13 Febbraio 2009

Romoli propone a Tajani la nuova Zona franca

Il vicepresidente della Commissione europea con delega ai Trasporti e alle Infrastrutture, Antonio Tajani, arriva domani in Friuli Venezia Giulia con un’agenda ricca di temi. Il sindaco di Gorizia Ettore Romoli lo riceverà alle 10.25 all’aeroporto di Ronchi, assieme al Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, al Presidente della Regione Renzo Tondo e all’Assessore regionale Riccardo Riccardi, per poi accompagnarlo nei suoi numerosi incontri a Trieste. Un’occasione per sottoporgli alcune questioni di grande interesse locale, che vanno dal mantenimento della benzina agevolata regionale…


ad un’eventuale nuovo regime di zona franca per il territorio di Gorizia.
Argomenti già preannunciati dal presidente Tondo e da Romoli alla fine dell’incontro di lunedì a Udine con i rappresentanti dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti. Ma le richieste del capoluogo isontino al commissario Tajani vanno oltre, per toccare sia temi legati all’intermodalità e alle infrastrutture di trasporto, così importanti per Gorizia e Monfalcone, sia quei progetti che erano iniziati con l’allora vice presidente della Ue Franco Frattini, che Tajani ha sostituito da maggio scorso. Un anno fa a Bruxelles, nel corso della visita di Romoli al «Berlaymont», sede del governo europeo, presenti anche i collaboratori più stretti di Frattini, si erano gettate le basi per localizzare a Gorizia sia un centro di ricerca e di innovazione, con annesso campus, nel sedime delle strutture ospedaliere di via Vittorio Veneto, sia un centro sulle nanotecnologie. L’altra proposta – partita proprio dall’attuale ministro degli esteri Franco Frattini e condivisa dalle vicine autorità slovene – era di insediare a Gorizia l’Ufficio Europeo a sostegno delle politiche comunitarie in tema di asilo e delle connesse attività formative. Infine, Romoli solleciterà Tajani affinché venga valorizzato il nuovo Conference Center di Gorizia, realizzato nel complesso universitario di via d’Alviano e che potrà ospitare fino a cento delegati con spazi per 25 traduttori simultanei. L’auspicio è l’organizzazione di negoziati e di forum europei, legando queste attività al corso in Scienze internazionali e diplomatiche, che tra alcuni mesi festeggerà i venti anni dalla sua fondazione.
Infine, dal viaggio che ieri Ettore Romoli ha fatto nella capitale e dalla fitta agenda di incontri romani, nei due rami del Parlamento, sono nati importanti appuntamenti. Il 3 marzo verrà a Gorizia Claudio Scajola, attuale ministro dello sviluppo economico, mentre il 20 marzo (la data è ancora da confermare) sarà la volta del ministro ai beni culturali Sandro Bondi, il cui prezioso aiuto sarebbe fondamentale per restaurare la prestigiosa Villa Luise, proprietà della Fondazione Coronini. Nei prossimi giorni sarà predisposto il programma della visita a Gorizia dei due componenti del governo Berlusconi.

Tag: , , .

12 commenti a Romoli propone a Tajani la nuova Zona franca

  1. Infogo ha detto:

    Ma se dopo 40 anni di zona franca la situazione è questa, a cosa è servita?
    Diciamolo chiaramente una volta per tutte.
    Non è vero che il problema riguarda tutti. Io ed altri goriziani, la benzina la paghiamo già di meno andando a prenderla dove costa meno, e così per altri prodotti. Allora il problema riguarda un gruppo di persone (non solo i benzinai)la cui attività ha poggiato sull’aiuto costante dello stato e che ora è soggetta alle regole di mercato. In 40 anni non sono riusciti a costruire nulla di diverso. Perchè allora dovrebbero riuscirci adesso con “una nuova zona franca”?

  2. t.p. ha detto:

    il problema riguarda un gruppo di persone (non solo i benzinai)la cui attività ha poggiato sull’aiuto costante dello stato …..
    mi sembra il solito discorso egoista “io penso ai fatti miei”. il problema ora tocca ai benzinai domani ai commercianti dopodomani agli operai delle fabbriche ecc ecc. il problema è la tenuta di una economia che con la fine della cassa del mezzogiorno avrebbe dovuta essere riconvertita ed invece dopo decenni di immobilismo ora si trova ad un bivio: o il goriziano (intendo come territorio) inizia a creare strutture solide e produttive che vivono senza nessun aiuto e sono competitive in questo mondo globalizzato oppure tutta e dico tutta l’economia va a fondo……..ma come si fa a competere con un concorrente che ti applica prezzi differenti perchè il loro stato applica tasse inferiori??? in questa fase: mi riferisco fino a quando in tutta europa non ci sarà una tassazione paritetica le zone cerniera devono essere poste su piani di uguale concorrenza e questo lo si può ottenere solo se la tassazione applicata dallo stato italiano su accise e tabacchi (in questi casi particolari) nella zona di confine sia diversa ed inferiore a quella confinante……..
    cmq dubito che ci sia serietà nell’ affrontare la cosa 🙁 …………….

