Ripubblichiamo un testo già apparso su Facebook a cura di Andrea Rodriguez, direttore artistico del Club musicale ‘Tetris’ di via della Rotonda:
Sul nostro quotidiano locale di Trieste è apparso oggi un articolo sulla vita notturna triestina.
L’articolo descrive una sorta di giro compiuto dall’autore presumibilmente durante la notte tra sabato 23 maggio e domenica 24 maggio.
C’è una parte nella quale si parla di Tetris.
Dice questo:
“Il brulichio del popolo della notte torna a farsi sentire di nuovo nettamente lungo una trasversale tra via Madonna del Mare e via San Michele. Il fulcro della movida, qui, è la piccola via della Rotonda, dove si trova un club considerato “avanguardista e iberal”. Una buona cinquantina di ragazzi appartenenti a quell’area cosiddetta “alternativa” occupa gran parte dell’arteria stradale anche se a quell’ora il traffico è quasi inesistente. Molti i giovani provati dall’alcool (e non solo da quello) che deambulano a fatica.
L’autore si chiama Riccardo Tosques, lo trovate qui su FB, e non è una persona di 50 o 60 anni del tutto aliena dal contesto del quale parla.
E’ un giovane sui 25/30 anni, con il quale ho una ventina di amici in comune sempre su FB.
Dopo aver appurato la paternità dell’articolo, gli ho scritto questa mail:
“Siamo rimasti colpiti molto negativamente da quanto hai scritto su Tetris.
Ho visto che abbiamo diversi amici di Facebook in comune tra i quali persone che frequentano abitualmente il Circolo come Ida Berlusconi, Piero Boncompagno e diversi altri: chiedere a noi direttamente o almeno a loro, cioè a persone che lo frequentano davvero, che cos’è Tetris sarebbe stato più corretto che cercare “Tetris + Trieste” su Google e prendere il primo risultato nel quale altri soggetti (in questo caso 2night.it) parlano di noi.
La recensione di 2night.it, come può accorgersi facilmente chiunque abbia almeno una minima idea di chi siamo e di cosa facciamo, è risibile e grottesca: da lì sembra che Tetris sia un club di scambisti.
Ora, se questa ignoranza può essere tollerata in qualcuno che gestisce un sito sulle discoteche e non è di Trieste, non si può fare altrettanto se chi scrive è un collaboratore del principale quotidiano cittadino, quotidiano che peraltro ha parlato della nostra Associazione molto frequentemente nei mesi scorsi.
A quando si riferisce quello che scrivi?
Alla notte di sabato 23 maggio?
Se eri presente quella notte, perché non hai chiesto di parlare con qualcuno di noi e/o non ti sei informato di che serata era?
Sabato 23 era la serata di chiusura stagionale del Circolo.
Chiudiamo perché d’estate fa troppo caldo all’interno e quindi c’è il pericolo che la gente stia in strada a chiacchierare e quindi rechi disturbo ai vicini.
Alla fine del concerto di una band locale, il pubblico è uscito: alcuni sono andati altrove, altri si sono fermati da noi ancora un po’.
Una situazione del tutto tranquilla e normale.
Quanto tu scrivi e cioè: “Molti i giovani provati dall’alcool (e non solo da quello) che deambulano a fatica” non solo è completamente falso, ma ci reca un grave danno d’immagine.
Tetris è nato anche (e soprattutto) per offrire ai ragazzi un’alternativa sana e reale all’andare in giro per baretti a ubriacarsi e siamo impegnati in questo anche a livello istituzionale con il Comune di Trieste e con l’Azienda Sanitaria promuovendo un messaggio positivo ed ospitando persone in borsa lavoro.
Siamo del tutto lontani da qualunque tipo di “cultura” dello sballo: se qualcuno vuole entrare a Tetris ubriaco o sotto l’effetto di droghe, può scordarselo. Droghe, di nessun tipo, a Tetris non ne girano e non ne gireranno mai.
Ci attendiamo perciò quello che sarebbe onesto e corretto fare: una smentita categorica di quanto affermato, in quanto – come già detto – completamente falso; una smentita sullo stesso quotidiano, nello stesso spazio, con la stessa rilevanza.
Mi auguro che questa vicenda sgradevole si concluda quanto prima e non si ripetano episodi simili.
Un saluto in attesa di una risposta.
A.”
L’unica risposta è stata che lui ha visto con i suoi occhi la scena alle 2 di notte.
Se vogliamo una smentita dobbiamo rivolgerci a caporedattore della Cronaca.
Riguardo alle altre domande, per ora almeno, solo il silenzio.
Bene, VOI (ed io) C’ERAVAMO.
E sappiamo che sono balle.
Alle 2 non c’era praticamente più nessuno e soprattutto nessuno, nè alle 2 nè prima, deambulava a fatica provato dall’alcool (e non solo da quello).
Questo è fare informazione?
Scrivere un articolo i cui riferimenti stilistici sembrano essere “Cioé” e “Il Paninaro” degli anni ’80, con un titolo che dice testualmente: “Fighetti”, “Punkabbestia”, “Nerds” e “Emo” si spartiscono (sic!) la notte’?
Cercare su Google la prima scemenza scritta da terzi e venire a spiare (o più presumibilmente fingere di averlo fatto: si parla di un’altra via della Rotonda evidentemente, popolata da tossici zombie) per poi scrivere insinuazioni?
A Trieste pare di sì, e pare anche che paghi in qualche maniera.
Altrimenti non riesco a spiegarmi tutta la benzina sul fuoco di questo tema della convivenza notturna tra chi va in giro e i residenti di Cittavecchia.
Qual è il disegno che c’è sotto?
Lo dicano apertamente.
Perché fomentare lo scontro magari anche con delle falsità?
Lo dicano.
C’è una responsabilità enorme della stampa in questo clima teso: la responsabilità di dare voce continuamente ad una minoranza che vorrebbe le strade blindate al calar del sole e di lanciare quindi implicitamente a tutti i mitomani il messaggio: “Dai lamentatevi anche voi! C’è posto per tutti!”.
Questo succede, poche storie.
Poco importa che le lamentele magari non abbiano nessun fondamento.
Le persone che vogliono divertirsi in Cittavecchia/Cavana sono migliaia ogni weekend, centinaia ogni sera, mentre (esempio a caso) chi si fa portavoce di un Comitato contro tutto questo dice di parlare per 80 (ottanta!!!) individui.
Fossero davvero ottanta poi…
Questi non si presentano neppure quando avrebbero occasione di dire la loro pubblcamente e davanti ai rappresentanti delle Istituzioni.
Ricordate l’assemblea pubblica di qualche mese fa a Etnoblog?
Chi c’era?
Solo lei, la portavoce.
Tra l’altro ve lo ricordate il giornale il giorno dopo?
Titolone “VIA ETNOBLOG DA CITTAVECCHIA” e un articolo che faceva chiaramente intendere che l’autrice non aveva assistito all’intero dibattito (qualcuno la vide andar via dopo poco, se non sbaglio).
Sempre benzina sul fuoco.
Vi chiedo un favore: se avete a cuore l’idea che Trieste non debba trasformarsi in una città-fantasma, se volete poter vivere in pace la vostra città senza dover fuggire via, se volete che sui giornali ci siano scritte cose vere e non balle, se vi siete stufati di queste polemiche idiote , SCRIVETE UN COMMENTO QUI SOTTO.
Perché l’autore di quell’articolo si renda conto di cosa sta facendo.
Perché lui e chi eventualmente sta sopra di lui e tutti questi sinistri figuri intolleranti finalmente capiscano CHE CI SIAMO ROTTI I C…!
io son davvero preso male.
Mai vi giuro mai nessuno in vita mia
mi ha chiamato “alternativo”.
Io a sto qui ci devo parlare.
Non conosco il locale sinceramente ma conosco i giornali, sarà brutto non essere informati ma mi fido molto di più di blog e amici che non quello che si va leggendo su i giornali il cui unisco scopo è vendere,
venduti al commercio e non al servizio dei lettori.
Purtoppo ci sarebbe da aprire un blog solo per parlare, elencare e dare spazio a tutti quelli (me compreso) che si son rirovati danneggiati da “certo modo” di fare giornalismo del nostro quotidiano.
Per quel che riguarda la giusta convivenza, tra la voglia di fare “notte” e il diritto di un certo riposo, credo si possa trovare un equilibrio. Sicuramente l’articolo non va nella direzione di questa ricerca.
I motivi del remar contro ? Tanto lapalissiani…. quanto politici.
Beh no,
per me a questo punto i motivi non sono lapalissiani. Non capisco quale sia la strategia comunicativa, politica, culturale del Piccolo rispetto ai giovani. Davvero non dico provocatoriamente. Da tempo alimenta il fuoco delle polemiche di sedicenti comitati pusillanimi, lancia accuse pesanti, sostiene ogni tipo di repressione dei bollori giovanili. Ma a quale fine? Perche?
Chiudi etnoblog, dai la Tripcovich al Verdi per far poco o niente, dipingi tutti i ragazzi come pisciatori folli e un po anche drogati.
A che pro?boh.spiegatemelo.
Ritengo che la redazione del Piccolo sia fatta, in gran parte, da polverosi, autoreferenziali, sfigati. Nessun complotto.
Concordo con Vanja.
In realtà Il Piccolo da una parte mantiene (o vorrebbe mantenere) la stessa patina da sinistVa Vadical Chic “Da Che Guevara a Madre Teresa” che caratterizza la sorella maggiore Repubblica, dall’altra qua è diventato l’organo preferito per la diffusione delle lamentele della Trieste più “vecchia” (e non intendo anagraficamente).
Pensateci: come mai è comparso un intervento della solita portavoce del Comitato “Trieste Vivibile” sul numero di domenica, o meglio, perché si sceglie lei come unica opinionista che rappresenta i cittadini?
Io se mi chiama qualcuno del Piccolo, a meno che non si tratti di persona fidata, rispondo solo per iscritto.
Mi è servito da lezione, il periodo allucinante nel quale si aspettava la decisione di Giunta sulla concessione della Tripcovich al Verdi…
(Scusate la pessima punteggiatura, ma non so perché la finestra dei commenti mi fa scrivere con dei caratteri tipo cacchette invisibili di moscerino…)
@andrea
“In realtà Il Piccolo da una parte mantiene (o vorrebbe mantenere) la stessa patina da sinistVa Vadical Chic “Da Che Guevara a Madre Teresa” che caratterizza la sorella maggiore Repubblica”
immagino mantenga la linea editoriale richiesta dalla proprieta’
“dall’altra qua è diventato l’organo preferito per la diffusione delle lamentele della Trieste più “vecchia” (e non intendo anagraficamente).”
credo siano i clienti piu’ fedeli. A che pro tradirli?
più fedeli e più numerosi, quindi politicamente (oltrechè editorialmente) più importanti.
non penseremo mica che la lotta per accaparrarsi una testata sia solo per guadagnarci sulla vendita di un paio di copie ?
Quando vivevo a Trieste, pensavo che Tetris fosse una bellissima realtà nel panorama di una piccola città ahimè sempre più provinciale come Trieste.
Grazie al mio lavoro ho avuto modo di viaggiare molto negli ultimi anni. E col tempo ho capito che Tetris non è solo una realtà encomiabile nel panorama cittadino. Tetris resta un locale unico e fantastico anche se confrontato con città del calibro di Milano, Torino, Roma. E francamente anche all’estero.
Musica di qualità quasi sempre gratis, zero droga, gestori con la testa sulle spalle e mai spocchiosi. Un locale unico.
Vedremo “molti i giovani provati dall’alcool che deambulano a fatica” tra via Madonna del Mare e via san Michele, se il tetris chiuderà.
Tutta la mia solidarietà ed appoggio al Tetris, vera alternativa al mucchio informe dei “soliti” locali che ben conosciamo. Locali che godono, anche un bambino lo capirebbe, di un certo tipo di favoritismi (vi siete mai chiesti come ogni anno l’abilitazione antincendio di un noto locale in piazza Unità venga magicamente rinnovata, pur avendo le uscite antincendio, molte volte chiuse, che danno su una minuscola corte interna??).
Vorrei infine aggiungere che domenica scorsa, il Piccolo ha pubblicato un articolo circa la notte precedente, in cui si evinceva che tutti i giovani che escono il week-end la sera sono lordatori con la mania di orinare in strada, ubriaconi, vandali, violenti. Il tutto condito da una serie di moniti più o meno espliciti del tipo: “Intensificheremo i controlli”, “Tiratardi, siete avvisati.”, che mi è rimasta impressa, come se il fatto di andare a bersi una birra quando in casa hai 35 gradi costituisca già una qualche colpa. Ebbene, indignato ed incazzato dall’articolo ho scritto una mail ed una lettera cartacea alla redazione, esprimendo tutto il mio dissenso. Lettera che, c’era da aspettarselo, neppure è stata pubblicata nella rubrica “segnalazioni”. Sono ben conscio che un posto come Tetris riceverà sempre malumori, ma sappiate che avete tanta gente dalla vostra parte. In bocca al lupo, amici e grazie per aver continuato.
Giulio
i commenti su facebook a questo testo di andrea sono arrivati al centinaio.
qua siamo a una decina, cmq non male.
proviamo a pensare:
– tra 5 anni, il piccolo venderà ancora di meno (non è necessariamente colpa della redazione de il piccolo, è un trend mondiale)
– i commenti su facebook su un evento del genere, magari saranno 300
– i commenti ai siti e ai blog di notizie locali più letti non saranno 10 ma più probabilmente 50… o di più…
… a quel punto, siamo sicuri che il piccolo sarà l’unica fonte di informazione per la politica e la cultura locali?
sarà interessante esserci!
: )
Vi segnalo questo appuntamento per domani 28 maggio…
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Videochat con ANDREA RODRIGUEZ (Tetris) e PAOLO RIZZI (Etnoblog)
Domani, alle ore 15, FVG24 ospiterà in diretta i responsabili dei due circoli culturali e musicali di Cittavecchia. Il dibattito sulla vita notturna nel centro di Trieste è sempre più d’attualità e FVG24 vuole capirci di più. Potrete seguire il confronto in diretta e interagire in chat con le vostre domande.
