22 Dicembre 2008

Ah, questi scrittori fastidiosi…

C’erano una volta letterati ben diversi da quelli odierni. Gente che scriveva versi nel piccolo della propria libreria, pubblicando a ciclostile, senza rompere le scatole ai manovratori, spesso nell’anonimato fino a ben dopo la triste dipartita. Quelli odierni, invece, tutt’altra categoria: non si sa da chi abbiano imparato, ma ogni loro parola finisce in pasto all’opinione pubblica senza che ne il tempo ne il censore riescano a metterci becco. Anzi, sono loro stessi, spesso, a proporsi in prima persona – molte volte senza alcun riguardo per le convenzioni ed i ruoli tradizionali, che vogliono i letterati a parlare di argomenti eterei ed i politici a parlare di cose terrene, tipo pane e patate. Cosa può venirne, se non bisticci e cattivo sangue?

Fino a poco fa pareva che al giallista Veit Heinichen, scrittore tedesco trapiantato in riva all’Adriatico, fosse impossibile sbagliarne una. É bastata invece l’intervista rilasciata ad Adria, la rivista distribuita a bordo degli aerei della compagnia omonima, per far scattare il putiferio: intervistato da Poljanka Dolhar il nostro, dopo aver ri-proclamato elogi e meriti di Trieste e dintorni, si è espresso in modo men che ossequioso nei confronti della classe politica locale. Apriti cielo: non se ne è trovato uno, di politici, che non avesse trovato da ridire. Commenti a tutto spiano – dal “che c’è venuto a fare qui allora” (come se a Trieste uno ci si stabilisca per ammirare l’operato dei nostri rappresentanti eletti) al “eppure ha accettato di far parte del Gruppo di azione locale Carso” (dove non risulta che l’ingresso sia riservato agli yes-men). A raccogliere questi commenti è stato il quotidiano locale, che in questa occasione ha accuratamente evitato di chiedere il parere della gente in strada, cosa che altrimenti fa regolarmente per ogni sorta di argomenti, dalla raccolta dei rifiuti all’aspetto dell’albero di Natale ed alla temperatura della pista di pattinaggio. Sapranno loro il perché. Sospetto, ma taccio.

N.B.: avrei voluto linkare alla rivista incriminata e l’ho pure trovata online, ma niente da fare: il file scaricabile termina a pagina 35 e l’intervista è a pagina 38…

Mal comune, mezzo gaudio? Un altro caso di scrittori con opinioni ben precise ci viene illustrato dal Primorski dnevnik di ieri: protagonista lo scrittore carinziano di madrelingua slovena Janko Messner, che ha rifiutato pubblicamente il premio d’onore per la letteratura (ed i seimila euro abbinati) durante la cerimonia solenne di consegna dei riconoscimenti carinziani nel campo della cultura. Il decano degli scrittori sloveni di Carinzia ha dichiarato che non intende accettare il riconoscimento “finché non saranno apposte le insegne stradali bilingui previste dalle sentenze della Corte costituzionale” ed ha attaccato duramente l’operato del governatore della Carinzia Gerhard Dörfler, invitandolo a dimettersi in quanto “non rispetta l’articolo 7 della Österreichischer Staatsvertrag e si fa beffe della Corte costituzionale austriaca”, invitando in caso contrario il presidente federale a rimuoverlo di propria iniziativa, aggiungendo che dovrebbe essere autoevidente che “il governatore vada condannato come qualsiasi altro violatore delle leggi austriaco”. In assenza del governatore a ricevere gli strali di Messner è stato il referente per la cultura “dal bel cognome sloveno” Harald Dobernig, rimasto inizialmente di stucco mentre il pubblico applaudiva lungamente le parole del letterato.

