29 Aprile 2009

“Dalmazia dalmazia”, il viaggio sentimentale di Emilio Rigatti

dalmaziaEmilio Rigatti è un “marziano a pedali”, un Don Chisciotte sceso da Ronzinante per salire in bicicletta (come scrive in Minima Pedalia), uno che “usa la bici all’88%, la macchina all’8%, i piedi al 4%” e “detesta le piazze dei paesi trasformate in parcheggi, le nuove strade che rovinano il poco paesaggio che ci resta e i centri commerciali”.

Dopo aver pubblicato con Ediciclo “La strada per Istanbul” (viaggio in compagnia di Paolo Rumiz e Altan), “Minima pedalia”, “Yo no soy gringo”, e “Italia fuorirotta”, il ciclonauta goriziano estimatore della lentezza ha da poco dato alle stampe “Dalmazia Dalmazia. Viaggio sentimentale da Trieste alle Bocche di Cattaro”.

A bordo della sua inseparabile bicicletta, che ormai gli è indispensabile come lo sono i polmoni, si fa beffe della “lunga salsiccia di automobili in piena cottura, odorosa di sudore e gas di scarico” e percorre chilometri di città invisibili, di ricordi familiari, e di tracce lasciate vent’anni prima durante un viaggio in vespa per quegli stessi luoghi. Vorrebbe ritrovare il vecchio Mate e i suoi amici del Montenegro che lo avevano ospitato nell’83: “Chissà se sono vivi, con in mezzo vent’anni e una guerra può essere successo di tutto”.

Da Ruda a Kraljevica, da Pago all’amata Zara (una Zara calviniana da dove proviene il ramo paterno della sua famiglia), e poi a Rogovnica, Bol, Hvar, Neum, Gruda, Rezevici fino a Cetinje e alle Bocche di Cattaro: un itinerario intriso di magia, che ha poco da spartire con “l’inferno turistico”. Quello di Emilio Rigatti, infatti, è un viaggio sentimentale, sterniano, in cui le variazioni cromatiche del paesaggio e la luce dalmatica, “verticale, eccessiva, alluvionale”, mitigano la canicola e la fatica, e i bicchieri di rakia e le “storie balcaniche” nascondono le ferite ancora dolenti della guerra.

Alla fine del viaggio il viandante Rigatti è assalito da un groppo alla gola, da un senso di straniamento, di nostalgia e leggerezza, e mentre col pensiero naviga verso altre storie, ci lascia in balia di un’inguaribile febbre di andare.

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Un commento a “Dalmazia dalmazia”, il viaggio sentimentale di Emilio Rigatti

  1. Gigliola Antoni ha detto:

    Dalmazia Dalmazia è un libro affascinanate, peccato che sono troppo vecchia per pensare di fare un viaggio simile. Mi accontento dell’aereo, ma non si vede tutto cio che ha visto lei. peccato essere nata così presto ( sono 76) salve Gigliola

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