16 Giugno 2009

OpenParlamento sui parlamentari di Trieste: Menia quasi mai alla Camera, Fedriga il più presente

roby menia

Il sito OpenParlamento, lanciato oggi, ci permette di dare un’occhiata a tutte le attività dei nostri ‘dipendenti’ in Parlamento e ci fornisce delle interessanti statistiche su quanto sono presenti, al momento del voto, i nostri senatori e deputati. Nel dettaglio Roberto Menia è stato presente solo al 15,2% delle votazioni. Massimiliano Fedriga ha partecipato al 99,1% delle votazioni. Ecco le cifre degli altri nostri politici a Roma:
Ettore Rosato: 88,5%
Roberto Antonione: 42,5%
Tamara Blažina: 93%
Giulio Camber: 97,5%

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57 commenti a OpenParlamento sui parlamentari di Trieste: Menia quasi mai alla Camera, Fedriga il più presente

  1. Radimiro Dragovic ha detto:

    Quello che succede in casa altrui non mi interessa. Mi fa piacere che Massimiliano Fedriga, che ha avuto il mio sostegno, abbia una presenza in Parlamento superiore al 99%. Chi semina bene ha buoni raccolti e i risultati della Lega sono piu’ che incorraggianti. Basta proseguire su questa strada.

  2. arlon ha detto:

    Un due esempi al senato:

    CIAMPI Carlo Azeglio (Misto), PININFARINA Sergio (Misto), LEVI-MONTALCINI Rita (Misto), SCALFARO Oscar Luigi (Misto) = 0%.

    COSSIGA Francesco (UDC-SVP), 0,05%.

    MATTEOLI Altero (PdL), 1,56%.

    COLOMBO Emilio (UDC-SVP), 4,07%.

    DELL’UTRI Marcello (PdL), 7,19%.

    CASTELLI Roberto (Lega), 8,84%.

    ANDREOTTI Giulio (UDC-SVP), 13,05%

    ecc, ecc.

    Vergogna.

  3. Pierpaolo ha detto:

    arlon

    Lasciando perdere la vergogna dei senatori a vita, per quanto riguarda castelli le assenze credo siano tutte giustificate dal fatto che è un vice ministro..

    La Montalcini non era quella da ammirare perchè a 500 anni andava sempre al senato per il benessere di tutti noi (e un pò anche per quello di prodi)?

  4. Pierpaolo ha detto:

    su Fedriga non commento.. 😉

  5. Nicola Davanzo ha detto:

    I miei complimenti all’ideatori di questo sito! bello sarebbe estenderlo ora anche in Regione, Provincia e Comune…

  6. Nicola Davanzo ha detto:

    I miei complimenti all’ideatore di questo sito! bello sarebbe estenderlo ora anche in Regione, Provincia e Comune…

  7. cagoia ha detto:

    Premetto che Menia me sta sule bale però el titolo me par alquanto scorretto. El lassa intendere che el xe quasi sempre a farse i affari sui inveze el risulta poco presente perchè per el 78% del tempo xe in mission.

  8. pierpaolo ha detto:

    cagoia

    faccio mie le tue premesse.
    e anche le tue conclusioni che estenderei a castelli..

  9. DaVeTheWaVe ha detto:

    @arlon e @pierpaolo: i senatori a vita hanno il diritto di essere presenti. non il dovere.
    anche gli altri senatori, essendo stati votati, hanno il diritto di essere presenti. però, in virtù del fatto che sono stati votati, sono tenuti ad essere presenti. quasi un dovere, perlomeno morale. c’è differenza…

  10. arlon ha detto:

    Il rispetto della democrazia, però, dovrebbe esserci da parte di tutti.
    Anche di più, se senatori.

    Io renderei obbligatorio esserci, almeno nel 50% delle sedute. Altrimenti vuol dire che non c’è interesse, e si perde il posto.

  11. effebi ha detto:

    mi sembra ovvio che se uno è ministro o sottosegretario abbia qualche motivazione che giustifichi di più le sue assenze.
    mi sembrerebbe strano un ministro o sottosegretario che risultassero sempre presenti in aula.
    credo che i due campioni scelti per il titolo (visti i loro diversi incarichi) non siano paragonabili

  12. pierpaolo ha detto:

    DaVeTheWaVe

    i senatori a vita non sono dei raccomandati che si sono beccati il posto in regione.
    sono dei personaggi di spicco che per la loro levatura morale sono stati insigniti di questo titolo.
    mi aspetterei che onorassero il riconoscimento assegnatogli partecipando alle sedute come tutti, o forse di più per dare l’esempio. e non solo se si tratta di dare la fiducia al governo amico.

  13. DaVeTheWaVe ha detto:

    @pierpaolo:
    i senatori _normali_ sono stati “insigniti di quel titolo dal popolo”. sono pure pagati.mi aspetterei che onorassero… bla bla…

  14. Pierpaolo ha detto:

    DaVeTheWaVe
    un’ottimo modo di conciliare sarebbe ammettere che hanno tutti il dovere morale di andare in aula SEMPRE, che ci sia una discussione o un voto di fiducia per prodi e se non ne hanno voglia o non hanno tempo che rinuncino al titolo e ai suoi benefici economici..

  15. arlon ha detto:

    ‘sto giro concordo con Pierpaolo.

  16. Luigi ha detto:

    Vorrei segnalare che sia Ciampi che Cossiga che Pininfarina che Colombo sono ammalati di tumore. Oltre a ciò, veleggiano fra gli ottanta e i novant’anni.

    Scalfaro ha oltre novant’anni, così come Andreotti.

    La Levi-Montalcini ne ha oltre cento.

    Pretendere la loro presenza in aula e metterli alla berlina in caso contrario mi sembra un tantinello eccessivo.

    Riguardo ai benefici economici, è vero che questi ci sono, d’altro canto pensare che personaggi del genere rimangano in quel posto per la grana mi pare altamente improbabile: Ciampi ha un paio di pensioni ben più alte della prebenda senatoria, così come Cossiga, Colombo, Andreotti e Scalfaro. Pininfarina credo possa tranquillamente usare i soldi che riceve dal Senato per il grano ai colombi. Per quanto riguarda la Levi Montalcini, secondo quanto ho letto in un’intervista devolve l’intera somma a sostegno della sua fondazione che aiuta le popolazioni indigenti.

    Resta anche il fatto che dare le dimissioni dal laticlavio comporterebbe una serie di problemi di sensibilità istituzionale: uno riceve quella carica a vita, e quindi è ovvio che si comprenda in questo lasso di tempo anche il periodo dell’estrema senilità, quando credo ciascuno abbia il diritto di farsi i fatti propri.

    Ultima annotazione: quando Cossiga diede le dimissioni da senatore a vita (se non sbaglio, fu l’unico nell’intera storia della Repubblica), l’aula le respinse.

    Luigi

  17. Pierpaolo ha detto:

    Luigi

    Io non metterei alla berlina la montalcini o scalfaro se tenessero lo stesso comportamento sempre.
    Invece si è dimostrato non essere così, ci sono dei motivi per cui vale la pena essere aula e altri motivi per cui non ne vale la pena perchè evidentemente ritenuti meno importanti. E così non si manca ad un voto di fiducia a Prodi ma il voto su pacchetto anticrisi non serve, come quello su ammortizzatori sociali e ogni altro provvedimento adottato dal senato..

    Il ragionamento che fai sul compenso non ha molto senso, anche Berlusconi devolve il suo. Dovrebbe essere una scusante per qualcosa?

    La verità è che l’utilizzo che quei personaggi fanno di una carica così prestigiosa dimostra quale sia veramente la loro caratura

  18. Luigi ha detto:

    Non vedo l’incoerenza. Levi Montalcini e Scalfaro hanno partecipato ai voti di fiducia ai tempi del governo Prodi, per un motivo politico. L’hanno dichiarato ed hanno agito di conseguenza, da ciò il mare di polemiche che sappiamo.

