15 Febbraio 2009

Schianto sulla tangenziale di Udine, muore motociclista di Fogliano

Un motociclista di Fogliano, Roberto Bigotto, ha perso la vita ieri in uno schianto mortale. L'incidente è avvenuto sul raccordo tra la tangenziale di Udine e la A23 attorno alle 14. L'uomo, 41 anni, era in sella alla sua Kawasaki che è sbandata finendo contro il guard rail.

8 commenti a Schianto sulla tangenziale di Udine, muore motociclista di Fogliano

  1. utah72 ha detto:

    Si parla tanto di sicurezza ma i guard rail continuano a falciare vite di motociclisti e non. Sarebbe ora di intervenire, piuttosto di preoccuparsi dopo qualche mese, come niente fosse, di mandare il conto del danno a casa dei familiari delle vittime.

  2. robe ha detto:

    Mi pare fuori luogo il tuo commento onestamente. Non vedo come si possa intervenire, in alcuni casi, per drammi come questi.
    Alla famiglia va tutto il cordoglio, ma in egual maniera va anche la comprensione, drammatica ma dei nostri tempi, alle amministrazioni o spa, che pur in presenza di un lutto, sono costrette a chiedere i “danni” arrecati al loro patrimonio.
    Lo faresti anche tu, certamente, se l’incidente, anzichè coinvolgere un guardrail avesse coinvolto la tua vettura. Che differenza fa’?
    A poco serve l’accertamento della responsabilità, qui non stiamo a chiederci se il povero uomo deceduto correva troppo, aveva bevuto o se solo si è trattato di un imprevedibile e drammatico incidente, come probabilmente è stato, ma è anche vero che, essendo tutte le moto come le macchine assicurate, anche il danno causato, che purtroppo ha causato anche la perdita di una vita umana, sia risarcito.
    Mi sembra pertanto caro Utah72 che il tuo commento denoti poca conoscenza delle leggi, al di là dell’umana pietà e tristezza per il fatto, ma tanto un modo come un altro per esprimere un parere molto dubbio.

  3. utah72 ha detto:

    Caro Robe, mentre ti gongoli tra la tua conoscenza in materia giuridica, ti comunico che il problema del guard rail (in primis ma non l`unico) non e` una novita`. Le leggi servono a tutelare il cittadino, non a penalizzarlo. Ho commentato la notizia perche` io stesso ho subito un lutto familiare per lo stesso motivo e credo che di sensibilita` a riguardo ne ho abbastanza. Ti invito quindi a leggere quanto segue. Magari riuscirai a mettere il naso un po` oltre a quello che ti impone la legge.
    Da un’indagine dell’Istat emerge che ogni anno vengono spesi più di 30 miliardi di euro per coprire i costi sociali derivanti dagli incidenti stradali: una cifra enorme.
    Nel caso dei motociclisti, paradossalmente uno dei pericoli maggiori è rappresentato da quelle infrastrutture che dovrebbero proteggere chi viaggia sulla strada, come barriere e guardrail: questi infatti si rivelano spesso fatali in caso di impatto, e uno studio evidenzia che lo scontro avviene nel 10% dei casi d’incidente su due ruote.
    Ma l’Italia non è il solo Paese in cui il guardrail assassino è diventato uno dei nemici giurati dei motociclisti: in una grande manifestazione che ha avuto luogo recentemente a Madrid, più di 10.000 motociclisti spagnoli si sono radunati per chiedere a gran voce l’eliminazione dalle strade della penisola iberica dei guardrail più pericolosi per forma o posizione, oltre ad altre misure per garantire la sicurezza dei “motoristas”. In testa al gruppo di manifestanti, un manichino vestito da motociclista viene ghigliottinato da un guardrail: un’immagine macabra per testimoniare la pericolosità di certe infrastrutture stradali.
    Così come in Spagna, il problema della sicurezza sulle due ruote dovrebbe essere posto all’attenzione dell’opinione pubblica ma anche delle istituzioni.
    …e ancora:
    Da motocorse.com (10 giugno 2008)
    Leggiamo che il Codacons (una delle tante associazioni di difesa dei consumatori) sarebbe sconcertato dalla mancanza di attenzione da parte della stampa per il problema dei guardrail.
    Il pretesto è venuto dal giro d’onore di Dani Pedrosa a Barcellona, quando il pilota spagnolo ha sventolato una bandiera con la scritta “Guardarrailes asesinos” (guardrail assassini).
    “È incredibile” avrebbe dichiarato l’associazione dei consumatori, “che l’iniziativa del pilota iberico sia passata praticamente sotto silenzio sui mass media”.
    Il Codacons avrebbe poi invitato Valentino Rossi e gli altri piloti a fare altrettanto nelle prossime gare.
    Giusto, giustissimo, ma non dimentichiamo l’obiettivo principale: la sicurezza stradale.
    I problemi della sicurezza stradale in Italia non si limitano purtroppo al problema dei guardrail, che pure esiste. Un’inchiesta del settimanale d’informazione “Exit” su La7 ha portato dati evidenti che mostrano come una delle principali cause di incidenti stradali in Italia sia lo stato di pessima manutenzione delle nostre strade: buche, segnaletica orizzontale invisibile, manutenzione inesistente, inadeguatezza del sistema viario che da decenni non vede la realizzazione di nuove strade.
    Non di soli guardrail muoiono i motociclisti, purtroppo, ma anche – e soprattutto – di buche, di dossi pericolosi, di strisce scivolose, di tombini sporgenti.
    Legittima e giusta la campagna contro i guardrail, ma non facciamo sì che diventi un modo per ottenere visibilità mediatica da parte di alcune associazioni.
    Nel 2004 il 41,2% dei morti ed il 71,9% dei feriti sono stati dovuti ad incidenti in strade urbane (fonte ISTAT), ed hanno visto coinvolti soprattutto pedoni, ciclisti e motociclisti. Molto spesso per colpa grave (in Italia passare col rosso è considerato da “furbi”), per precedenze non rispettate, per strade dissestate e dalla manutenzione insufficiente.
    Non limitiamoci dunque ad uno dei tanti aspetti del problema, ma affrontiamolo nella sua interezza, per la sicurezza di tutti i motociclisti.
    Aspettiamo che muoiano altre persone o e` forse ora di intervenire? O rimaniamo a guardare come fai te limitandoci a dire “non vedo come si possa intervenire”?

  4. una mamma triste e disgustata ha detto:

    Visto che il tema è la sicurezza sulle strade, permettetemi di sfogare la mia rabbia – sono ancora sotto choc – per aver da poco saputo che sulla stramaledettissima via Garzarolli, in quel di Gorizia, stamattina è stata investita una bambina, portata poi a Trieste con l’elicottero(notizia di… vicinato). Non so ancora chi sia, né come stia, e sarei molto grata a chi può darmi qualche notizia in proposito. Stramaledetta perché lì le macchine sfrecciano sempre, l’ho già segnalato diverse volte, ma la cosa non tocca nessuno. Dopo il morto, si capisce, vai con dissuasori vari e fiorellini qua e là. Se anche gli automobilisti fossero così poco furbi (siamo in Italia, bisogna dire così, giusto?) da rispettare i limiti di velocità, è una vergogna che non esistano dei limiti sotto i 50 km/h in zone residenziali dove c’è ancora qualche bambino (tra cui mie figlie!) che osa metter piede su strada o marciapiede senza essere scortato dall’auto di mamma o papà.
    Bella idea il pedibus, certo, ma prima rendiamo sicure le nostre strade. Ma questo è pretendere che l’Italia diventi un paese civile; forse è pretendere troppo.

  5. robe ha detto:

    @utah72:
    non ho nemmeno letto la tua pappardella di copia incolla perchè poco mi interessa e perchè evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire (e forse capire) per le prime c’è l’amplifon per le seconde non lo so dove mandarti, forse a scuola….
    Mi ha disgustato la tua frase sul conto mandato a casa…..veramente disgustoso!
    uno schifo letterale.
    Che poi tu parli di lutti personali pure, visto che potrei invocarli pure io, ma non lo faccio.
    Le mie conoscenze giuridiche da dove emergono? Non mi pare proprio….
    Comunque non vado oltre perchè vale quanto detto all’inizio.
    mamma triste e disgustata per il resto ha ragione….poi se guardiamo le leggi, nemmeno queste vengono in aiuto.
    No a dissuasori (che sarebbero utili eccome!!!!) perchè qualcuno non dorme la notte o dice che danneggiano le case…
    non a telelaser o foto….perchè l’utente (criminale) deve essere avvisato almeno 200 metri prima….e quindi tutti a correre…un vero schifo!

  6. utah72 ha detto:

    Robe mi ricordi un brano di Samuele Bersani che si chiama “lo scrutatore non votante”. Mentre tu ti soffermi a commentare lo schifo letterale e sorvoli tutto il contenuto, sono sicuro che altre persone hanno afferrato al volo quanto intendo dire. Riguardo le tue conoscenze giuridiche la mia era evidente ironia, perche` in realta` dubito che tu sappia contare fino a 10 senza usare entrambe le mani.

  7. naso ha detto:

    @utah72
    che caduta di stile!

  8. Alessio ha detto:

    robe:
    si hai ragione col dire che i risarcimenti sarebbero chiesti anche da un cittadino privato, però il discorso è ke un cittadino privato nn mette una lama in orizzontale a 50cm da terra lungo il muretto del suo giardino o sul cancello d’igresso…il senso è tutto qua…cioè tra qualche anno l’uomo arriverà su marte e ancora nn si riesce a trovare il metodo di crare dei guard rail che nn tagliano a pezzi le persone?!
    tutto qua…che poi il discorso velocità,colpa o nn colpa del povero Roberto,incidente o dio solo sa cosa sia successo…nn toglie che anche a 50km/h si può scivolare in moto x 1000 motivi…e anche a 50km/h il guard rail taglia…
    quindi per favore nn tiriamo fuori scuse di telesar, dissuasori e utenti criminale

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