3 Settembre 2009

La tutela della marilenghe? Uno spreco, secondo il Corriere

Io Donna, settimanale femminile del Corriere, descrive l’applicazione del decreto sulla tutela delle lingue minoritarie in Friuli, enumerando esempi di alcuni progetti fin qui intrapresi: “tipo la traduzione di Mari Courage e i siei fîs di Bertolt Brecht, i 35mila euro per il software T9 per sms in friulano, o la proposta del presidente del Consiglio regionale Eduard Ballaman (leghista che non conosce il friulano) di sottotitolare il kolossal da dodici milioni di euro che Renzo Martinelli sta per realizzare sul beato Marco d’Aviano”

Secondo uno degli intervistati: “L’insistenza sul friulano è puro snobismo. Per me resta la parlata per la famiglia e gli amici”

Concludono le articoliste: “Almeno linguisticamente, il paese reale sembra avere più buon senso del paese legale. Mentre nelle scuole di Udine ci si sfila dalle polemiche su lingua e dialetto, nei palazzi della politica di Trieste c’è chi prepara la controffensiva giuliana all’incontinenza friulana. Perché di dialetti in Regione ce n’è più d’uno e Piero Camber, presidente della commissione cultura del Consiglio regionale, propone una legge che ne elenca ben nove, dal triestino al bisiaco al gradese al maranese, il muggesano, il liventino, l’istriano, il dalmata e il veneto goriziano- pordenonese-udinese. Tutti a reclamare protezione, e a spingere per diventare libri, spettacoli, ore di scuola, nella lunga marcia verso lo status di lingua vera e propria. L’impressione è che di dialetto in dialetto e di lingua in lingua qui si sia aperta una falla che porta dritto a Babele. È davvero il caso di spalancare i boccaporti anche in Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria?”

Link all’articolo.

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22 commenti a La tutela della marilenghe? Uno spreco, secondo il Corriere

  1. brancovig ha detto:

    Ho letto tutto l’articolo. Molto interessante e consiglio a tutti di leggerlo. Ci sono molti spunti interessanti tra cui le interviste a presidi e docenti di alcune scuole friulane. Il testo riportato è solo un breve summary e perde molte informazioni. Seguire questa linea delle vulgate locali oltre alla dilapidazione delle risorse pubbliche (assai scarse)è il futuro che proproniamo ai nostri figli e nipoti che sarà terribile. Un Italia di stampo medioevale ripegata all’indietro e perdente in molte sfide strategiche sul futuro

  2. lànfur ha detto:

    Anche io l’ho letto ed era ora che qualcuno mettesse in luce certi altarini.
    Non vanno giustificati gli sprechi ma per la precisione va detto che “una versione del browser Mozilla, e addirittura vichipedie” sono opere completamente a costo zero (mi auguro)

  3. Luigi ha detto:

    Di questi tempi, con tutto i rispetto per la “marilenghe” di mio Padre non ci si può permettere di buttare soldi per queste cose. Inglese, tedesco, sloveno insegnati bene, in modo pratico e concreto. Questo serve qui da noi.
    Altrimenti anch’io voglio la tutela del veneto-goriziano!
    No gavemo bori!
    No vìn bès!
    Luigi

  4. lànfur ha detto:

    Cmqe anche l’Espresso non ci va giù tanto leggero.
    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/we-speak-furl%C3%A2n/2107772//0

  5. erec ha detto:

    D’accordo con Luigi. PS: provate a chiedere in giro quanti bori sono stati spesi solo per rifare i cartelli segnaletici stradali (per es. nell’area isontina diversi sono in 3 lingue con esiti un po’dubbi e -secondo me- alcuni ridicoli… un po’ di pragmatismo e oculatezza (anche e soprattutto nella gestione dei fondi -anche NOSTRI-) non guasterebbe.
    Invece ci si trova nella solita paradossale situazione di non sapere neppure comunicare quando si va di la (i goriziani sanno cosa significa l’espressione) -in SLO-; mentre soprattutto i giovani sloveni con l’italiano e inglese si arrangiano piuttosto bene…
    Siamo alle solite: indrio come le bale del can (scusate l’espressione colorita) ma pieni di cose materiali inutili…
    Saluti a tutti

