23 Maggio 2009

La lettera di Brulc a Gorizia oggi

Sono stato informato sui commenti pubblicati da »Gorizia oggi« e li ho letti con piacere. Diverse volte, infatti, mi domando come reagisce ai cambiamenti la gente “comune”, coloro che i cambiamenti li sentono d’avvero. I politici sono troppo impegnati con grandi parole e con riunioni del tipo “vertice dei sorrisi” come si è espresso spiritosamente Alessio nel suo commento. Credo che la ragione sia nel fatto che i politici dedichino troppo tempo ai “grandi temi”, ma anche nella insicerità dei rapporti con la gente che incontrano. Ognuno di noi – è vero – desidera ricevere complimenti e belle parole che però non sono la cosa giusta.
Abbiamo bisogno di stimoli sinceri e schietti che possano indirizzare il nostro lavoro. Sono consapevole del fatto che non a tutti è piaciuto l'abbattimento dei confini, ma personalmente sono felice che il confine non ci sia più e sono fiero di avere partecipato agli eventi che hanno portato alla sua caduta.
Nella politica è come nella vita di ogni giorno: se i rapporti si basano sul presente, sono pieni di paure per quello che potrà succedere domani, se invece si basano sul passato, sono carichi di rancori reciproci per le ingiustizie successe o immaginate. Ciò non significa dimenticare quello che è successo, ma dobbiamo dare ascolto al tempo che viviamo, affinché possiamo lottare insieme per il nostro territorio dispiegato su entrambe le rive dell’Isonzo, perché – ne sono fortemente convinto – in un futuro più prossimo possibile diventi sicuro, prosperoso e felice. Vi ringrazio delle opinioni che avete espresso, anche se so che non venivano rivolte a me personalmente.
Vi auguro una bella estate e tantissimi incontri e momenti piacevoli indifferentemente da quale parte del “confine” vi troviate. Dobbiamo lottare contro la non conoscenza dei vicini. E se dovremo – attraversando il confine – nuovamente esibire alle forze di pubblica sicurezza la carta d’identità, lo faremo sorridendo gentilmente ma con l'amaro in bocca. La positività deve prevale e ciò che è buono non si può fermare. Vi saluto. Mirko Brulc Sindaco del Comune di Nova Gorica e deputato del Parlamento sloveno

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48 commenti a La lettera di Brulc a Gorizia oggi

  1. lucio ha detto:

    Le auguriamo anche noi una felice estate, comunicare è importante ed è lo strumento fondamentale per dare alle nostre terre un futuro fiorente. Lei lo ha fatto con uno strumento, ancora, libero e democratico come internet. E’iniziata una nova stagione, possiamo, dobbiamo, vogliamo guardare avanti. saluti lu

  2. Milost ha detto:

    Caro sindaco Brulc, siamo in molti colpiti dal suo intervento. Perle di saggezza. Lezione di civiltà e di bella apertura mentale. Grazie.

  3. FRANCESCO MANZELLA ha detto:

    Innanzitutto vorrei augurarle una felice estate.
    Ritornando, alla sua lettera, penso che relativamente all’abbattimento dei confini, qualunque essi siano (UE), in linea di principo si potrebbe essere tutti d’accordo.
    Tale accordo, deve basarsi non solo su una globalizzazione economica, ma sopratutto su un globalizzazione di regole comuni e valori, salvaguardando le identità.
    Speriamo che questa crisi economico-finanziaria, faccia cambiare rotta alla politica adottata in sede europea, da tutti gli stati membri.
    Con il rinnovo ormai prossimo del Parlamento Europeo, abbiamo credo una delle ultime possibilità per riassestare l’Unione Europea verso la creazione di un Europa unita ed efficiente.
    Quello che fino ad oggi non è stato percepito, a ragione, dal cittadino.

  4. VeroGoriziano ha detto:

    Gentile sindaco Brulc, La ringrazio per l’intervento schietto e illuminato.
    Appare ormai impossibile dissentire da discorsi simili, eppure sembra che qualcuno ancora ci riesca.
    Come qualcuno tenta in ogni modo di trovare un “piano B” all’unico vero futuro per Gorizia, Nova Gorica e Sempeter: l’integrazione completa.
    Potremmo essere il luogo che più beneficia della caduta dei confini, e invece pare procediamo con il freno a mano. I 3 Comuni hanno il proprio fascino ed i propri asset, ma è innegabile che una sorta di ente conurbato sarebbe una città di rango ben maggiore, e con un futuro molto più solido.
    Dallo splendore medievale di Borgo Castello alla modernità ardita dell’Eda Center, dagli innumerevoli parchi pubblici ai centri commerciali, dal fascino delle aree pedonali in arrivo a Gorizia alla comodità delle piste ciclabili slovene… Potrei continuare a lungo, per dimostrare che i 3 Comuni sono assolutamente complementari.
    Ma Lei suppongo l’abbia già capito.
    Speriamo lo capiscano anche gli elettori goriziani. Destra o sinistra non dovrebbe contare, perché a Gorizia chi vota per l’integrazione garantisce un futuro alla città, chi sceglie l’autarchia ci vota alla miseria.
    Speriamo dunque di archiviare presto questo secolo di disgrazie iniziato nel 1914, e vedere finalmente riunita la valle dell’Isonzo, sotto i vessilli di una Unione Europea più presente e coraggiosa.

  5. Lauro ha detto:

    Un confine politico nasce sempre perchè qualcuno vuol “tenere fuori” qualcun’altro.
    Perchè qualcuno pensa di proteggere così i propri beni. Perchè “l’altro” è sempre “il diverso” ed è sempre pronto ad impossessarsi delle mie cose. Ovviamente è sempre “l’altro” il cattivo. Ed ogniuno ha la sua storia da raccontare per sostenere le proprie ragioni.
    Ma la realtà è un’altra. Esiste un confine diverso per ogni varietà. Quello qulturale, quello religioso, linguistico, di genere, e tanti, tanti altri.
    Immaginare di poter abbattere solo il confine economico, senza contemporaneamente agire anche sugli altri confini, non solo può rivelarsi alla lunga fallimentare, ma anche pericoloso.
    Viviamo in un mondo dove, a prima vista, sembra molto più facile agire sul lato economico, perchè si immagina più concreto. Poi però scopriamo che globalizzazione economica vuol dire, subito, mettere in movimento grandi masse migratorie senza che gli “altri confini” si siano ancora, se non dissolti, almeno abbassati. Ed ecco che allora le barriere si rialzano, in nome – appunto – della “sicurezza”, della “stabilità”, della “protezione”.
    E’ necessario allora agire contemporaneamente su tutti i fronti, senza tralasciarne alcuno. Le varie diversità vanno perciò tutte evidenziate, confrontate, comprese ed accettate.
    Non solo “tollerate” o peggio, rimosse.
    L’Europa deve agire di più e con più determinazione in questa ottica, stabilire regole chiare e vincolanti, e deve premere maggiormente sugli Stati per accelerare questo processo. Ed ognuno, anche nel piccolo, deve fare la propria parte. Anche verso se stesso, perchè molte, troppe volte, i confini stanno nella mente, nei ricordi, nella paura.
    Cosa ci spinge in questa direzione, perchè dobbiamo farlo?
    Perchè il mondo si sta rivelando troppo piccolo; perchè troppa ricchezza è in mano a pochi; perchè perfino l’acqua sta diventando privata; perchè come disse una volta Einstein “non so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta si combatterà con la clava”.
    Mi sembra un ottimo argomento.

  6. LIVARNA DOCET ha detto:

    LIVARNA DOCET
    http://www.sumo.tv/watch.php?video=2623548
    Si fa bene a tirare su i confini, per i motivi già esposti.

  7. GO!madove? ha detto:

    @”LIVARNA DOCET”
    http://goriziaoggi.typepad.com/gorizia_oggi/2008/07/nessun-allarme-livarna-niente-zinco-nel-sangue.html
    nel video del tuo link si dicono solo stupidaggini, ma è normale quando si parla per partito preso e senza approfondire l’ argomento con consapevolezza.

