4 Aprile 2009

Caserme dismesse, si cercano finanziamenti privati

Cosa significa per un Comune ricevere dallo Stato un’area demaniale dismessa? Si tratta di un regalo o di una mela avvelenata? Di una grande opportunità o di un problema? Sicuramente si tratta di una grande opportunità che non va sprecata, un’occasione per trovare, spesso all’interno dei centri e delle aree già urbanizzate, delle aree immense da poter ripensare per creare nuovo spazi abitativi, commerciali, dedicati al terziario e all’ambiente.
Se questi sono i problemi emersi durante il convegno organizzato a Cormòns dal gruppo consiliare regionale Italia dei Valori-Cittadini, al quale hanno partecipato per il gruppo Enio Angola e Piero Colussi e tra…


i relatori, il sindaco di Cervignano Pietro Paviotti, il componente della Commissione paritetica Leopoldo Coen, gli architetti Paola Cigalotto, Virginia Giandelli, Fabia Cabrini e Alessio Princic, durante le tre ore dell’intenso e animato dibattito in una sala civica affollatissima, sono state formulate anche delle proposte. In Friuli Venezia Giulia il tema è molto sentito vista l’alta densità di caserme di cui è costellato l’intero territorio e la grande affluenza ha dimostrato come l’argomento tocchi semplici cittadini, amministratori e liberi professionisti. Due i filoni su cui i relatori si sono ritrovati d’accordo: il lavorare per area vasta, creando quindi un progetto tra Comuni (come si comincerà a fare il prossimo 15 aprile a Cervignano) e la ricerca di finanziamenti privati. Non sono mancati anche i suggerimenti sui finanziamenti pubblici, regionali ed europei. Tra quest’ultima opportunità, infatti, è stato segnalato il programma South Est Europe che nel periodo 2007/2013 mette a disposizione per una fetta di Europa ben 245 milioni di euro. Tra le aree selezionate anche il Friuli Venezia Giulia.

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