22 Settembre 2009

I 10 motivi per cui i croceristi dovrebbero scegliere Trieste. O forse no

catene d'oro

Supereva.it pubblica la lista dei 10 motivi per cui i croceristi dovrebbero scegliere Trieste, scritta con “le parole delle grandi personalità e di chi la vive, da sempre, con amore”. Qui trovate la brochure con le foto. Davvero davvero bella e originale.
Invitiamo qui i lettori di Bora.la a proporre i loro punti (anche se non sono dieci, fa nulla), per contribuire alle sorti magnifiche e progressive della nostra economia.

10 Motivi per scegliere la città di Trieste.

1. Trieste, amore per il mare : Trieste città di mare, di storia, arte e cultura. Centro e crocevia di lingue, popoli e religioni diverse, punto d’ incontro dell’Europa continentale con il caldo sole del bacino mediterraneo. Roberto Dipiazza Sindaco di Trieste.
2. E’ capoluogo di crociera: Quello di Trieste è uno dei pochi porti turistici ad affacciarsi direttamente verso il cuore del waterfront urbano, lasciando che siano le eleganti linee dei palazzi liberty e neoclassici ad accogliere i suoi ospiti.
3. Trieste è vicina e costituisce uno scalo ideale non solo per le eccellenti strutture, ma anche per una efficiente e capillare rete ferroviaria e stradale che moltiplica i vantaggi economici per gli operatori.
4. Trieste è L’Italia che non ti aspetti
5. Trieste è un mare di natura. Per godere tutti gli aspetti che il territorio giuliano può offrire, è importante spingersi al di là dei confini e raggiungere, magari a bordo del vecchio “tram de Opicina”, il cuore verde dei monti triestini, fino a scoprire la Grotta Gigante, uno degli esempi più rappresentativi della fenomenologia carsica.
6. Trieste è esplosione di gusti: luogo ideale da cui far partire un viaggio per palati sopraffini nell’atmosfera dei caffè storici, simboli della città e luoghi di ritrovo di artisti e intellettuali triestini e stranieri, come Saba, Joyce e Svevo.
7. A un passo da Venezia: oltre l’ aeroporto di Trieste, ce ne sono altri 5 nel raggio di 90Km.
8. Trieste è l’ideale punto di partenza per visitare la fascia costiera dell’East Adriatic Route, un percorso suggestivo che la collega alle città di Rovigno, Pola, Zara, Sibenik, Spalato, Dubrovnik giungendo fino a Kotor.
9. Trieste è calda ospitalità
10. Trieste è vip. Approdo d’élite

Qualche piccola annotazione personale:

– Il punto 1 riesce a coniugare in tre righe “amore per il mare”, “Trieste città di mare, di storia, arte e cultura”, “crocevia di lingue, popoli e religioni diverse” e “punto d’ incontro dell’Europa continentale con il caldo sole del bacino mediterraneo”. In Comune devono avere un nuovo ghost writer.

– Il punto 2 è una meraviglia, soprattutto alla luce dell’ultima “stagione croceristica a dir poco disastrosa”, durante la quale sia Msc che Costa hanno scelto di abbandonare Trieste per Venezia e Koper.

– Sarebbe curioso mettere a confronto gli autori dei punti 3 e 7 con Giovanni Perissinotto, l’amministratore delegato di Generali che, giusto ieri, ha definito “drammatica” la realtà logistica del capoluogo giuliano. Muloni, decidève.

– Il punto 4 sembra davvero profondo e meditato, e la brevità della frase crea un’enfasi molto apprezzabile. Ma cosa vorrà dire?

– “Calda ospitalità” detta così fa un po’ senso, almeno a me (punto 9).

– Il punto 10 fa sperare che uno tsunami venga a sommergere i vip, gli approdi d’élite, Trieste e il suo pregiatissimo waterfront. E che, come previsto da Nostradamus, resti in piedi il solo Formaggino. Dove tutte le very important persons rimaste in vita saranno costrette a soggiornare per il resto dei loro giorni, sorseggiando vino da ostia andato in aceto e discettando di filosofia coi i satanisti di Monte Grisa.

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65 commenti a I 10 motivi per cui i croceristi dovrebbero scegliere Trieste. O forse no

  1. cagoia ha detto:

    Ma i 5 aeroporti nel ragio de 90km?
    Xe anche l’eliporto de Cattinara?

  2. bulow ha detto:

    ecco un pacchetto di dieci attrazioni turistiche triestine che si potrebbero valorizzare:

    1) melara.
    2) il formaggino.
    3) il tutankamen.
    4) via svevo, che ricorda i blues brothers.
    5) via flavia, che ricorda la periferia di caserta.
    6) l’ hotel europa a canovella, 100% eternit.
    7) cio’ che resta della raffineria aquila e in generale tutta la zona fra trieste e muggia: paesaggio post-industriale, post-punk, post-tutto.
    8 ) il waterfront di trieste come si presenta da muggia.
    9) l’ incrocio ad H.
    10) la cavelada de bandelli.

  3. lanfur ha detto:

    1. Perchè quando si parla di Trieste viene fuori puntualmente la parola ‘crocevia’ di lingue, di culture, di popoli? Per quanto sia un luogo di incontro non si può usare una parola meno inflazionata? Incrocio, snodo, confluenza, rotonda, svincolo, raccordo…
    2. Il ‘waterfront’ oltre che chiamare vendetta per l’ennesimo anglicismo del piffero è un termine che non userei nemmeno su un treno per indicare la più romantica ‘ritirata’.
    6. Capisco che è quasi impossibile non conoscere Joyce ma essendo coniugata al presente la frase dà l’impressione che si possa incorrere nel rischio di ritrovarsi al tavolo di un caffè con delle mummie in panciotto e bombetta. Si potevano citare illustri esempi di artisti e intellettuali contemporanei o coniugare dove possibile al passato?
    7. Idem come sopra: dove sono i 5 aereoporti nel giro di 90 km? Riesco a pensare solo a Lubiana, Ronchi e Pola in quel raggio. Gli altri sarebbero Aviano e Rivolto?
    8. Qui hanno voluto fare i politicamente corretti ma fanno la figura dei cerchiobottisti. I nomi un po’ in lingua locale e un po’ in italiano. Chi non volevano offendere mettendo Rovinj, Pula, Zadar, Split, Sebenico, Ragusa o Cattaro?
    9 e 10. Non saprei cosa dire, solo che deve averli scritti la stessa persona che ha scritto il 4.

  4. cagoia ha detto:

    Qualche crociera la go fata e le navi riva anche in porti e posti che Trieste ghe da via de bruto come attrazioni, e nonostante tutto anche come stazion marittima.
    Bucci gaveva fatto un mezo miracolo rivando a porta qua Costa ed MSC, dopo i xe andadi via un poco per problemi nei collegamenti (ma Savona no xe che xe tuta sta figada per ragiungerla) e un poco perchè no iera più nissun che sburtava come gaveva fatto Bucci.
    Colpe: almeno 60% per Boniciolli che no ghe frega gnente, el resto per:
    Comun (sindaco e assessori)
    negozianti che tien chiuso co xe le navi in porto,
    mancanza effettiva de collegamenti e quindi difficolta per esser raggiunti.

  5. T.Patoco ha detto:

    Mi piace sto post, qua si zerca di attirare il turista foresto e io darò il mio contributo par ‘taliano, zercando di scrivere in curto parchè la gente no ha voglia di leggere monate troppo longhe.
    Il miglior punto è senza dubbio il 4. Curto e pulito: Trieste è l’Italia che non ti aspetti. Ovvio, parchè prima iera la Defonta. E el turista poderessi chiedere “e cossa uno si aspettava?”…bu, se non te sai tu…vai a visitare Trieste e pò bon. Quindi il punto 4 resta il migliore.
    Bon per non farla longa come la quaresima, i miei punti sono:
    1. Qua poterete assaggiare il spritz come dio comanda, non con quelle monate colorate tipo aperol.
    2. Qua poterete mangiare la iotta, i cebaccicci, la porcina con il cren e l’ottimo mattavilchio.
    3. Trieste è l’unica città al mondo che può vantarsi di gavere delle celle di atterraggio par alieni. Non penserete miga che Monte Grisa è un luogo per baciabanchi?
    L’ultima volta un mona di Altair ga fatto il tiro zercando di entrare in una cella con l’incrociatore del papi. Solita mularia balorda.
    4. A Trieste puoi provare l’ebbrezza di passare una giornata sul tram, assistendo in prima persona a tutti i tipi di guasti e scoltando in diretta opinioni e consigli delle vecchie crodighe.
    5. E in ultimo, non pol mancare la visita all’Accademia del Kruscovac, dove anche il foresto poderà zimentarsi in una gara di repete repete, per scoprire che non ci sono le noselle. E mi raccomando portate le portelle.

    Bon dicerei che già questi punti vi doverebbero parre abbastanza, e se non vi ho convinto andate pure in remengo in vacanza. Qua gabbiamo una canzone che parre fatta apposta per voi, comincia con “Ma chi te ga ciamà…”

  6. bulow ha detto:

    se devo proprio dirla tutta, a me delle navi da crociera non me ne importa un cazzo, soprattutto dopo aver letto “Una cosa divertente che non farò mai più” di DFW.

    “[…] Ho visto spiagge di zucchero e un’acqua di un blu limpidissimo. Ho visto un completo casual da uomo tutto rosso col bavero svasato. Ho sentito il profumo che ha l’olio abbronzante quando è spalmato su oltre dieci tonnellate di carne umana bollente. Sono stato chiamato “Mister” in tre diverse nazioni. Ho guardato cinquecento americani benestanti muoversi a scatti ballando l’Electric Slide. Ho visto tramonti che sembravano disegnati al computer e una luna tropicale che assomigliava più a una specie di limone
    dalle dimensioni gigantesche sospeso in aria che alla cara vecchia luna di pietra degli Stati Uniti d’America che ero abituato a vedere.
    […]
    Ho sentito un comico professionista dire seriamente al pubblico: “A parte gli scherzi”. Ho visto completi fucsia e giacche rosa mestruo e scaldamuscoli viola e marrone e mocassini bianchi senza calzini. Ho visto croupier professioniste così carine che ti facevano venire voglia di fiondarti al loro tavolo e perdere fino all’ultimo centesimo a blackjack. Ho sentito cittadini americani maggiorenni e benestanti che chiedevano all’Ufficio Relazioni con gli Ospiti se per fare snorkeling c’è bisogno di bagnarsi, se il tiro al piattello si fa all’aperto, se l’equipaggio dorme a bordo e a che ora è previsto il Buffet di Mezzanotte. […]”

  7. bulow ha detto:

    per dire: gli unici che potrebbero ricavare un vantaggio dall’ arrivo delle navi da crociera sono i commercianti. se decidono di tenere chiuso, vuol dire che non gliene frega poi cosi’ tanto. allora perche’ dovrebbe fregarmene qualcosa a me?

  8. cagoia ha detto:

    Ghe pol guadagnar:
    Commercianti, guide turistiche, autisti e società de pullmann, autorità portuale, hostess a terra, musei, società che rifornissi le navi (carburanti e cibarie).
    Almeno.
    Ma evidentemente sto lavor in più che riva da fastidio. Sempre lavorar, lavorar inveze de poder andar ciapar sol al pedocin.

  9. bulow ha detto:

    piuttosto, mi girano le balle per la perdita dei traghetti anek.

  10. bulow ha detto:

    quello era un servizio, e nessuno ha fatto niente per tenerli.

  11. bulow ha detto:

    le navi da crociera, i vip, gli yacht, e tutta sta roba, per mi pol anca ‘ndar a remengo.

  12. cagoia ha detto:

    1) magari cole navi da crociera ghe riva magnar anche tanta povera gente che ga bisogno de lavorar.
    2) Le crociere xe accessibili anche a chi no xe vip. Una crociera de una setimana nel mediterraneo per una famiglia con 2 fioi (che no paga) vien costar meno de una setimana a Lignan o una setimana bianca.