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Insomma… io e Paolo saremo lì, se avete voglia di partecipare/fare domande/dire la vostra siete i benvenuti!
Tetris è l’inica cosa per la quale merita di venire a Trieste
Al di là dell’episodio specifico di quella sera/quel locale (anche se l’articolo in questione raggiunge vette di ridicolaggine eccelsa e fa tristezza vedere un 25-30enne già così vecchio dentro), il problema del Piccolo per la cronaca cittadina sta innanzitutto nell’inadeguatezza della gente che ci scrive ad affrontare qualsiasi argomento che non abbia a che fare con il pensiero del cosiddetto triestino medio (se esiste): parcheggi, piazze, cache de can, e via dicendo. Poi c’è la pigrizia professionale e culturale. Poi c’è la posizione di monopolio dell’informazione. Spero tanto che Enrico Milic abbia ragione, anzi, sicuramente la prospettiva è quella di un’informazione a più voci. Solo, la vedo più dura sui tempi rispetto a 5 anni.
invece penso che già oggi ci siano più voci ovvero possibilità di non dover dipendere dal piccolo (o telequattro o la rai regionale).
si pensi a come il successo di tetris è tutto costruito tramite myspace e, oggi, facebook (andrea mi corregga, ma me l’ha raccontato lui di come tutta la promozione di tetris sia fatta in pratica solo tramite internet e di come la comunità che ruota attorno a tetris sia organizzata, per buona parte, tramite internet).
e poi vorrei ricordare l’eventone pubblico organizzato qualche mese fa da tetris e etnoblog, sul tema delle angherie che questi due locali devono subire da parte di comune, vigili urbani e comitati di cittadini: all’evento hanno partecipato centinaia di persone (correggetemi se sbaglio) e svariati politici…
tutto questo è accaduto tramite facebook e altri strumenti on-line…
Tutto verissimo.
Noi solo con questi mezzi web a disposizione di tutti abbiamo fatto quello che abbiamo fatto.
Bisogna che la gente (ri)cominci ad avere fiducia nei propri mezzi, perché sono POTENTI.
“ah ma cossa te pensi de poderte meter contro el Picolo?!”
Sinceramente sì.
Io, che tra l’altro sono un collaboratore del Piccolo e da diversi anni, non ho nessun problema a confrontarmi, come cittadino, con un modo di fare informazione che trovo scorretto.
A cosa servirà?
A mostrare che esiste ALTRO, che se si vuole si arriva da qualunque parte, si possono fare molte più cose di quanto comunemente si pensi.
Basti pensare ad esempio che grazie ad un’iniziativa locale partita da Facebook siamo riusciti a mettere in discussione l’automatismo della concessione novennale al Verdi per la Tripcovich… E molti non ci credevano e gufavano…
sicuramente già oggi esiste una pluralità di fonti d’informazione per sapere quello che succede in città e non solo quello che passa – e come passa – su piccolo, telequattro e rai. Quello che volevo dire è che se affrontiamo la questione dall’altro fronte, ovvero da quello dei fruitori di tale informazione “alternativa” (diomio), allora possiamo dire che non siamo ancora a un livello di massa critica, e la maggioranza della gente continua a informarsi e a farsi un’opinione con piccolo, telequattro e rai. Tutto sarebbe più facile se questi tre dinosauri si disammuffissero un po’, (tv locale e regionale poi sembrano la settimana Incom), ma la vedo dura.
Il Piccolo è un quotidiano di provincia che oggi viene letto prevalentemente nei bar, ma l’acquisto in edicola del giornale è nettamente diminuito negli ultimi anni. Le cause sono molteplici: la monotonia di certi articoli basati spesso sul potente di turno (quando Illy era presidente della Regione tutti i membri della sua famiglia venivano fotografati e sul Piccolo riportavano aneddoti di loro anche di scarsissima importanza); una certa censura operata nei confronti dei pensieri critici, che spesso vengono oscurati anche quando rivestono incarichi istituzionali o comunque importanti. Questi sono solo due dei motivi per cui il Piccolo non viene letto come una volta, forse qualche ben pagato giornalista vede un’altra città, un’altra Trieste.
dichiarare bugie spacciandole per verità è veramente infame.
all’assemblea presso etnoblog non ero da sola ma con 5 altri associati, altri vicino al bar non sono riusciti ad entrare in sala.
la dott.ssa luciani stava lavorando ed ha dovuto mantenere il suo impegno di lavoro, tanto a sputtanarla senza che fosse presente ci ha
pensato qualcuno. nel comitato non ci sono solo persone di 50/60 anni ma anche giovani padri e madri i cui bambini vanno a letto presto per affrontare sereni e riposati gli impegni scolastici e/o sportivi e/o musicali il giorno dopo. non tutti i genitori pensano che tener svegli fino a tardi i bambini, anche in carrozzina, nei bar con musica elevatissima sia igienico e salutare
negare la realtà non vuol dire che non esista
Signora Marina, concordo con lei: dichiarare bugie spacciandole per verità è veramente infame.
