14 Febbraio 2009

500 cassintegrati alla Ferriera. “Dipiazza faccia dietrofront”

E’ notizia di ieri che la Ferriera metterà tra un mese 500 operai in cassa integrazione. Omero, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Trieste, scrive sul suo blog:

L’ipotesi, che sembrava ormai condivisa da tutti, che la Ferriera potesse continuare a essere attiva fino al 2015, avrebbe permesso l’adeguamento dell’impianto da un punto di vista della qualità dell’aria e dell’ambiente di lavoro e l’avvio di un percorso per arrivare a quella data con soluzioni alternative per i lavoratori e l’azienda stessa. […]
La cassa integrazione per 500 lavoratori, che Dipiazza sembra disponibile ad anticipare coprendone gli interessi bancari, è solo una risposta temporanea, perché c’è il rischio che tutto il processo di adeguamento degli altiforni si inceppi a breve, compromettendo definitivamente l’occupazione di tutti i lavoratori della Ferriera e dell’indotto e senza per altro risolvere la questione della bonifica del sito. […]
Non bastano il turismo, le navi bianche e il parco del mare. Come non basta la ricerca, per la quale il Comune poco fa in termini di presenza e proposta nei distretti tecnologici che dovrebbero garantire le ricadute dell’innovazione nella produzione. Non basta neppure il porto. […]
Dipiazza si assuma allora la responsabilità perché venga ripreso il percorso verso il 2015 con un’intesa forte e coerente tra Istituzioni e azienda.

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