  13. fregola ha detto:

    in realtà el business delle navi da crociera xe un business per el porto de partenza, son completamente d’accordo con cagoia. Quando TS ga perso l’expo iero indignada perchè no rivavo a capir come Saragozza, ripeto Saragozza, podeva esser meio de Trieste….bon andè a leggerve un articolo de Geo su sta storia e resterè senza parole, come son restada mi!! E allora forse xe proprio vero che ognun ga quel che se merita….evidentemente sta povera città no pol aspirar a meio!!

  14. bulow ha detto:

    1) mah, puo’ essere vero per gli equipaggi, che non c’entrano molto con trieste. per il resto credo che una nave alla settimana non sia la svolta che aspettiamo. ma forse mi sbaglio.
    2) bòn, qua e’ questione di gusti. io piuttosto che andare in crociera a farmi tiranneggiare da un esercito di perfidi animatori, mi farei una settimana a marina julia.

  15. Luigi (veneziano) ha detto:

    Posso citare almeno una cinquantina di tipi di persone che vivono (anche) con le crociere, qui a Venezia. Ne cito alcuni a caso:

    1. L’equipaggio. C’è il fratello di una mia amica che è vicecomandante su una nave Costa.

    2. Un altro che abita vicino a casa mia fa un lavoro – per me – vagamente incredibile: testa i computer di bordo delle navi da crociera, girando da una nave all’altra.

    3. Un terzo che conosco fa il comandante di porto: quei comandanti che vengono imbarcati all’entrata di una nave qualsiasi in porto, e la conducono fino all’approdo.

    4. Quelli che lavorano con i rimorchiatori, che regolarmente seguono le navi all’ingresso/uscita dalle bocche di porto.

    5. Quelli che comandano le pilotine, e cioè le barche veloci che portano i comandanti di cui al punto 4 fino a bordo.

    6. Tutti quelli che lavorano sui radar agli ingressi del porto.

    7. Ovviamente i portuali (dal primo all’ultimo), che se non ci fossero le navi da crociera che qui “tirano” mostruosamente, sarebbero disoccupati a casa, visto che il porto commerciale veleggia col suo solito tran tran scarsamente brillante. Credo che tutti sappiano poi che ogni nave *paga* all’autorità portuale un tot per ogni singola toccata in porto.

    8. Tutta la filiera dei fornitori delle navi, che portano a bordo roba da mangiare e da bere per una città che naviga. E qui parliamo dei grossisti di tutti i generi alimentari, dei pezzi grossi del catering, ma anche dei trasportatori di terra e di mare, oltre a tutti quelli che fanno il facchinaggio.

    9. Tutta la filiera che “cura” la parte turistica a terra. E qui praticamente mettiamo dentro tutte le classiche categorie che tradizionalmente vivono (e si arricchiscono) col turismo a Venezia. Dalle guide turistiche (avete idea di quante ce ne vogliono per far visitare la città a 3.000 persone alla botta?), ai ristoratori, ai venditori di puttanate veneziane, i vetrai di Murano, i commercianti della città intera, i gondolieri, i “ganseri” (quelli che agganciano la gondola a riva), i cantanti eccetera eccetera eccetera.

    Un paio di numeri per capirci meglio:

    Nel 2008 il porto di Venezia ha movimentato 1,72 milioni di passeggeri. Il tutto con sei navi da crociera e 36 traghetti.

    I dati provvisori ad agosto 2009 indicano un +8,5% sul numero passeggeri. Da gennaio ad agosto, quelli delle crociere sono passati da 798.375 a 923.023, con un +15,6%.

    Vendere Venezia assieme a Trieste? Perché no? Già lo fanno in tutta l’Istria: ogni giorno in tutta l’estate attraccano a Venezia i traghetti che portano vagonate di turisti dalle spiagge istriane fino alla vecchia Serenissima.

    Luigi (veneziano)

  16. cagoia ha detto:

    Mi iero e i animatori no li go gnanche visti.
    Ala fine un xe libero de far quel cavolo che vol. A mi me interessava far le escusrioni e veder posti che altrimenti per quel prezo me li sognavo.
    Comunque da queste considerazioni se capissi che no te ga alba de quel che te sta parlando.

  17. bulow ha detto:

    il fatto e’ che a trieste abbiamo una classe politica che non sa dove sbattere la testa. adesso hanno cagato fuori ‘sta idea del rigassificatore. come se avessimo territorio da sprecare. stivare gas o altri carburanti e’ il modo di usare il territorio piu’ cul che si possa immaginare. a parte tutti i rischi ecc., invece che offrire spazi a industrie high-tech, qua stiviamo gas. pero’ poi vorremmo refarci facendo finta di essere una citta’ turistica, e facendo venire qua le navi dei pensionati americani.

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    A proposito di yacht: una mia compagna del liceo lavora in una delle maggiori agenzie turistiche di Venezia, il cui proprietario è anche un armatore di chimichiere e gasiere.

    Fa un lavoro stranissimo: praticamente organizza le giornate a terra per i supervip che arrivano con i megayacht a Venezia.

    Gli aneddoti si sprecherebbero, e alla fine si somigliano tutti in una caratteristica: chi ha la grana a livelli fantasmagorici la spende in modo incredibile.

    Un unico esempio: una volta è arrivato Larry Ellison, il grande capo di Oracle: uno dei più ricchi del pianete. Un suo sottopancia telefona dall’aereo personale in volo sull’Atlantico (lo yacht era già attraccato a riva ad aspettarlo): questo super-ricco aveva visto magnificato s’un giornale il gusto del tartufo d’Alba e voleva assaggiarlo. Si era d’estate, e tutti voi sapete che la stagione del tartufo è in tardo autunno, ma questa mia amica mi ha raccontato che prima di dire di no a questi personaggi bisogna provarle tutte. Telefona ad Alba e trova che alcuni conservano il tartufo: spedisce allora un tizio in auto fino in Piemonte per procurarselo, e dopo meno di dieci ore i cuochi di Ellison avevano il loro tartufo, col quale hanno fatto il risottino serale per il grande capo.

    Prezzo di questo scherzo: 5.500 Euro tutto compreso.

    La somma è stata pagata senza batter ciglio.

    Luigi (veneziano)

  19. bulow ha detto:

    l’ ultimo messaggio l’ ho scritto prima di aver letto i due precedenti.

