8 Giugno 2009

L’intervista a Serracchiani: «Internet importante quanto il contatto diretto. Non serve il Pd del nord, ma un partito compatto»

debora serracchianiAlmeno 112.000 voti: è il numero di preferenze che Debora Serracchani, secondo il conteggio del suo staff, avrebbe totalizzato in queste Elezioni Europee 2009. Dovrebbe essere la più votata del Pd nella Circoscrizione Nord-Est, quasi doppiando il secondo degli eletti (Vittorio Prodi, che sarebbe sui 66mila voti, sulla base dello stesso conteggio).
In questi minuti Debora Serracchiani è assediata da numerose richieste di intervista, dalla stampa italiana e locale. Questo è il testo dell’intervista che ha rilasciato a noi (in collaborazione con Polisblog):

Sulla base della campagna elettorale che hai fatto, quale sono le sensazioni e i bisogni più importanti che i cittadini ti hanno chiesto di rappresentare?

Le persone mi hanno chiesto di farle tornare a credere nella politica, di rappresentare la loro voglia di cambiamento. Oltre a questo, mi hanno esposto i loro timori per la crisi economica, la loro paura per il futuro, in un Paese dove troppe persone non hanno un lavoro stabile o l’hanno appena perso. Io ho esposto ai cittadini le mie soluzioni: puntare sulla ricerca e sull’innovazione, abbassare la pressione fiscale per le imprese, potenziare gli ammortizzatori sociali e trovare risorse per le infrastrutture. Programmi semplice e chiari, che hanno convinto.

Puoi spiegarci qual è stato concretamente il ruolo di internet nel tuo successo di preferenze?

Il mio risultato è stato il frutto di un giusto equilibrio tra la presenza sulla Rete e quella sul territorio. Sono stata ovunque nella circoscrizione, per confrontarmi con i cittadini. Internet mi ha consentito di raggiungere molte persone, ma il contatto diretto è stato altrettanto prezioso.

Si parla di incapacità del Pd di rappresentare le regioni del nord Italia: sei favorevole a un Pd del nord, e perché?

Io voglio un Pd che parli con una sola voce, in tutta Italia e in Europa, risolvendo i problemi e rappresentando le esigenze dei cittadini. Per dare risposte al Nord non serve un Pd diviso, ma un partito moderno e compatto.

Qualche cittadino, su Bora.La, ha scritto che i dirigenti del Pd con la tua elezione manderebbero in Europa una potenziale leader “per non essere disturbati”. Quale sarà il tuo impegno da Bruxelles nelle vicende del centrosinistra in Italia?

Le dietrologie non mi interessano. Quel che conta è che il Pd ha lavorato come una squadra per me, che intendo aiutare il partito e i milioni di italiani che rappresenta con il mio lavoro, in Europa e in Italia.

Tag: , , .

17 commenti a L’intervista a Serracchiani: «Internet importante quanto il contatto diretto. Non serve il Pd del nord, ma un partito compatto»

  1. effebi ha detto:

    ULEà ! farmi dare del dietrologo da una che ha appena preso più di 100.000 preferenze alle europee… potenza di internet, quasi quasi mi faccio candidare alle condominiali !

  2. Gmarco ha detto:

    Io invece voglio il PD del nord!! altro che partito unito..!!! altrimenti saremo sempre il terzo partito al Nord

  3. bulow ha detto:

    dedicato a debora, che non ho votato (ho votato per lisa clark), ma a cui auguro un buon lavoro di tutto cuore.

    http://www.youtube.com/watch?v=-41VPMCEjHI

  4. enrico maria milic ha detto:

    gianmarco:

    bizzarro come una che è stata lanciata al successo della base, voglia un partito centralista e monolitico “compatto”… ma forse è quello che la base (dei fedelissimi) del PD vuole… o forse capisco male io…

    comunque sia:
    è un bel successo, di cui esser contenti, mi pare.

  5. luca ha detto:

    PD del nord subito!
    Il Pd ha perso il 4.31% dei voti dalle regionali (compreso il mio)… e tutti a festeggiare Debbora de Roma!

  6. enrico maria milic ha detto:

    p.s.

    e il successo di serracchiani denota come la base dei fedelissimi del pd preferisca una candidata che pare preparata e nuova rispetto ai dinosauri prodi, berlinguer & co…

    non male, va.

  7. effebi ha detto:

    Ma debora è di Roma, ve lo scordate che vi faccia il PD del nord…
    E poi, il PD del Nord ? vergognatevi…. razzisti !

  8. Massimo Moruzzi ha detto:

    ma quale PD del nord…

    se ci fosse un partito serio del nord, basterebbe quello (come in Catalunya, che so, dove il PSOE non fa il partito socialista catalano, che cazzate sono mai).

    e se invece, come è, un partito del nord serio non l’abbiamo, e abbiamo solo un partito di cazzoni razzisti che urlano, cosa vuoi fare, metterti a copiarli?

  9. enrico maria milic ha detto:

    effebi

    non capisco quanto dici

    perchè chi vuole il pd del nord dovrebbe essere razzista? cacciari è razzista? chiamparino è razzista?

    i problemi di un territorio sono per forza diversi da quelli di un altro territorio: non credo possiamo pensare che tutti i contesti locali in italia siano uguali tra loro.

    dopo tutto l’italia ha circa 60 milioni di abitanti. e esistono tante (sotto)culture, molte di queste legate al territorio.

    il fatto che solo la lega, in termini di massa, abbia rappresentato queste differenze regionali, non vuol dire che l’unica risposta al localismo sia una risposta xenofoba, razzista o chiusa in sè stessa. se io parlo in triestino, in friulano o in veneto, dopo tutto, non vuol dire che non sappia l’inglese e abbia ottimi e costruttivi rapporti con italiani di altre zone del nord, altre regioni d’italia o cittadini di altri stati d’europa o del mondo.

    pasolini, poi, che scriveva in friulano, non era certo di destra. e anche lui parlava delle storture della società di massa e dei media di massa.

    di una visione progressista del regionalismo, al giorno d’oggi, ne parla bene cacciari in questa intervista che consiglio di leggere integralmente. pubblico alcuni stralci, per i pigri:

    «Cosa vuol dire? Che in ogni regione o in gruppo di regioni, a seconda dell’analisi che si fa della realtà sociale, culturale, economica, si creano delle forme organizzative veramente autonome. In che senso? Nel senso che questi territori organizzano i loro congressi, decidono le strategie locali e le alleanze, definiscono le loro leadership, scelgono i candidati per le amministrazioni e per il Parlamento. E quando poi ci sono elezioni nazionali o europee i voti di questi partiti, legati da un patto di federazione, si sommano. Esattamente come la Dc bavarese rispetto al Cdu o ai socialisti catalani rispetto al Ps spagnolo. Tutto qua».

    […]

    «Dobbiamo presentarci con una credibile autonomia, altrimenti non riusciremo mai a compensare il grave ritardo che abbiamo accumulato. Voglio bene a tutti, ho stima di tutti, ma i segretari regionali sono dei puri cooptati, sono stati decisi da Roma. Il che spiega anche le loro posizioni sulPd del Nord. Se c’è una reale autonomia possiamo presentarci credibilmente con un’analisi rinnovata e con proposte forti per i ceti produttivi. Possiamo essere rappresentativi se siamo radicati qui, se i nostri gruppi dirigenti li abbiamo scelti noi qui, se siamo noi, qui, a decidere priorità e programmi. Altrimenti, se continuiamo a essere percepiti come quelli che vogliono omogeneizzare, saremo massacrati. E poi, chi muove obiezioni mi deve spiegare cosa può contare a livello nazionale un Pd che qui è sotto il 20%, un Pd che nelle regioni guida del Paese non ha alcuna rappresentatività».

  10. mamolo ha detto:

    ma come, no la doveva smontar e rifar el pd? semo contenti che la sia stada eleta, saremo più contenti se la farà quel per el qual a la zente la ghe ga piasso, mandar a casa le vece facce che ga porta’ el pd a sto punto, anca quei che ‘desso esulta vizin de ela, anca i corregionali…

  11. Julius Franzot ha detto:

    1. Continuo ad essere contento che sia stata eletta, faccia nuova, non compromessa e non collusa, va candidamente ad incontrare l’ Europa. Non mi ha convinto il riassunto del suo programma: “puntare sulla ricerca e sull’innovazione, abbassare la pressione fiscale per le imprese, potenziare gli ammortizzatori sociali e trovare risorse per le infrastrutture”. Non è male, ma da dove pensa di prendere la copertura finanziaria?

