1 Luglio 2009

Serracchiani appoggia Franceschini per la segreteria Pd. Come Moretton…

Votatissima nel nord-est alle europee come candidata ‘Pd del rinnovamento’, Debora Serracchiani ha annunciato su Repubblica che sosterrà Franceschini nel duello che vede questi contrapposto a Bersani, per la segreteria nazionale del Pd. Perchè sosterrà Franceschini?, gli chiede il giornalista della Pravda Repubblica: «Perché è il più simpatico». E quelli di Bersani? «Di qua c’è il progetto del Pd, dall’altra parte c’è D’Alema. [… Bersani] Rappresenta l’apparato».
Le dichiarazioni di Serracchiani stridono con la realtà dei fatti: l’apparato sta in entrambi gli schieramenti, vedi il Palpatine pordenonese del Pd, Gianfranco Moretton, anche lui schieratosi con Franceschini. Moretton fa politica attiva dal 1978 ed è stato capace, con le sue arti oscure, di spostare alle elezioni regionali ben 7038 voti sul suo nome.

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25 commenti a Serracchiani appoggia Franceschini per la segreteria Pd. Come Moretton…

  1. pierpaolo ha detto:

    dalla parte di franceschini non c’è anche fassino?

    dai, basta, chiudete la parentesi serracchiani, a me fa morire dal ridere, e voi ci rimettete il fegato!

  2. pierpaolo ha detto:

    scusate, non resisto 😀

    la repubblica

    ROMA – Fuoco di fila nei confronti di Debora Serracchiani, la candidata del Pd più votata nel Nord-Est, dopo l’intervista pubblicata da Repubblica oggi. Pollastrini, Zingaretti, Follini, Carloni, Chiaromonte, Carra, Marrazzo: è lungo l’elenco degli esponenti del Pd che contestano le affermazioni della donna che ha messo a segno l’indiscutibile primato di superare il premier Berlusconi alle ultime elezioni europee nella sua circoscrizione, e che ha dichiarato senza mezzi termini la sua preferenza per Dario Franceschini, bollando Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema come “apparato”. E lei, dopo essere stata bersagliate di critica, replica su Facebook: “Non sto con Dario per simpatia, ma perché vuole creare una nuova classe dirigente”.

    “Il Pd – sottolinea Gianni Pittella, responsabile organizzazione mozione Bersani – nasce dall’incontro di milioni di cittadine e cittadini che hanno creduto in un progetto nuovo che affonda le sue radici nella storia delle grandi famiglie riformiste italiane. Negare questa storia, rimuoverla con sprezzante disinvoltura, negare il ruolo di chi ne è stato e ne è protagonista, è come recidere le proprie radici e buttarsi nel vuoto”.

    Mentre il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, trova futile la motivazione in virtù della quale Serracchiani dichiara di schierarsi con Franceschini (“è il più simpatico”): “Se questo è il criterio, peccato che siano morti Totò e Tina Pica. Erano molto simpatici e sarebbero stati un ticket straordinario”. Sulla stessa lunghezza d’onda il governatore del Lazio, Piero Marrazzo: In politica certamente conta l’aspetto umano, ma soprattutto conta la visione. A me interessa sapere chi nel Partito democratico vuole costruire un partito riformista che sappia dare un’idea di Italia più moderna e giusta e che sappia parlare alle persone”.

    Toni simili nelle dichiarazioni del senatore del Pd Marco Follini: “Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ‘perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici”.

    E di Barbara Pollastrini: “‘Potrei rispondere ‘sapete perché preferisco Bersani? perché sa cantare…’. Ma per favore, non scherziamo! Cerchiamo di rispettarci di più e di saperci ascoltare. Comunque ci si schieri il Congresso ha il compito di dare prestigio alla politica e al nostro progetto. Ed è evidente quanto ci sia bisogno in Italia di una classe dirigente e di un’alternativa credibili”.

