12 Settembre 2009

Ronchi racconta come diventò “dei Legionari”

E’ un’illustrazione dell’artista triestino Bruno Chersicla l’immagine che identifica la serie di eventi promossi dal Comune di Ronchi dei Legionari e dal Consorzio culturale del Monfalconese per ricordare i 90 anni della Marcia di Ronchi: il ritratto del poeta-soldato, i camion dei legionari in partenza da Ronchi per Fiume, e in alto, l’aquila con l’anfora da cui sgorga l’acqua, uno dei simboli araldici della città adriatica nel periodo dell’occupazione italiana.
Sarà proprio una statua di Gabriele D’Annunzio dello stesso Bruno Chersicla ad accogliere i visitatori in Villa Vicentini Miniussi, una delle sedi principali degli eventi che interesseranno il centro di Ronchi. Senza dimenticare che il centro isontino deve la dicitura “dei Legionari” proprio ai legionari di D’Annunzio partiti da qui alla volta di Fiume.
Le manifestazioni raccolte sotto il titolo “La quinta stagione”, prendono il via proprio da villa Vicentini Miniussi, a Ronchi, con la mostra “Il mio politissimo cranio”: sono esposti per la prima volta i negativi su vetro di un famosissimo ritratto di Gabriele D’Annunzio, realizzati da Giovanni Cividini e conservati nell’archivio del Ccm.
Sempre in villa Vicentini Miniussi sarà allestita la mostra “Ricordi fiumani”. Sarà l’occasione per ricordare la figura di Ercole Miani, volontario nella Prima guerra mondiale, legionario fiumano, antifascista, tra gli organizzatori del Partito d’Azione a Trieste, fondatore dell’Istituto di storia del movimento di Liberazione a Trieste. Il percorso di Miani è esemplificativo infatti della complessità dell’esperienza fiumana, in cui si trovarono fianco a fianco nazionalisti, socialisti, anarchici.
Sabato 12 settembre sarà villa Blasig ad ospitare una mostra fotografica e una tavola rotonda: relatori saranno Augusto Romano Burelli, Paolo Gaspari, Fulvio Senardi e Antonino di Colloredo Mels.
La manifestazione proseguirà a settembre e ottobre con conferenze, dibattiti, degustazioni dedicate all’impresa di fiume e alla permanenza di Gabriele D’Annunzio tra Cervignano e Ronchi.
inaugurazione d'annunzio

Tag: , , , , , , , , , , .

4 commenti a Ronchi racconta come diventò “dei Legionari”

  1. Mayaliny ha detto:

    ho appena avuto la folgorazione che uno dei periodi più felici dell’infanzia di mia madre, l’emigrazione da Ronchi a Fiume nel secondo dopoguerra, si deve, in parte, alla connessione tra le due città creata dal D’Annunzio con l’impresa di Fiume 🙂

    (e anche se fosse solo un caso, mi piace pensarlo 🙂 )

  2. EFFEBI ha detto:

    @mayaliny: qualcosa mi sfugge (i due “viaggi” -quello di d’annuzio e quello di chi emigrò a fiume dopo il ’45- hanno poco in comune, se non la destinazione del viaggio)

    @redazione di gorizia: quel “occupazione italiana” di Fiume per i molti italiani che lì vivevano e poi se ne andarono da Fiume risulta un pò “stonata”.

    Ora Rieka è occupata dalla Croazia ?

  3. Mayaliny ha detto:

    Effebi.. il collegamento è strettamente personale, non ho detto che sia storicamente veritiero.. 🙂

    Cmq trovo plausibile che mia madre, con la sua famiglia e i loro concittadini che in quegli anni lasciarono Selz (fraz. di Ronchi), abbia scelto Fiume, tra tutte le possibili destinazioni in ex-Jugoslavia perchè in qualche modo c’era un collegamento tra le due città creato vent’anni prima..

  4. abc ha detto:

    @mayaliny
    Interessante il tuo sito, per le notizie in Italiano sulla Slovenia.
    Se hai notizie su coloro che scelsero di andare a vivere in Jugoslavia dopo il 1945, sono curioso di conoscerle. Mi pare che alcuni ritornarono indietro, altri finirono male quando Tito si staccò da Stalin, altri rimasero. Esiste qualche statistica su questi 3 gruppi.

    @effebi
    la vicenda di Gabriele d’Annunzio secondo me è stata una occupazione militare, tanto più che l’esercito italiano poi intervenne, invece la successiva suddivisone del territorio di Fiume fra Italia e Jugoslavia in base al trattato di Roma è stato un atto legittimo internazionalmente riconosciuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *