19 Novembre 2008

Sul nuovo Piano dei rifiuti urbani in Friuli Venezia Giulia

Oggi, sull’inserto ‘Nord Est’ del Sole-24 Ore è uscito un mio articolo sul nuovo Piano dei rifiuti in FVG. Sintetizzo l’articolo su Morbìn.it ma anche qua:

– la giunta Tondo, a capo del Friuli Venezia Giulia, non farà costruire alcun nuovo inceneritore sul territorio regionale

– la Regione lascerà che il Comune di Trieste risolva da solo il problema della scarsa raccolta differenziata a Trieste (18% nel 2008 contro gli obbiettivi del 45% dettati dal Parlamento e dall’Ue)

– la Regione non darà incentivi economici nè per aumentare i rifiuti riciclati, nè per sviluppare nuove tecnologie di smaltimento dei rifiuti (dissociatori molecolari)

– la Regione non sanzionerà le Province che fanno poca raccolta differenziata. Nè predisporrà la possibilità per le Province di sanzionare i Comuni che sgarrano

– i contratti decennali tra i Comuni capolouogo e le aziende municipalizzate (come Acegas) non verranno messi in discussione, come imporrebbe la legge tramite la costituzione dei cosiddetti Ambiti territoriali ottimali (Ato)

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9 commenti a Sul nuovo Piano dei rifiuti urbani in Friuli Venezia Giulia

  1. Giulia ha detto:

    Quindi, in sintesi, la Regione non farà un cazzo.

  2. furlàn ha detto:

    Direi che questo si evince dall’articolo.

  3. valerio fiandra ha detto:

    We cant return we con only look behind
    From where we came
    And go round and round and round
    In the circle game.

    Joni Mitchell

  4. La Mula ha detto:

    Salutami Maria Teresa Colledani, se c’è ancora…

  5. Paolo Menis ha detto:

    La Regione dice anche che punterà sui dissociatori molecolari, una sorta di “miniinceneritori”. Ammetto che ho poche informazioni in merito ma posso dire che sono due le conseguenze poco piacevoli:

    1. si disincentiva la raccolta differenziata in quanto i dissociatori molecolari trattano qualsiasi tipo di materiale

    2. è ancora in dubbio che i dissociatori molecolari producano solo “gas pulito”; alcuni scienziati sostengono che posso liberare nell’aria diossine; da approfondire

  6. giorgio ha detto:

    grazie Enrico, direi che la situazione è molto preoccupante. Nessun incentivo al riuso-riciclo e nessun dubbio sull’affidamento ad Acegas (che è a piacere società privata o azienda municipalizzata) di certi contratti. Un tempo si diceva, per altri motivi, che “Trieste è la Napoli del Nord”.

  7. enrico maria milic ha detto:

    paolo:

    non è vero che si disincentiva la differenziata. la regione dice semplicemente che, per quanto riguarda i rifiuti che non si riescono a smaltire tramite riciclo, non si potrà più ricorrere agli inceneritori.

    nota sui dissociatori molecolari:

    i funzionari pubblici che ho sentito non hanno ancora molte opinioni solide sui dissociatori molecolari. in questa fase stanno acquisendo informazioni su questa tecnologia che non è stata, per ora, molto sperimentata.

  8. claudio ha detto:

    Un recente articolo del Messaggero parla di conferma dell’inceneritore di Trieste, ipotesi di un nuovo termovalorizzatore (come lo chiamiamo solo noi, il resto del mondo parla più correttamente di inceneritori o se preferite cancorvalorizzatori) tra Udine e Pordenone a servizio delle 2 province, attenzione all’inceneritore di Gorizia (che sta a Savogna ed è stato chiuso qualche anno fa a furor di popolo, soprattutto popolo sloveno, perchè inquinantissimo e vetusto), e dulcis in fundo dissociatori molecolari accanto alle discariche per ridurre del 10% i rifiuti che vi vengono inviati.
    Se l’articolo è vero è un disastro. Se Trieste si sveglia e inizia a fare la raccolta differenziata spinta (porta a porta e in centro e dove ci sono condomini grandi con cassonetti condominiali o stradali CON CHIAVE) allora l’enorme inceneritore di Trieste (3 linee) basta e avanza per tutta la regione. Certo portare le immondizie da PN a TS non è il massimo, ma scontiamo gli errori di pianificazione del passato.

  9. enrico maria milic ha detto:

    claudio,

    con tutto il rispetto per i colleghi, per quello che ne so, le informazioni che ho raccolto io sono più accurate e più recenti di quelle del messaggero.

    come già ho tentato di far capire, mi pare che il problema sia quanto il comune di trieste è intenzionato realmente ad aumentare la raccolta differenziata. ovvero quanto è interessato a far pressione su acegas in questo senso. o, ancora, il problema sta in quanto potrebbe ritornare economicamente ad acegas se
    1) aumentasse la differenziata a trieste, anche tramite il porta a porta E/O
    2) aumentasse le quote di rifiuti da incenerire che arrivano dal resto delle province regionali. questo dipende da accordi tra acegas, le altre multiutility e gli altri comuni regionali.

    come detto,
    la regione non intende incentivare la differenziata con sovvenzioni o sanzioni. quindi tutta la palla sta nelle mani dei comuni e delle ex-municipalizzate.

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