    E infine anche di Enzo Carra: “A Curzio Maltese – scrive Carra sul suo blog – la ‘promessa’ Debora Serracchiani ha rivelato di stare dalla parte di Franceschini ‘perche’ è il più simpatico’. Un buon motivo, non c’è dubbio. Ma basta per la leadership di un grande partito? Nel mondo di Debora il leader è biondo, bello, di gentile aspetto. E la colonna sonora è dell’orchestra Casadei: ‘Tu sei la mia simpatia'”.

    Mentre il deputato del Partito Democratico Roberto Giachetti nel suo blog coglie l’occasione per esprimere solidarietà a D’Alema: “La mia vicenda politica, come noto, credo che non abbia mai incrociato quella di D’Alema, e probabilmente anche in futuro non accadrà. Ma oggi sento la necessità di esprimere pubblicamente, attraverso il blog, tutta la mia stima nei confronti di Massimo D’Alema anche in ragione del contributo sincero che ha dato alla costruzione del Pd”.

    Dopo quest’ondata di polemiche, la Serracchiani affida la sua replica a Facebook: “Ho scelto Dario Franceschini non certo per la simpatia, ma perché vuole assumersi la responsabilità di creare una squadra, di crescere una classe dirigente che diventi la classe di governo di un partito non più votato alla sola resistenza”.

  3. furlàn ha detto:

    Dov’è il lato comico della faccenda?
    Ah scusa se da altre parti i politici vengono fuori da serie e durissime prove d’esame a villa certosa e palazzo grazioli. Scusa me ne ero dimenticato!

  4. pierpaolo ha detto:

    furlan

    ne so quanto te di quanto accade in casa d’altri.

    ma a te piuttosto, non andrebbero bene totò e tina pica? almeno vi divertireste di più! 😀

  5. pierpaolo ha detto:

    comunque passerà presto. viste le scoppole che si sta prendendo, a breve, batterà in ritirata

  6. furlàn ha detto:

    Primo: non sono casa d’altri ma residenze di stato dove si ricevono capi di stato stranieri.
    Secondo: se la critica arriva da chi considera borghezio un alto intellettuale, me ne infischio. Gli altri che criticano non hanno letto l’intervista perchè alla domanda successiva spiegava il senso della risposta (“…come segretario è stato bravo, innovativo, coraggioso”).

  7. pierpaolo ha detto:

    furlan

    nella difesa dell’idifendibile sei eroico!

    ps. si, borghezio è il mio intellettuale preferito, non l’ho mai detto ma mi hai beccato, e peccato che lui non si farà il ticket con bossi come la debora con dario!

  8. effebi ha detto:

    ma non era stata votata per andare in europa ? sembravano (ad alcuni) 100.000 voti ben spesi, ora si scopre che già solo all’interno del suo stesso partito incontra delle difficoltà.

    Ma, dubbio, le 100.000 preferenze che ha ricevuto per aver parlato male del PD (mi sembra che altri meriti non abbia accumulato) non sarà mica che sono di elettori di centro-destra che si son confusi ? non ci fosse stata lei, a chi sarebbero andati ?

  9. furlàn ha detto:

    Eroico? Mica l’ho votata.
    Su borghezio da difendere: compassionevolmente ti assecondo.

  10. effebi ha detto:

    @furlan

    villa certosa e palazzo grazioli sono residenze di stato ?

  11. furlàn ha detto:

    “[…] La falla nella sicurezza è grave, se si considera che l’abitazione privata del premier è ritenuta dalla legge assimilabile a residenza di Stato.[…]” http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3452518114

  12. furlàn ha detto:

    Leggete bene i nomi di quelli che la criticano. Basterebbero quelli per capire che ha ragione lei.

  13. pierpaolo ha detto:

    furlan
    e fassino? è lui il nuovo?
    hai mai sentito un leghista dire che borghezio è il futuro della lega e che grazie a lui si rifonderà il partito?
    ridiamoci sopra va! 😉

  14. furlàn ha detto:

    Un pregiudicato, un riciclato, dei perfetti burocrati e qualche dinosauro quelli che le danno contro. Per quello che ha detto, un fuoco di fila di tale portata che è troppo sintomatico di quanta paura faccia questa ragazza agli apparatchik.
    pierpaolo per parte delle platee a cui si rivolge durante i raduni borghezio è troppo moderato, lo dico perchè mi è capitato di sentire su blob quello che dice gentilini.

  15. brancovig ha detto:

    La differenza tra il PD e la lega o forza italia (allargata o no) è che esiste il dibattito. Questo comunque mi dà serenità e garanzia di democrazia.

    Avete presente il dibattio nella lega. Mi vien da ridere !!!!
    Provate a portare avanti idee diverse dal vertice, nella lega verreste eliminati politicamente immediatamente. Ne abbiamo molteplici di esempi sia in regione FVG, che a livello nazionale.

    Le abbiamo dimenticate le purghe legiste-bossiane contro gli oppositori interni. E comunque, nostante tutto borghezio e getilini sono sempre lì (e tanti altri sulla stessa linea) perchè rappresentano il core dell lega. Qunidi se uno vota leghista non può lavarsi le mani dicendo che non li voto. Il voto alla lega contempla il voto ai razzisti ed alle tesi razzistiche

    E’ questo il futuro… spero proprio di no

    più che da ridere c’è da piangere

  16. Julius Franzot ha detto:

    Scusare se scrivi in Spagnolo, ma lo capite ed è molto più espressivo:

    Me cago en todo lo que hace Debora con su partido jodido: no la hemos votado para que se roze con las mismas mierdas que habia criticado en la campaña electoral. Yo por lo menos la he votado solamente para que nos represente en Europa. Qué de una puta vez haga su propio puto deber y se deje de tonteras. Tenemos bastante hilipollas que no saben nada si non meter el cuchillo en las espaldas de los que los han dejado subir adelate hasta donde están ahorita!

  17. effebi ha detto:

    @furlan:

    “……Un pregiudicato, un riciclato, dei perfetti burocrati e qualche dinosauro quelli che le danno contro.”

    ovviamente parliamo di quelli del PD che le danno contro, però, bella gente !

    ammazz !… e io che credevo a quanti andavano dicendo che il BerlusKa vinceva le elezioni grazie alle sue TV 🙂 🙂

  18. furlàn ha detto:

    UN pregiudicato, mica duecento!

  19. effebi ha detto:

    ocio che all’ultima convenscion il Veltroni Walter ha scoperto che in Italia esiste il problema della “sicurezza”… anche lui lungo la china della psicosi dittatoriale della paura e insicurezza indotta ?

    poi si è accorto anche di “quella famiglia di italiani” rimasta a vivere -unica- in un condominio pieno di extra comunitari e che per questo ha diritto di sentirsi in un qualche minimo “disagio”.

    vabbe, adesso aspettiamo la proposta delle ronde PDane…

  20. effebi ha detto:

    ah si, dopo questi “risvegli” non ha mancato di difendere la “pupilla”: “e che …azz ! con tanti che stanno a dì c…ate ve la beccate con lei solo perchè ha detto che sta con francechì perchè le sta simpatico !?”

    a me me sta simpatico sto veltroni, magari fino al congreso ci pensa su e si candida…

  21. Lucio Gruden ha detto:

    La crisi è infinita.
    Si passa da uno stato di crisi sopìta, a uno di crisi avanzata, indurita, aspra e ficcante.
    L’ironia non sempre è sufficiente, ma poi passa, in parte passa, si trasforma, si intenerisce, si culla, si trasforma in qualcosa di più tenue e malinconico.
    Crisi dopo crisi la vita scorre come il ragranellante tambureggiare dell’acqua forte, nell’alveo scosceso dei fiumi di maggio.
    Così determinata, consequenziale, malignamente comica nella sua intransigenza, la vita va.
    Se ne va e con essa tutte le nostre passioni, trascinate lontano, poi più lontano, nel ricordo, nel commento oramai distaccato perché senza più l’arroganza giovanile che ci guidava.

    Quando ero giovane, ero decisamente assai vitale.
    Tutto mi entusiasmava, tutto era vissuto come un’altra chance, una prospettiva da inseguire, da approfondire, da ingurgitare con l’assoluta smania del possesso.
    Ero sempre pronto e capace di annusare e differire tutto ciò che mi si presentava, così curioso e bulimico. Mai predisposto ad accantonarlo, men che meno a scartarlo definitivamente.
    Tutto aveva un senso perché in tutto c’era sempre un significato racchiuso o socchiuso.
    Comunque un significato evidente.

