22 Aprile 2009

In Comune una nuova Commissione per il Paesaggio tutta “privè”

Il Consigliere comunale Pd Fabio Omero racconta dell’ultima seduta in Comune:

il Consiglio ha approvato l’istituzione della Commissione locale per il paesaggio, che va a sostituire la Commissione edilizia integrata.

In sé è una buona cosa visto che gli uffici e i dirigenti responsabili sono titolati a verificare se piani e progetti rispettano gli indici previsti dalle norme urbanistiche e dal regolamento edilizio, anche senza il supporto di una Commissione edilizia.

È una buona cosa anche perché la Commissione edilizia era soprattutto un ristretto “club” di professionisti, che si esprimevano sui progetti dei propri colleghi in generale e spesso dei loro stessi colleghi di commissione. È una buona cosa poi perché la Commissione per il paesaggio, istituita con legge regionale (legge del centrosinistra tra parentesi), prevede la presenza di componenti altamente qualificati nel campo della tutela paesaggistica e ambientale, chiamati a esprimersi sui progetti che incidono su luoghi e territori di valore storico, architettonico e naturalistico.

È però invece una pessima cosa, tanto che l’opposizione ha votato contro, perché la destra ha solo riproposto con veste nuova le stesse logiche clientelari della vecchia commissione.

Anzitutto è stato ritenuta irricevibile una proposta di emendamento, che considerava incompatibile la nomina nella commissione di chi svolge attività professionale sul territorio del Comune di Trieste. È sufficiente, quando arriveranno in commissione i progetti suoi o dei suoi parenti, che si astenga dal partecipare alla riunione. Lo prevede il regolamento stesso, perpetuando così appunto proprio la caratteristica di ristretto club che si intendeva rimuovere.

Poi la maggioranza ha pensato bene di bocciare altre due proposte. Una che considerava incompatibile anche chi ha avuto condanne passate in giudicato per reati concernenti abusi edilizi e urbanistici e per violazione delle norme relative ai beni culturali e del paesaggio. E un’altra che prevedeva che a proporre in nomi dei componenti oltre agli stessi ordini professionali di architetti e ingegneri fossero anche le associazioni ambientaliste riconosciute e operanti sul territorio regionale.

Come dire: una delibera solo per cambiare il nome della commissione, o meglio del “privé”.

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1 commenti a In Comune una nuova Commissione per il Paesaggio tutta “privè”

  1. Julius Franzot ha detto:

    Concordo con la critica a questa Commissione che perpetua la logica da “roba nostra” da decenni in vigore, soprattutto nei campi dove la posta in gioco per gli appalti è più appetitosa.
    Però non credo che questo modo di ragionare “privè” sia esclusivo della destra, più che altro è l’espressione della cultura consolidata del clientelismo e degli amici, trasversale da quando me ne posso ricordare.

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