23 Settembre 2009

Triestina – Lecce 1 – 4: per l’ Unione è notte fonda

Triestina – Lecce   1 – 4

 

TRIESTINA (4-3-2-1) : Agazzi 6; Tabbiani 6, Cottafava 4,5, Scurto 4,5 (11’ st Brosco 5,5) , Sabato 4,5 (1’st Crovetto 5,5); Gissi 4, Princivalli 5, Cossu 5(25’ st Pani 5); Volpe 6, Testini 5,5; Godeas 5. A disp. : Dei, Siligardi, Della Rocca, Stankovic. All. Gotti 4

 

LECCE (4-2-3-1) : Rosati 6; Belleri 6, Schiavi 6,5, Fabiano 7, Mesbah 6,5; Giacomazzi 7,5, Vives 6,5 (27’ st Lepore 6); Angelo 7 (34’ st Bergougnoux sv), Edinho 7, Defendi 6,5; Baclet 5,5 (1’ st Corvia 6,5). A disp. Petrachi, Digao, Agnelli, Marilungo. All. De Canio 7

 

ARBITRO : Gervasoni di Mantova 5

Guardalinee : Ciancaleoni e Perri

Quarto uomo : Merlino

MARCATORI : 3’ pt Defendi (L), 37’ pt Giacomazzi (L), 29’ st Fabiano (L), 39’ st Godeas (T), 42’ st Corvia (L)

ESPULSO : 23’ pt Gissi per doppia ammonizione

AMMONITI : Scurto (T), Princivalli (T), Gissi (T), Schiavi (L), Vives (L) e Baclet (L)

NOTE : spettatori 5000 circa, angoli 10 – 2 per il Lecce, rec. 2’ pt, 0’ st

 

Come nei peggiori incubi, la Triestina non riesce a svegliarsi. Un’ altra giornata da cancellare in fretta quella di ieri che ha visto gli alabardati scomparire letteralmente di fronte a un buon Lecce, che a un certo punto in poi ha dato quasi la sensazione di non voler calcare la mano più di tanto. Le radici di questo trittico di sconfitte sono profonde e sarebbe ridicolo appellarsi all’ espulsione di Gissi che ha lasciato la Triestina in dieci per quasi settanta minuti. Tutta la squadra appare in netto ritardo di condizione rispetto agli avversari e questo è un dato di fatto. Già dopo venti minuti gli alabardati erano sulle gambe e questo non è ammissibile in un campionato come quello di serie B. Luca Gotti ha operato delle scelte molto discutibili escludendo per la terza volta consecutiva Della Rocca e lasciando Godeas come unica punta, mentre in difesa è tornato Sabato. Il terzino potentino al rientro dall’ infortunio alla caviglia, non era in condizione di giocare e anche questo va detto. I primi due gol del Lecce sono infatti partiti dalla sua fascia e a un certo punto sorge il dubbio se fosse stato tanto peggio inserire il sano Crovetto, che non appariva neppure tra le riserve. Al centro Cottafava ha fornito la sua peggiore prestazione da quando è arrivato a Trieste, mentre Scurto ha proseguito il trend negativo delle giornate precedenti. Brosco intanto guardava i compagni dalla panchina.

LA PARTITA – La gara è iniziata subito in salita per la Triestina, che dopo tre minuti si è trovata già sotto di un gol. Giacomazzi taglia come il burro la resistenza di Sabato e appoggia per Defendi, lasciato solo in mezzo all’area. L’ex atalantino scaglia un diagonale su cui Agazzi non può farci nulla. Gli uomini di Gotti sono sotto shock e non riescono ad abbozzare una reazione degna di questo nome. Sono ancora i giallorossi ad andare vicini al raddoppio al 17’ ancora con Defendi, il cui tiro dal limite dell’area viene deviato da Scurto. Il pallone si impenna scavalcando Agazzi e finisce appena sopra la traversa . Tutti i fantasmi alabardati, di un’altra serata da segnare sul libro nero si concretizzano al 23’ quando Gissi, appena ammonito, si esibisce in un’ inutile entrata a gamba tesa su Vives. L’arbitro non esita a tirare fuori il cartellino giallo per la seconda volta e a mandarlo sotto la doccia anzitempo. Per gli uomini di Gotti è una mazzata. L’unico che sembra portare un po’ di vivacità alla manovra offensiva è Volpe che al 29’ colpisce di testa. Il suo pallonetto però non sorprende Rosati. Si tratta però di un fuoco di paglia. Il Lecce ricomincia a macinare gioco e al 35’ Defendi lanciato da Edinho riesce a presentarsi di fronte ad Agazzi e a scavalcarlo con un pallonetto, ma perde il tempo per recuperare il pallone e battere a rete. Sono le prove generali per il raddoppio. Due minuti dopo infatti Angelo agisce indisturbato sulla fascia destra, il suo cross per la testa è al bacio e l’uruguagio, lasciato incredibilmente solo nell’area piccola, deve solo schiacciare in rete. La Triestina, se mai era scesa sul ring, è annichilita. Prima dell’intervallo ci sarebbe anche il tempo per il 3-0 ma prima Fabiano e poi Baclet colgono una clamorosa doppia traversa nella stessa azione. Nella ripresa Gotti butta nella mischia Crovetto, al posto dell’irriconoscibile Sabato, mentre dieci minuti dopo tocca a Brosco subentrare al posto di Scurto. La sostanza non cambia. La Triestina non si rende mai pericolosa dalle parti di Rosati, eccezion fatta per un’ incursione di Testini, mentre il Lecce controlla dando l’impressione di essere il gatto che gioca col topo. E al 29’ arriva la zampata decisiva. L’occasione giunge quando Agazzi devia in angolo un bolide di Edinho. Sul corner Fabiano svetta più in alto di tutti e mette la pietra tombale sulla partita. Il pubblico del Rocco comincia a contestare a gran voce l’operato di Gotti, e neanche l’operato dell’arbitro viene risparmiato. Al 39’ c’è ben poca gloria per Godeas che trasforma un rigore, che lui stesso si era guadagnato. Ma ci pensa Corvia a tre minuti dalla fine a fissare il risultato sul 4-1, quando da solo riesce a irridere mezza retroguardia della Triestina prima di battere Agazzi. La crisi è ufficialmente cominciata, mentre la panchina di Gotti comincia a traballare paurosamente.

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