    La loro presenza o meno in aula oggi non ha e non può avere alcun impatto sugli attuali equilibri politici, inoltre è pure passato un anno e a quell’età non è proprio poco. Ma credo di avere capito il tuo punto di vista: a te probabilmente secca non tanto il non voto di oggi, quanto il voto di ieri.

    Il ragionamento sul compenso l’ho fatto perché tu hai maliziosamente fatto notare che col titolo (che non è un titolo, poi, ma una carica) essi ricevono anche la grana. Ebbene: essi credo proprio che della grana se ne possano impippare.

    Disquisire sulla “vera caratura” dei personaggi, che secondo te deriverebbe dalla loro assenza alle votazioni in questa legislatura (!), lascia il tempo che trova. La “caratura” di questi signori – positiva o negativa che sia – si misura da ben altro. E io comunque credo sia perfino assurdo pretendere che sette ultraottantenni – alcuni pure malati di tumore – si presentino regolarmente nelle aule del nostro parlamento. Che fai, li trascini tu a forza dal letto d’ospedale?

    E tengo nuovamente a segnalare che dare le dimissioni dalla carica di senatore a vita potrebbe apparire un gesto villano nei confronti della Repubblica – rappresentata dal suo Presidente – che t’ha onorato di questo titolo – secondo quanto prevede la Costituzione – per aver “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario” o per essere stati Presidenti della Repubblica. Come noterai, non ci sono considerazioni “morali”, ma di puro “merito”. Potremmo discutere se i signori di cui si parla abbiano “meritato” il titolo, ma onestamente io non credo proprio si possa in nessun modo criticarli per come essi presenziano alle sedute.

    Ricordo che proprio ai tempi del governo Prodi l’allora capogruppo Schifani – oggi presidente del Senato – affermò che la futuribile maggioranza di centrodestra avrebbe tolto ai senatori a vita il diritto di voto laddove ci fosse di mezzo la fiducia ad un governo. Una delle tante riforme o riformette della Costituzione annunciate con la grancassa che non vedremo mai attuate.

    Luigi

    PS Attualmente in Senato “manca” un senatore a vita (futuro nullafacente mangiapane a ufo ultraottantenne), nel senso che quelli nominati per merito possono essere cinque, mentre oggi sono solo quattro.

  19. pierpaolo ha detto:

    Luigi

    A me sembra assurdo pensare, invece, che “sia perfino assurdo pretendere che sette ultraottantenni – alcuni pure malati di tumore – si presentino regolarmente nelle aule del nostro parlamento”, come dici tu, per votare su riforme e provvedimenti sociali.
    mentre che siano sempre disposti a farsi vedere per salvare un governo di centro sinistra. questo in particolare perchè non sono stati eletti e politicamente non rappresentano un bel fico secco.

  20. Ivan ha detto:

    @Luigi

    Un aneddoto alla discussione (imparato ai tempi dell’Universita’): non e’ univoca l’interpretazione che i Senatori nominati per merito siano in tutto cinque ovvero possano esserci cinque nomine da parte di ciascun Presidente della Repubblica. Non avendo Napolitano nominato alcuno fino ad ora, potremmo avere (teoricamente) cinque nuovi Senatori a vita in tempi brevi.

  21. apu ha detto:

    @ pierpaolo
    questa volta non sono d’accordo con te. dire che i senatori a vita non rappresentano un fico secco solo perchè non eletti direttamente dai cittadini è sbagliato.
    il polverone sollevato contro di loro solo per interessi politici è stato deprimente. i senatori a vita prima di tutto sono ex presidenti della repubblica, che forse qualche valore ce l’hanno… e quelli nominati per merito credo che per lo stato abbiano un valore…
    allora tutto ciò che non è nominato direttamente dai cittadini non ha valore? allora i presidenti della repubblica non hanno valore, benchè nominati da un parlamento eletto dai cittadini?
    però, a pensarci bene, neanche i parlamentari sono eletti direttamente con questa legge, perchè i cittadini non possono scegliere…o sbaglio?

  22. apu ha detto:

    e, a proposito…
    sapete benissimo che non sono della parte di Menia, però anch’io trovo giusto dire che per un sottosegretario è comprensibile essere assente molto dall’aula per missione

  23. pierpaolo ha detto:

    apu

    non ho detto che non rappresentano un fico secco.
    ho detto che politicamente non rappresentano un fico secco e che dovrebbero evitare il voto di fiducia perchè espressamente politico e prediligere il voto su provvedimenti a cui magari potrebbero dare un contributo derivante dalla loro grande esperienza.
    non facendo così tradiscono il titolo che portano e lo sviliscono tanto da essere considerati al pari di un senatore eletto dell’opposizione. per di più uno assenteista.

  24. Luigi ha detto:

    @ Ivan

    La questione è stata variamente interpretata da alcuni Presidenti della Repubblica:

    1. Pertini fu il primo a ritenere che la norma sui “cinque senatori a vita” si riferisse ad un potere di nomina “per singolo Presidente”, e quindi si comportò di conseguenza.

    2. Cossiga aderì a questa impostazione, e quindi pure lui ne nominò altri cinque, con l’effetto per cui ad un certo punto – se non ricordo male – ci furono undici senatori a vita fra nominati ed ex Presidenti.

    3. Scalfaro (attuale “assenteista professionista”) ritenne valida la “vecchia scuola” e quindi non nominò senatori a vita.

    4. Anche Ciampi era della “vecchia scuola”, ma essendosi ridotto il numero dei senatori a vita di nomina presidenziale sotto il numero di cinque, allora riprese a nominarne.

    5. Credo che Napolitano si manterrà nel solco dei due immediati predecessori, e credo sia nel giusto: altrimenti rischieremmo di avere una sorta di “partito della Presidenza” in Senato, con tutti i problemi che potrebbero derivarne.

    @ Pierpaolo

    Per coerenza, dovresti ricordare che il primo governo nella storia della Repubblica che ricevette la fiducia al Senato solo grazie al voto dei senatori a vita fu il Berlusconi I. 18 maggio 1994: la maggioranza richiesta era di 158, votarono a favore in 159. Il governo passò grazie al sì di Agnelli, Leone e Cossiga. Secondo quanto ricordò Cossiga stesso (un altro assenteista professionista) in una lettera a Berlusconi del 20 maggio 2006, “Fui autorevolmente incaricato (io, che non avevo alcuna intenzione di votare a suo favore) di ‘organizzargliene’ una (di fiducia)!”.

    Schifani a quel tempo era un po’ distratto.

    Luigi

  25. pierpaolo ha detto:

    Luigi

    non mi sento in difficoltà nel dire che sia una vergogna. che sia stato fatto una volta nel 94 o chissà quante in quei 2 anni di governo prodi.

  26. DaVeTheWaVe ha detto:

    @pierpaolo: “mentre che siano sempre disposti a farsi vedere per salvare un governo di centro sinistra”
    insomma ti brucia ancora…

  27. Pierpaolo ha detto:

    DaVeTheWaVe

    Da morire! guarda, non ci dormo la notte..

    A parte le battute, come può non dar fastidio che un governo, a prescindere dal colore, stia in piedi grazie al voto di persone votate da nessuno e che se ne fregano di tutta l’attività delle camere?

  28. Mauro Franza ha detto:

    Ma non è quello che sta accadendo in questi tempi ??

  29. pierpaolo ha detto:

    Mauro

    Perchè, i nostri parlamentari non sono stati votati da nessuno?
    Io so di essere stato in seggio, aver visto i partiti che si presentavano e i nomi dei candidati. poi ho preso una scheda e ho fatto un segno sul simbolo della lega.
    quel mio voto ha fatto eleggere i primi due in lista.
    La Montalcini non l’ho vista. Le si vuole dare un riconoscimento per quanto ha fatto? perfetto, che lo onori frequentando un pò di più l’aula (magari quando si parla di ricerca ed università) ed eviti di “usare” il riconoscimento avuto per meriti civili con un voto che è solo politico.

  30. Macchinista ha detto:

    Bom, il governo Prodi è stato salvato (quante volte? un paio?) dal voto dei senatori a vita, tutti noti comunisti (Scalfaro, Cossiga, Pininfarina …), ma questo cosa centra con la presenza in parlamento dei regolarmente eletti? Allora cominciamo una polemica politica sul fatto che l’attuale governo, pur godendo di un ampia maggioranza, ricorra alla fiducia su decreti “a rischio” e che alcuni alleati di governo (senza fare nomi) calino le braghe e pur di rimanere a scaldare la poltrona inghiottano il rospo. Il cashmerizzato Bertinotti, il governo l’ha fatto cadere e poi l’ha anche pagata cara.

    Secondo il mio modesto parere, chi tra gli eletti viene nominato in una qualche commissione, o diventa ministro e simile, dovrebbe essere automaticamente tolto dal parlamento e al suo posto entra il primo non eletto. Se è vero che si votano le persone e non i partiti (come tanti dicono) chi subentra potrebbe anche non essere dello stesso schieramento (improponibile in Italia, visto che le poltrone vengono spartite prima delle elezioni).

  31. pierpaolo ha detto:

    Macchinista

    Non capisco cosa vuoi dire.
    Per le commissioni forse non hai capito come funziona.
    il ministro che tiene il suo posto alla camera rappresenta un risparmio per lo stato.
    per la legge elettorale quella che proponi mi sembra quantomeno bizzarra..

  32. arlon ha detto:

    @ pierpaolo: no, i parlamentari non sono stati scelti da nessuno. Non liberamente, almeno.
    Grazie a una simpatica quanto antidemocratica legge presentata da Calderoli.

  33. Pierpaolo ha detto:

    Arlon

    io mi sono scelto i miei. sono andato a votare e il mio voto, e quello di tanti altri, ha dato due seggi al fvg al partito che ho votato.
    Più o meno come accade per l’elezione del consiglio provinciale. da un sacco di anni. e nessuno ha mai detto niente.

  34. arlon ha detto:

    Per te, che fai parte di logiche di partito (legittimamente, eh), scegliere “i tuoi” può essere normale.
    Per la larga maggioranza delle persone, che di queste logiche non vogliono saperne nulla, la differenza tra poter votare un candidato o meno è un fondamentale esercizio democratico.
    Inutile girarci attorno.

    E chissenefrega delle provincie, ormai sanno tutti che andrebbero abolite dopodomani.

  35. arlon ha detto:

    (argh, era “province”)

  36. brancovig ha detto:

    Caro Pierpalo

    condivido la critica di arlon non è la stessa cosa poter scrivere il nome di chi vuoi rispetto a subire la decisione della segreteria. Pierpaolo esci dall’indottrinamento di partito ed assumi un posizione critica anche nei confronti dei tuoi colleghi leghisti.

    La cosa gioverà alla democrazia

  37. Pierpaolo ha detto:

    Perchè? con le preferenze posso votare chi voglio io?
    se sto sulle balle a cosolini posso essere candidato in consiglio comunale a trieste per il pd?
    io non sono indottrinato proprio da niente e da nessuno. se c’è da criticare, anche i miei, critico apertamente.
    altro è essere contrari per principio.

  38. brancovig ha detto:

    Hai proprio ragione, grazie anche alle liste chiuse, il livello culturale dei nostri parlamentari si è notevolmente elevato negli ultimi anni.

    Grazie Calderoli

  39. Pierpaolo ha detto:

    Brancovig

    moana pozzi e cicciolina erano tra quelle che aumentavano il livello culturale alla camera?

    non diciamo sciocchezze, se una lista ha dei nomi da te sgraditi semplicemente non la voti e quei nomi non saranno mai degli onorevoli.