    @ cagoia
    non ho problemi ad ammettere che non ho esperienza diretta di navi da crociera, ma solo di traghetti. a naso, preferisco l’ idea del traghetto. salgo su in macchina, sbarco in grecia, o in turchia, e poi faccio quel che voglio. ma e’ questione di gusti, ripeto. no ‘cori che te se rabi.

    @ luigi.
    ma trieste non e’ venezia, dai, e’ inutile contarsela. la maggior parte dei lavori che elenchi fanno parte anche dell’ indotto dei traghetti. ma per i traghetti nessuno si e’ stracciato le vesti.

  20. bulow ha detto:

    @ luigi

    scusa, ‘sto cazzone del tartufo avra’ anche sganciato 5000 euro, ma a me non piace l’ idea di una citta’ che vive di mance.

  21. cagoia ha detto:

    No xe che se riva le crociere no pol rivar i tragheti.
    Me par che semo in una situazion dove no podemo far tropo i schizinosi. Chiunque riva qua, in qualunque modo, se porta soldi e li spendi e ne da de lavorar, el dovessi esser ben accetto. Sopratuto tignindo presente che ste navi e sti turisti inquina meno de una feriera e sxe nmeno pericoloso de un rigassificator.

  22. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Bulow

    Vero: TS non è VE. Ma l’indotto dei traghetti è un infima percentuale rispetto all’indotto delle crociere, che acquistano un “pacchetto” comprensivo di gite e gitarelle con annesso spillaggio di quattrini. Quelli dei traghetti arrivano magari col cestino preparato dall’albergo.

    TS potrebbe vendere un pacchetto che prevede la crociera nel Mediterraneo ma prima (con un traghetto veloce che fa la spola) un giorno a Venezia. Pacchetti turistici di questo tipo (“Venice included”) li ho visti in vendita in tutta la costa croata, fino a Ragusa.

    Luigi (veneziano)

  23. lanfur ha detto:

    Ecco perchè secondo me bisogna mettere una Imposta sulla Stupidità Aggiunta (ISA) accanto all’IVA.

  24. bulow ha detto:

    bòn, no ste rabiarve.

    se c’e’ da fare baruffe (verbali) non mi sono mai tirato indietro, ma qui non mi pare proprio il caso. tutto sommato il mio primo intervento era del tipo: a me le navi da crociera mi stanno sul cazzo. senza nessuna pretesa di analisi sui benefici economici, di cui ammetto di non sapere nulla. solo una questione di gusti personali.

  25. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Bulow.

    E’ vero: il cazzone ha speso 5.000 euro per un tartufo. Se vogliamo fare filosofia, potremmo lamentare la sorte di una città che una volta era una regina ed ora è una puttana. Tutto vero. Però quel mese la mia amica Anna ha portato a casa lo stipendio anche grazie a quel cazzone.

    Trieste non vuole le navi da crociera per non fare la fine di Venezia? Per carità: anche a me piacerebbe una sorte diversa per la mia città, eppure ciò che mi urta maggiormente è che da tutto questo vortice di miliardi che gira attorno al turismo non sia sorto un megagruppo turistico-alberghiero veneziano!

    O aspetti che Trieste torni ad essere il porto della Mitteleuropa, il grande emporio dei tempi che furono, con investimenti mostruosi da parte di tutte le elite di un impero multietnico?

    Luigi (veneziano)

  26. bulow ha detto:

    se ste navi da crociera portano cosi’ tanti soldi, bon, che vengano pure. pero’ sta storia dei traghetti mi rode.

  27. bulow ha detto:

    @ luigi

    come ho scritto sopra, penso che trieste avrebbe da giocare buone carte nel settore high-tec. pero’ siamo incugnati su un modello industriale vecchio: ferriera, cementificio, robe cosi’. abbiamo poco territorio per insediamenti industriali, e quel poco lo sprechiamo per fare stoccaggio di carburanti. ma questo non c’entra piu’ con le navi da crociera.

  28. bulow ha detto:

    a conclusione di tutto sto discorso, pero’ non posso fare a meno di dire che l’ idea di una citta’ che vive di questo tipo di turismo mi mette tristezza. se serve a tirare a campare, bòn, meglio che niente. ma per i miei figli vorrei qualcosa di meglio, comunque.

  29. lanfur ha detto:

    Insomma, se diventa porto per le navi della flotta intergalattica podessi anche andar 😉

  30. bulow ha detto:

    @ furlan

    ecco, sì, quel podessi andar.

  31. mamolo ha detto:

    Trieste ga luganighe de cragno che Venezia no ga…
    e po’, te vol meter, quanto te devi sburtar per le vie de Venezia, e quanto inveze xè svode quele de Trieste, ‘sai meno fastidioso girar..
    Però se somiglia in una roba, zero panchine, e quele che xè, le xè ‘sai scomode…

  32. brancovig ha detto:

    Tutti consapevoli che far partire le navi da crociera da Trieste non è una cosa negativa e poi piuttosto che vedere il molo vuoto …….

    Bisogna capire i motivi perche MSC e Costa non vogliano più partire da Trieste.

    Costi per la logistica?

    In più bisogna capire quanto l’operazione di Bucci sia costata alle tasche dei contribuenti rispetto l’indotto per il territorio.(per esempio: I fuochi d’artificio di giorno per salutare i croceristi però mi aumentano il costo della scuola primaria per i miei figli e peggiora la qualità del cibo)

    e perche poi Bucci non ga sburtà più. Se uno ci tiene ad una sua idea e ci crede non devi molar

  33. bulow ha detto:

    questa dei fuochi d’ artificio di giorno me l’ ero persa.

  34. Luisa maria ha detto:

    Ciao gentile Andrea… è vero..
    dovremmo far convivere esigenze diverse….
    Le aspirazioni turistiche e commerciali ma anche quelle del lavoro o dell’inquinamento..

