26 Febbraio 2009

‘Prime ammissioni’ del fuggitivo fermato a Tublje

marocc-140x180L’Ansa racconta che Fahd Bouichou ha cominciato ad ammettere agli investigatori “alcune responsabilità” sulla fine della compagna e della figlioletta avvenute a Castagnole di Paese (Treviso). Gli omicidi di Elisabetta Leder e la figlia Arianna erano avvenuti martedì sera. Fahd Bouichou è stato ascoltato poco fa, questo pomeriggio, nella sede della polizia di Kozina. L’interrogatorio formale di Fahd Bouichou si svolgerà in serata a Capodistria dove l’uomo sarà trasferito per essere interrogato dal giudice del Tribunale istriano.

Secondo la ricostruzione dei giornalisti dell’Ansa, il marocchino avrebbe compiuto da Verona una lunga fuga prima in macchina, fino a Jesolo e poi in treno fino a Trieste. Poi se ne sarebbe andato a piedi, oltre il confine italo-sloveno e dirigendosi verso Fiume. Dopo aver lasciato l’automobile Skoda a Jesolo, Fahd Bouichou è arrivato ieri pomeriggio a Trieste col treno. Intorno alle 17 ha telefonato da una cabina pubblica della stazione centrale alla sorella in Marocco. La chiamata è stata intercettata dalla Polizia di Treviso che ha subito informato la squadra Mobile della Questura di Trieste. Intorno alle 18.15 è scattata una vera e propria caccia all’uomo lungo il confine fra Italia e Slovenia, con tutte le strade controllate dalle forze dell’ordine. Dall’altra parte del confine la mobilitazione è scattata poco prima delle 21.00, quando dall’Italia, prima a Lubiana e poi in tutte le stazioni di polizia slovene, sono arrivati i dati e la foto di Bouichou.

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