  6. Marco ha detto:

    Ho letto i due articoli incriminati e non sono molto profondi, lasciano intendere che ci siano stati soltanto degli sprechi ( si deduce anche i politici che li hanno ispirati e che hanno già mandato i realativi comunicati ai giornali, oggi stesso). Se andiamo di questo passo, quelli come me, che odiano il baseball e il calcio, diranno che i soldi spesi per costruire dei campi appositi sono uno spreco indefinibile. Senza contare le decine di ospedali italiani che cadono a pezzi, perché mal costruiti o con una manutenzione scandalosa. Questi sono gli sprechi, di centinaia di milioni di euro.
    Per quanto concerne la giusta tutela, chi ha ragione? Personalmente trovo i cartelli plurilingue un esempio di civiltà, al di sopra dei nazionalismi. Rilevo soltanto che alcuni possiedono degli errori. Ci saranno anche stranieri che sono rimasti perplessi, ma tanti altri sono rimasti molto impressionati. In positivo.
    In quanto al medioevo, studiatelo meglio, non avanzate ipotesi fantasiose. A quei tempi non erano permesse delle libertà che la nostra democrazia promuove, quindi si tratta dell’esatto contrario.
    Di cose inutili caro erc, ce ne sono talmente tante, che non mi basterebbe il blog per elencarle.
    Ovviamente il giudizio sarebbe arbitrario e secondo il mio parere e le mie esigenze.
    Vedere le cose da più punti aiuta molto, anche perché, scusatemi, ma non dite nulla di innovativo e le espressioni sembrano, al massimo, quelle molto colorate e da osteria, che vi sembra di controbattere.

  7. abc ha detto:

    @ brancovic
    concordo con te che l’articolo perda molte informazioni, se non altro tutte quelle che avrebbero reso l’articolo meno di parte.
    L’articolo manca di rispetto alle persone, noi Friulani siamo ridicoli punto e basta.
    Per giustificare che a Udine il 64 % delle famiglie ha scelto di far imparare il Friulano a scuola, si chiarisce che sono stati i marocchini albanesi e romeni a fare questa scelta perché “aiuta l’integrazione”: inconcepibile.
    Chi ha scritto l’articolo non sa nemmeno cosa significhi koiné, ma mi fermo qui per non annoiare.

    @ lanfur
    non so mozzilla, ma vikipedie sicuramente è a costo zero. Un ‘altra riprova del pressapochismo e senso unico dell’articolo. La risposta a quanto scritto dall’Espresso la trovi qui:
    Comunicât di rispueste dal Comitât 482

    @Marco
    condivido in pieno quanto hai scritto.

  8. abc ha detto:

    Mi scuso per la parola “articolo” ripetuta numerose volte.
    Qui non è possibile correggere un testo prima dell’invio, ma solo dopo, con il cronometro che ti mette ansia. In questo particolare Goriziaoggi era meglio.
    Il link che riporta la risposta all’espresso è questo:
    http://com482.altervista.org/comunicats/comst09_05_it.pdf

  9. brancovig ha detto:

    @abc
    Non penso assolutamente che i friulani siano ridicoli ma preferisco che la comunità sostenga l’istruzione di alto livello (per la formazione delle generazioni future in competizione con il mondo) e la sanità di qualità. Compiti primari.
    Se rifletto mi sembra che la regione FVG abbia perso la sua spinta propulsiva. Era un esmpio da seguire nel contesto italiano fino a pochi anni addietro, indiscutibile. Ora, vedi questi due articoli su importanti media nazionali, non mi sembra che la battaglie la vedano proiettata sul futuro. Forse riflette il periodo buio di ripiegamento su se stessi che tocca un po’ tutta l’europa. Comunque è perdente come è perdente, in prospettiva lo spingere sulle volgate locali. Le classi dirigenti questo dovrebbero capirlo

  10. abc ha detto:

    @brancovich
    Non ho mai sostenuto che tu pensi che i Friulani siano ridicoli.
    Ho scritto “L’articolo manca di rispetto alle persone. Noi Friulani siamo ridicoli punto e basta”. Se clicchi su
    http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_03/furlan_dialetti_io_donna_567d18ea-9892-11de-b8d4-00144f02aabc.shtml
    di fianco alla foto di Lignano è scritto “con sprezzo del ridicolo”. Si vede che ai giornalisti del Corriere torna vantaggioso deridere una parte dei loro lettori. Se questa è intelligenza.
    Concordo con te nel preferire una scuola di alto livello (piuttosto che di massa) ed una sanità di qualità, ma gradirei finanziarle costruendo meno stadi di calcio.
    Trovo assurda la proposta che ha fatto qualcuno di obbligare l’insegnamento dello Sloveno e del Tedesco in tutte le scuole della regione e di proibire il Friulano. Sono invece del parere che debbano obbligatoriamente essere insegnati bene italiano e inglese, lasciando ad ognuno la facoltà di scelta per tutte le altre lingue, ripeto lingue.