    2. PD del Nord. Non so cosa ne pensi privatissime Debora, comunque sarebbe stata una scema a dichiarare di voler scindere il partito all’indomani dell’ elezione. Non ci sarebbe nulla di male (non mi risulta che in Scozia e Catalunya si usino olio di ricino e forni crematori), ma non sta bene fare i saccenti solo perchè si sono presi tanti voti. Magari a Strasburgo conoscerà da vicino i suoi colleghi provenienti da repubbliche e regni federali e si plasmerà le sue idee con fatti e non con emozioni.

  12. BaoTzeBao ha detto:

    Tafazzi, sempre Tafazzi…
    Certa gente si merita Papi !

    Brava Bora, il resto xe sciroco…

  13. gm ha detto:

    Ma che razzisti..non capite una mazza!!!

    Ora scrivo a Cacciari. Se lui scende in campo per il Pd del Nord io ci sono (per quel poco che posso fare).
    I problemi del Nord(e le sue risoluzioni) sono specifici di questa area. Chi governa da Roma che ne puo’ sapere! E anche i parlamentari e dirigenti del Pd ( a parte alcune eccezioni, ad esempio Marantelli e Chiamparino) ambiscono solo ad andare a Roma per il mero esercizio del potere.

    Se a Napoli non sanno fare la raccolta differenziata o a Bari costruiscono alberghi di 23 piani sulla spiagga non me ne frega.

    Se in Sicilia ci sono decine e decine di migliaia di dipendenti pubblici e in Calabria i forestali vengono pagati ma gli incendi ugualmente avvengono NON voglio pagarlo io.

    Gm

  14. brancovig ha detto:

    Io coglierei l’occasione dell’elezione di Debora per ragionare sul sistema elettorale italiano e delle preferenze bloccate.

    La cosa che mi da entusiasmo è la capacità di un elettorato di scegliere, magari facendosi tradire dalle emozioni (gettiamo via il vecchio per il nuovo) anche se poi il vecchio non è proprio tutto da buttare. Questo è un messaggio importante dell’elezione di Debora. Vorrei che fosse così per tutte le elezioni.

    A proposito cosa si fa adesso con il referndum?

    Ora Debora ha un’ottima occasione come dicevo qualche giorno fa se son rose fioriranno, Adesso dipende da lei. Non mi preoccupa la romanità e spero, che sappia colloquiare in inglese e se no che si impegni per assimilarlo al più presto. Per il suo futuro più prossimo e più lontano-

  15. cagoia ha detto:

    Romana de roma e centralista. Come previsto.
    E con una bella faccina che ve ga inzinganà tuti.
    Il PD del nord pol nasser solo con una seccessione a nord.
    Cacciari movite.

  16. arlon ha detto:

    come speso sucedi, go le stese impresioni de cagoia. Buh?

  17. effebi ha detto:

    ma il partito del nord esiste già…
    Ricordo che quando naque la Liga Veneta (il sig. Bossi era uno qualunque) tutti saltarono su (forse anche il sig.Cacciari tanto evocato) a dir di tutto ai veneti che dicevano proprio quello che oggi leggo qui…
    il che dimostra (una volta di più se ce n’era bisogno) che a sinistra ci si muove molto lentamente e per scimmiottamento (il che è sempre garanzia di qualità scarsa).
    Il PD del Nord ? e quindi anche il PD del Sud ? magari in uno stato federalista ??? una volta sembrava che fossero concetti demoniaci…
    in ogni caso, non sarà la Serracchiani la “Nostra Signora del PD del Nord”. Conviene aprire un altro post, dite Cacciari ? Ormai che è rimasto solo lui in veneto di s-sn, lui sull’ultimo isolotto come un jap nell’atollo dovrà probabilmente inventarsi qualcosa così da tentare di sopravvivere alla prossima tornata elettorale.
    Ah che lontani sono i bei tempi (!) dell’internazionalismo…
    (vien da chiedersi a sto punto per quanto tempo ancora il PD sarà un partito di sinistra, visitando “casa serracchiani” a momenti sembra di essere se non in qualche casa delle libertà …almeno in casa vianello…)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *