio-Vienna e che a Lubiana e a Budapest ci si arriva anche da Vienna.

    La direttrice come la chiami tu, è in parte a binario unico ancora oggi. Arrivare a Vienna via Semmering costa a causa delle pendenze che richiedono doppia e tripla trazione, l’altra via per arrivarci e passando per Salisburgo, ma in mezzo ci sono i Tauri, a binario unico per lunghe tratte e ora come ora già saturi. L’Austria sta lavorando per aumentare le possibilità, ma ci vuole tempo e soldi per fare le ferrovie in montagna.

    Passare per Gorizia sarebbe stata la soluzione migliore per il corridoio 5, ma la politica italiana la vuole a Trieste, con curve da ottovolante. Considerate anche il fatto che le macchine per far viaggiare i merci a 200kmh (ma anche a 160) non le abbiamo!

    Poi bisogna anche considerare il porto di Capodistria, che vuole sfruttare parte di questa ferrovia per il proprio secondo binario.

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