    Devo dire che ogni punto di vista mi fa riflettere…

    Ad ogni modo, al di là di mille parole, quello che conta è che di Trieste se ne parli.. che la si conosca..
    e magari resti nel cuore di chi ci ha vissuto .. o tornerebbe ancora..
    un abbraccio
    luisamaria

  35. StripedCat ha detto:

    comunque el “crocevia” ad H lo gavemo solo noi…e anche el formaggin batti punta perotti ai punti sia alla vose post-moderno che per la quota altimetrica.

    valorizzemo el NONSENSICAL CHARME de Trieste
    (butemoghe dentro anche el gazometro, altro giacimento culturale de valorizzar…)

  36. mamolo ha detto:

    se el gazometro fussi al lido de venezia inveze che a broletto de trieste saria tutti a fotografarlo…

  37. arissino ha detto:

    Una precisazione: il tema delle navi da crociera è piuttosto complesso. Io personalmente l’ho trattato nel Meetup di Beppe Grillo.
    per chi avesse voglia di approfondire:
    http://www.meetup.com/beppegrillotrieste/boards/thread/5774418/0/
    Comunque, per chi mi dice che le navi da crociera hanno portato dei benefici economici rispetto a quello che i vari enti hanno invece speso, deve portare dei dati concreti.Non favoleggiare,come ha fatto Bucci,di un indotto di 25 milioni all’anno.Fortunatamente ha sottolineato che si tratta di un dato empirico..

  38. bulow ha detto:

    approfitto di questo spazio per chiarire meglio che genere di scommesse sul proprio futuro mi piacerebbe che trieste fosse in grado di fare.

    succede a monaco:

    “No al nucleare, no al carbone: siamo una metropoli tra le più moderne del mondo, vogliamo diventare una metropoli che usa e consuma solo energia ecologica, da fonti rinnovabili: eolica, solare, idroelettrica. La scelta è di Monaco di Baviera, la postmoderna, iperindustriale e ricchissima capitale bavarese. La quale ha deciso di approfittare del prossimo addio al nucleare per convertire a fondo la copertura del suo fabbisogno d’energia: prima, cioè dal 2015, la totalità delle utenze private, poi dieci anni più tardi, dal 2025, anche quelle industriali e commerciali dovranno ricevere dall’azienda dell’energia elettrica cittadina, la Stadtwerke Muenchen (SWM) soltanto energia ecologica.”

    l’ articolo completo si trova qui:

    http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/ambiente/monaco-ecologica/monaco-ecologica/monaco-ecologica.html

  39. cagoia ha detto:

    Me domando cossa c’entra el discorso del nucleare e dele energie rinovabili col turismo crocieristico.
    A ocio GNENTE!

  40. bulow ha detto:

    dai, cagoia, non cercare di attacccare briga a tutti i costi. ho detto che ho approfittato dello spazio per segnalare una cosa. nel corso della discussione si era parlato anche piu’ in generale di prospettive per trieste, e cosi’ ho postato qui la segnalazione.

  41. bulow ha detto:

    @ cagoia, luigi e gli altri

    mi avete (quasi) convinto che il turismo crocieristico puo’ portare sviluppo. pero’ a sto punto bisognerebbe chiedersi seriamente che cosa non ha funzionato. cagoia dice che la colpa e’ soprattutto di bonicciolli. puo’ essere. non sono esperto di porti, mi sembra che cagoia e luigi ne sappiano qualcosa, diciamo che gli credo.
    io pero’ mi domando se quello che ci frega non siano proprio gli opuscoli pubblicitari come quello riportato nel post. a parte le balle sulle infrastrutture, dall’ opuscolo si evince che: trieste e’ vicino a venezia e alla croazia. bene. a trieste c’e’ miramamare e la grotta gigante. bene. a trieste hanno vissuto svevo e joyce. bene. basta. finito. ora io ammetto di non conoscere le aspettative di un crocierista, ma a occhio mi sembra un po’ poco per scegliere trieste come meta. la domanda successiva che mi pongo e’: cosa si sarebbe dovuto scrivere su quell’ opuscolo? non mi viene in mente niente. zero. nada de nada. io a questa citta’ le voglio bene, ma per quanto mi sforzi, non riesco a trovare dei motivi validi per cui un turista dovrebbe venire proprio qui. allora forse non e’ solo un problema di promozione, forse e’ proprio la citta’ che non funziona. la risposta che mi sono dato io, e’ che mi sono stufato delle parate militari, della barcolana, della bavisela, di sissi, della mitteleuropa, di trieste orgoglio d’ italia e di vola colomba bianca vola. tutta sta roba non mi dice niente, non mi ha mai detto niente, non c’ entra niente con quello che faccio io e con quello che fanno le persone che frequento io. puo’ darsi, e sottolineo puo’ darsi, che il sentimento di rifiuto nei confronti di tutta questa melassa non sia solo mio, ma sia piu’ diffuso.

  42. cagoia ha detto:

    Nele crociere che go fato ghe xe stade anche tappe dove le escursioni iera abastanza povere. Noi podessimo ofrir più de tanti altri.

    Disemo che qua de noi una podessi esser la visita dei 3 castei: S.Giusto, Miramar e Duin.

    Un’altra podessi esser + naturalistica val Rosandra e Grota Gigante e con agriturismo per assaggi dei prodotti locali (se usa ‘bastanza in giro nele escursioni dele crociere).

    Dopo podessi esser le grotte de Postumia e Lubiana, e no xe lontan (per esempio le tappe che riva a Cadice prevedi escursioni a Siviglia che xe 130 km distante).

    Anche Gorizia e Cividale podessi starghe.

    Un’altra podessi esser de natura storica con Risiera, Foiba de Basovizza e Redipuglia (no xe dito che escursioni più impegnade no le sia gradide, tanto che la Costa organiza crociere con escursioni a Cefalonia o a ElAlamein).

    Comunque le escursioni xe previste sopratuto nelle tappe de passaggio.
    Trieste iera porto de imbarco e doveva lavorar sopratuto sui collegamenti da Austria, Veneto, Ungheria e Slovenia.