Dopo quest’escursione carinziana non può mancare uno contrasto polit-letterario in luoghi più vicini a noi: il tanto preannunciato riconoscimento cittadino a Boris Pahor. Per scoprire dove sta l’inghippo e perché tale atto assomigli sempre di più al famigerato fax di conferma di Boniccioli all’Autorità portuale bisogna però fare un giro vizioso passando per la recente visita di presentazione in Municipio del nuovo console di Slovenia Bojana Cipot. I media che ne riferiscono sembrano aver pubblicato tutti lo stesso comunicato stampa: ringraziamenti reciproci, buoni auspici, ancor migliori propositi e scambi di omaggi floreali e medaglie ricordo, il tutto in stile stucchevolmente diplomatico. Unica eccezione (arieccolo) il solito Primorski dnevnik che osa divagare: oltre alle solite banalità ed interscambi economici, riferisce ‘‘, si è  parlato pure del problema di apporre in Risiera una lapide commemorativa (sì, è un problema: i parenti delle vittime la vorrebbero nella lingua delle vittime, figuratevi), del riprendere i tradizionali incontri tra sindaci confinanti e, appunto, del riconoscimento a Pahor. Dipiazza avrebbe affermato che “glielo daremo, ma è difficile dare un riconoscimento a chi dice che lo accetterà solo a determinate condizioni”. E quali sarebbero le condizioni di Boris Pahor? Saputo dell’intenzione di premiarlo lo scrittore avrebbe preso carta e penna e chiesto al sindaco che nella motivazione del riconoscimento venga citato “il fascismo, di cui ho scritto nelle mie opere, e non solamente il nazismo”. “Se non vene citato il fascismo possono anche tenersi il riconoscimento” avrebbe confermato al cronista lo stesso Pahor.

Lascio il campo agli infaticabili commentatori di questo blog, ma prima mi permetto ancora di sintetizzare quest’ultima parte per quelli che quando gli si indica le stelle si limitano a guardare il dito (o il nastro): per l’amministrazione cittadina “è un problema” ammettere per iscritto che anche da queste parti c’è stato un qualcosa chiamato fascismo e che qualcuno ne è stato vittima. Istruttivo: non che fossimo in dubbio, ma grazie della conferma.

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12 commenti a Ah, questi scrittori fastidiosi…

  1. StripedCat ha detto:

    Dejan

    grazie di informare anche quelli “fora man” come me…vedo che anche sul confine non essere Yes Men non piace…

    Consiglio la lettura del libro di Fabio Galluccio “I lager in Italia” (cioe’ quelli fascisti) – editore Nonluoghi – per restare nello spirito del post.

    Con Mein Mann e l’autore siamo andati ad Alatri (ridente paesotto dalle mura ciclopiche alle porte di Roma dove se magna bbbene) e nel lager ancora in piedi ci sono le rovine di una CHIESA interna al lager. Passa l’appetito subito.

    Ce n’erano 200 e piu’ di posti cosi’ in Italia, e pochi, tra cui voi e Galluccio, ne parlano…
    Grazie a voi

    ciao
    StripedCat
    ps
    cambiando genere letterario, anche a me piace Veit…

  2. furlàn ha detto:

    La polemica andrebbe fatta sulla RAI. Perchè gli sceneggiati dei libri di Heinichen girati a Trieste non vengono trasmessi e continuiamo a sorbirci ‘vaccate’ (per usare un termine fine e forbito) di importazione oltre-atlantica?

  3. La Mula ha detto:

    e aspetta vedere che vaccate ti beccherai dal 2010 in poi…

  4. StripedCat ha detto:

    si si…le vaccate da un lato, e le fiction sui santi dall’altro…

    nemmeno la religione (e sono contraria alla religione in tv) sanno fare come si deve in tv, devo “svaccare” pure quella, che’ non si sa mai che il cattolico ritrovi il vero messaggio di cristo via tubo catodico…

    ma no, solo l’apparenza del vestito della domenica (quando ancora gli italiani andavano A MESSA) e ora l’apparenza dei vari DON di qua e don di la’…

    cazzarola, pure la chiesa in italia e’ fenomeno da mulino bianco…

    laicamente yours,
    StripedCat

  5. enrico maria milic ha detto:

    ehehe
    : )

  6. StripedCat ha detto:

    non che me aspetassi de veder vere notizie sul tg1, ma francamente ‘sta pajazada de farcir el tg de tocheti de youtube ga veramente rotto…

    che i andassi un poco in giro per le strade de kabul i nostri giornalisti rimborso a pie de lista come quei de la ZDF o de la Erste…

    o, se i ga’ de risparmiar e far i tg con i fondi del frigo de internet, che i mandassi a casa un poca de gente e i cavassi via il canone, no?
    e invece no…ora gavemo l’inviata badaloni figlia…con lo stesso tono de sagrestia del pare…

    la “nova-vecia” gestion riotta in manighe de camisa a l’americana volessi farne creder che i xe moderni solo perche i zonta video amatoriali…con le cronache de l’arkansas de quei sfigai che vestidi de babo natale ga da’ fogo ala casa della moglie…ma cossa ne frega a noi dela cronaca locale de in malora de su m?

    consiglio la lettura de monocle de dicembre, dove se parla de giornalismo “consuma scarpe”/”giornalismo internet” de alta qualita…e continuo a lezerve con piazer…qua o su euregio!
    😀

  7. enrico maria milic ha detto:

    rido!
    mitica!

  8. apu ha detto:

    …fantastica verve polemica di stripedcat!
    con tutto il tam tam sulle tasse il canone rai è ancora lì, intoccabile…
    cmq anch’io ho notato un certo cedimento del tg3 al gossip local/scandalistico della profonda provincia (americana ma non solo) e aperture di tg dedicate al papa….una buona sintesi tra studioaperto e tg1/tg5 (che differenza c’è tra i due???)

  9. La Mula ha detto:

    Il migliore resta il Tg2! La sera di Natale ha regalato una imperdibile performarmance! INDIMENTICABILE
    La strapagata valletta con la bocca a culo di gallina ha annunciato un regalo unico (veramente unico)…Appaiono una decina di negri che hanno cantato persino per il Papa Wojtila che, con un pianoforte scordato, dallo studio hanno stonato un gospel e un canto natalizio. A dir poco imbarazzanti, mai sentita una cosa simile in tutta la mia vita. L’oca li ha pure intervistati, lo sguardo fisso sul gobbo….un capolavoro del trash. Da allora non mi perdo un Tg2 manco morta….

  10. Adriano ha detto:

    I canai Mediadrek no li guardo perchè li boicoto.
    El TG2 propio nò, tropo penoso, gnanca se i me pagassi.

  11. StripedCat ha detto:

    Adriano,

    d’acordissimo…gnanca mi li vardo per informarme…un pochetin come La Mula pero’, talvolta no resistoooo e li vardo pel gusto del trash, xe’ i tg le vere FIKSCION…

    La mumia del TG2 coi oci celesti, ogni sera me diverto a calcolar quanto valor en diamanti (de Damiani, ve lo poso certificar…) la porta sui ossi…

    Quelle decadence!! un paese ala cana del gas, e le conduttrici (perche’ no xe’ giornaliste…) le se coverzi de gioielli, quando a France2 al massimo le ga’ do’ perline come orecini! Roba de Imelda Marcos! lusso e miseria per il popolo!

    Ieri sera go’ visto per sbaglio il TG5 dell’1 del matin…cio’ ghe iera una giornalista che la portava la sesta abondante (me dire’ tuta invidia) ma in piu’ con mega scolatura e come se no bastassi col fiocheto in zima per atirar l’attenzion…ottimismo per i popolo.

    ma a proposito, dove se pol recuperar le versioni tv dei romanzi de Veit Heinechen?

    saluti dalla Capitale (de cossa, no saveria dirve…)

    R
    PS
    in tema de censura o pseudo tale, bon anca mi’ ogi go prova’ a digitar “beppe” drento de la finestrela de google.it e efetivamente no salta fora grillo. mentre in quela google.com salta fora subito.
    se i voleva screditar grillo (con il quale podemo eser d’acordo o no, ma qualche notizia salta fora solo la, bisogna riconosser…) i ghe ga da’ con ‘sta monada una forte legitimazion…

    Triste veder inveze che la nostra amatissima BORA (ed il sito omonimo) i xe’ soppiantai sempre con l’helper de google dall’isola polinesiana…o dal comico che porta tutine aderenti…

  12. Bibliotopa ha detto:

    ma è possibile trovare da qualche parte l’articolo originale di Heinichen, senza andarlo a a cercare all’aeroporto di Lubiana, dove lo hanno scoperto? tanto per frasi un’idea diretta e non discutere su singole frasi riportate, che mi sembra un comportamento da comari..

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