    Adesso invece sono qui, in mezzo ai miei troppi agi, felice solo se i miei figli sono felici, se stanno benone e mi dimostrano – magari per farmi un piacere – di apprezzare quello che hanno e tutto quello che noi siamo.

    La politica è sempre stata un pezzetto prezioso nelle mie giornate, un dettame modale del mio stare nel mondo. Però non ho mai potuto rimanere indifferente di fronte alle suadenti idolatrìe dei professionisti del consenso.
    Scaltri perché istruiti, ma, nello stesso tempo, rozzi perché boriosi e privi di altra etica che quella di un perbenismo di facciata.
    Io li conosco e li giudico così. E proprio perché li conosco vi posso dire di avere sempre provato a guardare al di là del mio naso, fino in fondo al vortice di quella loro protervia che risiede nascosta, in pianta stabile, nei loro scintillanti proclami buonisti.

    Sono stato a lungo un provetto enternauta immerso nell’ingorgo dei vizi altrui e proprio per questo mi sono sempre guardato allo specchio, abituandomi a rimanere più attenuto ai fatti che alle ciance.

    Troppe volte gli esperti di comunicazione mi hanno insegnato che la stragrande maggior parte dei “consumatori” editoriali si forma la propria opinione (o la rassoda, rendendola inamovibile) durante i primi 15 secondi di telesguardo o nelle rapide rassegne stampa.
    Per questo conta solo quello che esce dai titoli, nel processo di indirizzo della percezione sociale.
    Titoli, titoloni e spot. Costruiti per orientare il giudizio fugace della grande massa, sublimati attraverso le mille locandine della nostra quotidianità.
    Una vita – la nostra – di perenne aggiornamento civico scandito solo a colpi di spot, indirizzati sapientemente dal battitore designato, numero 1 di qualunque squadra vincente.

    Il bello è che le persone più giovani, incandescenti vittime di legnose e bisbetiche italiche università autoreferenziali, rette da un manipolo di intrusi, intrisi della spocchiosa cultura postbellica (neofuturista?), si sentono infastidite dai miei toni giudicati spocchiosi solo in quanto assolutamente seri.

    L’ultimo caso ha un nome e un cognome.
    E’ come un link, anzi è il link più emblematico della nostra politica contemporanea.
    E’ come un instant book, ma non perché lo leggi in un tempo breve, anzi brevissimo. Quanto piuttosto perché te lo dimentichi in un tempo ancora minore, tanto è semplice nelle sue ovvietà.

    Si chiama Debora Serracchiani e di mestiere fa la “nuova politica della porta accanto”. Conosce il metodo e lo applica. E proprio per questo io mi sento assolutamente come Paul Fayeraben, quello di “Contro il metodo”: una vis destruens che punta a innovare e vi chiede di disertare.

    Si, Debora è moderna, ma ce la racconta e lo fa fingendosi un’infingarda bambina d’assalto in una agorà che va ripulita.
    Lei è una che si documenta (anche alla rinfusa…) ma solo perché in politica si fa così: bisogna avere sempre una risposta su tutto, possibilmente ad effetto. E se la gente non applaude allora bisogna migliorare l’impostazione, così la prossima volta andrà meglio.
    Perché sapete, conta il consenso mica il senso. Come all’università: esame dopo esame si diventa dottori e quindi importanti per definizione.
    E guardate che io non ce l’ho con lei. Piuttosto ce l’ho con voi, anzi ce l’ho soprattutto con me stesso.
    Ce l’ho con noi tutti, perché siamo così profondamente male ridotti da doverci cucire adosso un qualsiasi puntello identitario (anche ‘sta Debora), pur di continuare a sperare in quello che non c’è.
    Perché questo povero Pd celebrerà un vero insano congresso antidemocratico, com’è nella tradizione postgramsciana in cui si articola la nostra storia di vita.
    Un congresso privo di qualunque appeal, perché incardinato da uno statuto senza volontà di libertà espressive.
    Lo si vede da dove tirano i titoli dei giornali e lo si capisce dalle cose fatte (al di là di quelle dette) dai noumeni come Debbi, che tanto per non sbagliare ha scelto di stare con Franceschini, non con il Pd. A quel Franceschini cui ha dato solo un 6 in TV, dalla Bignardi.
    Già….. Pd is a “disappeared party”, perché nessuno più ascolta.
    Voi tenetevi pure la Serracchiani, come fosse la coperta di Linus, ma non lamentatevi.
    Buona notte, cari democratici.

