24 Settembre 2009

Rovis sul taglio dei treni da Trieste verso Roma e Milano. “Dirigenti ferrovie oscuri burocrati”

L’assessore Paolo Rovis scrive sul suo blog che Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia “prospettano nell’orario invernale il taglio dei convogli diretti a Roma e Milano”.

Commenta Rovis sul suo diario digitale:

“Per le nostre Ferrovie, l’Italia termina a Mestre. Oltre, qualche sbuffante trenino regionale può bastare. […]
Stiamo diventando un luogo cui gli investitori guardano con interesse, dove il presidente Berlusconi sceglie di organizzare importanti vertici di Stato, dove i turisti arrivano in quantità impensabile fino a pochi anni fa. Se alle Ferrovie avessimo dei manager veri, non quelli da stipendi milionari e voragini nei bilanci, questi annuserebbero l’aria, accompagnerebbero la crescita.

Investirebbero su Trieste e sul Friuli Venezia Giulia, perché le potenzialità sono enormi così come potrebbero esserlo i ricavi. Che confermerebbero la lungimiranza della scelta, ripagando gli investimenti.

Sconcerta, quindi, l’assenza di strategia e terrorizza che il potere di decidere sullo sviluppo economico e sociale di un vasto territorio, attraverso l’attivazione o meno di indispensabili collegamenti, si trovi nelle mani di oscuri burocrati.

Ai signori delle Ferrovie deve arrivare, ora e subito, un fischio ed uno stop netto da parte di tutta la politica e delle categorie imprenditoriali. Senza divisioni, senza indulgenze nè tentennamenti.

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7 commenti a Rovis sul taglio dei treni da Trieste verso Roma e Milano. “Dirigenti ferrovie oscuri burocrati”

  1. StripedCat ha detto:

    basta leggere “who’s your city” e si riceve la risposta anche dal punto di vista accademico.

    trieste e’ fuori dal circuito delle mega-regions, e la cosa grave e’ che all’innalzarsi di quelli che l’autore chiama gli “spikes” (le megaregions in ascesa) c’e’ un drenaggio di risorse e uno svuotamento delle “valleys”. e pensare che TS ha dalla sua la ricerca, uno dei motori che secondo richard florida (l’autore) definiranno le megaregions in via crescente.

    forse mai nessuno l’ha spiegato bene come rumiz…la cortina di ferro si e’ spostata a mestre.

    da roma tornare a casa a TS e’ sempre piu’ un’avventura. non faccio piu’ da anni la parigi-losanna-trieste ma mi guarderei bene dal provarne il brivido…

    (stavimo mejo co’ stavimo pezo. almeno ghe iera 2 treni dritti dritti senza scalo mestrino, bastava ciorse un maton de kundera e tu-tun tu-tun a casa se rivava senza dover far recie sulle pagine)

  2. apu ha detto:

    nel commento sopra lucida analisi a cui nulla c’è da aggiungere ma è solo da sottoscrivere….
    Stripedcat for Sindaco!

  3. StripedCat ha detto:

    tropo bon apu… 😀

    se ricordemo tutti la publicita del lancio de l’autozug da parte de deutschebahn ad aprile
    “a trieste, per raggiungere le spiagge della croazia piu’ velocemente”…

    se no se riva a far una megaregion…almeno una mittelregion…saria za’ ben…

    o forse la region no se ga’ atrezado suficientemente con materiale rotabile de tipo ESCORT sulla tratta per roma?

  4. bulow ha detto:

    mmm… me par de ricordàr una storia de escort a udin

    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/udine-notti-luci-rosse-con-un-politico-di-fi/1507854

    ma forsi iera una zastava

  5. arlon ha detto:

    @stripecat: ocio che secondo i criteri del libro, fin a Portorose tecnicamente semo nela macroregion padano-milanese.
    Eco, se Trieste rivassi a sburtar per entrar nela region Vienna-Bratislav-Budapestese (LJ ghe xe za, o quasi), la question diventassi più rosea.
    No go dubi che da un punto de vista de sviluppo, a parte soluzioni impraticabili tipo el TLT o cità franca, la euroregion sia FONDAMENTAL per Trieste.
    Emblematico el fatto che ormai i politici desso che no xe Illy e Haider no ghe interesa più un klinz e no se ghe ne parli più.
    Come al solito, lungimiranti 😀

    @i altri: “Who’s your city” de R.Florida xe un otimo libro.. se podè, legelo.

  6. lanfur ha detto:

    Una opinione mia: i treni a lunga percorrenza servono davvero? Non sarebbe meglio un collegamento veloce con l'”HUB” Mestre ogni mezz’ora garantito giorno e notte e poi chi vuol proseguire fino a Lecce o Napoli prende quello a lunga tratta? Dov’è la difficoltà di scendere da un treno e salire su un altro? Ritorniamo al Trieste Lecce accelerato?

  7. Mauro Franza ha detto:

    Il problema è che vogliamo tutti stare comodi. L’idea HUB è ok, putroppo dal “HUB” vai a Milano e Roma, ma se devi andare all’estero, allora sei obbligato ad altri cambi. Eppoi nelle ferrovie si è perso il senso della parola “coincidenza” (che secondo Paolini è qualcosa tra “imprevisti” e “probabilità”). Chi fa gli orari dei lunga percorrenza e degli internazionali da Mestre o Milano, non tiene conto di quelli che arrivano in questi “HUB” con i regionali.

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