10 Dicembre 2008

Nascono le prime iniziative e il coordinamento dell’Euroregione

L’agenzia di stampa della Regione FVG (lancio 1 e lancio 2) delinea i risultati dell’incontro odierno tra Galan (Presidente del Veneto), Doerfler (Presidente della Carinzia) e Tondo (Presidente del Friuli Venezia Giulia). Il meeting si è tenuto a Villaco.

I muloni presidenti hanno deciso di presentare una nuova candidatura ‘Senza Confini’ ai Mondiali di sci 2017. Hanno detto che la costruzione del Corridoio 5 è importante e quindi tenteranno, pare, di fare un po’ di lobby a tal proposito (vedi anche quel che dixi Berlusca altrove). Si sono proposti di creare un “nucleo sicurezza” per controllare l’accesso dei clandestini in questi territori. La Carinzia ha detto che sarebbe bello collaborare sull’energia alternativa. Hanno pensato che esistono dei fondi Interreg che si sa già che verranno sfruttati per la mobilità del personale sanitario. Si sono ricordati che in Euroregione si beve un sacco e quindi inviteranno assieme i giovani a fare più sport (how bizarre).

Infine a Klagenfurt, pare, verrà piazzata la sede provvisoria dell’Euroregione, da cui coordinare questo poco più di fuffa. E’ stato infatti creato un “Coordinamento Operativo Trilaterale” che, in attesa del riconoscimento giuridico per il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT), gestirà direttamente idee e progetti comuni.

Always better than nothing.
Poi. I Governatori hanno, soprattutto, ribadito che l’Euroregione dovrà essere un progetto partecipato e il dibattito su Bora.La, strali ironici de La Mula compresi, sarà un tassello fondamentale per saggiare la bontà della loro iniziativa politica…

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35 commenti a Nascono le prime iniziative e il coordinamento dell’Euroregione

  1. valerio fiandra ha detto:

    Ultima Ora: Da oggi gli alunni di tutte le scuole euroregionali dovranno sapere a memoria le poesie di Jocheliconoscodipersona Franzot. O quelle della Divina Longa Mula dei Pesci. A primavera il loro primo Tour insieme.

    Sic transit gloria euregionali: dall’innovazione all’ignoranza, ma patinata però.

  2. furlàn ha detto:

    “hanno deciso di presentare una nuova candidatura ‘Senza Confini’ ai Mondiali di sci 2017” – Senza confini tra Sappada e Forni?

    “Hanno detto che la costruzione del Corridoio 5 è importante e quindi tenteranno, pare, di fare un po’ di lobby a tal proposito” – Tre governatori che fanno lobby? Scusa ma contro chi fanno lobby? Contro se stessi? Contro gli ‘anarco-insurrezionalisti’ della bassa friulana e della bisiacaria? O contro Berlusconi?

    “Si sono proposti di creare un “nucleo sicurezza” per controllare l’accesso dei clandestini in questi territori” – Lo ha detto anche Tondo? Lui scavalca polizie, magistrature e ministeri preposti a questo compito? E come lo fa visto che la Regione non ha un corpo di polizia suo? Con le guardie forestali?

    “La Carinzia ha detto che sarebbe bello collaborare sull’energia alternativa.” – Sarebbe bello ma sembra che qui in regione sia stato deciso di pagare metà centrale di Krsko con i nostri soldi, perchè pagavamo già troppo poco di bollette, in effetti.

  3. furlàn ha detto:

    E poi a margine dell’incontro, per chi se lo fosse perso: “Galan ha incalzato “Sull’Euroregione andiamo avanti spediti e convinti nonostante i ritardi del Parlamento italiano e gli ostacoli della Farnesina””. Ohibò! Adesso sappiamo chi è che si mette di traverso.
    ( tratto da:
    http://www.fvg24.it/2008/12/10/euroregione-iniziato-a-villaco-lincontro-trilaterale/ )

  4. Marisa ha detto:

    …..ma non siete ancora “stufi” di questa “cavolata” della così chiamata “euroregione”?

    I rapporti tra territori sono sempre esistiti…..non è certo una linea di confine che li può bloccare!

  5. furlàn ha detto:

    Marisa ci si può anche stufare ma il problema sono sempre quei stramaledetti schèi, bèz, sòls, dindini, pila, geld, denar, novac, etc. (per dirla in maniera euroregionale) che arrivano dall’Europa per queste iniziative.

  6. enrico maria milic ha detto:

    marisa,

    le euroregioni, in teoria, non sono una cavolata.
    e tramite il giornale ‘euregio’ abbiamo documentato come, in diverse zone di confine d’europa, le euroregione siano un’istituzione utile in senso pratico alla vita dei cittadini. vedi:
    http://www.euregiomagazine.eu

  7. marcokakuz ha detto:

    Ma non siete ancora “stufi” di questa cavolata chiamata “Italia” (o Europa) ? 😀

    Sono d’accordo con te Marisa, le linee di confine esistono solo nelle teste di chi ci crede.
    Ma avere delle tutele e delle agevolazioni garantite (scritte per legge) potrebbe aiutare gli euroregionali a vivere meglio, non trovi?

    Io non sono stufo dell’euroregione perchè non c’è ancora;
    nel caso si trattasse _solo_ di chiacchiere e fumo negli occhi… Sì sarei stufo!

    ———–

    Galan dice:

    ” […]che la Lombardia, uscita tra l’altro dalla comunità di lavoro Alpe Adria, “non c’entra nulla con l’Euroregione”, questo progetto mira infatti a costruire un dialogo con una parte dell’Est Europa. ”

    Purtroppo contano le azioni e non le parole.
    E il suo stesso governo a livello nazionale negli ultimi mesi ha:

    1. eliminato l’Ici
    2. privatizzato l’acqua
    3. tolto alle Regioni il potere di decidere in materia di politica ambientale

    Togliendo preziosi strumenti di potere federale alle regioni. (imho)

  8. Marisa ha detto:

    Enrico maria, guarda che da decenni esistono programmi economici finanzianti dalla UE a favore di territori appartenenti a Stati confinanti. Non sono una novità! E non è neppure necessario creare l’ennesimo ” baraccone” per creare sinergie e progetti tra territori confinanti e appartenenti a Stati diversi….
    Di nuovo c’è solo il nome “euroregione”! E una città che vuole la etichetta di “capitale” dell’Euroregione (indovina qual è?)
    Personalmente conosco i progetti finanziati dalla UE in provincia di Udine, tra le vallate della Slavia friulana e le confinanti vallate slovene. Non serve un nuovo BARACCONE per finanziare progetti transfrontalieri. A Tarvisio da un pezzo gli abitanti di questa cittadina utlizzano, in maniera del tutto legittima e legale!, gli ospedali della vicina Carinzia. Ti dirò di più. Il prezioso dono del sangue, sai dove lo fanno gli abitanti della Val Canale? Negli ospedali della Carinzia perchè l’ospedale di Tolmezzo è troppo lontano!

    L’Euroregione? Un baraccone di cui non c’è alcuna necessità. Gli accordi transfrontalieri economici e non, ci sono sempre stati e anche i finanziamenti dell’UE.

  9. enrico maria milic ha detto:

    marisa,
    tu attacchi l’attuale contenitore vuoto di euroregione tramite degli argomenti che riguardano altri progetti di cooperazione transfrontaliera.
    da questo se ne deduce:
    1) che non hai alba di cosa sia un’euroregione
    2) che fondi i tuoi argomenti contro l’euroregione non su un analisi di cosa è o potrebbe essere ma su altre cose, più o meno a caso
    3) che non ti sei resa conto che qua nessuno sostiene l’euroregione “a prescindere”

  10. Marisa ha detto:

    La così chiamata “Euroregione” non potrà mai essere nulla di più che una istituzione chiamata a creare sinergie (progetti economici e non)tra territori appartenenti a Stati confinanti. Ossia….continuerà a fare esattamente quello che da decenni si sta già facendo. Progetti economici o culturali finanzianti dall’EU. Non sarà mai una Istituzione “sovra-nazionale”! Sarà sempre una Istituzione “controllata e dipendente” dagli Stati a cui appartengono i vari territori che la compongono. Stati che, “ovviamente”, si guarderanno bene dal cederle la POLITICA ESTERA! E allora cosa resta? Solo la possibilità di accordi economici o culturali……che per altro da decenni l’UE sta già finanziando.

  11. apu ha detto:

    marisa,
    per me il problema è proprio questo invece, che i progetti si fanno solo se e finchè ci sono soldi dell’UE. In un mio articolo sullo stato della cooperazione tra Gorizia e Nova Gorica ho sottolineato proprio il fatto che quando non ci sono fondi UE la cooperazione tra le due città è insignificante.
    E voglio ricordare che questa è (dovrebbe essere?) l’ultima programmazione europea nella quale noi abbiamo così tanti fondi per la cooperazione transfrontaliera. e dopo?
    Allora sono convinto che l’euroregione, se fatta bene (e qui sono d’accordo con te sul rischio che sia un baraccone, ma per ora è un rischio ma non una realtà), sia l’ambito nel quale queste terre possono stabilizzare, consolidare e condividere rapporti, politiche, progetti, etc etc
    Ovviamente hai ragione quando poni il dubbio sulla volontà degli Stati di delegare competenze importanti, perchè proprio questo in fondo sta già succedendo con l’UE.

  12. Wainer Stagnini ha detto:

    Per curiosità, mi sono andato a leggere i comunicati della Regione FVG sugli incontri della “Euroregione della concretezza”. A parte l’italiano che lascia a desiderare (forse per l’ufficio stampa della Regione ci vorrebbero davvero le classi differenziate proposte dalla Lega Nord), nella sostanza si è fatta una bella scampagnata, ogni assessore ha buttato lì qualche idea e poi, immagino, tutti a tavola a farsi una bella scorpacciata di salsicce e crauti.
    Peccato solo che questa gente ci governi. Tra le cose che rimangono misteriose c’è, ad esempio, la proposta dei mondiali di sci 2017, da svolgere anche a Kranjska Gora, in Slovenia. Al vertice, da quel che so, non era presente nessun rappresentante sloveno.
    Il ruolo centrale è stato giocato, a quanto pare, dalla leonessa euroregionale Seganti, che ha spiegato a tutti come i vigili dei comuni di frontiera, insieme a qualche ex doganiere, risolveranno brillantemente i problemi dell’immigrazione clandestina.
    Tra le molte ciance che hanno arieggiato i denti di vari assessori una cosa seria sembra essere quella del riconoscimento reciproco dei titoli accademici in materia sanitaria.
    Ancora un altro paio di incontri di questo tipo poi, gradualmente ma inesorabilmente, credo che arriverò a condividere in pieno l’opinione di Marisa.
    Questa giunta regionale sembra un Re Mida al contrario, tutto ciò di cui si occupa viene immediatamente impoverito.

  13. furlàn ha detto:

    Marisa, visto che ne sei a conoscenza, saprai sicuramente anche quanti altri soldi piovono dai forzieri di Bruxelles su tutte le varie iniziative transfrontaliere di cui la regione fa parte. Ti sembra così sbagliato preoccuparsi di dove vengano spesi tutti questi soldi? Se in regione o in provincia se li intascasse qualcuno oppure sparissero nel nulla tu pensi che vada tutto bene così? Pensi che su questo blog nessuno conosca così bene la classe politica che abbiamo per non farsi venire qualche dubbio?

  14. valerio fiandra ha detto:

    Io la butto là. E avverto che sono serio, stavolta.

