29 Gennaio 2009

Spogliarello dei benzinai in piazza Vittoria

Spogliarello dei benzinai in piazza Vittorìa. Un gruppo di gestori di pompe di benzina è rimasto ieri mattina in mutande davanti al Palazzo della Prefettura durante un corteo organizzato per protestare contro la perdita della benzina agevolata nel capoluogo isontino.

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10 commenti a Spogliarello dei benzinai in piazza Vittoria

  1. pochisoldi ha detto:

    Si ma si sono spogliati solo gli uomini.
    Volevamo anche Isa e Giorgia!

  2. DicoAnch'io ha detto:

    Alcune considerazioni.
    Capendo che chiedere il ripristino della Zona Franca è un obbiettivo utopico, a quanto sembra di capire i benzinai avanzano questa rivendicazione solo per uno “sparare alto”, per riuscire nell’intento di conservare almeno l’agevolata regionale. Stando alle loro stesse dichiarazioni peraltro.
    Solo che, se le cose stanno così, è difficile comprendere l’appello a tutta la cittadinanza basato sulla crisi complessiva innescato, a loro dire, dalla fine “prematura” (rispetto a cosa?) della Zona Franca. Perchè se l’obbiettivo è mantenere l’agevolata regionale non si capisce cosa ne verrebbe all’economia complessiva se non il fatto che si manterrebbe uno spazio economico per i benzinai stessi. Non certo per il resto dell’economia goriziana di cui parlano. Il goriziano avrebbe in più solo la scelta sul dove rifornirsi, ma per lui non cambierebbe molto.
    Non si dice alcunché invece sul fatto che, anche mantenendo l’agevolata regionale, almeno la metà degli impianti regionali – di conseguenza anche locali – dovrebbe comunque chiudere. Lo prevede il piano regionale del FVG. Partita rimandata in un secondo tempo? Achi si darà la colpa in quel momento?
    Si ripete sempre che altre zone del Paese hanno conservato alcune agevolazioni, e si citano la Valle d’Aosta ed alcune zone del Trentino. Non si citano invece la Lombardia ed il Piemonte, regioni che anch’esse hanno legiferato in materia di benzina agevolata. Forse perché Lombardia e Piemonte confinano con la Svizzera ed essendo quest’ultima fuori dalla Unione Europea non può appellarsi alle regole di concorrenza comunitarie.
    Però non si citano nemmeno le “regole” per le quali questi altri territori godono di agevolazioni, perchè altrimenti si capirebbe subito che sono molto diverse da quelle che istituivano Zona Franca quì da noi, ed è per questa diversità che resistono anche agli attacchi giuridici europei. Come se la “storia” del territorio – che vale quando si parla del proprio – non abbia invece alcun valore quando si parla dell’altro. E invece le “storie” ci sono, e sono uniche e diverse. Si dovrebbe perciò prenderne atto.
    E quì c’è un aspetto non di poco conto.
    Nella Comunità Europea esistono le regole di concorrenza. Lo sappiamo tutti. Ma è anche vero che gli Stati sono comunque liberi di contrarre accordi bilaterali che vengono poi recepiti dalla Comunità se non infrangono regole generali e non recano danno agli altri membri. E’ il tipico caso delle regole confinarie tra stati limitrofi.
    Si “vocifera” che la Slovenia abbia sollecitato la Comunità sulle regole di concorrenza riferenti ai carburanti di quest’area. Se così fosse (ad oggi non è comprovato che l’iniziativa sia partita dallo Stato Sloveno), sarebbe nel pieno diritto, ovviamente.
    Ma sarebbero nel pieno diritto anche gli operatori privati. Perchè anche un operatore privato può appellarsi alla Comunità per chiedere il rispetto delle regole di concorrenza.
    Ed è su questo che si tace. Sul ruolo delle Compagnie Petrolifere non si dice niente. Non ne parlano i benzinai, non ne parla la politica. E pur sapendo che basta solo l’iniziativa di un qualunque operatore privato – anche un gestore di qualche pompa, figurarsi poi una Compagnia Petrolifera – che si trova davanti una concorrenza “aiutata”, per far scattare l’infrazione, nessuno fiata.
    Ma qualcuno lo dovrà pur dire ai nostri benzinai!
    Magari qualcuno che ha, o ha voluto, responsabilità pubbliche… e che non cavalca ad arte malumori indirizzati genericamente sullo Stato confinante. Non c’è solo uno Stato, ci sono altri cittadini europei!! Con uguali doveri ed uguali diritti.
    C’è perciò bisogno, invece delle chiacchere, di una politica transfrontaliera degna di questo nome.
    Quando si ricorre al Ministero degli Esteri per parlare con il Comune limitrofo di cose locali, c’è da aspettarsi che dall’altra parte si faccia lo stesso, ed in qualunque direzione. Vuoi affrontare il problema della Livarna, dei depuratori, dello sviluppo, etc.. e per parlarne ricorri alla propaganda, al “non calare le braghe” ed alle vie diplomatiche?
    Bene, il meno che ti puoi aspettare è che dall’altra parte facciano lo stesso! Sono cose che vanno messe nel conto.
    L’ultimo aspetto è quello dell’alternativa.
    Cosa si fa di solito quando un prodotto non ha più mercato? Si cambia o si amplia l’offerta perchè il prodotto è “maturo”. E nessuno impedisce “aiuti” per riconvertire un settore.
    Ne abbiamo avuti molti di settori in crisi, anche legati alla presenza del confine, non solo industriali. Dappertutto si è intervenuti con mezzi di sostegno e piani di conversione.
    Non si capisce perchè in questo caso la strada non venga nemmeno ipotizzata.
    Non lo chedono i benzinai, non lo propone la categoria, non ne parla la politica.
    Eppure le alternative ci sono, e sono concrete.
    Perchè, come ha già notato qualcuno, il carburante alle volte costa meno in Veneto che da noi con lo “sconto”? Per la concorrenza tra le Compagnie? No di certo..
    Ci sono almeno due fattori.
    Il primo è che esistono distributori “indipendenti”, legati cioè a circuiti di distribuzione non dipendenti direttamente dalle Compagnie che riescono a spuntare prezzi “industriali” ben diversi da quelli “consigliati”.
    Il secondo fattore rilevante, è che i carburanti “classici” subiscono la concorrenza del metano e del Gpl. Cosa sconosciuta nel nostro territorio. Ovviamente!
    Partendo da questi due fattori, non sarebbe ipotizzabile una riconversione – aiutata con ciò che oggi spendiamo per abbattere il costo alla pompa – che renda anche il nostro territorio competitivo sulle proprie gambe? Aiutare le officine meccaniche, aiutare le pompe di carburante, aiutare la conversione delle auto? Almeno le “seconde auto”, quelle più usate in città e che inquinano maggiormente? Sicuramente una alternativa i cui benefici si riverserebbero su più di un settore.
    Ma ci vogliono lungimiranza, impegno e lavoro, cose purtroppo molto rare di questi tempi.

