Nell’insofferenza crescente verso tutto ciò che si oppone alla sua azione politica, ora Berlusconi minaccia anche di bloccare l’Europa. Che il Governo Berlusconi avesse una sottile vena anti-europea lo si sapeva da sempre, ma che questa portasse a una “violenta” presa di posizione contro la normale dialettica politico-istituzionale è stata una sorpresa di non poco significato. Si potrebbe sostenere che questa reazione rientra nella naturale contrapposizione tra l’essere membro dell’Unione Europea e il non ammettere ingerenze interne in alcune questioni politiche ritenute di competenza nazionale. Allora, rispetto al tema specifico di questo periodo e cioè la gestione e il controllo dei flussi di immigrazione, è vero e condivido la necessità che l’Europa trovi una strada e una responsabilità comune e non lasci soli gli Stati, è altrettanto vero però che proprio sulle politiche di confine e di controllo dei confini lo Stato nazionale ha in questi anni riaffermato la sua forza.
Non è questo lo spazio certo per un trattato di scienza della politica, ma quello che qui brevemente mi interessa sottolineare è che questo spirito anti-europeo non aiuta certo l’Italia nei suoi rapporti di confine e nella sua politica internazionale. Anche perché, bisogna sottolinearlo, finché Berlusconi poteva contare sul “cappello” di Bush, la nostra debolezza era nascosta, ma ora inizia a essere palese. Allora, guardando al “teatrino” dei rapporti con la Libia, non possiamo non essere perplessi per i rapporti che continuano ad esserci con la Slovenia, stato membro dell’UE. Non sottovaluto i problemi “storici” che caratterizzano l’atteggiamento di entrambe le parti (in fondo la Slovenia al momento non ha buoni rapporti neanche con la Croazia..), ma non mi sembra che la storia con la Libia sia così pacifica, e quindi la domanda banale è, perché siamo amici della Libia e non siamo amici della Slovenia?
In questo breve intervento voglio solo sottolineare che la mia impressione è che conti molto anche la mancanza di una cultura davvero europea e la strategia di voler essere davvero un grande stato europeo. Tanto che anche su questo confine, che ormai strategicamente interessa meno per la sicurezza (o per la percezione di essa), si sta lasciando scemare l’idea di un’area di comune costruzione di futuro, di condivisione di strategie, di visione euroregionale.
Nessuno mi sembra che in Italia abbia sottolineato la coincidenza, ovviamente non voluta, della minaccia di Berlusconi di bloccare l’Europa fatta proprio nella cerimonia dell’anniversario dei Settant’anni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. E mentre la Merkel si inchina e parla di responsabilità nel plasmare il futuro, Berlusconi dice che la situazione ora è diversa e quella tragedia non si ripeterà. Il fatto però è che bisognerebbe anche ricordare che da quella tragedia i maggiori paesi europei, tra cui convintamente l’Italia, sono usciti con un’idea di Europa unita e pacifica e con la voglia di costruire un futuro comune. Credo faremmo bene a non dimenticarlo mai, neanche nelle battute polemiche.
A parte la vicenda della Libia, non si capisce bene quale sia la politica estera dell’Italia. Almeno io.
con la libia riesce a fare i più sporchi traffici (autostrade appaltate senza appalto)
con l’europa non ci riesce
intanto 8 miliardi sono passati dalla nostra scuola alle tasche di gheddafi
e abbiamo migliaia di insegnati senza lavoro
poi abbiamo la totalità dell’informazione in sua adorazione e tanti “caproni” che ancora girano tra di noi dicendo :
“poverino lasciatelo lavorare !”
io sono anche spaventata da tutti i gruppi razzisti che ogni giorno nascono in face book e a questi gruppi vi si iscrivono anche (se non ne sono gli autori !) alcuni politici parlamentari
a questo punto era meglio la dittatura fascista perchè si dichiarava tale
ora siamo alle bugie ripetute che diventano verità
tipo canale 5 che dice berlu è stato assolto nel processo mils
ma se non puo’ neanche essere processato ?
in questo quadro mi viene difficile pensare ad una politica europea di questo governo
per usare una frase napoletana :
in europa nesciuno è fesso !!
Il problema dei rapporti tra Berlusconi e l’ Europa sta nel non possedere il controllo dei media europei (giornali TV e radio) come accade in Italia e quindi lì la critca si fa sentire.
Qui da noi, a parte sempre più rare eccezzioni (vedi lo scontro su rai 3, Fazio, report ecc)vedo ogni giorno aumentare lo stuolo di giornalisti-cortigiani sempre pronti, senza imbarazzo all’adulazione.
Berlusconi è molto lontano dalle democrazie europee e di conseguenza, lo siamo anche noi italiani.
secondo me, all’aumentare dei problemi per le aziende petrolifere in nigeria aumenta piu’ che proporzionalmente il focus su algeria e libia.
cio’ detto, la ragion di stato ha portato perfino la francia a illuminare di rosso la tour eiffel per onorare la visita del presidente cinese, qualche anno fa.
la germania chiude piu’ di qualche occhio e lavora con cina e russia a piu’ non posso.
quindi di compromessi son pieni i paesi europei. soprattutto in un momento economico come questo.
ma da qui a far vergognare, con i propri penosi teatrini, un’intera nazione, ce ne corre.
ho tenuto da parte il discorso della merkel a gdansk. non sono d’accordo su tutto, ma ho bisogno di ricordarmi cos’e’ un primo ministro. ogni tanto me lo rileggo.
secondo il guardian, dietro la love story tra berlusconi e gheddafi ci sarebbe anche dell’ altro. scrive il guardian:
“…the two leaders are connected by something other than political expediency. Their families have a common (and highly debatable) business interest.
In June, the small Italian news agency Radiocor reported that a Libyan company, Lafitrade, had taken a 10% stake in Quinta Communications, a cinema production company founded by a Tunisian-born but French-based entrepreneur, Tarak Ben Ammar. Lafitrade is controlled by the Gaddafi’s family’s investment vehicle, Lafico.
So far, so uncontroversial. Except that a) one of the other firms invested in Quinta Communications, with a stake of around 22%, is a Luxembourg-registered investment company owned by the Berlusconi family investment vehicle, Fininvest; and b) Quinta Communications and Mediaset, the Berlusconi-founded TV empire, each own a one-quarter stake in a new satellite TV channel for the Maghreb, Nessma TV.
This would seem to constitute a pretty staggering conflict of interest for Berlusconi, to add to the many he already has in Italy. But even leaving that aside, one of Nessma’s target markets is Libya. And by letting the colonel’s minions into Quinta, Berlusconi and Ben Ammar have handed a share in the ownership of the station to the Libyan regime. It will be interesting to see the extent to which Nessma’s journalists will feel free to criticise Gaddafi’s running of the country.
Ben Ammar, a businessman pure and simple, can do what he likes. But Berlusconi is in a rather different position as prime minister of a democratic nation.”
l’ articolo completo si trova qui:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/sep/04/gaddafi-berlusconi-business
…mais bien sur. avete letto il testo dell’intervento televisivo di B alla tv libica Nessma TV di cui possiede il 25%?
cito dal blog di Grillo:
“ha promesso “con una totale apertura di cuore” a tutti i nordafricani in ascolto: “la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l’apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”.
Purtruppo il problema del confiltto d’interessi è un macinio. il sultano grazie agli intrecci con la politica e la filosofia del do ut des almost qualsiasi cosi tocchi va a fare i suoi interessi:
Assicurazioni, Banche, Media, Edilizia, Istruzione, Calcio (Gheddadf ed i soldi per il Milan) ecc ecc
Non dimentichiamoci che è un imprenditore e come tutti gli imprenditori farà sempre in primis i suoi interessi.
A quanta nostalgia …. di Prodi debole politicamente ma di tutt’altro spessore morale
striped cat
dagli abissi della memoria di un altro tempo e di un altro mondo, mi torna in mente un titolone di cuore:
“ha la faccia come il culo”
degli sproloqui tunisini di s.b. aveva parlato anche l’ unita’.
http://www.unita.it/news/italia/88058/spopola_sui_blog_e_sulla_stampa_il_berlusconi_show_tunisino_ma_laveva_scoperto_lunit_on_line
notevole questa frase (pronunciata da s.b. in persona):
“La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo, oggi niente può influenzare le masse come la tv, la stampa è lontanissimo dal farlo”
la dedico a tutti quelli che si ostinano a sostenere che il controllo di b. sulla tv non c’ entri niente con il consenso di cui gode nel paese.
secondo l’ espresso, tarak ben ammar sta volando come un avvoltoio sulla carcassa de “la 7”. cosa vorra’ dire?
allucinante a dir poco.
http://www.youtube.com/watch?v=9blS8S_J_I4
muli – go visto videocracy e piu’ che la decadenza imperante e imperiale de certe cosiddette “elite”, quel che me sconvolgi xe’i visi adoranti tra el pubblico (al centro commerciale, al programma tele, alla piazzetta in sardegna). fioi. nonne. veci. mularia. omini. donne.
cio’ i xe’ tuti insempiai.
pura metastasi irrimediabilmente diffusa nel paese.
report xe in pericolo.
go zerca’ subito se esisteva un gruppo facebook pro-gabanelli.
esisti.
la gabanelli NO SE TOCCA!!!
(el prossimo straniero che me disi “oh in italy you have this fantastic quality of life!!” e poi me domanda “how come you italians elected berlusconi again?”) giuro che lo lego alla sedia e ghe fazo veder el film in loop. poi parleremo de “cuoliti of laif”.