  11. Bibliotopa ha detto:

    ma.. le lingue servono per comunicare, almeno io credevo?
    invece sembra che servano per accentuare l’importanza, per dar lavoro..

  12. abc ha detto:

    Allora impariamo tutti solo inglese e lasciamo perdere tutto il resto?

  13. Macchinista ha detto:

    Beh conoscere l’inglese penso che sia, nel mondo attuale, necessario per poter comunicare. Conoscere lo sloveno (non obbligarne lo studio) è un fatto di cultura, vista la vicinanza al confinee la continua interazione con gli sloveni. Nella maggioranza dei casi, quando chiedi a qualcuno perche non studia lo sloveno, la risposta è “Perché no servi, tanto de la tuti sa talian”. Questo non vuole dire che l’italiano è più importante, ma che “da la” sono più furbi.

  14. Bibliotopa ha detto:

    Oggi nuovo articolo di Claudio Magris sul corriere della sera a proposito di localismo “essere napoletano” o “fare il napoletano” ?

  15. lànfur ha detto:

    Macchinista ma noi siamo più furbi di loro perchè presto, quando di qua parleremo solo il friulanese e il triestinese dovranno adeguarsi anche loro con evidente dispendio di energie nell’imparare queste nuove lingue.

  16. Marco ha detto:

    Cara Bibliotopa, quali posti di lavoro ha creato la legge sulla lingua friulana?
    Quanti?
    Pagati?
    Questo perché conosco qualcuno che lavora utilizzando il friulano, ma non mi sembra che se la passi così bene. Se applichiamo questo criterio a tutte le attività, difficilmente si salverebbe qualcuno.

  17. Marisa ha detto:

    Solo una “piccola” osservazione di carattere finanziario. Dal momento che noi friulani lavoriamo e paghiamo anche le tasse, oltre che produrre il 90% del PIL (prodotto interno lordo) regionale, ogni centesimo speso per la tutela della lingua friulana è il risultato esclusivo del nostro lavoro. Dunque non sono gli italiani a pagare la tutela della nostra lingua. Ce la paghiamo alla grande da soli!
    Precisato questo fondamentale concetto finanziario, spaventoso è il “disprezzo” per la lingua friulana che traspare in alcuni commenti scritti in questo Post. A quando la “stella gialla” anche per noi friulani?
    Lo studio scientifico, da cosa è determinata questa viscerale avversione per la lingua friulana da parte di chi si ritiene perfino democratico e progressista, potrebbe essere oggetto di una tesi di laurea di un futuro specializzato in psichiatria.

  18. jacum ha detto:

    la bibliotopa ha ragione: “le lingue servono per comunicare”.
    detto questo, io sono un convinto sostenitore dell’uso delle lingue locali: ossia i dialetti.

    sul territorio italico si é diffusa una parlata comune chiamata italiano. si insegna nelle scuole e viene usata per interlocuire tra le persone che abitano il territorio peninsulare e altri pochi posti al mondo.

    ma perché si ha cosí paura di parlare di ITALIA UNITA?

    ma secondo voi se i furlani parlassi furlan e i napoletani in napoletan l’ITALIA si dissolverebbe?

    stiamo parlando di disgregazione dell’ITALIA in stati federali e quindi di STATI UNITI D’ITALIA o semplicemente parlar furlan in furlania tra i furlani e talian tra i taliani???

  19. effebi ha detto:

    ma parlè come che ve par !
    poi alla fine vedo (l’ho già detto ma lo ripeto) che qui (per comodità ?!) continuiamo a scrivere in italiano o in triestin.
    el resto xe ciacole per insempiarghe la testa ala zente.

  20. jacum ha detto:

    caro effebi, é evidente che non tuti i la pensa come ti….

    ma sentirsi italiani vuol dire parlare la stessa lingua….artificiale e moderna….?

  21. effebi ha detto:

    se uno si sente italiano immagino che (anche) parli italiano (saria de rider el contrario) se uno è italiano immagino che sappia l’italiano, poi parli come gli pare
    se uno non è italiano ma sa l’itliano vuol dire che ne intuisce il vantaggio.
    (dopo ci sono le masturbazioni mentali)

    cosa vuol dire “artificiale e moderna” ?
    esiste una lingua “naturale e antica”

  22. Marisa ha detto:

    Menomale che le due minoranze linguistiche più importanti e numerose (friulani e sardi) sono solidali tra loro e lavorano insieme a tutela della loro lingua.

    http://academiadesusardu.wordpress.com/

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