8 Novembre 2008

La bolgia dell’Hala Tivoli nulla può contro Sani boy e Primož

Giacomo Cecotti racconta la sua storia di Olimpija Ljubljana – Virtus Roma 67 – 78, Eurolega, di giovedì 6 novembre.

Giovedì sera. Di nuovo Hala Tivoli, Ledena Dvorana, il palazzetto grande, per intenderci. Union Olimpija contro Virtus Roma. L’atmosfera è calda. Il palazzo è pieno. Ljubljana cerca la prima vittoria in Eurolega, Roma la prima affermazione in trasferta. La partita è particolare quindi, ma ci sono anche altri motivi di interesse. Nelle file di Roma giocano due conoscenze dei Dragons: Sani Be?irovi?, da Maribor e Primož Brezec, da Postojna. Due sloveni veri, due giocatori di livello. Entrambi hanno giocato nell’Olimpija all’inizio del secolo, due che non possono non aver lasciato il segno e fatto sognare il palazzo.

Be?irovi? ha giocato in Italia, ha patito infortuni molto gravi che sembravano aver compromesso la sua carriera, ed è stato al centro del cosiddetto lodo Be?irovi?, che ha poi portato al fallimento della Virtus Bologna. Il ragazzo, Sani boy, però è forte, risorge dall’infortunio gradualmente e con calma, torna in Slovenia e ricomincia dal Krka Novo Mesto, poi Varese, Fortitudo Bologna, fino al Panathinaikos dove gioca due anni e vince l’Eurolega. Non male. E tanto per aggiungere pepe alla serata, Sani è pure il figlio di quel Be?irovi? che ha allenato l’Olimpija l’anno scorso fino a metà stagione, per poi essere esonerato.

Altra storia quella di Primož Brezec. Dopo Ljubljana vola direttamente nell’NBA, dove con risultati alterni rimane fino alla firma con Roma di quest’anno.

Due figli di Slovenia, quindi. Soprattutto Sani boy è stato protagonista in campo, giocate di classe cristallina, un piacere per gli occhi, ma soprattutto azioni decisive. Entrambi i ragazzi sono stati accolti dai tifosi, bene? Dipende. I cori e i fischi ci sono stati. Impossibile restare indifferenti. Il palazzo è diventato una bolgia rumorosissima, ma loro professionisti impeccabili hanno fatto il loro lavoro e hanno portato a casa la partita. Anche nettamente. Chissà cosa passava nelle loro teste?

Comunque per l’Olimpija la nota lieta viene da Mirza Begi?, bosniaco di Slovenia, uno spilungone di due e venti, che sta giocando decisamente meglio rispetto all’anno scorso e che sta tenendo botta ai lunghi più quotati d’Europa. Complimenti.

Ma nella serata c’è stato un altro motivo di interesse, ma anche di melanconico amarcord, almeno per noi triestini. Cosa? La presenza di due volti noti nelle file della società capitolina. Il general manager risponde al nome di Dejan Bodiroga, casualmente seduto vicino al nostro stimato direttore, mentre uno degli assistenti è tale Nando Gentile. Insomma due che hanno fatto la storia della pallacanestro europea, ma anche triestina (e giù le lacrime). I fili rossi della storia si intrecciano e si dipanano in mille direzioni. Tanto più che sugli spalti, da spettatori c’erano Matteo Boniciolli, che ben conosce i due, e Massimo Bernardi, cioè il presente della pallacanestro triestina. No resta che sperar…

Appuntamento fra due settimane contro l’Alba Berlino. Živio.

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4 commenti a La bolgia dell’Hala Tivoli nulla può contro Sani boy e Primož

  1. lucio ha detto:

    Hala Tivoli e non Ala Tivoli! ignoranti!! “all’Hala Tivoli” ::!!!!!

  2. enrico maria milic ha detto:

    te se droghi?

  3. Swami P ha detto:

    stavolta vista uin tv e non dal vivo purtroppo… credevo rispuntasse il carattere di sempre dell’olimpija x una rimonta + convinente invece nulla.. come ai? s’è detto nulla a proposito in conf stampa?
    e s’è magnato su nella pausa? :))

  4. giacomo ha detto:

    come nella precedente partita l’olimpija non ha giocato il primo tempo, ha tentato un recupero nel secondo, ma senza troppe convinzioni. mi sa che in eurolega non puoi giocare metà partita. e purtroppo si continua a non mangiare. solo birre free

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