  3. Lauro ha detto:

    In effetti..
    Le considerazioni di @dicoanch’io mi sembrano quantomai pertinenti.
    Io stesso mi son chiesto perchè, non un benzinaio, ma la categoria non proponga un progetto che almeno sulla carta appare validissimo.
    E’ il classico cane che si morde la coda: non ci sono distributori di metano perchè non ci sono le automobili a metano. Ma non ci sopno le automobili a metano perchè non ci sono i distributori. E allora?
    E’ chiaro che ci vuole un intervento che sblocchi la situazione, ma se si aspetta un privato che lo faccia da solo è come aspettare un “messia”.
    Possibile che con tutte le istituzioni che abbiamo non ci sia il modo di coordinare un progetto? Davvero non sarebbe possibile avere a Gorizia – insieme – un installatore di impianti ed un distributore? Magari aiutati da una mano pubblica come, per esempio, il Fondo Gorizia? Con le condizioni giuste, io dico che un imprenditore si troverebbe.. ed il resto nel tempo verrebbe da se.

  4. Novak ha detto:

    Quoto @dicoanchio
    Però caro Lauro, la cosa è molto più semplice. Qualcuno a N.Gorica ci penserà addirittura prima che qui da noi la cosa venga capita. Convertirà una officina auto e si specializzerà, e le pompe cominceranno ad erogare anche metano o gpl. Cosi oltre che alle pompe, porteremo i soldi anche alle officine. Nel frattempo continueremo a piangere e a manifestare per la zona franca.

  5. GiGi ha detto:

    Il link alla mappa dei distributori metano.
    Ma non limitatevi a guardare la prima videata, cliccateci sopra per ingrandire il dettaglio, magari sul Veneto, così capirete perchè la benzina costa meno come dice #dicoanch’io.
    http://www.metanoauto.com/modules.php?name=Elenco_Distributori&op=mappa

  6. Novak ha detto:

    @Walter
    In effeti il Comune di Gorizia ha deliberato per aderire al “progetto metano”. Non se n’è saputo molto dopo.. Forse perchè si era in attesa del rifinanziamento della legge che però
    il 2 gennaio scorso è stata rifinanziata. Perciò gli incentivi per privati e distributori dovrebbero essere ripartiti.
    Ciò che però non risulta invece è che i comuni di Gorizia e Trieste siano nell’elenco dei comuni aderenti. Mentre Udine c’è..
    Si potrebbe avere un po’ di chiarezza sulla vicenda?

  7. metano ha detto:

    Non è vero che nessuno ci pensa, ma date uno sguardo qui per capire bene di cosa si parla.
    http://www.ngvsystem.com/?page_id=138

  8. etabeta ha detto:

    Qualcuno diceva questo già 10 anni fà….
    è cosa si è fatto? In mutande ci finiamo tutti non solo i benzinai.
    http://www.youtube.com/watch?v=97hPV_Urf4E

  9. Lauro ha detto:

    ..il che vuol dire che “almeno” 10 anni di tempo per ragionare li abbiamo avuti, noi, la politica ed i benzinai.
    Allora come si fa a dire oggi “fine prematura della Zona Franca”?
    E’ evidente che qualcosa non torna..

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