  8. Quad ha detto:

    @LIVARNA DOCET
    E’ un tipoco servizio giornalistico alla Emilio Fede. Dà beceramente per scontate, e così cerca di farle intendere, una serie di cose che non sono affatto dimostrate, tanto che i carotaggi li devono ancora fare. Se l’azienda fosse italiana, il ragazzotto che chiacchera a vanvera sarebbe stato querelato all’istante.
    Non voglio negare che qualche problema esista. Però si tratta ancora di capire qual’è. Di certo fino ad ora c’è solo l’odore. Gli esami fatti fin’ora non dicono niente di più. Ma bisogna sicuramente continuare fino alla certezza.
    Detto questo, rifletto sul fatto che la Livarna non è certo li da oggi, che le lamentele dei residenti sono abbastanza recenti, e che hanno una strana coincidenza col fatto che i terreni si stiano rivalutando per progetti insediativi rilevanti. E, di certo, un cattivo odore nell’area non è un bel biglietto da visita.

  9. maui ha detto:

    Ammirevole sindaco Brulc,
    le sue sono parole sante.
    Speriamo in una prossima apertura mentale anche da parte dei nostri politici.

  10. Francesco ha detto:

    Grazie sindaco Brulc di aver letto i nostri commenti e di averci risposto.Vedi noi non abbiamo un sindaco come te,il nostro sindaco con tutta la sua giunta non ti rispondono neanche se tu gli scrivi,come poi loro ti chiedono di fare,si sentono al disopra di tutti noi cittadini, forse non sanno (ma non credo)che sono al servizio di noi cittadini, e anche pagati da noi.Forse in futuro anche noi avremo un sindaco come te,che legge ,asolta,e ti risponde.Francesco

  11. antoniopri ha detto:

    si magari candidati a gorizia dai!!!

  12. giovanni ha detto:

    @francesco
    ma tu hai mai scritto al nostro sindaco? ma di che vai cianciando?

  13. uffa ha detto:

    chiudersi tutti nel cesso pfv e stare zitti!!!!
    ascoltando

  14. giovanni ha detto:

    tutti chi?

  15. utah72 ha detto:

    Chissa` se le comunicheranno che c`e` qualcuno che pensa che la sua lettera sia piena di retorica. E` divertende vedere che i nostri ribelli anti berlusconi del forum appena hanno visto l`intervento di “un illustre” politico si siano prostrati. D`altronde senza pecore non ci sarebbero manco i pastori. Buona estate di conoscenze anche a lei ed alla famiglia con la speranza che l`acqua dove farete il bagno sia tiepida e che la polizia ci sorrida felice nei 3 gg che sara` sul confine.

  16. luca ha detto:

    Mah.. se quelli anti berlusconi si sono “prostrati” davanti a questa lettera, allora cosa si dovrebbe dire di ciò che fanno giornalmente quelli pro-papi-berlusconi? Dovrei usare un termine di cui mi vergogno a scriverlo!!

  17. marco ha detto:

    @27hatu: da che pulpito che viene la predica…
    io trovo molto interessante che il sindaco di nova gorica scriva ad un blog dedicato a gorizia, chissà se romoli sarebbe in grado di fare lo stesso…

  18. utah72 ha detto:

    Talmente interessante che Romoli dovrebbe impiegare il suo tempo a scrivere su un blog di Nova Gorica dicendo che il cielo è azzurro, i confini sono caduti e siamo tutti felici. La mia predica? E da quale pulpito? La predica semmai l’ha fatta il vostro sindaco Brulc ed io a lui mi sono rivolto.

  19. Quad ha detto:

    @utah72
    Posso anche concordare sul fatto che nella lettera ci sia qualche passo retorico, D’altronde si tratta pur sempre di un “personaggio politico” ed il linguaggio è quello del “mestiere”. C’è anche da dire però che l’intervento non è gratuito, segue una sua precisa presa di posizione che era su tutti i giornali a proposito della sospensione di Shengen ed i commenti che qui ci sono stati. Infatti a me pare che il punto centrale della sua lettera sia il seguente:
    “Sono consapevole del fatto che non a tutti è piaciuto l’abbattimento dei confini, ma personalmente sono felice che il confine non ci sia più e sono fiero di avere partecipato agli eventi che hanno portato alla sua caduta.”
    Ecco.. Ora non mi pare di aver mai sentito dichiarazioni così precise da parte di amministratori odierni di Gorizia su questa “felicità” e su questa “fierezza di aver partecipato agli eventi”.. Tutt’altro.
    Perciò no, non mi pare si possa dire che è solo retorica, soprattutto se paragonata al clima che si vive invece qui da noi..

  20. utah72 ha detto:

    Il Piccolo 31/03/06 – Deportati – Nova Gorica : Brulc: l’Italia chieda scusa agli sloveni
    DEPORTATI La richiesta del politico sloveno è emersa nell’incontro oltreconfine con il
    prefetto di Gorizia De Lorenzo
    Il sindaco di Nova Gorica: «I crimini non vanno dimenticati. Si aprano gli archivi».

  21. giovanni ha detto:

    compleanno di Tito oggi. i comunisti si preparino a fare grande festa!

  22. utah72 ha detto:

    @ocram: e quindi?

  23. michael cimino ha detto:

    e quindi, hatu27, vedi di riporre la tua insulsa retorica in quello stesso comodino, …a scanso di equivoci!

  24. Cristiano ha detto:

    @Quad
    Da uno bravo mandaci tua madre.
    Non e’ nulla di difficile da capire,tant’e che sei l’unico a (far finta di) non capire, basta leggersi tutti i tuoi interventi.
    Tieniti anche gli auguri.

  25. marco ha detto:

    @27hatu: renato io ti conosco, ma a leggerti mi cascano le braccia…
    paolo mi aveva detto che eri fascista… ma io cercavo sempre di mediare…

  26. giovanni ha detto:

    @ utah 72
    grandioso, li hai stesi su tutti i fronti! concordo con tutto quello che hai scritto!
    ma per quad, come è nella prassi dei comunisti, gli occhi e le orecchie sono bendate come da ordini impartite dalla pravda!

  27. Walter Sobchak ha detto:

    Deve essere triste assai rimanere relegati nella prigione della Storia e non rendersi conto che essa ha emanato il suo verdetto da 65 anni su fascismo e nazismo. Forza ragazzi, magari un bel dì qualcuno potrà ancora vantarsi di aver fermato il pericolo slavo comunista dalle colonne di un blog rispondendo piccato ad una lettera.

  28. giovanni ha detto:

    caro Walter, ti do piena ragione. ma la recoiprocità tanto invocata da tutti ci deve essere!! non puo’essere senpre univoca.
    bipartisan è anche di moda la parola…
    e se c’è da chiedere scusa, lo si fa vedi Italia / Libia recentissimamente e guarda caso sempre da quella parte ci si comporta come annunciato e promesso! ( giusto per puntualizzare!!!)

  29. Quad ha detto:

    @Walter
    Ma noo.. sei fuori strada.
    A questi non interessa più di tanto riscrivere davvero la storia. Tanto l’hanno capito da tempo che non è possibile. Non a caso sono euroscettici, quando non davvero eurocontrari, perchè sanno che l’Europa non lo permetterà mai, in quanto l’anti nazifascismo sta’ alla radice stessa della nascita della UE.
    Questi badano al sodo..
    Non a caso alla fine il discorso cade ogni santissima volta sui cosiddetti “beni abbandonati”. Questi vogliono risarcimenti, rientrare in possesso di quel che considerano il “maltolto”, quì è in gioco il malloppo. Tutto il resto son chiacchere, retorica.. appunto. Ed è per questo che anche una Slovenia ed una Croazia democratiche, con qualunque governo e di qualunque colore, ai loro occhi non sono cambiate per niente. E saranno sempre slavo-comuniste, fino a quando non avranno pagato quello che loro considerano un debito dovuto.. La retorica serve solo a tentare di allargare le base di consenso attorno a questo unico, vero scopo. Perfino ultimamente, nel “giorno della memoria” è stato detto alla Croazia – per fortuna non ufficialmente, ma solo da qualche esponente in cerca di visibilità in casa sua – che se “non fa passi avanti sui beni abbandonati” l’Italia frenerà il suo ingresso nella comunità europea.
    Il resto son chiacchere.

  30. giovanni ha detto:

    i croati sono democratici?
    ahahahahahahahah!

  31. Def ha detto:

    Visto che il tema salta sempre fuori, allora anche le mie domande. Aggiornate.
    Credo sia giunta l’ora di chiedere una volta per tutte qualche spiegazione in più
    su tutta questa retorica sull’esodo degli istriani ed i loro beni abbandonati. Si ripete la cantilena, ma non c’è mai risposta alle domande sul merito delle cose:
    1. Perché solo una parte degli italiani sono scappati, mentre altri son rimasti li?
    2. Quando erano tutti in quelle terre, durante il ventennio fascista, erano daccordo o no con quello che l’Italia stava facendo alle persone di etnia slava?
    3. Prima della guerra e durante il periodo bellico si sono opposti o no, alle persecuzioni verso gli ebrei e verso le persone che si dichiaravano contrarie al regime fascista e poi ai nazisti?
    4. Quando nel 1943 l’Italia firmò l’armistizio e poi si schierò con gli alleati, vi fu il primo esodo, la fuga dei piccoli gerarchi e portaborse, chiamato “esodo nero”. Anche questi stanno rivendicando i loro beni?
    5. Cosa fecero gli altri fino al 1945 mentre in Italia il C.L.N. con i partigiani di ogni colore combatteva i nazifascisti?
    Che l’Istria sia parte dei danni pagati dall’Italia per aver scatenato e poi perso la guerra, credo non ci piova.
    Ma non ho letto una riga che sia una, di italiani dell’istria che si considerano esuli o profughi, e che si siano meritati una menzione per l’opposizione al nazifascismo in quelle terre.
    Fate un nome, raccontate un fatto di resistenza di questa gente. Possibile che in fiumi di inchiostro e di retorica non ce ne sia uno da ricordare per essersi opposto al nazi-fascismo, mentre allo stesso tempo sembrano tutti convinti patrioti?

  32. giovanni ha detto:

    rispondo per la terza volta visto che a fine lettera mi sparisce tutto il mio scritto. innanzi tutto chiedo scusa se non conosco dettagliatamente tutta la storia provenendo da terre molto più fortunate e non insanguinate come queste.
    1-a quei tempi la situazione yugoslava dava certezze molto più ampie dell’italia visto che uscivamo malconci da una guerra. ( parole di una che è rimasta a Merna, poi si sono pentiti E COME….!!)
    2-in una dittatura si fa quello che il regime comanda, tenuto conto anche dell’epoca, ne convieni?
    3-la risposta è ugualissima alla 2 aggiugo solo che se non si sottostava si finiva male insieme alla propria famiglia. se non altro avevi problemi anche nella vita sociale. si doveva sopravvivere!!!
    4-ci mancherebbe che non possano chiedere ciò che era loro!! tener conto che erano funzionari, dipendenti statali ( sotto il fascismo) e dovevano eseguire gli ordine, nè più e ne meno come fanno OGGI i poliziotti o dipendenti statali
    5-è meglio lasciar perdere gli orrori che hanno fatto i partigiani.
    tenuto conto di queste semplici ma umane ragioni aggiungo una riflessione che mi è sempre presente: perchè ogni simbolo o ogni reminescenza fascista è considerato in Italia reato anche penale ( e lo trovo giustissimo!) mi fa schifo pensare che un simbolo e tutto quello che ne comporta, che ha fatto milioni di morti in più del fascismo, come quello schifo di falce martello con stella rossa non sia penalmente perseguibile come i simboli fascisti. anzi c’è ancora gente convinta in quelle utopie pazzesche e criminali
    ti basta o devo darmi da fare nel cercare più dati storici?

  33. giovanni ha detto:

    dimenticavo, ho dato delle risposte a delle domande fatte con cognizione e precise, sottolineo che non ho concentrato l’attenzione su altri temi facendo credere di aver risposto, tattica in uso alla gente acculturata di sinistra!!!