E’ esattamente quello che penso io quando sento parlare di Tetris da parte sua e/o della signora Luciani.
Per fortuna esiste (ed è anche online) un filmato pressoché integrale dell’assemblea del 19 marzo a Etnoblog: chiunque può verificare la figuraccia che si è fatta quando ha affermato (mentendo) che spesso alla mattina via della Rotonda è piena di rifiuti, vomiti, cacca e pipì made in Tetris.
Posso farle una domanda?
PERCHE’ FATE COSI’?
Non riesco a capire cosa sperate di ottenere.
Da subito la sig.ra Luciani si è dimostrata aggressiva e ostile nei nostri confronti, pensi che le abbiamo anche chiesto di poter andare a casa sua a verificare i livelli dei volumi in modo da sistemare tutto senza darle fastidio.
Pensi inoltre che non l’abbiamo neanche denunciata (come avremmo potuto fare) per violazione di proprietà privata, minacce, percosse ed altre amenità quando ha fatto il suo memorabile show la sera di lunedì 23 aprile 2007.
Non l’abbiamo fatto perché il marito della sig.ra ci sembrava una persona civile e pronta al dialogo e speravamo di poter risolvere tutto in armonia.
E’ una cosa che tra l’altro speriamo ancora: l’avevo scritto anche sulle “Segnalazioni” ma mi hanno tagliato la lettera.
NOI SIAMO PRONTI OGGI STESSO A SEDERCI ATTORNO AD UN TAVOLO CON LA SIGNORA LUCIANI O CON CHIUNQUE SI LAMENTI DI QUALCOSA CHE RIGUARDA TETRIS.
Lo possiamo fare perché abbiamo la coscienza pulita, perché abbiamo sempre detto la verità e ci piacerebbe vivere in armonia con il vicinato.
Come può vedere ( e come già dissi pubblicamente a Etnoblog il 19/3) noi siamo qui, disponibili al dialogo, pronti a cercare di risolvere i problemi.
Se volete, fatevi avanti.
Altrimenti smettetela, perché non avete scuse.
non ho affermato …made in Tetris … ma made da chi esce da Tetris
in questo momento la situazione è calma ma vi inviteremo sicuramente a casa di qualche residente non appena si riverificheranno schiamazzi ecc
le macchine parcheggiate selvaggiamente nei dintorni sono di vostri clienti, non imputabili al sig. Rodriguez ma attinenti la presenza di Tetris in zona
a me piace la musica, mi piacciono i giovani ed affermo da sempre con vigore che devono essere reperite aree in cui possano divertirsi senza limiti di orario, di fumo e di volume, ma non sotto alle case dei cittadini che purtroppo, non vivendo di rendita, devono alzarsi al mattino riposati per affrontare i tanti problemi della giornata
partendo da questa affermazione, inconfutabile, possiamo parlare
Beh, mi sembrava ovvio che made in Tetris non significasse che altro da quello che intende lei e cioè pipì e altro attribuibili a chi frequenta Tetris.
Via della Rotonda (perlomeno un’ampia zona intorno al portone di Tetris) la puliamo regolarmente dopo ogni serata e infatti a parte lei e la signora Luciani nessuno ha mai avuto nulla da ridire su questo.
Se quanto lei affermasse fosse vero, i vigili stessi sarebbero potuti intervenire, riscontrando una situazione anomala che persiste nel tempo.
Però lei dovrebbe avere la bontà di spiegarmi che cosa ci guadagneremmo noi a lasciare rifiuti e sporcizia in giro.
La prego, me lo dica!
Quello è il nostro circolo, il posto dove abbiamo intenzione di svolgere le nostre attività: che senso avrebbe che generassimo una situazione di disagio di questo tipo?
Idem per i rumori ed il resto.
Proprio per questo, fin dall’inizio, coerentemente, abbiamo cercato il dialogo.
E gaurdi la cosa più strana: proprio chi avrebbe più benefici dal dialogo, lo rifiuta attaccando in maniera incivile.
Non è strano?
Se i miei vicini fanno confusione, PRIMA esaurirò tutte le strade informali di dialogo, di confronto, di compromesso andandoci a parlare e POI, al limite, mi rivolgerò alle autorità.
Mi sembra il modo più razionale ed efficace di procedere.
Perché, dal momento che noi la nostra disponibilità al dialogo l’abbiamo sempre manifestata, la signora Luciani e anche lei continuate questa politica insensata di ostilità e di attacco?
Mi spieghi.
Dica davvero quello che pensa, senza ripetere le solite frasi fatte “io non ho niente contro la musica ecc ecc…”
è l’ultima volta che scrivo, poi chi vuol capire capisca
1) si sono lamentati per sporcizia e urine anche altri residenti che non vogliono esternarsi per paura di ritorsioni (vedi imbrattamento ambulatorio Luciani) anche se dopo l’intervento della Polizia la situazione è un pò migliorata (e non alludiamo solo alla zona antistante l’ingresso al Tetris,la sporcizia dilaga..)
2) trovare i passi carrai occupati da vetture di vs clienti ha fatto si che la Luciani non abbia potuto entrare nel suo garage e abbia dovuto pagarsi i danni all’auto. capisco che voi non possiate fare i parcheggiatori, ma è proprio per questo che riteniamo il sito in cui vi trovate non opportuno per la vs attività
3) fino a notte tarda i vs clienti soggiornano all’esterno per fumare e parlare. la costituzione prevede il diritto al riposo ed il codice penale prevede sanzioni o chi non rispetta tale diritto.
non è colpa di Rodriguez o Tetris ma proprio del contesto sbagliato in cui operate. AMO la musica ma non l’ascolto ad alto volume, a finestre aperte, di notte…ma dentro casa, sola o in compagnia !!!
“capisco che voi non possiate fare i parcheggiatori, ma è proprio per questo che riteniamo il sito in cui vi trovate non opportuno per la vs attività”
i vicini = urban planner, fantastico 😀
…Vi racconto una storia. Parecchi anni fà, compro un cane di grossa taglia. Ho un giardino che confina con due vicini. Uno ha a sua volta un cane….l’altro odia i cani. Perchè li odia? Perchè i cani abbaiano quando passa qualcuno e quindi…disturbano. Il vicino che odia i cani tenta persino una raccolta di firme tra il vicinato al fine di denunciare il mio cane ai vigili urbani: disturba! La raccolta di firme non gli riesce perchè nessuno gli firma la denuncia. Ma non demorde e così la denuncia al vigili urbani la fà da solo. I vigili vengono, controllano e verificano che è tutto O.K.
L’unica cosa che mi consigliano di fare è di alzare la rete che divide i due giardini. Rete alzata: ora è di due metri! Il vicino potrà stare ora tranquillo: il mio cane mai e poi mai salterà una rete alta due metri. Il cane comunque è normalmente insultato ogni volta che si trova in giardino. Restituisce la cortesia, ovviamente, ringhiando. E io rimedio richiamando il cane il casa. Così una delle poltrone del soggiorno diventa la cuccia permanente del cane. E un cane da guardia diventa un cane da salotto convinto che “quella poltrona” è solo ed esclusivamente “sua”. Un amico in visita? Può sedersi ovunque….ma non su “quella” poltrona. L’amico si siede ugualmente su quella poltrona? E il cane, CALPESTANDO l’ospite, rimette le cose a posto, “siedendosi” ugualmente sulla “sua” poltrona. L’amico è costretto ad alzarsi e a cercarsi un’altra poltrona.
Com’è finita? Che il mio cane per 14 anni ha fatto il “cane da salotto” e io in bicicletta, per altrettanti anni, l’ho portato a correre per i campi….
MORALE: Quando si entra in una spirale di conflittualità permanente, è molto difficile, se non impossibile, trovare una soluzione/compromesso……
N.B. Oggi i rapporti con il mio vicino “che odia i cani” sono di buon vicinato: il cane è morto di vecchiaia e non ci sono più motivi di conflittualità.
Sig.ra Marina,
ogni sua (non) risposta mi lascia sempre più sconcertato.
Io le faccio delle domande, e lei non mi risponde mai, ma continua a scrivere cose prive di fondamento.
Dico questo perché:
1) Fino a prova contraria, a Tetris non è imputabile nessun atto intimidatorio, ritorsione, imbrattamento nei confronti di alcuno. Siamo del tutto estranei a fatti del genere, e se venissimo a sapere che qualcuno dei nostri associati fa cose simili nel rione, saremmo noi a espellerlo. La sig.ra Luciani però lasciando affissi certi cartelli polemici sulla sua serranda non può però non prendere in considerazione che qualche testa calda rincari la dose. Non so però cosa c’entriamo noi, che dal suo ambulatorio siamo peraltro anche distanti…
2) Fino a prova contraria, Tetris non è responsabile della poca pratica alla guida della sig.ra Luciani. Non è responsabile neppure del fatto che alcuni automobilisti parcheggino dove non è consentito. Non capisco poi come fa a dire che quelle vetture appartengono ai nostri soci: è un mistero. Ma ammesso e non concesso che lo siano, dove sta il problema? Si chiamino i vigili e si provveda a far multare o a far rimuovere i veicoli in contravvenzione.
3) Controlliamo sempre che le persone si comportino bene fuori dal circolo e non facciano confusione, e questo è un fatto. Ma è parimenti un fatto che fumare e parlare in strada in sè non costituisca un atteggiamento incivile o tantomeno contrario alla legge. In quelle vie di notte passano moto, auto, motorini, camion della nettezza urbana: questi veicoli producono senz’altro più rumore di gente che passa a piedi o che chiacchiera. Non è pensabile ipotizzare che in un appartamento nel centro di Trieste si possa avere lo stesso silenzio che si può avere in una casetta in Carso.
Come vede, io le posso rispondere punto per punto.
La prego di fare altrettanto con la mia domanda fondamentale dei post precedenti:
“Cosa ci guadagnerebbe Tetris a creare dei problemi nel rione nel quale è inserito, dal momento che vuole restare lì più a lungo possibile?”
vista la risposta, ribadisco che chi vuol capire capisca, gli altri facciano a meno di capire
Comunque rispondo :
Tetris non ci guadagna nulla ma il contesto in cui si trova non è quello opportuno trovandosi in una zona residenziale per
cui i comportamenti di una parte dei clienti produce gli inconvenienti lamentati con grave disagio dei residenti.
Trovando un luogo adatto sarebbero contenti sia i residenti attualmente disturbati, che Tetris ed i suoi clienti
Constato, e non certo con piacere, che lei di nuovo evita di rispondermi.
Il nostro scambio di opinioni comunque resta qui a disposizione di tutti, e chi vuole può farsi un’idea da solo.
Quello che comunque oramai è chiaro è che lei e la sig.ra Luciani (suppongo) vi sentite in grado di dire chi può e non può svolgere le proprie attività in zona Cittavecchia.
Per noi, via della Rotonda è un luogo adatto: perché è in centro, è raggiungibile a piedi senza problemi, è in un rione che amiamo.
Non che è che Tetris potrebbe esistere solo lì: forse in futuro decideremo di spostarci, di ampliarci, forse in futuro cambierà qualcosa… non escludiamo nulla.
Ma fino ad allora, svolgeremo le nostre attività nella sede che riteniamo opportuna, nel rispetto della Legge e delle norme di convivenza civile, sempre disposti – come ribadito più volte – al dialogo.
Le faccio una proposta: perché il suo Comitato non si mette al nostro fianco ed al fianco dei giovani triestini e non propone al Comune di individuare e di creare (o di aiutare a creare) spazi per la Musica in zone che ritenete adatte? Potreste fare voi da mediatori con le Istituzioni affinchè ad esempio ci aiutino a realizzare la sede da un’altra parte, dove pensate sia più opportuno.
Cominciate a fare delle campagne “pro” qualcosa e non sempre “contro” qualcosa: penso sarebbe più utile per tutti!
sono anni che propongo di trovare luoghi adatti per attività rivolte ai giovani (che hanno ovviamente interessi, orari e modi diversi da quelli delle famiglie)
sono e siamo (come Comitato) sempre pronti a contattare istituzioni
per sostenere scelte di questo tipo.
se volete ne parliamo, non er mail
comunque le nostre campagne sono PRO vivibilità e riposo di chi ne necessita, MAI contro qualcuno per principio
sono anni che propongo di trovare luoghi adatti per attività rivolte ai giovani (che hanno ovviamente interessi, orari e modi diversi da quelli delle famiglie)
sono e siamo (come Comitato) sempre pronti a contattare istituzioni
per sostenere scelte di questo tipo.
se volete ne parliamo, non er mail
comunque le nostre campagne sono PRO vivibilità e riposo di chi ne necessita, MAI contro qualcuno per principio
Mi fa piacere sentire queste cose: se vuole contattarmi in privato, il mio indirizzo email è:
locandadelgorilla(chiocciola)hotmail.com
Mi permetta di dirle che se le vostre campagne sono PRO come intenzione, forse dovreste rivedere qualcosina a livello di comunicazione perché l’impressione che se ne ricava all’esterno non è esattamente questa… 🙂
chi ci conosce bene e non ci ascolta o legge prevenuto sa bene come la pensiamo
il sindaco conosce da oltre due anni il nostro pensiero, ma forse ha i suoi interessi per non darci ascolto
appena posso, fa caldo , sono anzianotta e da 18 anni non faccio ferie . la contatterò, penso dopo il 16 agosto quando chiuderò il negozio ai pomeriggi.
benissimo! attendo sue notizie! buone ferie!
dal 18 agosto sono libera tutti i pomeriggi. fissi una data, ore 16/17, anche da voi, vengo da sola,vuole un primo dialogo a due, a me va bene anche con qualcuno in più (non massa)
se volete invitate anche etnoblog, il discorso vale per tutti in generale.
saluti marina
Bene!
Solo la prego di scrivermi una mail in privato così fissiamo un incontro.
Mi scriva a locandadelgorilla(chiocciola)hotmail.com
Grazie!
dal piccolo di martedi 10 novembre, le scemenze si sono spostate da Trieste a Muggia:
Muggia, le notti insonni dei residenti
Da ‘Il Piccolo’ di martedì 10 novembre
10/11/2009
di RICCARDO TOSQUES
Casi di ubriachezza sempre più frequenti, reiterati schiamazzi notturni, cittadini che non riescono più a chiudere occhio. Muggia è davvero diventata una città invivibile? La denuncia parte da alcuni residenti che, stufi di ciò che sta accadendo da troppi mesi nel comune rivierasco, chiedono un intervento deciso da parte del Comune e una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine. Appelli sino ad ora inascoltati.
LA DENUNCIA «In estate la situazione è stata tragica, il livello dei decibel è stato purtroppo come ogni anno estremamente elevato», spiega R.M. residente in piazza Marconi. «Per fortuna ora, con l’arrivo dell’autunno, la situazione sembra migliorata anche perché c’è meno gente e teniamo le finestre quasi sempre chiuse. In realtà, però, ultimamente le cose sembrano di nuovo peggiorate».
In piazza Marconi abita anche L.D.: «Purtroppo il centro da un paio di anni è invivibile per noi residenti. Gli schiamazzi notturni sono all’ordine del giorno, così come la presenza di persone ubriache, sempre di notte». Di fronte a questa situazione L.D. ha più volte chiesto l’intervento delle forze dell’ordine: «Ho chiamato i Carabinieri e non sono venuti. Evidentemente hanno cose più importanti da fare, ma resta il fatto che andare avanti in questo modo è sempre più difficile».
Nella zona del porto le cose non vanno certo meglio. «In estate le manifestazioni sono diminuite, ma al contempo il livello dei decibel è stato molto più assordante», spiega Daniela Frausin, la quale ricorda «le numerose telefonate fatte alle forze dell’ordine, che hanno espresso grande sensibilità senza però risolvere il problema». Problema che persiste tuttora «soprattutto di notte, con rumori provenienti dalla piazza».
La tensione è alta anche in corso Puccini: «C’è chi dal mattino a notte fonda riesce a riempirsi di vino, birra, liquori, sempre serviti da solerti gestori, anche alle persone non si reggono in piedi – afferma A.R. – che poi scaricano il “surplus” nel porticciolo, divertendosi a centrare le barche o sui muri delle case, con l’inseparabile bicchiere ben saldo in mano».
LE REAZIONI Dai banchi dell’opposizione il capogruppo consiliare di Forza Italia, Viviana Carboni, analizza così la vicenda: «Muggia, come ogni altra comunità più o meno grande, ha le sue problematiche legate agli schiamazzi notturni e all’alcolismo. Posso testimoniare in prima persona che di gente ubriaca ce n’è. Proprio sabato scorso stavo camminando con mia figlia alle 8 di sera e due persone alticce sono state praticamente buttare fuori da un locale. Al di là di questo indecoroso episodio – prosegue – credo vi siano due componenti fondamentali con le quali confrontarsi: chi ha deciso di vivere in piazza o nelle zone limitrofe deve avere un alto grado di tolleranza nei confronti degli altri e viceversa, ma soprattutto credo che per arginare questi problemi sia quanto meno necessaria una maggior presenza delle forze dell’ordine sul territorio».
Questa invece la presa di posizione dell’assessore alla Promozione della città di Muggia, Roberta Tarlao. «C’è una circolare del Comune – ricorda – che dal 15 ottobre sino a tutto aprile vieta ai locali di fare rumore al loro esterno: se questa norma non viene seguita, invito la gente a rivolgersi alle forze dell’ordine, l’organo preposto per far rispettare la legge».
La Tarlao aggiunge che «l’aggregazione è un fattore importante per Muggia, e che ci vuole più tolleranza da parte dei residenti anche perché il centro storico non è certo la campagna, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo può comportare».
Sul problema degli schiamazzi intervengono, con una nota, i Carabinieri della compagnia di Muggia: «Ad ogni segnalazione pervenutaci per schiamazzi notturni – si legge – siamo sempre puntualmente intervenuti, e nonostante le lamentele in estate siano sicuramente maggiori, la situazione generale è stata migliore rispetto agli anni scorsi. Ad ogni modo, ricordiamo che i gestori dei locali devono rispettare gli orari, pena la sanzione».
SIETE AMICI DI DIPIAZZA!!!