E’ quanto sembra sostenere sul suo blog Luciano Comida, direttore del giornale gratuito Konrad, che scrive:
Stamattina ho preso l’autobus di una linea in cui non vado quasi mai e in cui, nelle ore di punta, la gente devono spingercela dentro con i bulldozer.
Quindici minuti pessimi.
Non tanto per colpa dell’affollamento, quanto per il mostruoso inquinamento acustico: decine di cuffie infilate nelle ventine di orecchie di decine di persone (in gran parte, ma non solo, under 20).
Già nei canali uditivi degli utenti, la qualità sonora riprodotta dai vari Ipod & C. è atroce, ma ciò che ne tracima per inondare a volumi demenziali l’ambiente è ancor peggiore.
Inoltre, da quelle decine di cuffie uscivano decine di musicazze dissonanti. A formare una cacofonia bruttissima, molesta e maleducata.
ah signora mia i giovani d’oggi
by the way, perché dar spazio a ste stronzate? 😉
era un’esca per te
; )
Me ricordo soto l’Austria. Iera più rispeto.
Iera un’altra concezion dela vita.
Mi digo che i scrivi ‘ste robe solo per insempiar la gente!
Ma anche sotto Mussolini, un po’ più di rispetto c’era.
Ricordatelo!
no amici è incredibile.
Questo post no sense di Comida
ha generato una serie di commenti sul suo blog
che hanno dell’incredibile.
alcuni estratti:
“Non è solo questione di cuffie. Anche ai concerti si diventa sordi. L’anno scorso ad un concerto degli afterhours mi è iniziato un ronzio alle orecchie che non si è ancora esaurito. Sono stato ad un concerto di Leonard Cohen a teatro. All’inizio mi lamentavo del volume troppo basso. Dopo un quarto d’ora pensavo che era anni che non assistevo ad un concerto così bello. E’ durato quasi tre ore.”
Ma te ne devi andare a cagare te e Leonard Cohen.
Ricordo le lezioni di recitazione di Piero Mazzarella: abbassa la voce quando vuoi attrarre l’attenzione…
Cielo, erano gli anni ’80…quanto tempo è passato…
Ma perché non te ne vai a cacare in compagnia di Piero Mazzarella?
E’ il silenzio che fa paura, perché rappresenta l’inconoscibile, il mistero, il buio. Siamo come i bambini, in questo senso, abbiamo paura del buio anche da grandi.
Tu davvero avresti bisogno di un po’ di inconoscibile per migliorare un po’ la qualità della tua vita.
consiglio a tutti di comprare i dvd e cd che escono ogni lunedì con Repubblica, delle lezioni di Riccardo Muti.
Sì, come no.
Ma sta gente da dove cazzo spunta? Ma che target reazionario di merda ha il konrad?
No vabbé a sta gente bisogna menargli pesante
Volume altissimo, luci intermittenti, alcol e droghe varie sono il cocktail preferito dei giovani frequentatori delle discoteche. Una combinazione devastante per il cervello che comporta l’abbandono di qualunque freno inibitore e l’instaurarsi di stati di semicoscienza quasi da trance con una percezione della realta’ distorta e spesso con conseguenze di collassi cardiaci e di stati confusionali sempre piu’ prolungati. Un bel modo di divertirsi!
Io davvero non voglio sapere, non voglio immaginare, non voglio nemmeno solo intuire come cazzo si diverte sta gente invece.
Mamma che schifo.
Mamma che voglia di ultraviolenza.
Enrico, tu che sei antropòlogo, antropòlogami questa
http://www.davethewave.it/2009/05/12/sono-diventata-truzza-circa-ieri/
e capiremo la gioventù…
DTW,
Lovvo????? cazzo, siamonellammerda.
miha
beccati questo
http://www.youtube.com/watch?v=zNvFa_0MLCs
bulow,
eh, come disse Matt Dillon in “Drugstore Cowboy”: “sono stati i figli della televisione!”
l’istat attacca comida:
TORINO – Per i giovanissimi i libri sono meglio di internet e discoteche. Questo il sorprendente risultato di un’indagine dell’Istat, presentata oggi alla Fiera del Libro di Torino. Esclusa la tv, nella fascia d’eta’ compresa fra i 6 e i 19 anni, la letteratura non scolastica si piazza al quarto posto tra i consumi culturali, preceduta soltanto da cinema, pc e radio. Tra i piccoli fra i 6 e i 10 anni, la lettura sarebbe poi addirittura piu’ diffusa dell’ascolto della radio e della navigazione sul web. (Agr)
Io ero un adepto del grunge… no xe cambià niente. I truzzi sono la versione anni 90/2000 dei paninari. Nei 90 si vestivano Energie oggi Dolce e Gabana. Ci passano tutti per l’età del marcocaco. Mi preoccupano di più quelli che non danno alcun segnale durante l’adolescenza.
E mi preoccupa molto di più il ‘ciarpame senza pudore’.