Sono ripresi a pieno regime i lavori di costruzione della palazzina di via delle Linfe, contro la quale Antonio Castriota, giovedì scorso, si è lanciato in un attentato si pensa volutamente suicida.
L’uomo era da tempo in pessimi rapporti con la ditta responsabile dei lavori che, una volta ultimati, avrebbero compromesso la vista della villetta che egli stesso aveva costruito. Il fratello di Antonio Castriota, Giuseppe, ha dichiarato quanto segue (fonte: www.ilblitzquotidiano.it):
«Non so se qualche responsabile della ditta che sta costruendo il palazzo si farà vivo con noi, nessuno può permettersi di entrare nella testa degli altri e non voglio polveroni o polemiche. Io so solo che il giorno dopo, al venerdì, il cantiere si è rimesso in moto e che già lunedì il garage è stato ripulito anche se ci sono ancora i sigilli di sequestro della magistratura. Nessuno finora è venuto da noi. Li abbiamo sentiti lavorare, ma gli operai non c’entrano, sia ben inteso. Forse sarebbe stato più apprezzabile un po’ di silenzio, una pausa, come ”presente”. E intanto noi qui viviamo nella confusione, nell’angoscia».
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