  43. StripedCat ha detto:

    we’re lacking a corporate narrative

    cfr.BILBAO
    stessi problemi de TS de de-industrializzazion, cantieri in malora, in piu’ la iera piena de drogai,disoccupazion – no xe’ rose e fiori ma ghe xe’ un CATALIZZATOR novo, un AEROPORTO PICIO MA CHE FUNZIA
    e se ga’ crea’ un indotto
    e in tutto cio’ ghe iera (e ghe continua a essere) i atentati.

    ma anche le coppie giovani con fioi pici (non solo i single) i va a Bilbao, citta’ pedonale, dai costi ne’ esorbitanti ne’ bassissimi, dall’offerta alberghiera varia e sempre con ottimo rapporto qualita/prezzo.

    we’re lacking a corporate narrative…Bilbao created it from scratch

  44. bulow ha detto:

    eh, a bilbao hanno avuto l’ idea geniale del guggenheim.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Guggenheim_Museum_(Bilbao)

    ci sono stato per lavoro qualche anno fa. la citta’ e’ bellissima.

  45. bulow ha detto:

    striped

    pero’ a bilbao hanno avuto l’ idea geniale del guggenheim. sono stato a bilbao alcuni anni fa per lavoro. la citta’ e’ bellissima. mi hanno detto che prima del ’97 faceva schifo.

  46. StripedCat ha detto:

    eh infatti son d’accordo, fazeva schifo…in scalo all’aeroporto nel 95 iera solo poster de terroristi e gabinetti che per carita’.

    (devo dir che ancora adesso se te giri su per le alte ghe xe ancora qualche zonetta off limits)

    ma i ga avu’
    – the vision
    – the focus
    – the infrastracture
    – the balls.

    bon, per allietar la serata, un bel progetto de marketing territoriale involontario…roba vecia de 1 anno ma proprio per questo ancora piu’ interessante!

    24HBERLIN

    http://berlinromexpress.wordpress.com/2009/09/23/24-hours-berlin-6am-in-the-morning/

  47. arlon ha detto:

    Trieste se darà una sveiada quando al poter la gente salirà per merito, inveze che per altro 🙁

  48. Luigi (veneziano) ha detto:

    Premesso che chi afferma che il turismo crocieristico non sia una risorsa è completamente fuori dal mondo, butto là ciò che mi viene in mente:

    Primo giorno – Visita a TS e al *Nuovo Ecoparco dell’Acqua*, col più grande acquario del nord-est. Alla sera, cena mitteleuropea o tuti in osmiza a imbriagarse.

    Secondo Giorno – Con un aliscafo veloce, visita a Venezia. Ritorno alla sera stanchi ma felici e spennati.

    Terzo giorno – Parte la crociera: Dalmazia, Grecia, Turchia, Vattellapesca.

    Per ogni maxi-nave da crociera dobbiamo calcolare circa 2.000 passeggeri, e cioè 1.000 persone che fanno anche le attività extra (un 50% rimane invece a farsi la vita di bordo, in piscina, in sauna, a giocare a squash, a letto eccetera eccetera). Di questi 1.000 che non fanno attività extra, un altro 50% però decide lo stesso di girare la città da solo.

    1.000 persone che fanno attività extra sono 1.000 persone che sciamano per la città opportunamente intruppate, che mangiano di qua e visitano di là a seconda dell’estro (e degli accordi precedentemente presi) dell’organizzazione. A queste aggiungiamo le altre 500, che invece seguono il proprio istinto.

    Una toccata alla settimana. Solo nel periodo aprile-settembre sono 26 toccate, e cioè 52.000 turisti, che stando due giorni fanno 104.000 presenze giornaliere. Circa 26.000 girano per la city intruppati, più altri 13.000 girano da soli. 39.000 persone spendono per due giorni – stando medio/bassi – una media di 10/15 Euro a testa al giorno (escluse spese già considerate nel pacchetto), e quindi sono circa 780.000/1.170.000 Euro che girano in città.

    Tutto ciò con una sola nave, nella sola stagione estiva, senza considerare la mole di lavoro – e di ricavo – per il porto e tutto l’indotto del porto.

    Luigi (veneziano)

  49. bulow ha detto:

    @ luigi

    puo’ darsi che tu abbia ragione. le cifre che hai portato non mi impressionano molto, pero’. bisognerebbe lavorarci un po’ sopra. un milione di euro e’ piu’ o meno il bilancio di un dipartimento medio-grande all’ universita’ (tra finanziamenti europei, convenzioni con aziende, ecc.).

    ma va bene, tutto fa brodo.

    io pero’ non riesco a cavarmi dalla mente quel gruppetto di turisti che ammiravano sconsolati la casa di joyce in via bramante, una casa di merda come tutte le altre in quella zona, pero’ col tacomaco “qui visse J. Joyce ecc. ecc.”

  50. cagoia ha detto:

    Ma cossa te frega?
    Se i paga i pol vignir veder anche casa mia. Ghe fazo anche far un giro dentro con tanto de guida… qua magno, qua dormo, qua cago…

  51. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Bulow

    Conosco molto meglio i dati di Venezia che quelli di Trieste, per cui non posso fare un confronto adeguato. Ma il porto di Venezia ha conosciuto uno sviluppo negli ultimi dieci anni quasi unicamente legato al porto turistico.

    Oggi il porto di Venezia è il primo polo occupazionale dell’intera provincia, e comprende 6 terminal commerciali, 13 terminal industriali, 41 operatori portuali, 50 società di trasporti e logistica, oltre 100 agenzie marittime e di spedizione e oltre 500 altre società di vari operatori.

    E non parlo di tutti i milioni e milioni di Euro (con occupazione annessa) spesi per i lavori extra. Per esempio: siccome i terminal attuali per i passeggeri non erano sufficienti, qualche mese fa è stato inaugurato il nuovo terminal “Isonzo I”, costato 8 milioni di Euro. E’ già in fase operativa la costruzione del terminal “Isonzo II” (9 milioni di Euro), mentre sono ancora in fase di progettazione all’interno dell’area portuale un garage multipiano e un albergo.

    Il porto turistico di fatto è divenuto l’unico porto di Venezia centro: tutto il resto del traffico è stato spostato a Marghera.

    Contestualmente – e solo per il fatto che esiste il porto turistico – è stato ridisegnato completamente il waterfront di tutta l’area, così come è in fase di costruzione un people-mover (un trenino monorotaia) che trasporti la gente da e per Piazzale Roma. Infine, grazie al fatto che esiste il porto turistico è stata prevista la costruzione in quest’area della testata d’arrivo del nuovo tram che collega l’intera terraferma veneziana col centro storico.