  3. Infogo ha detto:

    Casomai il discorso di “io penso ai fatti miei” c’era prima, da parte di chi usufruiva davvero della zona franca. Io ho sempre pagato a Gorizia il caffè espresso più caro della regione, eppure è fatto di caffè, zucchero ed energia, tutti di zona franca, perciò meno cari di altri luoghi. Ma non per me consumatore.
    Questo è quello che per 40 anni è successo, ed ora l’egoista è chi consuma e va dove spende meno. Interessante..
    Per il resto trovo conferma a ciò che dicevo, e cioè che se è un problema di tassazione inferiore, questo si riferisce soprattutto alla benzina. Perchè per il resto la Slovenia applica già una tassazione che è comune all’Europa, e cioè l’IVA, che è dappertutto uguale.
    Certo c’è la differenza sulle accise, e perciò sono d’accordo ad una fase di riequilibrio. Ma questo è tutt’altro che la reintroduzione della Zona Franca.
    Ed in più credo necessario che accanto ad una fase di riequilibrio ci sia un processo di investimento – non solo coi soldi di pantalone – e di riconversione. Per non passare altri 40 anni come prima e risentire tra quarant’anni che siamo di fronte ad un “fulmine a ciel sereno”.

  4. t.p. ha detto:

    no no l’essere egoista non era riferito al fatto che approfitti (come tutti credo) del vantaggio ma al fatto che mi sembravi poco preso dal problema, mi è sembrato di leggere “tanto a me che me frega??”. era a questo che mi riferivo. credo che sia un problema di tutta la provincia e di tutta la regione. se non si inizia a cmabiare senza stare a cercare di chi è la colpa e chi ha approfittato della situazione quando gli faceva comodo ed ora sta piangendo, fra qualche anno siamo tutti col c…. per terra.

  5. Lauro ha detto:

    “Un’occasione per sottoporgli alcune questioni di grande interesse locale, che vanno dal mantenimento della benzina agevolata regionale ad un’eventuale nuovo regime di zona franca per il territorio di Gorizia.”
    Beh.. Il tema dell’agevolata regionale è questione della Regione. Lo farà semmai Tondo, non credo che un sindaco abbia maggiore voce in capitolo. Allora anche il sindaco di Dolegna vorrà raccontare la sua..
    Invece per la proposta dell’eventuale nuovo regime di zona franca, Romoli faceva bene ad avere dietro di sè almeno una presa di posizione dell’intero consiglio comunale, che invece non mi pare sia stato chiamato a votare nemmeno un’ordine del giorno in tal senso. E allora cos’è, una chiaccherata tra amici?

  6. Infogo ha detto:

    Ma come si fa?!
    Leggo sul Messaggero di oggi il passo che segue:
    “..E non si capisce perché lo Stato italiano, sia andato prontamente in soccorso delle aree di confine di altre regioni, come Lombardia, Piemonte e Veneto, oltre a mantenere la zona franca in Valle d’Aosta, mentre le condizioni di Gorizia, l’unica città italiana che ha i distributori “stranieri” a pochi metri dal suo territorio, non debbano essere prese in considerazione.”
    Ma scusate, l’agevolazione regionale forse non c’è più?!? Le zone citate nell’articolo hanno più o meno lo stesso trattamento, anzi, alle volte inferiore o contingentato, dell’agevolata nonstrana che, peraltro, vale per tutto il F.V.Giulia e non solo per una fascia. Come si fa a dire che le nostre zone non sono prese in considerazione?
    Ma davvero…

  7. Infogo ha detto:

    Se non si inizia a cambiare…
    Su questo concordo. Ma appunto io leggo nell’atteggiamento dei benzinai e di chi promette loro il ritorno alla zona franca, una voglia di ritorno al passato piuttosto che una spinta al cambiamento. Perciò sono critico nei loro confronti.
    Non ho sentito fin’ora – ne dagli interessati e nemmeno dalla politica – una voce, una proposta, ma nemmeno una richiesta o un’indicazione verso un cambiamento.
    Solo ed esclusivamente il voler tornare come eravamo. Perciò dico che no, non è la battaglia di tutti.

  8. alanford ha detto:

    Eh , fosse così facile “riconvertire” invece di chiedere aiuti ! Sapete , giorni fa è venuto da me un padre di famiglia a chiedere lavoro . Io , che ho dovuto licenziare due dipendenti lo scorso anno ( sono un gestore impianto carburanti ) , ho dovuto rispondergli che oltreconfine avrebbe avuto più possibilità che a Gorizia . Il signore mi ha risposto che -sempre all’interno dell’ipotesi- non poteva permettersi di percepire eventualmente lo stipendio che viene offerto in Slovenia ( che raramente supera i 1000 euro , per questo tipo di lavoro ) .
    Questo piccolo esempio dovrebbe essere sintomatico del “riconvertirsi” ? Prendiamo atto invece che in territori di confine “limitati” , è necessaria una applicazione particolare e non populista del concetto di “agevolazione” , che per motivi politici è stata estesa a tutta la regione !
    Poi , l’agevolazione regionale così com’è strutturata serve a poco , visto che tuttora il 60 % dei goriziani continua a rifornirsi oltreconfine ( con risparmi , diciamolo , veramente irrisori ) .

  9. SuperSenzaPiombo ha detto:

    Benzineri…proprio Tai-ani ve la sè beccada!!!

  10. Infogo ha detto:

    @alanford
    Risparmi veramente irrisori? Concordo..
    Ma allora, se sono così irrisori, perchè semplicemente non abbassate i prezzi anche a Gorizia? Nel resto d’Italia già tanti lo fanno. Sta qui il problema.

  11. Jack ha detto:

    Ogni risparmio è gradito. E poi i distributori in Slovenia sono più belli, più puliti, più comodi.

  12. ilgk48 ha detto:

    Mi reco spesso a Udine in automobile per lavoro, ma mi guardo bene dal fare il pieno a Gorizia: solo in caso di emergenza.
    OK, non andrei mai a Udine per fare il pieno apposta, ma perché a Udine è possibile acquistare i carburanti a prezzi anche sensibilmente inferiori di quelli praticati a Gorizia?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *