Valerio Fiandra divaga sull’assenza di vivacità della comunità ebraica triestina e riporta una barzelletta very glocal rilasciata da Rumiz al giornale Konrad qualche tempo fa:
“Un triestino siede sul molo a contemplare il tramonto sul mare, un fiasco di vino accanto. Da lassù Dio lo guarda e grattandosi la barba gli fa: Ancora una volta te me gà ciavà”. Ecco, Dio che invidia le sue creature che godono per ciò che Lui stesso ha creato… lo trovo bellissimo. Ed è la filosofia del grande ebraismo: benedire quotidianamente Dio in ogni cosa. Come ghe manca, a Trieste, una filosofia così!
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