22 Maggio 2009

Sdag approva il bilancio 2008

Riqualificare l’azienda da un punto di vista organizzativo, strutturale e infrastrutturale, renderla più competitiva nei nuovi scenari economici, in una visione integrata di dinamiche locali, transfrontaliere e globali, inserirla in un contesto di sviluppo internazionale anche grazie a progetti comunitari.
Sono queste le linee guida di sviluppo individuate recentemente dal consiglio di amministrazione di Sdag. Il presidente Giorgio Milocco le ha illustrate l’altro pomeriggio all’Assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2008.
Questi i dati completi divulgati da Sdag:…

l’esercizio 2008 registra ricavi totali per 2.866.085, pari a -4,3% sul 2007, dato in linea con l’andamento del settore sia a livello nazionale che internazionale, dovuto al forte rallentamento dell’economia e quindi alla riduzione dei traffici merci e a minori introiti relativi a locazioni uffici-magazzini. Le locazioni parking e box hanno registrato un incremento, sostanzialmente determinato dal terminal-car, attivato per stoccare autovetture a causa del generale invenduto del settore.
Sul versante dei costi si evidenzia una riduzione rispetto al 2007 che ha contribuito a ridurre del 20% la flessione dei ricavi registrati nell’esercizio.
Nel corso dell’esercizio sono stati effettuati investimenti pari 2.223.815 euro per il completamento in particolare degli impianti relativi al Terminal intermodale transfrontaliero per lo scambio gomma-rotaia (Obiettivo 2, seconda fase, secondo lotto) e l’attività dei treni Ro-La da “rollende landstrasse” ovvero i camion che viaggiano sui treni (Interreg III A Ita-Slo). Da segnalare anche l’avvio delle attività di ricerca e sviluppo, con la partecipazione a Euridice, progetto integrato finanziato dal 7° programma quadro della Commissione europea che diventerà il punto di riferimento per i futuri sviluppi di tecnologie per il trasporto merci nei prossimi 5 anni.
A fronte di necessari accantonamenti a copertura di rischi su posizioni originate nel passato (60.000 euro per crediti degradati e 18.000 per cause in corso) e dopo le imposte, il bilancio si chiude con un risultato netto negativo di 96.875 euro.
Le organizzazioni sindacali a fine anno hanno recepito il nuovo assetto organizzativo ridisegnato dalla società per passare a una struttura organizzata per funzioni, più efficace nel controllo gestionale, nella definizione delle responsabilità e più confacente alla gestione del terminal intermodale e di un nuovo capannone di 8.400 mq. in fase di consegna da parte del Comune di Gorizia. Questo progetto, avviato nel mese di gennaio 2009, comporta una vision unitaria e condivisa e una crescita professionale dei dipendenti.
A fine 2008 è stato inaugurato il nuovo terminal intermodale transfrontaliero, progetto avviato durante la precedente gestione, di cui rimane da completare l’ingresso dal lato Slovenia.

Sono stati individuati inoltre i più urgenti ambiti di intervento nel breve e medio termine: la disponibilità finanziaria residua dei “fondi di Osimo” sarà destinata alla ristrutturazione e al completamento del sistema autoportuale e confinario, compreso il ricorso a fonti di energia rinnovabile. Inoltre sono necessarie altre aree di sosta sia per l’attività dei treni Ro-La sia per sostenere impreviste necessità del traffico autostradale. Infine l’area del vecchio valico va ripensata sia sotto il profilo funzionale che della viabilità, nel contesto di una integrazione con l’adiacente area slovena, anche per uno sviluppo economico congiunto e non concorrenziale. A questo proposito nel corso del 2009 prenderà avvio il progetto denominato provvisoriamente Tip (transborder integrated platform) nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia – Slovenia e Sdag si candiderà come lead partner.
La definizione dell’interconnessione fra le linee ferroviarie italiane e slovene nell’area dell’autoporto goriziano è in fase di avanzata verifica. Sdag dovrebbe inserirsi nel progetto Porterinfra con una collaborazione indiretta per la realizzazione di un collegamento fra l’autoporto di Gorizia e il porto di Monfalcone, e anche nel progetto AdriaA finalizzato alla realizzazione di un anello ferroviario – Gorizia – Šempeter-Vertojba – Se ana – Trieste, utilizzabile sia per le persone che per il trasporto merci.
“Sia pure nell’incertezza di definire uno scenario economico a medio termine – commenta il presidente Giorgio Milocco -, si ha fondato motivo di ritenere che gli interventi effettuati e quelli in programma, una volta conclusi, possano riportare a reddito più che soddisfacente un’azienda flessibile e articolata, che alla ripresa di un ciclo economico positivo, si presenterà sul mercato completamente ristrutturata e funzionale alle più diverse esigenze della clientela”.

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