26 Gennaio 2009

L’Euroregione come antidoto alla marginalità economica

Mercoledì pomeriggio, dalle ore 14.30 in via Manin 15 a Udine nell’Auditorium Crup, si tiene un convegno accademico sulle opportunità che la creazione dell’Euroregione dell’Adriatico settentrionale offrirebbe come alternativa alla marginalizzazione economica e politica delle nostre zone. Il titolo dell’evento, a cui parteciperanno esperti da varie parti del pianeta, è “Euroregione, policentrismo o declino”.

L’ultimo intervento è quello del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. Qua trovate i dettagli.

Tenteremo di esserci…

Aggiornamento: ecco la presentazione del convegno con tutti i nomi dei relatori e i relativi interventi

Tag: , , .

7 commenti a L’Euroregione come antidoto alla marginalità economica

  1. arlon ha detto:

    no saria mal saverghene de più, se posibile 🙂

    “policentrismo o declino”, però, cossa volesi dir?

  2. Cagoia ha detto:

    Ma senza Haider e Illy e con Galan che alle prossime regionali sarà sostituido da qualche leghista padanista contrario al’euroregione, ghe credè ancora?

  3. furlàn ha detto:

    Mi accodo ai dubbi di Cagoia.

  4. Julius Franzot ha detto:

    Attenzione al “policentrismo”: definire 3 “centri”, per caso due nello stesso stato nazionale, significa indebolire l’identità sovranazionale dell’Euroregione. Quando entrerà la Croazia i centri diverranno prodigiosamente 4, Rijeka/Fiume area metropolitana|
    Non si capisce in che modo “Udine e Klagenfurt risultano fortemente integrate in questo sistema policentrico metropolitano”. Per Udine ancora si può arrampicarsi sugli specchi e vederla integrata a Trieste, ma Klagenfurt, a che cacchio la vedono integrata?

    La via dell’Euroregione è un maneggio di cavalli di Troia, tanto più numerosi quanto belle e roboanti sono le parole.

  5. Ivan Curzolo ha detto:

    Interessante lo spunto di Julius. Faccio anche notare che ESPON, non e’ “un gruppo di ricerca” – come erroneamente definito – bensi’ un programma comunitario che finanzia soprattutto studi di ricerca nell’ambito della pianificazione territoriale. Gli studi finanziati (mi dicono) sono di qualita’ eterogenea ed i risultati proposti non sempre sono esenti da un certo interesse politico…

  6. arlon ha detto:

    Il link non è poi così esaustivo..

    Credo che più di parlare di policentrismo bisogni parlare di macroregioni, che ormai è ovvio siano i reali motori di sviluppo.

    Sono entità fluide, sicuramente non compatibili con la concezione medioevale di 2-3-4 centri, e il resto campagna.

    Ora come ora, la nostra area si trova al termine della macroregione padana. Una estrema propaggine, non una zona di innovazione ma un posto dove si vivacchia, piuttosto bene. E basta.

    Se si vuol passare da una realtà Milano-centrica, ad una Alpe-Adria-centrica, bisogna investirci tutte le nostre energie politiche ed economiche, per anni.
    Facendo questo, potremmo staccarci gradualmente da una realtà a mio avviso stagnante e corrotta, per poter presentare un nuovo modello vivibile e sensato.

    In sostanza, dettagli e definizioni a parte, condivido pienamente i punti base del convegno. Le crisi finanziarie come questa, poi, possono essere un ottimo punto di partenza per definire questo nuovo modello, se così si vuole fare.

    Non smetterò però di ripetere che una macroregione si definisce tale SOLAMENTE se i trasporti pubblici interni ad essa sono veloci, efficaci e frequenti. Senza questo dettaglio, esiste solo sulla carta.

    Ora, in questo, siamo al nulla o poco più. Perchè non si parte proprio da questo punto, coscienti che se da Udine a Klagenfurt ci sono 2 treni al giorno – per non parlare di Trieste e Capodistria – l’integrazione non è possibile?

    guardavo il pdf allegato al link.
    Notavo che nel progetto ESPON non c’è nessuna università euroregionale.. un buon segno, proprio non è.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *