I pellet in cui è stata riscontrata la radioattività dovuta al cesio sono di marca ‘Naturkraft Premium 6 mm’ e solo le ceneri bruciate possono essere dannose per la salute. Lo dice l’Ansa sulla base di quanto scrive oggi la Prefettura di Trieste. Tale pellet è prodotto in Lituania dalla ‘Uab Granul Invest’, e in condizioni normali non presenta alcun pericolo. La Prefettura triestina invita chi possiede tale prodotto a non utilizzarlo e a riportarlo al negozio o ai Vigili del fuoco.
15 Giugno 2009
Solo!?!? Io ho il sospetto di aver bruciato quel pellet, secondo voi quanto sono tranquillo? Considerando che ogni stufa va pulita, che le ceneri sono estremamente volatili, che abbiamo avuto un inverno freddissimo e che, quindi, il pellet ordinato sarà stato bruciato quasi tutto, con che coraggio si può usare il termine “SOLO”?
Perchè se qualcuno ne ha ancora un pò non rischia nulla? Figuratevi cosa glie ne frega se lo ha bruciato per tutto l’inverno!
Da nessuna parte non si trovano informazioni su QUANTO siano effettivamente contaminati i pellet lituani.
Specialmente dopo Chernobyl il cesio 137 (Cs137) lo si trova dovunque, basta cercarlo, ed è quindi difficile valutare se quello rappresentato dalla volatizzazione del Cs137 contenuto nei pellet sia un pericolo significativo oppure trascurabile rispetto alle schifezze che comunque inaliamo ogni giorno (altre impurità contenute negli stessi pellet, le polveri prodotte dal traffico e dall’industria, il benzene nella benzina “verde”…).
In mancanza di informazioni oggettive sulla pericolosità del prodotto le autorità responsabilmente invitano alla cautela, ma mi sembra poco probabile che le concentrazioni di Cs137 nel legno dei boschi lituani o ucraini, per quanto siano essi vicini a Chernobyl, possano essere così elevati da rappresentare un incremento significativo del rischio di ammalarsi di cancro.
Comunque “tuto pol eser” e aspettiamo di avere dati più precisi, certo è che i pellet lituani fanno concorrenza a molti produttori!