"Un secco no alla possibile realizzazione di centrale nucleare a Monfalcone". E' la posizione assunta dal Consigliere regionale del Partito democratico, Franco Brussa,in un'interpellanza al presidente Tondo.
Riferendosi ai documenti siglati nei giorni dal Presidente del Consiglio Berlusconi e dal Presidente della Repubblica francese Sarkozy in merito alla realizzazione di 4 centrali nucleari in Italia, l’esponente del Partito democratico intende conoscere quale sia la linea dell’Esecutivo regionale in merito di un possibile insediamento di una centrale nucleare in Friuli Venezia Giulia. Si parla infatti della possibile costruzione di un reattore, ex novo, a Monfalcone”.
Da qui l’Interpellanza ddi Brussa che chiede, oltre a chiarire qual è l’intenzione della Giunta, che da subito non ci sia alcun insediamento a Monfalcone alla luce dell’alta concentrazione di patologie e decessi legati alla presenza di fonti inquinanti nell’area monfalconese.
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Tergeste: dove regna la Bora
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Le mudande de San Nicolò
Le mudande de San Nicolò
Provaci Tondo, e ti facciamo quadrato…
Ma dai.. una bella centralina al plutonio al Lisert, proprio sotto il castello di Duino. Che vuoi che sia rispetto ad un rigassificatore.
Pensa positivo, guarda ai vantaggi.. 🙂
Tanto lo abbiamo capito tutti che le centrali che ci regalerà la Francia sono il giusto prezzo pagato da sarkò a berlù per avergli trovato la donna. Possiamo anche farne a meno.
“..ci regalerà la Francia?”
Diciamo piuttosto che con queste quattro centrali, saremo noi a pagare alla Francia la loro ricerca per quelle di quarta generazione.
Noi prendiamo roba già vecchia e paghiamo ai francesi la riconversione delle loro..
Bell’affare!
Per me potrebbero essere anche di sesta generazione, ma ribadisco:
1. Dove mettiamo le scorie?
2. La sicurezza 100% non è di questo mondo (vedi acquedotto di Gorizia!)
3. Rimarremmo dipendenti dall’estero per l’uranio.
4. I costi da affrontare, già allucinanti, lieviterebbero, e le nostre bollette con loro (vedi piazza Vittoria).
E ho nominato Gorizia, dove le cose funzionano meglio che in tante altre zone d’Italia.
Ma poi non avevamo fatto un referendum? Siamo ancora in democrazia?
Vero.
Le scorie, anche con processi più evoluti degli attuali, saranno sempre un grosso problema. Praticamente irrisolvibile.
Ma quello che si tiene sottotraccia, e che invece è sempre più importante, è il possesso del brevetto. Oltre che essere dipendenti dall’uranio saremo dipendenti anche per la tecnologia. Come per le biotecnologie, in questi settori è tutto (e quando dico tutto, intendo proprio tutto) brevettato. Significa legarsi mani e piedi ad un solo soggetto.
Perciò passiamo dalla dipendenza dalla materia prima (pertolio) ad una dipendenza da materia prima + quella tecnologica.
Una scelta da paese delle banane in piena regola.
@ Cristina
NO purtroppo,in democrazia non siamo mai stati.Anche se pensano di farcelo credere,noi cittadini non decidiamo su niente.
@ Lauro
NO Nucleare.
NO Rigassificatore.
NO Centrale a biomasse.
Posso chiederti cosa proponi in alternativa?
sto giro scendo in strada anche io!!
Finalmente arriviamo al nucleare. Fosse per certa gente manco il fuoco (troppo rischioso) avremmo utilizzato…
Facciamola a Tolmezzo…ma perchè no?
No scusa,tra torviscosa e monfalcone ci sono due centrali nel giro di 20 km più una ferriera e inceneritore a trieste, una futura vetreria e inceneritore a san giorgio di nogaro. Con una centrale nucleare cosa facciamo? diventiamo l’altoforno d’Italia, senza dire ne ah ne bah?
Dimenticavo:
un’acciaieria sempre a sangiorgio, una a pavia di udine, una futura centrale a biomasse a staranzano, una forse tra gradisca e cormons, qualche inceneritore o dissociatore molecolare, la livarna e poi in inverno potremo vivere fuori di casa perchè farà più caldo che dentro.
E da anni che si sa che Monfalcone è una delle sedi più papabili, oggi c’è pure l’opportunità politica:
1)E’ una città con tradizione storica di sinistra tuttora retta da una maggioranza di centrosinistra
2)E’ situata in una provincia retta dal centrosinistra
Più adatta di così…
To anyone interested, travelling wave reactors, a new approach to nuclear breeder technology.
http://www.technologyreview.com/read_article.aspx?id=22114&ch=specialsections&sc=&pg=1
@etabeta
Sbagli se credi di aver “beccato” uno di quelli “che dice sempre di No a tutto”. 🙂
Io ero daccordo, per es., al rigassificatore Snam a Monfalcone, e siccome “ci campo” con la tecnologia, ti assicuro che non ne ho affatto paura.