  34. Quad ha detto:

    @utah72
    Embeh?
    Quella frase è stata pronunciata nel momento in cui la Slovenia ha aperto i suoi archivi ed ha messo nelle mani del prefetto di Gorizia gli elenchi dei deportati italiani.
    Infatti il prefetto disse: «Ho espresso la gratitudine dei goriziani peraver ricevuto gli elenchi dal ministro degli Esteri sloveno Rupel e ho ribadito che il documento è stato gestito, senza strumentalizzazioni, dalle famiglie dei deportati, è stato trattato con il massimo rispetto e riservatezza».
    Brulc a quel punto sottolinea che la Slovenia ha compiuto un passo avanti – sancito appunto anche dal prefetto De Lorenzo, che l’ha definito come «un’azione coraggiosa» da parte slovena con la consegna dell’elenco dei deportati – ed ora si attende un’analoga dimostrazione di buona volontà da parte italiana, aprendo anche quegli archivi e chiedendo scusa per i crimini che nel passato sono stati perpetrati nei confronti della popolazione slovena. Che peraltro ad oggi non sono ancora stati aperti.
    Non ci vedo niente di sconvolgente, soprattutto se si considera che si era alla vigilia della caduta del confine.

  35. utah72 ha detto:

    Allora non ci sara` nulla di sconvolgente quando si continuera` a chiedere agli jugoslavi di far luce di quanto realmente avvenuto nelle foibe e sui crimini commessi da Tito (buon compleanno!) e le sue truppe verso i cittadini sloveni. Non ci sara` nulla di sconvolgente nel sentire le scuse della Repubblica slovena (oltre agli altri Stati compagni di merenda) a tutti i deportati istriani e la giusta restituzione delle loro case e terreni dai quali sono stati cacciati. Soprattutto considerando che il confine non c`e` piu`. Solo proclami. Tra Italia e Slovenia tutto va bene, siamo amici, ci diamo i bacini alla Transalpina e festeggiamo il Natale sotto lo stesso albero. Una cosa giusta Brulc la dice: ripartiamo dalle nuove generazioni e dalla scuola a formare il cittadino europeo. Allora cerchiamo di insegnare la verita` ai bambini italiani e sloveni, per evitare che un giorno, tornino a galla gli scheletri nell`armadio. L`armadio nazi-fascista e` stato rovistato in lungo ed in largo, quello titino e` ancora chiuso a 5 mandate. Brulc, dacci la chiave e poi forse arriveranno anche le scuse. Ecco perche` considero retorica la lettera di Brulc.

  36. giovanni ha detto:

    non vorrei ricordare male ma non tutti gli elenchi sono stati forniti, solo una piccola parte, molto piccola.
    il resto mi pare, venitemi in aiuto, sia ancora chiuso in archivio a belgrado.

  37. marco ha detto:

    @27hatu: hatu il retorico sei tu…

  38. Quad ha detto:

    Certo, non ci sarà nulla di sconvolgente. Soprattutto se tutto questo sarà davvero finalmente inquadrato nell’intero processo storico che ha portato a quegli eventi, a partire dalle politiche fasciste in Istria passando poi all’occupazione nazifascista ed alla guerra, fino alla resa dei conti. Ma non prendendo la roba a pezzetti, scegliendo, come fossero capitoli indipendenti, ognuno che parte da dove più conviene ad una tesi postuma…
    Solo se fatta così costruisce davvero.
    In quanto agli armadi, quallo più sbarrato sta in Italia a Palazzo Cesi. Aperto solo in parte. E’ stato chamato anche “l’armadio della vergogna”. E ce n’è un altro a Forte Braschi. Quello è ancora chiuso, anche se qualcosa è arrivato dagli archivi britannici, come l’elenco degli ex fasciti messi a capo della amministrazione italiana nel dopoguerra. Basta una piccola ricerca su Google.

  39. michael cimino ha detto:

    @marco
    Bisogna ricordare un’altra cosa a hatu27:
    Gli edulcoranti documentari di retequattro(evidentemente sua fonte di storia) su quante gentildonne il suo idolo si trombasse e l’ardua ricerca su chi dei due, tra il genero Ciano e Sua Maesta IL DUCETTO, fu maggior tombeaur de femme non rappresentano l’armadio fascista, ma il comodino del bagno di hatu27, forse.
    Perche’ l’armadio nazista fu si rovistato a fondo, ma quello fascista sapientemente riposto in soffitta, dove continua a raccogliere polvere!

  40. Quad ha detto:

    Ecco..! Signori, abbiamo scherzato.
    Rimettiamo tutto com’era all’inizio del gioco, e ricominciamo. A chi i dadi?

  41. euroscettico! ha detto:

    ma cari Def e Quad come mai tutta questo sentimento antitalico non c’è anche per tedeschi?? …furono gli stessi tedeschi a defire gli italiani che invasero Lubiana della “mammolette”, sostendendo tra l’altro, che gli slavi sono di razza inferiore e che vanno tenuti sempre sotto il tacco… eppure in Croazia mi sembra che i tedeschi abbiano potuto da sempre acquistare beni immobili a differenza di noi italiani…. toglietemi questo dubbio amletico…

  42. marco ha detto:

    @27hatu: nel senso che… predichi male ma razzoli bene…
    nel senso che conoscendoti non avrei mai pensato che tu potessi scrivere cose così ottuse… ma forse sbagliavo… zivijo

  43. Def ha detto:

    @euroscettico
    Nessun sentimento antiitalico. Anzi.
    Io amo l’Italia anche per come è riuscita a venir fuori dal fascismo.
    A meno che tu non consideri antiitalico l’antifascismo!
    Perchè è questo che emerge da ciò che dici.
    I tedeschi, certo.. i tedeschi hanno fatto molto più di noi per rimediare al nazismo, sono anche rimasti divisi per decenni. E nessuno in germania si sognerebbe mai di dire che in fondo Hitler era anche un grande statista!
    Poi, intanto non è affatto vero che i tedeschi “abbiano potuto da sempre acquistare beni in Croazia”, ed in secondo luogo acquistare non vuol dire “pretendere restituzioni”, come invece si dice in Italia.
    Sono due cose estremamente diverse.

  44. Euroscettico ha detto:

    @def
    …credimi ho vissuto in Germania per diverso tempo e ci sono moooolti più nostalgici di quanto tu possa credere… e poi basta arrivare nella vicina Carinzia per vedere cosa pensano gli eredi di Haider…

  45. Quad ha detto:

    @Def
    Quotato. Rispecchia anche il mio pensiero con l’aggiunta che mi sembra incredibile che si possa solamente pensare di poter passare per neutrali senza dirlo, in un paese in guerra. Come se l’Italia fosse stata tutta maggioranza silenziosa per circa venticinque anni ed alla fine con le bombe che ti cadono in testa.

  46. Def ha detto:

    @euroscettico
    .. o in Francia quelli di LePen..
    Capisco cosa vuoi dire, ma non per questo allora si può ricominciare. Perchè sennò vuol dire che non si è capito nulla. Stà proprio innanzitutto in questo il valore dell’Unione Europea. Ha garantito, bene o male, oltre sessant’anni di pace. Un periodo lunghissimo se guardiamo alla storia europea. E con la tecnologia di oggi non si può più scherzare. Solo uno stupido può pensare che si possa dare un reset e ripartire daccapo, o dal livello salvato in precedenza, se va male. Non c’è alternativa.

  47. utah72 ha detto:

    @MarKo: renato io ti conosco, ma a leggerti mi cascano le braccia…
    paolo mi aveva detto che eri fascista… ma io cercavo sempre di mediare…
    Mediare a cosa? Per mia fortuna non ho mai avuto una tessera di partito ed ho sempre cercato di ragionare con la mia testa. Non ho partecipato a nessuna guerra, non ho lanciato molotov, non ho incendiato negozi, ne preso a sassate i celerini. Ne ho mai agito in modo da diffamare, ferire o uccidere qualcuno. E se davvero mi conoscessi o avessi il vero interesse di farlo, non parleresti con me usando il “i me ga dito” perche` sapresti bene che da me ti prenderesti un vaffanculo diretto.
    Recepito il messaggio?

  48. abc ha detto:

    Egregio sig Brulc, auguri di una buona estate anche a lei.
    A me personalmente ha fatto piacere leggere il suo messaggio, che arriva dopo i commenti positivi alla sua legittima presa di posizione sulla chiusura temporanea del confine.
    Io non conosco lo sloveno, ma mi capita volentieri di venire da voi, se non altro perché ho passato i primi 20 anni della mia vita senza esserci mai stato.
    Spero che questo rapporto di buon vicinato fra i nostri due popoli si consolidi, nell’interesse di tutti.
    La ringrazio inoltre per il saluto rivolto a noi Italiani in italiano in occasione della festa di fine anno 2007/2008 svoltasi a Nova Gorica.
    Buon lavoro.

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