18 Marzo 2009

Ma non erano solo criminali? L’8% delle nuove imprese Fvg è di stranieri

Il Messaggero Veneto racconta che “sono sempre piú le imprese aperte da immigrati in Friuli Venezia Giulia. Nel 2008 in regione erano 5.678 su un totale di 64.160 (8,8%). A livello nazionale sono state 36.694, il 6,7% in più rispetto il 2007”.

Continua l’articolo del quotidiano udinese: “A guidare i Paesi di provenienza è la Cina, seguita dal Marocco e Albania. Insieme, i primi tre paesi di provenienza hanno determinato il 47,1% delle nuove iscrizioni nel 2008. Complessivamente, tra i dati piú significativi in regione, delle nuove imprese 2.322 sono nel settore dellecostruzioni, 308 dell’agricoltura, 4 della pesca, 453 delle attività manifatturiere, 1.606 nel commercio, 276 degli alberghi e delle costruzioni, 226 delle attività immobiliari, 198 dei servizi”.

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Un commento a Ma non erano solo criminali? L’8% delle nuove imprese Fvg è di stranieri

  1. bulow ha detto:

    a proposito del modo truffaldino in cui vengono utilizzati dai giornalisti i dati statistici sulla criminalita’ e l’ immigrazione, segnalo un intervento interessante sul sito di micromega:

    http://temi.repubblica.it/micromega-online/quando-la-matematica-e-un-opinione-beppe-severgnini-i-romeni-e-la-criminalita/

    questo passaggio e’ particolarmente interessante:

    “… Tra gli altri fattori da considerare, c’è anche quello demografico.
    Provate a fare una statistica in una scuola elementare considerandola rappresentativa della popolazione italiana. Se nella scuola elementare c’è un maestro ogni 10 bambini, le “statistiche” costruite lì dentro vi diranno che il 90% degli italiani è disoccupato, non legge la stampa quotidiana, non ha la licenza elementare e vive ancora in famiglia. Un bel quadretto di un popolo nullafacente, ignorante e mammone. Il problema è che in quel gruppo che abbiamo scelto come rappresentativo del popolo italiano c’era un sottogruppo sovrarappresentato, cioè che “pesava” più degli altri nelle rilevazioni statistiche: il gruppo dei bambini dai 5 ai 10 anni.
    Lo stesso accade per quanto riguarda il gruppo dei criminali: i ragazzi in genere sono troppo impauriti per delinquere e i vecchi generalmente troppo saggi, e quindi le stime del tasso di criminalità collocano i valori più alti nella fascia d’età che va dai 20 ai 45 anni. In questa fascia d’età gli immigrati sono sovrarappresentati rispetto agli italiani, così come in una scuola elementare troviamo una percentuale di bambini che non rispecchia quella nazionale.
    Questa maggiore presenza di migranti nel gruppo dei criminali è dovuta solo a ragioni demografiche, e al fatto che l’Italia a un certo punto ha smesso di fare figli, non certo ad una maggiore tendenza a delinquere da parte di certe popolazioni. Ignari di tutto questo accettiamo delle fotografie sfocate e distorte del rapporto tra criminalità e migrazioni, fidandoci di numeri costruiti male.”

    in altre parole, la percentuale di crimini commessa da migranti sul totale dei crimini commessi in italia e’ piu’ alta della percentuale di migranti sul totale della popolazione italiana per il semplice fatto che la maggior parte dei crimini viene commessa da maschi tra i 20 e i 45 anni, e in questa fascia di sesso e di eta’ la percentuale dei migranti e’ piu’ alta rispetto alla percentuale di migranti sulla popolazione complessiva.

    meditate, meditate…

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