  22. effebi ha detto:

    “E guardate che io non ce l’ho con lei. Piuttosto ce l’ho con voi, anzi ce l’ho soprattutto con me stesso. Ce l’ho con noi tutti”

    …e meno male che alla fine ci dai la buona notte…!

    ‘notte !

  23. Julius Franzot ha detto:

    Ragazzi, siamo in pieno cambiamento epocale, in pochi anni tutto quello che abbiamo considerato come certezza sarà sparito o cambiato. Esempi? Il denaro virtuale “corcolante” è ormai molto meno di 1/6 della capitalizzazione del sistema bancario mondiale – e non è più coperto da nulla -, un continente si sta desertificando, la sua gente è disposta a morire pur di lasciarlo, ma in Europa non è ovviamente possibile accogliere ancora persone, qualsiasi sia la loro origine etnica, la temperatura aumenta, i ghiacci si sciolgono, Amsterdam, Venezia e Brema (qualche esempio) hanno gli anni contati, due pazzi in Asia preparano la guerra atomica…

    E qui si discute su quale dei vari robot replicanti debba sedersi su quale carega?????
    Siamo seri…

  24. Julius Franzot ha detto:

    Errata corrige, purtroppo il sistema non permette di correggere:

    1. “circolante”

    2. … è ormai molto più che…

  25. furlàn ha detto:

    Però non ho mai potuto rimanere indifferente di fronte alle suadenti idolatrìe dei professionisti del consenso.
    Scaltri perché istruiti, ma, nello stesso tempo, rozzi perché boriosi e privi di altra etica che quella di un perbenismo di facciata.

    Uno che spara idiozie su una donna in coma da 17 anni come una fattrice non può nemmeno ergersi al livello di istruito. Per me è uno stronzo. Ma è scaltro sicuramente un professionista del consenso.
    I rozzi e boriosi professionisti del consenso che si ritrovano a Pontida sono le stesse guardie che proteggono i convitti con minorenni del sultano, alla faccia del perbenismo causante.

    Il bello è che le persone più giovani, incandescenti vittime di legnose e bisbetiche italiche università autoreferenziali, rette da un manipolo di intrusi, intrisi della spocchiosa cultura postbellica (neofuturista?), si sentono infastidite dai miei toni giudicati spocchiosi solo in quanto assolutamente seri.

    Non ho mai guardato il rettore dell’università che ho frequentato come un novello Marinetti, mi pare una persona perbene. E’ diventato anche sindaco.

    Lei è una che si documenta (anche alla rinfusa…) ma solo perché in politica si fa così: bisogna avere sempre una risposta su tutto, possibilmente ad effetto. E se la gente non applaude allora bisogna migliorare l’impostazione, così la prossima volta andrà meglio.

    Un politico che non risponde a una o più domande svicola. Anche quando sono 10 semplicissime domande sui suoi rapporti con una minorenne. E poi la gente che applaude tu la conosci? Io no, ma so che molti si portano le claque dove vanno.

    E guardate che io non ce l’ho con lei. Piuttosto ce l’ho con voi, anzi ce l’ho soprattutto con me stesso.
    Ce l’ho con noi tutti, perché siamo così profondamente male ridotti da doverci cucire adosso un qualsiasi puntello identitario (anche ‘sta Debora), pur di continuare a sperare in quello che non c’è.

    Se tu pensi questo, tu che a inizio commento ti sei ripetuto di startene in mezzo ai tuoi troppi agi cosa dovevano dire i neri d’America quando assassinarono Martin Luther King?

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