  40. brancovig ha detto:

    non diciamo sciocchezze, mi sembra che tu viva al di fuori della realta.

    Anche se devo dire che non mi sorprende vista la fede leghista. Daltronde la legha è una partito che non accetta la discussione. Basta vedere le varie purghe che si sono succeddute nel tempo.

    Una larga percentuale degli elettori da il voto alla lista non alla persona. Lo scopo della classe politica/dirgente è di guidare la crescita delle persone. La responsibilizzazione nella elezione dei deputati è un passo verso questo obiettivo. Le liste fatte dal segretario del partito no.

    La destra quando non sa come argomentare guarda sempre altrove: moana pozzi e cicciolina non fanno parte della discussione

  41. Pierpaolo ha detto:

    “Una larga percentuale degli elettori da il voto alla lista non alla persona” scusami se mi permetto di tradurlo: alla stragrande maggioranza dei cittadini non gliene frega niente di dare la preferenza e i candidati nemmeno li conosce (questo non vale per le amministrative) e le preferenze diventano un gioco tra correnti e appoggi trasversali.

    e poi non ho capito secondo te chi le faceva le liste prima..

    la destra guarda altrove? la destra non so, io non di sicuro. rispodevo soltanto all’affermazione con la quale dicevi che le liste bloccate hanno contribuito a deteriorare il livello culturale. moana pozzi e cicciolina sono state la mia risposta

  42. arlon ha detto:

    Non facciamo finta di non vedere.
    Moana Pozzi e Cicciolina erano simpatici diversivi, ma non rappresentavano il parlamento in toto.

    Oggi, la classe politica al parlamento è – nell’insieme! – di un livello culturale, sociale, professionale e umano, veramente basso.
    Le liste bloccate sono state un enorme passo avanti in questo.

    Non capisco di cosa si abbia paura. Troppa democrazia, anche se rappresentativa e non diretta?
    Nemmeno la facciata, conta più? Di cosa si ha paura, tanto da voler mantenere uno status quo calmo e tranquillo, deciso dalle segreterie di partito?

    Per quale motivo dovrei poter scegliere tra 7 scelte (partiti), invece di ogni singolo candidato?
    In questo caso parliamo ancora di democrazia, o è ormai un vizio del passato?

    I governanti (domanda retorica) ne vogliono di più o di meno, di democrazia? Almeno questo, saremo in grado di giudicarlo senza paraocchi, voglio sperare..

  43. Ele ha detto:

    Effettivamente con le preferenze in Europa abbiamo mandato il fior fior dei politici: Mastella, De Mita, la soubrette calabrese…
    Le preferenze le prende chi va su tv e giornali e voi credete veramente che i migliori vengono scelti dai mezzi d’informazione per dare loro visibilità? Ma dove vivete??? Per non parlare del voto di scambio che c’è al Sud! Perfavore: mi sembra di leggere dei lobotomizzati da Grillo. Si parla di libertà di pensiero e quello che dice il comico è legge… mah

    Meglio un partito che si prende la responsabilità e se gli elettori non sono contenti voteranno altri o non andranno a votare. Tutto più chiaro e più sincero.

    I problemi dell’Italia sono altri. Sveglia!!!!!!!!

  44. pierpaolo ha detto:

    arlon

    moana e cicciolina erano un diversivo? ne sono certo e meglio loro che vladimir luxuria! 😉

    battute a parte, almeno la metà dei deputati di questa legislatura erano deputati anche prima delle liste bloccate.
    il tuo ragionamento non regge.
    a meno che tu non intenda che solo l’altra metà sia di pessimo livello.

  45. arlon ha detto:

    Non leggo nessuna risposta alle mie domande, però.

  46. Pierpaolo ha detto:

    arlon

    a quale domanda dovrei rispondere?
    Poni delle domande che si fondano su presupposti che secondo me non reggono.
    per te le liste bloccate sono la morte della democrazia, per me la morte della democrazia è la preferenza data al politico che promette più favori.

    per te le liste bloccate creano lo scivolamento della classe politica, per me assicurano il fatto che vengano elette persone preparate e competenti.

    tu dici che moana e cicciolina non c’entrano, io dico che le preferenze hanno prodotto loro come hanno dato la possibilità a de mita piuttosto che mastella di rientrare dalla finestra.

    e poi c’è l’illusione che con le preferenze sia il cittadino a scegliere, come se non fosse l’apparato di partito a decidere su chi convogliarle..

  47. giorgio ha detto:

    PierPaolo, non calchiamo: la preferenza ad un partito significa delegare ad altri la scelta, che potrà essere buona o brutta, ma non sarà comunque una mia scelta. La preferenza data a chi promette un favore è una schifezza ed un problema dell’elettore, una distorsione della democrazia, non il blocco,
    Chi ti assicura che le persone elette siano preparate e competenti? Le segreterie? Tu credi ancora nelle segreterie?
    Chi ha avuto il coraggio di mettere in lista demita, moana, mastella e cicciolina e chi li ha votati hanno lo stesso merito o la stessa colpa.
    Io non credo assolutamente che se scrivo Mario Rossi sulla scheda, l’apparato di partito (?) sia capace di convogliare la preferenza su Pinco Palla.
    Se permetti, è illusione credere che il partito sia capace di fare meglio e più onestamente di me.

  48. Pierpaolo ha detto:

    giorgio

    io credo che sia nell’interesse di un partito e della sua segreteria avere a disposizione gente preparata.

    non difendo a priori questa legge elettorale, scagliarcisi però contro come fosse l’ennesimo male assoluto prodotto da questa maggioranza sia, questa si, una forzatura, tant’è che per le elezioni provinciali (dove questa legge elettorale è in vigore da un bel pò) nessuno ha mai detto nulla sebbene sia ancor meno giustificata, visto che l’eletto potrebbe essere il tuo vicino di casa.

  49. dieffe ha detto:

    non entro nel merito del dibattito, ma per dovere di cronaca la 81/93 e la 270/05 sono parecchio diverse.

  50. pierpaolo ha detto:

    dieffe

    saranno pure diversissime, ma il risultato è che non sei tu a scegliere il consigliere provinciale, il suo nome lo trovi gia scritto sulla scheda e tu ti limiti a barrare il simbolo del partito.
    dal 93 non ho visto grandi rivoluzioni popolari per risolvere questa ingiustizia!

  51. harry chinaski ha detto:

    sara’ perche’ le provice non servono a un cazzo

  52. pierpaolo ha detto:

    Harry Chinaski

    Non voglio entrare nel merito dell’utilità delle provincie, anche perchè potrei chiedermi come mai (anche questa argomentazione di un populismo devastante) le provincie non servano a nulla e tutti fanno a gara a sparargli addosso, mentre su prefetture, camere di commercio, comunità montane e le miriade di altri enti nessuno dica niente…

    non sarà che, anche qui, si sia contro questa legge elettorale e contro le provincie per pura ideologia?

  53. arlon ha detto:

    Non servono a nulla, per la stessa ragione per cui non esistono in (quasi) nessuno stato federale in Europa.
    Sono un passaggio in più, inutile.

    Accorpare comuni, al caso rimpicciolire qualche regione ed eliminare le provincie sono scelte logiche.
    Concorso poi sull’inutilità di prefetture, comunità montane, ecc..

  54. arlon ha detto:

    era: concordo

  55. Pierpaolo ha detto:

    arlon

    alle provincie andrebbero semplicemente aumentate le competenze, eliminando le camere di commercio si potrebbero travasare le competenze sulle provincie e se ne avrebbe un buon risparmio.

  56. arlon ha detto:

    e pèerchè non a comuni allargati come in Germania, poi?

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