Come dicono quelli senz’altro più dotti di me, dalla crisi che stiamo attraversando ne usciremo con molte cose cambiate. Una di queste sarà il modo di produrre energia.
Credo di poterti ricordare (perchè immagino tu abbia un’età adatta) cosa fu il progetto Apollo. L’idea di andare sulla luna, che sembrava balzana a molti, fu il modo di iniettare un mare di soldi pubblici nel sistema economico senza interferire col funzionamento del mercato. Quell’idea trasformò la ricerca e la tecnologia ed in breve tutti abbiamo avuto il computer a casa. Roba nemmeno immaginabile solo cinque anni prima.
Ciò che sta succedendo adesso è una replica di quell’operazione. Solo che invece di andare sulla luna i soldi saranno spesi per “mettere in opera” sistemi ad energie alternative e pulite. E’ questo che Obama ha lanciato come New Deal.
Ciò significa almeno due cose:
– Tutto quello che già conosciamo di alternativo al petrolio ed al nucleare di oggi, verrà stravolto e sviluppato con una velocità enorme.
– I sistemi energetici di oggi sono già obsoleti e le grandi compagnie tireranno fuori dai cassetti tutti quei progetti che fin’ora tenevano ben stretti.
Solo per darti delle indicazioni, andiamo dalla California che sta concretamente sviluppando una rete di energia derivante dall’idrogeno, alla sperimentazione in laboratorio della trasmissione dell’energia via etere che sembra funzionare 🙂
Per questo le 4 centrali di cui si parla qui, tra l’altro di terza generazione, sono già oggi roba da museo.
@ Lauro
Non volevo identificarti come uno che dice NO a tutto,sicuramente come descrivi bene tu il problema energetico esiste ed ora più che mai bisogna risolverlo.
Propio questa mattina trasmettevano per TV un bellissimo special su Copenaghen e su come loro sono avanti anni luce con energie alternative.
In quanto al nucleare,non mi piace l’idea di avere le scorie sparse per il mondo.
L’avete visto ieri sera il servizio di jacona sulle aziende italiane che producono tecnologia e fra queste quelle che realizzano impianti fantascientifici per la produzione di energia da fonti rinnovabili? Cose fantastiche!! Bene, bisognerebbe farlo vedere d’obbligo ai nostri amministratori ( compresi quelli che si occupano di politiche del lavoro, visti i numeri relativi all’occupazione legata alla produzione di questi impianti).
Venerdì scorso a Gorizia, nell’aula magna dell’Università, si è tenuto un convegno sul risparmio energetico. Il professor Rosei, docente di Fisica a Trieste e direttore scientifico di Sincrotrone Trieste, ha ben spiegato come il costo di 4 centrali nucleari corrisponda all’intero investimento per un adeguato isolamento termico dell’intero patrimonio edilizio in Italia. Attenzione però: così si ridurrebbe il fabbisogno energetico del 20%, contro il 5% permesso dalle centrali.
Io aggiungo che dei sistemi di riscaldamento funzionanti migliorerebbero ulteriormente la situazione. Nel locale: lo scorso inverno, all’ultimo piano della scuola elementare Frinta, in via Codelli, durante la prima ora i bambini facevano lezione con le giubotti, mentre l’ultima le maestre erano costrette ad aprire le finestre dal troppo caldo…
solo per dire bravo a Lauro, raramente i commenti qui in giro sono cosi’ di qualita’.
ti passo questo blog a cui sono molto affezionato
http://blogs.it/0100206/
ciao!
è molto facile che la faranno a Fossalon di Grado come nel piano del ex ministro Donacatin degli anni ’80.
Ma penso anche che non la faranno mai.
Comunque nel programma nazionale del PD (controllate il loro sito web – Ermete Relacci ) sono previste le centrali nucleari di 4° generazione che sono ancora in fase di prototipo. Quindi Pd e PdL su questo tema non distano molto.
In linea d’aria proprio non saprei ma andandoci con un fuoristrada bello pesante e che inquina un sacco [dicono!] a
200 km ad est di Monfalcone abbiamo una bella centralina nucleare. Gemona del Friuli sta solo a 70 km da Monfalcone. Non c’è un’altra centrale a Gemona? Beh era solo per dar un generico riferimento geografico dal sisma del 1976.
Se proprio non abbiamo alternative [il solare non ci basta, fa troppo poco e costa troppo, non abbiamo mica il sole che hanno in Germania – l’eolico figuriamoci non abbiamo il vento – ricavare energia smaltendo rifiuti … mmmh rifiuti ne abbiamo molti tipo no al rigassificatore, no al nucleare, no agli stupidi, no alla corruzione ecc], facciamola ‘sta centralina nucleare ma facciamola in un posto a minor rischio sismico e forse anche un po’ meno popolato.
Dovrebbe esser materia di geomarketing quali sono le zone meno popolate in Italia. Il posto dove non farebbeo un centro commerciale … Farla [la centralina mica altro …]in mezzo alla gente credo indichi molta fiducia nella tecnologia. Fiducia che l’uomo della strada, dopo Chernobyl ad esempio, non ha …
mit freundlichen Grüßen
Cordiali Saluti
Fabio Franklin