    Insomma: vent’anni fa tutta l’area del porto commerciale di Venezia era in un desolante stato di semiabbandono, adesso grazie alla riconversione a porto turistico è rinata a nuova vita.

    La cosa importante per Trieste – secondo me – è in qualche modo avere un’idea precisa del modello di città che si vuole, e poi perseguirlo con decisione. Mi pare invece che manchi una capacità progettuale “alta”, e di conseguenza si perdano tempo e risorse.

    Sempre per fare un paragone con Venezia: questa mia città è praticamente divenuta il più grande parco a tema storico-artistico all’aperto del mondo. Questo da un lato fa schifo per mille motivi che non sto qui a spiegare, dall’altro però può essere una tremenda opportunità di sviluppo.

    Certo è che – tornando a Trieste – da un lato si vuole l’alta velocità, dall’altro no, si vuole il parco acquatico ma anca podemo far senza, el rigassificator manco parlarne… e po’ cossa altro?

    Lo dico da sincero fan di Trieste, che per me – che vengo da fuori – è una città stracolma di fascino e sinceramente BELLA!

    Luigi (veneziano)

  52. bulow@tele2.it ha detto:

    @ cagoia
    te me ga dà una bona idea! a casa mia go giusto un cesso in perfetto stile anni cinquanta. podessi interessarghe ai appassionadi.

    @ luigi
    appunto, bisogna decidere cosa si vuole essere. il turismo e’ una possibilita’, lo stoccaggio carburanti e’ un’ altra, l’ industria high tech un’ altra ancora. alcune opzioni sono compatibili tra di loro, altre no. alcune sono realistiche, altre velleitarie. il dibattito e’ aperto.

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    Con rispetto parlando, se per “industria high tech” s’intendono gli impianti industriali per produrre materiale high tech, allora credo che nessun privato sarebbe disposto ad investirci sopra, visto il tremendo differenziale di costi con altri paesi. Se invece s’intende un “think-tank” (par ‘doperar ‘na frase che piaxe nei congressi), allora guarda qua che s’è fatto dalle mie parti:

    http://www.vegapark.ve.it/vega/acms/vega/

    Tu pensi a una cosa simile?

    Luigi (veneziano)

  54. bulow ha detto:

    luigi

    premetto che non ho nessun tipo di preparazione e competenza sui temi economico-imprenditoriali. quel che penso e dico sono cose del tipo: mi piacerebbe che la mia citta’ fosse cosi’ e cosi’. procedo contando sul mio (poco) buon senso.

    fatta questa premessa, ti dico che per me l’ high tech comprende non solo computer, telefonini e gadget vari, ma anche e soprattutto la produzione di nuovi materiali (tipo superconduttori), di pannelli solari, di macchinari a basso consumo e basso impatto, e cose del genere. qualcosa che sia legato anche agli istituti di ricerca che abbiamo a trieste. non credo che questo genere di industria si possa impiantare facilmente in un paese con poca scolarizzazione. e penso che trieste dovrebbe mantenere anche una vocazione industriale.

    piccola divagazione. mi piacerebbe che a trieste si varasse un piano ambizioso di ripristino ambientale. a te piace trieste (anche a me). ma hai mai provato a guardare da vicino i boschi che circondano la citta’? sono una scovazzera tipo napoli. abbiamo un litorale fradicio di veleni. finche’ tratteremo cosi’ il nostro territorio, sara’ dura convincere i turisti a fermarsi da noi.

  55. bulow ha detto:

    luigi

    non ho tanto tempo per visitare il sito che hai segnalato. puoi dirmi in due parole se questo vega e’ una roba tipo l’ area di ricerca di trieste?

  56. Luigi (veneziano) ha detto:

    Sì, il Vega di Marghera è molto simile all’area di ricerca di Trieste, con la differenza che mi pare coinvolga più società (oltre 200), ed inoltre è anche connesso con altre 300 società che operano nel territorio.

    A occhio poi mi pare che mentre a Trieste ci sia molto più la “mano” pubblica, a Venezia gli investimenti siano stati per la maggior parte privati, così come le attività sviluppate.

    Per quanto riguarda i superconduttori, i principali campi di applicazione sono i seguenti (li copio da un documento):

    – solenoidi di piccole dimensioni, fino a 20T, sia per la ricerca che per la spettroscopia NMR (Nuclear Magnetic Resonance) che per la MRI (Magnetic Resonance Imaging) . E’ richiesta alta omogeneità di campo e stabilità temporale
    – solenoidi di grandi dimensioni essenzialmente per gli impianti per la fusione termonucleare controllata
    – magneti per la fisica delle alte energie, sia per focalizzare ed accelerare i fasci di particelle negli acceleratori, sia per i rivelatori delle particelle stesse
    – sistemi di accumulo di energia magnetica SMES (Superconducting Magnet Energy Storage)
    – sistemi di trasporto basati sulla levitazione magnetica, dove sono richiesti campi magnetici elevatissimi
    – sistemi meccanici senza attrito (cuscinetti magnetici ecc.)
    – limitatori di corrente nelle reti di potenza
    – trasformatori di corrente
    – rivelatori di campo magnetico ad alta precisione SQUID
    – motori magnetoidrodinamici (MHD) la cui realizzazione è possibile solo con magneti superconduttori
    – macchine elettriche

    Vedo che i progetti di ricerca in questo settore sono stati praticamente tutti sponsorizzati da grossissimi centri di studio pubblici e privati, con cospicui finanziamenti pubblici, per cui si sono principalmente indirizzati laddove esistevano già delle strutture in loco.

    Vedo anche che la produzione di pannelli solari (di per se non una produzione “leggerissima” e “pulitissima”) è concentrata in alcuni paesi come il Giappone. In Italia i produttori sono ancora pochi: uno di questi – che io conosco indirettamente – è la XGroup di Padova.

    Se le informazioni che ho sono esatte, il primo produttore italiano è la Helios Technology di Carmignano sul Brenta (PD), che opera in uno stabilimento di oltre 10.000 metri quadrati.

    Poi c’è Solsonica del gruppo EEMS, quotata in Borsa a Milano e con sede in provincia di Rieti. Occupa 1.500 persone a livello mondiale.

