16 Gennaio 2009

Menia, Fedriga e Rovis: la destra triestina su Facebook

Riceviamo e pubblichiamo dallo staff del parlamentare triestino, Massimiliano Fedriga.

Originale “braccio di ferro” tra i politici locali, che si contendono a suon di adesioni il primato di popolarità su Facebook. Incuriosisce che, per il momento, la “sfida” sia tutta interna al centrodestra triestino: i principali “competitors” sono infatti gli onorevoli Menia (PdL) e Fedriga (LNP) e l’assessore comunale Rovis (PdL). Proprio quest’ultimo ha dato il via a questa particolare “gara”, seguito a ruota dal sottosegretario pidiellino e in ultimo dal giovane deputato leghista.

Rovis, il primo a creare una sua pagina personale sul portale, al momento si trova in testa, beneficiando proprio del largo vantaggio temporale sugli altri “contendenti, mentre i due nuovi arrivati sono per ora pari quanto a numero di “supporters”. Sorprende in particolare l’exploit del parlamentare leghista che è riuscito a ingaggiare un testa a testa con il collega Menia nonostante il suo gruppo sia stato creato soltanto ieri. «Sono consapevole che si tratta di un “divertissement” -così l’onorevole Fedriga- tuttavia sono felice che molte persone abbiano aderito in appena 24 ore alla mia pagina su Facebook. Evidentemente l’elezione di un giovane alla Camera dei Deputati è stata accolta con favore dall’opinione pubblica, che ha spesso chiesto con forza un ricambio generazionale ai vertici della politica. Sono inoltre convinto di essere riuscito a comunicare bene il mio operato al Parlamento, sia per mezzo di incontri privati e pubblici che tramite volantinaggi, conferenze e manifestazioni: anche questa potrebbe essere quindi una chiave di lettura per spiegare il motivo di questo “boom” di adesioni che, oltre a lusingarmi, mi sprona a volermi impegnare sempre al massimo durante il mio mandato.» La sfida continua…

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7 commenti a Menia, Fedriga e Rovis: la destra triestina su Facebook

  1. arlon ha detto:

    Questi sono i classici casi di propaganda che necessitano di trasparenza, costanza, ma soprattutto spontaneità.

    Nel momento in cui vengono a mancare, in genere, queste iniziative si ritorcono contro gli interessati. Durerà?

  2. Bibliotopa ha detto:

    mai incontrato Rosato su Facebook?

  3. La Mula ha detto:

    Ragazzi, segnalo in Agenda del Piccolo articolo sul nostro fantastico Julius Franzot…correte a prendere il giornale!

  4. La Mula ha detto:

    «Sulle vie dell’Islam», nuovo libro in tedesco del triestino Franzot

    Saggistica e racconto di viaggio si uniscono nell’ultimo libro del triestino Julius Franzot, edito da Wiesenburg Verlag, Schweinfurt: «Sulle vie dell’Islam» è un itinerario storico e culturale che attraversa il mondo musulmano dal Nordafrica ai Balcani, passando per la Turchia e la penisola arabica. Scritto in tedesco, lingua materna dell’autore, il libro nasce da decenni di viaggi nei paesi islamici e da un lungo periodo di ricerche, studio, interviste. «Sulle vie dell’Islam» tratta un argomento che nell’ultimo decennio si è imposto all’attenzione del mondo in modo eclatante, fino ad arrivare alla cronaca drammatica degli ultimi giorni. L’autore, però, rifiuta la teoria dello «scontro di civiltà»: «Bisogna premettere che l’Islam è 630 anni più giovane del Cristianesimo: sei secoli fa la religione cristiana non era ancora arrivata al processo a Galileo. Oggigiorno la globalizzazione obbliga l’Islam a cercare nuovi modi di affrontare un mondo che è cambiato. L’Occidente a sua volta è in crisi di valori dopo il fallimento delle ideologie del ‘900 e il recente crollo economico: è ovvio che quando s’incontrano due culture entrambe in fase di adattamento possano nascere degli attriti». La fine dei contrasti, secondo Franzot, sarà possibile solo con dei reciproci passi in avanti: «Il mondo islamico dovrà rinunciare all’interpretazione letteralista delle sue Scritture mentre l’Occidente dovrà capire che non può esportare altrove valori di cui nemmeno noi siamo tanto più certi». Durante le sue ricerche Franzot ha intervistato religiosi musulmani in Africa, Asia ed Europa: «Non esiste uno stereotipo del «musulmano», certo si incontrano anche gli integralisti ma in tutti questi anni non ho mai trovato nessuno che fosse disposto a giustificare l’uso della violenza». La questione della donna è un altro dei punti nodali del dibattito sull’Islam in occidente; secondo lo scrittore bisogna distinguere le situazioni a seconda del paese: «Ci sono almeno tre classi di paesi. Alcuni paesi africani sono molto retrogradi, vi si pratica l’infibulazione e la condizione femminile è davvero drammatica. Ci sono poi paesi integralisti come quelli in della penisola araba in cui la donna è sottomessa all’uomo ma, essendo cresciuta con quei valori, li accetta come un fattore di protezione. Paesi come Turchia e Marocco, infine, sono a più stretto contatto con l’Occidente lì le donne sono spesso scontente perché paragonano la loro condizione con quella delle donne occidentali: è un po’ come il Mito della Caverna di Platone, finché non si vede la luce non ci si rende conto che la realtà può essere diversa da quel che si crede». Franzot è alla ricerca di un editore che pubblichi una traduzione italiana del libro: «Alcuni dei miei libri precedenti erano troppo legati alla realtà tedesca per poter rendere in italiano. Il tema di ”Sulle vie dell’Islam” è invece molto attuale e mi piacerebbe vederlo edito anche in Italia». Lo scrittore è ora in procinto di pubblicare in tedesco il suo nuovo romanzo, ambientato in Germania: «Il tema del libro è il mobbing. Per scriverlo mi sono ispirato ad un fatto reale, la chiusura di una fabbrica, sul quale ho intessuto una storia che mi ha permesso di trattare il problema del mobbing dal punto di vista storico, sociale e psicanalitico, prendendo in considerazione tanto il punto di vista della vittima quanto quello del carnefice». Julius Franzot ha lavorato dal 1980 nel settore dell’industria farmaceutica, dal 2005 ha deciso di fare della scrittura la sua professione, cui affianca anche l’attività di traduttore. Collabora inoltre da due anni con l’associazione culturale Friedrich Schiller.

  5. La Mula ha detto:

    Sul giornale poi ci sono anche delle belle foto. Insomma altro che gente che si contende a colpi di Fb la popolarità. Il livello è un’altro!

  6. La Mula ha detto:

    Cosa cavolo c’entra quell’apostrofo con un altro?

  7. La Mula ha detto:

    Beh insomma, sì, lo confesso mi sono un po’ ‘imborezzata’…ho detto anche alla barista questa mattina ‘Io questo lo conosco, è mio amico’. Mi sono data un po’ di arie, ma sai com’è, in quartiere è importante mantenere un certo tono. Abito vicino alla stazione, in generale sono tutti pensionati e il fatto che io conosca gente importante in qualche modo rende importante anche me. Ho anche raccontato che ci siamo scambiati poesie. Così alla fine tutti gli astanti hanno finito per andare a leggere quella pagina del Piccolo. La pubblicità è l’anima del commercio. Non c’è un frequentatore del Beverly Inps (il bar di piazzetta Belvedere) che questa mattina non abbia letto (io poi, subdolamente, prima di andarmene ho lasciato il giornale aperto proprio sulla pagina dell’Agenda, che per inciso è la più letta, con le Segnalazioni e i necrologi).

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