5 Aprile 2009

La crisi è stazionaria, secondo la classe dirigente del nord-est

Nell’immediato futuro la crisi non peggiorerà, ma non ci sono segnali di miglioramento: è quanto sembrerebbe emergere dal sondaggio di febbraio del cosiddetto “Opinion Panel” della Fondazione Nord Est, che analizza le opinioni degli imprenditori del nordest. Il sondaggio è segnalato dall’Ansa.

La diminuzione degli ordini è attesa dal 42,9% degli intervistati (a novembre 2008 era il 56,6%). Allo stesso modo, la produzione è oggi attesa in riduzione da quattro imprese su dieci, rispetto al dato di fine 2008 che rilevava una percentuale pari a una su due.

Torna lievemente a crescere, dopo i cali registrati a partire dai primi mesi dello scorso anno, anche il numero di chi prevede un aumento dell’utilizzo degli impianti (da 7,2 di novembre all’11,2%); mentre flette la quota di chi attende una diminuzione: dal 50,1 al 40,6%.

La quasi totalità del campione definisce in “netta caduta” il trend dell’economia generale. L’espressione è condivisa dal 61,3% degli intervistati per quanto riguarda l’economia internazionale, dall’87,6% con riferimento agli Stati Uniti, dal 68,4% per l’Europa, dal 75,7% per l’Italia e “solo” dal 51,8% per il Nordest.

Il dato di consuntivo sulle performance aziendali indica una situazione critica, con indici in rapida caduta: un anno fa i saldi di opinione per produzione, ordini, vendite all’estero, occupazione, utilizzo degli impianti, scorte risultavano tutti ancora positivi, seppur in flessione. Oggi si attestano, invece, tutti in campo negativo.

A febbraio, quindi, prevalgono le indicazioni di chi registra un livello negativo della produzione (56,1%), degli ordini (67,8%), delle vendite all’estero (56,4%) e dell’utilizzo degli impianti (56,6%).

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