    Un altro medio/piccolo produttore italiano è Azimut, in provincia di Vicenza.

    Credo che in tutto il FVG non ci sia un produttore di impianti fotovoltaici.

    Riguardo alla qualificazione ambientale di Trieste, sono daccordissimo con te, anche se per lo sviluppo turistico basato sulle bellezze ambientali io la vedo dura: per quanto riguarda la spiaggia la concorrenza delle coste istriane è troppo forte. Mentre esalterei di Trieste proprio il suo carattere di confine, di incontro, di confronto. Questa è una caratteristica inesistente nel resto d’Italia. Unica. E credo sia sommamente sciocco non sfruttarla. Io per esempio non vedo che problema ci sia nel farne una città visivamente bilingue, o addirittura trilingue: sloveno, italiano e tedesco a braccetto per la città. L’inventiva italiana, la serietà tedesca, la passionalità slava: tutto in una città.

    Venghino, venghino siore e siori…

    Luigi (veneziano)

  57. bulow ha detto:

    luigi

    mah, dubito che a qualcuno interessi vedere come i triestini si incontrano-scontrano-confrontano. questa e’ materia da psicanalisi. il giorno in cui ci si rendera’ conto che OGNI citta’ e’ un luogo di incontro di varie culture, sara’ un gran giorno. poi penso che il lower east side di manhattan e’ stato il piu’ formidabile luogo di incontro di culture, e una vera fucina di artisti in tutti i campi. quando i turisti se ne sono accorti, il lower east side e’ morto. amen.

    per quanto riguarda le “bellezze naturali”, devi considerare che i dintorni di trieste non finiscono a fernetti, ma arrivano fino a postumia e oltre. a quindici km dal centro c’e’ la skocjanska jama. sono dieci anni che va avanti il cantiere per la pista ciclabile da ponziana a kozina, una via di fuga che dal centro dovrebbe portare direttamente in mezzo ai boschi del carso. attualmente mancano due lotti, perche’ uno sfasciacarozze non vuole sgomberare. capito che merda?

  58. cagoia ha detto:

    “L’inventiva italiana, la serietà tedesca, la passionalità slava”

    Me par che però qua gavemo la serietà italiana, la passionalità tedesca e l’inventiva slava.

  59. arlon ha detto:

    cagoia, me stago rodolando de rider 😀

  60. bulow ha detto:

    luigi

    poi bisogna considerare che certe scelte strategiche sono irreversibili:

    da wikipedia:

    Gentrification and urban gentrification denote the socio-economic, commercial, and demographic change in an urban area resulting from wealthier people buying housing property in a poor community. Consequent to gentrification, the average income increases and average family size decreases in the community, which may result in the informal economic eviction of the lower-income residents, because of increased rents, house prices, and property taxes. This type of population change reduces industrial land use when it is redeveloped for commerce and housing. In addition, new businesses, catering to a more affluent and sophisticated base of consumers, tend to move into formerly blighted areas, further increasing the appeal to more affluent migrants and decreasing the accessibility to less wealthy natives.
    Urban gentrification occasionally changes the culturally heterogeneous character of a community to a more economically homogeneous community that some describe as having a suburban character.

    credo che a venezia ne sappiate qualcosa.

  61. StripedCat ha detto:

    sul tema gentrification podemo discuter…cfr alla vose prenzlauer berg…(o notting hill in london, o canal saint martin a’ paris)

    ghe xe sempre drio storie de real estate.

    ocio ala gentrification.
    le regolette d’oro de stripedcat:
    http://aflatinberlin.wordpress.com/ideal-neighborhoo/

    a qualsiasi latitudine, trasporti e sostenibilita’ xe fondamentali

    (francamente, no me meto a pianzer co’ i ghe da’ fogo ai SUV a prenzlauer berg)

  62. arissino ha detto:

    Ancora una annotazione a proposito delle crociere a Trieste. In primis, dal punto di attrattiva “pura” ,Trieste non è assolutamente paragonabile a Venezia.Pertanto non possiamo in alcuna maniera fare degli accostamnenti. Secondo elemento, Trieste è “turistica” da qualche anno.Dieci anni fa in città non si sapeva neanche cosa fosse il turismo.Da questo punto di vista sta mancando una spinta alla creazione di una cultura dell’accoglienza.Non abbiamo ancora capito che il turismo è una risorsa enorme, non abbiamo ancora capito che dobbiamo fruttarla ma , soprattutto, come sfruttarla.
    terzo punto, vissuto personalmente.Così come erano organizzate le crociere a Trieste,( parlo di MSC e Costa ) costituendo il nostro scalo semplicemente imbarco e sbarco all’inzio e alla fine della vacanza, non c’era neanche l’occasione per l’organizzazione di tour. I turisti arrivavano prevalentemente in pullman dagli aeroporti , scendevano davanti alla Marittima per salire sulla nave e facevano viceversa una settimana dopo.
    Poche, poi, sono state negli anni passati le “toccate” di navi per cui Trieste era una delle tappe della crociera con relativi tour, etc. Quest’anno quasi nessuna.
    Pertanto così come erano pensate a Trieste, le crociere hanno portato dei benefici davvero esigui.

  63. effebi ha detto:

    ma nissun scrivi niente dei norvegesi che dovessi “sabrcar” a trieste ?

  64. simospa76 ha detto:

    Aggiungo una cosa purtroppo poco nota per la serie “ecco un pacchetto di dieci attrazioni turistiche triestine che si potrebbero valorizzare”: il dinosauro Antonio! E’ uno dei dinosauri più completi mai trovati al mondo, fa bella mostra di sé al museo civico tra gli altri reperti rinvenuti al sito del Villaggio del Pescatore (Duino-Aurisina, Trieste), l’unico sito a dinosauri italiano. Nel sito – peraltro – è stato scoperto un altro dinosauro che, per mancanza di fondi (circa 80mila euro), viene lasciato a sè stesso dallo Stato. All’estero ci avrebbero costruito una megalopoli turistica tutto intorno, molti triestini manco sanno che esiste 🙁

    PS: ah, comunque il mio secondo voto all’attrazione da valorizzare va indubbiamente al mitico incrocio ad H 🙂

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