    In capo a poco tempo mi sa che il nostro povero Paese affronterà ( no: noi suoi più o meno felici d’esserlo abitantiaffronteremo ) una crisi dagli effetti della quale molti degli assetti attuali saranno modificati. In tale caso, un’idea certo non ancora piena di contenuti, come è ancora ERMA ( che è però molto più adatta ai tempi dell’idea Nazione – Europa Unita ) troverà il suo luogo ed il suo momento. E lavoraci sin d’ora, magari sottotraccia e sottovento come ha fatto EUREGIO e bora.la, sarà forse stato utile. Non so, forse ho preso troppo sul serio certi libri, di Carl Schmitt per esempio ( dal robusto NOMOS DELLA TERRA al “minore” (solo per dimensioni fisiche) LA TIRANNIA DEI VALORI. Ma a me ERMA pare una di quelle cose che sono destinate ad esserci. COME sarà è il punto. Ma a forza di buttare via tutto, tutto ciò che non è ancora “abbastanza” buono, resteranno macerie sulle quali qualcuno ( la storia lo ha sempre trovato quel qualcuno – e non mi riferisco al Dittatore di Turno, che quello è solo l’interprete, non il regista, che è la zeitgeist ) farà del male il peggior uso.

    Va bene. Tornerò presto al cazzeggio. Ma…

  15. valerio fiandra ha detto:

    p://www.fvg24.it/2008/12/10/euroregione-iniziato-a-villaco-lincontro-trilaterale/

  16. enrico maria milic ha detto:

    marisa,

    continui a scrivere senza sapere quello di cui parli, e purtroppo devo cazziarti (non per sport, ma perchè non mi va che il dibattito su questo sito e su questo tema prenda derive totalmente insensate).

    il termine euroregione ‘nasconde’ diverse possibile forme istituzionali. quella accreditata da illy e tondo dovrebbe essere quella prevista dalla legislazione europea riguardante i GECT.

    se ti leggi la legislazione UE sui gect (http://ec.europa.eu/regional_policy/funds/gect/index_it.htm) scoprirai come questo regolamento permetta di creare una nuova istituzione STABILE tramite cui regioni, comuni o stati si associano e si danno un coordinamento comune su alcuni poteri effettivi di amministrazione pubblica.

    questo vuol dire che, per esempio, il GECT (euroregione) che ci riguarda (nord est d’italia, carinzia e eventualmente slovenia e contee croate) potrebbe avere in mano tutta la gestione della sanità pubblica. e tale gestione sarebbe coordinata dal GECT che, come detto, avrebbe un organo di coordinamento composto da regioni, comuni o stati localizzati in parti diverse del confine.

    il senso dei GECT è quindi permettere a chi si occupa di cooperazione di andare oltre la gestione di fondi UE. ai GECT potrebbero essere affidati soldi e strutture dalle regioni e dagli stati fondatori, a prescindere dai finanziamenti UE.

    valerio e apu:

    condivido quanto dite.

  17. Marisa ha detto:

    ….rimane sempre il fatto che di “euroregione” si parla e si scrive quasi solo a Trieste (e in parte a Gorizia). Al di là di Barcola, in Friuli, l’argomento è ignorato o considerato una “buffonata”!
    Del resto è dagli anni ’70 del secolo scorso il primo gemellaggio tra l’ITI Malignani (Udine) e pari istituto superiore sloveno, con relativi scambi culturali; oltre al fatto che non abbiamo mai avuto problemi di rapporti con gli sloveni e ancor meno con i carinziani….
    Sono 30 anni che al santuario di Monte Lussari (Tarvisio) ha luogo la festa dei tre popoli (friulani, sloveni e tedeschi)…..
    Voglio dire che sul piano “mentale”, non abbiamo nessun confine da cancellare….perchè non c’è mai stato! Siamo sempre stati “euroregione” sul piano culturale….

    Ci proponete “qualcosa” che in Friuli esiste da secoli….

  18. enrico maria milic ha detto:

    marisa,
    conosco diversi friulani che non la pensano come te.
    ti prego, smettila con queste semplificazioni. grazie.

  19. Julius Franzot ha detto:

    @marisa: le cerimonie sul Monte Lussari, la Festa dei Popoli di Giassico ed il Villacher Kirchtag penso siano le uniche manifestazioni di una vita culturale comune in Euroregione. Il resto è costituito da combriccole rigorosamente chiuse a chi non prometta progetti in grado di attirare soldi pubblici. Dato che i progetti transfrontalieri in genere mancano delle caratteristiche desiderate dai datori di denari, i ricevitori di denaro si concentrano sull’ennesimo commento alle poesie di Saba e sull’ennesima mostra di quadri delle casalinghe localissime annoiate.

    In genere: noto che nelle risposte è spesso sottolineato l’aspetto economico, nel senso di “soldi pubblici che devono piovere dall’alto”. Io non me la sento di condividere questa impostazione dell’Euroregione. Certo, tutto è più facile se i soldi arrivano, ma bisognerebbe anche pensare a come farli produrre e moltiplicare in loco. Se veramente tutta la smania di Euroregione è assistenzialismo, allora la cosa non mi interessa, abbiamo già abbastanza istituzioni in grado di aumentare il numero dei forestali, cementificare vie e piazze, piantare palme nell’Alter Platz di Klagenfurt, appendere enormi palloni viola a Gmünd, costruire più casinò che osterie sulla linea di confine.
    Secondo me l’Euroregione dovrebbe invece servire a far sorgere sul territorio attività produttive, che in fondo si autofinanzino, per raggiungere una forte indipendenza economica dagli Stati Nazionali.
    Se un giorno arriverà veramente l’uragano di cui scrive Valerio, e non lo si può escludere, allora il concetto di “sovvenzioni” o cesserà di esistere (riforma del credito) o esisterà solo quello (narodna revolucija). Nel primo caso, starà bene di avrà saputo PRIMA produrre ricchezza in loco, nel secondo, starà bene chi avrà avuto GIA’ PRIMA una classe dirigente onesta e… ricambiata. Tanto, non illudiamoci, i nomi sarebbero sempre quelli, sia prima che dopo la revolucija.

    Finchè vediamo tutto solo nell’ottica di “meglio che mangi io, altrimenti mangia un altro”, non potremo dare torto a chi parla di carrozzone inutile.

  20. enrico maria milic ha detto:

    julius,
    concordo che l’euroregione potrebbe essere una cornice per stimolare la crescita economica dei territori. mi è un po’ meno chiaro COME potrebbe avere questo ruolo, anche se ho delle idee.

    alle 15.30 possiamo continuare questa discussione al caffè san marco… all’interno del dibattito che modero, spero.

  21. furlàn ha detto:

    Beh pensa a tutto quello che fai e vedi nella tua giornata tipo e aggiungici la parola ‘transfrontaliero’. I raduni degli schuetzen sul Lussari lasciali perdere.

  22. Marisa ha detto:

    Concordo al 100% con Julius Franzot. Mi permetto un’unica osservazione. I progetti transfrontalieri chi li deciderà? E a vantaggio di chi andranno? Già oggi il territorio e le comunità locali sono sempre zittite e non hanno alcun diritto di tutelarsi. La “valutazione ambientale” è un optional. L’interesse locale è l’ultimo degli interessi presi in considerazione. I territori sono di fatto ormai “territori con servitù di passaggio” a favore di terzi. L’euroregione è già di fatto veneto-centrica. Gli industriali veneti vogliono andare rapidamente in Ungheria? Una bella autostrada che sconvolge e distrugge il fiume Tagliamento e la possibilità di turismo della Carnia. Tanto…..chi se ne frega! Evviva l’euroregione dei padroni dei vapore! Questa sarà la “Vostra” Euroregione!

  23. furlàn ha detto:

    Marisa parli come una che non sa cosa stia succedendo a Trieste per un cavolo di rigassificatore.
    E non credere che gli industrali friulani (non giuliani) non siano meglio e più eco-friendly degli omologhi veneti.
    Saprai di cosa parlo se ti dicono elettrodotto pittini, ad esempio.

  24. Marisa ha detto:

    Ovviamente gli industriali veneti vanno d’amore e d’accordo con gli industriali friulani….

    Se vi interessa andate a dare una occhiata al sito di “peraltrestrade” del comitato Cadore-Carnia…

  25. Julius Franzot ha detto:

    @Marisa: chi deciderò sui progetti transfrontalieri? Se l’Euroregione sarà un GECT comprendente anche SLO, Istria e Quarnero, cosa di cui io non sono ancora del tutto convinto, allora le decisioni dovranno essere prese in modo democratico, con votazioni di un parlamentino (o come si chiamerà) locale, che comprenda tutti i territori dell’Euroregione. Allora, dato che presumo che i raggruppamenti parlamentari saranno in funzione dei partiti europei, non delle singole sub-regioni,le decisioni dovrebbero, almeno in teoria, essere prese nell’interesse della maggioranza dei parlamentari eletti, rendendo de facto impossibile un predominio, per esempio, del Veneto, che lì non esisterebbe in quanto tale. I parlamentari, diciamo popolari, veneti sarebbero in squadra con i popolari friulgiuliani, carinziani, sloveni e croati.
    Nella mia comprensione, L’Euroregione dovrebbe servire a polverizzare le mafie locali e privilegiare chi ha una visione comune dal punto di vista macropolitico. Quindi, non veneti contro sloveni, ma popolari contro socialisti, sempre per puro esempio.

  26. asem ha detto:

    Marisa Dic 11th, 2008 a 07:25

    ….rimane sempre il fatto che di “euroregione” si parla e si scrive quasi solo a Trieste (e in parte a Gorizia). Al di là di Barcola, in Friuli, l’argomento è ignorato o considerato una “buffonata”!
    Del resto è dagli anni ‘70 del secolo scorso il primo gemellaggio tra l’ITI Malignani (Udine) e pari istituto superiore sloveno, con relativi scambi culturali; oltre al fatto che non abbiamo mai avuto problemi di rapporti con gli sloveni e ancor meno con i carinziani….
    Sono 30 anni che al santuario di Monte Lussari (Tarvisio) ha luogo la festa dei tre popoli (friulani, sloveni e tedeschi)…..
    Voglio dire che sul piano “mentale”, non abbiamo nessun confine da cancellare….perchè non c’è mai stato! Siamo sempre stati “euroregione” sul piano culturale….

    Ci proponete “qualcosa” che in Friuli esiste da secoli….

    Brava.

  27. asem ha detto:

    Julius Franzot Dic 12th, 2008 a 05:16

    Quindi, non veneti contro sloveni, ma popolari contro socialisti, sempre per puro esempio.

    Interessante.

  28. Julius Franzot ha detto:

    @asem. Per evitare equivoci: puoi sostituire anche “veneti” con “carinziani” e “sloveni” con friulgiuliani”, come pure “popolari” con “gruppo misto” e “socialisti” con “destra europea”. Si tratta di puri e semplici esempi, intercambiabili a volontà.

  29. valerio fiandra ha detto:

    La cosa che mi vien da pensare è che mi piacerebbe sapere se chi avrà il potere – ( su delega “democratica” oppure “burocratica” oppure “plutocratica”, cioè a dire / in Italia almeno / politica, e senza virgolette, poichè le altre modalità sono parole vuote di senso mentre l’ultima ne ha anche troppo ) di de-cidere ( scegliere, tagliate una cosa a favore di un’altra ) in nome del popolo ( noi ? io no di certo ! ) cosa sarà o non sarà ERMA si faccia o no le domande che alimentano questo povero ma onesto dibattito. Mi sa di no. E che nemmeno ci legge. Ma come detto, catastrofe o non catastrofe ( io la vedo, la pre-sento MA non faccio il tifo per lei, tuttaltro: la curo ) – certi movimenti non vengono fermati, solo trasformati. E nel destino ( parola che uso in senso assolutamente laico e immanente, sia ben chiaro, come un cinese userebbe la parola “dao” ) di questa parte di mondo una cosa chiamata ERMA c’è. Alè!

  30. arlon ha detto:

    Julius:noto che nelle risposte è spesso sottolineato l’aspetto economico, nel senso di “soldi pubblici che devono piovere dall’alto”. Io non me la sento di condividere questa impostazione dell’Euroregione. Certo, tutto è più facile se i soldi arrivano, ma bisognerebbe anche pensare a come farli produrre e moltiplicare in loco.

    Concordo al 100%, a chiave sarebbe, per una volta, cominciare a protrarsi verso il futuro invece di vivacchiare nell’apatico presente che ci ritroviamo.
    Penso principalmente a istruzione e trasporti, oltre che a sviluppi di produzione simbiotica tra entità industriali e produttive euroregionali 😀 (speta e spera?)

  31. arlon ha detto:

    intendevo “la chiave”

  32. Marisa ha detto:

    Julios…..io cancellerei il termine “friulgiuliani”. Primo perchè non esistono i “friulgiuliani” ma esistono i friulani e i triestini/giuliani. Secondo…. perchè mi sa che gli interessi dei friulani siano in netto contrasto con gli interessi dei triestini su molti progetti. Esempio la così chiamata TAV, che in Friuli non vogliamo neppure sentire nominare mentre a Trieste la date già per realizzata…

  33. Lucio Gruden ha detto:

    Euro-regio è l’idea di un possibile veicolo giuridico (così bene condiviso da esponenti politici di affannose aree contermini) per provare a fuggire dalle diverse potestà irriducibili e spesso male esercitate delle svariate forze centripete.
    Dove e come funzionano i GECT?
    Laddove non si strombazza più di tanto attorno all’interculturalità, ma ci si siede attorno a un tavolo, limitandosi a predisporre e realizzare costose e qualificate iniziative condivise (dalle quali, forse, deriverà in futuro qualche simbiotica idea di comunità che pensa e vive più “assieme”).

    E infine Marisa…..
    Dai, ti conosciamo da tempo: provochi e denigri tutto ciò che non è borgo friulano (nel senso di vita da borgo friulano).
    Va bene così: basta saperlo.
    Enrico? Tu non lo sapevi? No?
    Ahi, ahi, ahi…..

  34. Ivan Curzolo ha detto:

    Solo un appunto. Attualmente l’approvazione dei progetti in tutti i programmi di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e’ demandata ad un Comitato di Sorveglianza composto da tutti i Paesi membri dell’area programma e che comprende – per quanto possibile – rappresentanti delle varie espressioni della societa’ civile dell’area . Quindi non credo che la creazione del GECT influira’ sulla “democraticita'” o apertura del processo decisionale.

    Con il discorso GORIZIA – NOVA GORICA credo che Apu abbia toccato il tasto dolente. Da un lato, le risorse UE dovrebbero essere sempre “addizionali” rispetto a quelle nazionali (siano esse statali o altro). Troppo spesso sono pero’ sostitutive. Dall’altro queste benedette risorse dovrebbero essere meccanismi di sviluppo capaci – al termine del finanziamento UE – di autosostenersi attraverso altre forme di sostegno (risorse private o pubbliche nazionali). Anche questo avviene di rado per cui finito il progetto, un convegno, la brochure e tutti a casa e morta li’.

  35. Julius Franzot ha detto:

    Giusta la conclusione di Ivan. I progetti non dovrebbero mai essere degli spot a sovvenzione totale, ma solo dei sostegni ad iniziative con un conto economico complessivo di almeno altrettanto positivo (non contando sovvenzioni di altri) dell’importo della sovvenzione UE stessa.
    Esempio: un ufficio di collocamento transfrontaliero costa pochissimo, necessita di una sovvenzione bassa, non ha entrate dirette, ma l’effetto di un aumento dell’occupazione è misurabile con l’aumento del gettito fiscale (ovviamente deve essere consolidato e non tener conto dei confini degli stati nazionali). Quindi riceverà un finanziamento derivato in parte da fondi UE ed in parte da contributi da parte del fisco delle regioni interessate (che lucrano il plusvalore)
    Altro esempio: un periodico riceve una determinata sovvenzione, che deve essere spesa in un dato periodo, in genere un anno. Disposizioni assurde poi, proibiscono di vendere il periodico e di contribuire al finanziamento con la pubblicità. Il limite temporale stretto, non invoglia a risparmiare sulla carta, la veste grafica, i colori…, ma obbliga a spendere tutto entro l’anno. Il risultato è che quel periodico fa solo due numeri, bellissimi, coloratissimi, con ottima carta, e chiude.

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